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Angelina Mango è venuta a trovarci a Radio Bruno

Angelina Mango è venuta a trovarci nei nostri studi, durante Fans Club con Barbara Pinotti ed Achille Maini. Ci ha parlato della sua esperienza ad Amici e del suo nuovo tour “Voglia Di Vivere in Tour”. Dopo il disco d’oro, anche l’ultimo singolo è già nella top 10 italiana.

Un’estate all’insegna del successo. Come ti è sembrato vivere queste sensazioni?
“Innanzitutto grazie per l’invito, sono molto contenta di essere qui. E’ stata un’estate assurda, sorprendente, non me l’aspettavo. Me la sono goduta tutta, è sembrato un anno, non un’estate. Sono ancora nel loop, adesso stiamo facendo il tour, non mi sto più fermando. Ed è bellissimo così”.

Ad Amici hai fatto un percorso formativo di grande impatto, e ne sei uscita vincitrice nella categoria canto. La tua vita è cambiata nel modo di affrontare le cose?
“Si, assolutamente si. Credo che per affrontare questo lavoro ci voglia, oltre all’impegno, la gratitudine nei confronti di tutto quello che si fa. L’ho imparato quest’anno. A volte, molte cose si danno per scontate. Io stessa l’ho fatto, bisogna godersi ogni momento e fare come se fosse quello più importante di tutti. E’ una figata così, è proprio bello”.

Nel tuo percorso, sei partita da autodidatta e nella scuola di Amici hai dovuto affrontare la didattica. L’hai accettato subito di buon grado oppure è stato difficile? L’hai riconosciuto questo valore?
“No, non è stato difficile accettarlo, perchè sarebbe dovuto esserlo? Mi sentivo un po’ in difficoltà perchè facevo schifo, nel riscaldamento vocale e in armonia non sapevo niente. Sbagliavo tutto, ogni cosa. Però piano piano mi sono impegnata, perchè anche quello andava sfruttato al massimo. Per sei mesi, ho avuto l’occasione di concentrarmi sulla musica, di pensare e lavorare solo su quello, ed è una fortuna gigante che hanno le persone cha vanno lì. Per questo, l’ho fatto al massimo, con molta dedizione ed impegno”.

I frutti si sono visti. Hai acquisito anche tanta disciplina, soprattutto.
“Tantissima. A partire dalla palestra alla mattina, che ancora faccio. Ero disciplinata anche prima, ma ho capito che serve tanto. Quindi mi sto portando dietro tutte le cose: continuo a fare riscaldamento, ad informarmi, a studiare come facevo lì”.

Quando sei uscita dal programma, e hai preso di nuovo contatto con il mondo, com’è stato? Un impatto pazzesco, vero?
“Si, è stato strong. Lì non avevo molto la percezione di quello che succedeva fuori. Potevo sentire l’applauso del pubblico, ogni tanto leggevo i messaggi delle persone a casa, ma quando sono uscita ho capito che esistevo anche fuori. Avevo un posto, e anche grande rispetto a quello che mi aspettavo. All’inizio è stato strano, soprattutto tornare alla mia vita, alla mia quotidianità, ai miei affetti. Ci ho messo un mesetto di assestamento”.

Sei giovanissima, ma nei tuoi testi sentiamo anche molta profondità, gli up and down in cui si riconoscono i ragazzi della tua generazione.
“Si, quello che ho voluto fare in questo tour è stato un percorso in realtà. La voglia di vivere è il filo conduttore di tutto il nostro viaggio e della mia vita in questo momento. E’ anche coraggio di essere contenti, felici, grati. Il coraggio lo trovi quando capisci che non serve per essere tristi, soprattutto quando hai visto che cosa significhi esserlo. Mi piace riuscire a vedere le cose più negative per poi godere di quelle positive. Ma goderne veramente”.

Sei così giovane ed hai imparato tutte queste cose. La consapvolezza che hai sul palcoscenico, nel creare i brani, nel cantare, non sembra acquisita da poco, anzi.
“In realtà, a livello musicale, lavorativo ed artistico non so quanta consapevolezza io abbia. Sinceramente, sono solo me stessa e dico quello che penso. Porto verità. Poi, man mano che capisco cose della vita, le porto sul palco con me. Ho tanto da imparare, sicuramente”.

Oltre che cantautrice, sei anche ballerina. Lo vediamo nel videoclip di Che t’o dico a fa’, che idealmente è ambientato a Napoli, ma girato nel mercato di Milano.
“Si, è stato meraviglioso ballare davanti alle signore di Lambrate che prendevano la frutta. Non avevo nessun tipo di vergogna in quel momento. Dopo si. Che t’o dico a fa’ è libertà totale, dal momento in cui l’ho scritta in studio, fino al momento in cui ho fatto il video e quando la canto sul palco. E’ libertà di prendersi le proprie responsabilità, di fare scelte senza nessun rimpianto”.

Nei tuoi testi e nei modi di dire, viene citata spesso l’asse Milano-Napoli, anche nella canzone Ci pensiamo domani. Come fai a dividerti tra queste due città con culture molto diverse ed entrambe affascinanti?
“Diciamo che sono sempre stata un po’ e un po’: la mia mamma è di Milano, il papà di Lagonegro. Sono posti attaccati alla mia pelle. Per il loro lavoro, mi sono sempre spostata. L’autostrada del Sole la conosco a memoria. In realtà è abbastanza strano, perchè da un lato non riesco a sentire un senso di appartenenza così forte a qualcosa, ma da un lato mi piace proprio il fatto che possa appartenere a tutto. Uso Napoli come punto di riferimento, luogo e linguaggio nei miei testi. E’ una cosa che mi sono permessa di fare perchè faccio musica, che è libertà. Quindi posso farlo, così come potrei cantare in spagnolo domani, in inglese dopodomani. Che mi frega”.

Qual è il tuo peggior difetto? Come pregio, invece?
“Il difetto è quello di cercare sempre la perfezione. E’ una cosa che mi porterò dietro a vita. Sono anche molto puntigliosa e particolarmente testarda. Il mio più grande pregio, invece, è quello di essere buona”.

Chiara Di Lorenzo

Guarda le foto della diretta:

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