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Animali investiti, soccorrerli è un obbligo

Transitando con la propria auto sulla strada può purtroppo capitare di investire inavvertitamente un animale domestico o selvatico che a quel punto avrà bisogno del nostro intervento, dal momento che presumibilmente si sarà ferito. In questo caso, o nel caso ci si accorga della presenza di un animale ferito, anche se non siamo stati noi a investirlo, non è possibile far finta di niente e voltarsi dall’altra parte. E non solo per una questione di umanità e buon senso, ma anche perché lo dice la legge, come ci spiega la dottoressa Ilaria Innocenti, responsabile area animali familiari della LAV.

Purtroppo può succedere di investire un animale mentre si transita in auto o in moto sulla strada. Che cosa si deve fare? Al di là del senso civico, cosa ci impone la legge?
“Chiunque investa un animale ha l’obbligo di fermarsi e prestargli soccorso. Il Codice della Strada, grazie a una modifica introdotta con la Legge n. 120/2010, fortemente voluta da LAV, prevede, infatti, che l’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a un animale, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso.
La norma non si applica solo a cani e gatti e agli animali domestici ma anche agli animali da reddito (mucche, pecore, capre ecc..) o protetti. Chiunque non si fermi e non presti soccorso è punito con una sanzione amministrativa pari al pagamento di una somma da 422 a 1.694 euro.
Occorre sottolineare come l’obbligo di prestare soccorso non riguardi solo il conducente del mezzo a quattro o due ruote, comprese le biciclette, ma anche chi assista all’incidente, in quanto coinvolto nell’evento come i passeggeri a bordo del mezzo. In questo caso la sanzione prevista per chi non ottempera all’obbligo di assicurare un tempestivo intervento di soccorso è più lieve, si tratta di una somma compresa tra euro 83,00 ed euro 331,00.
Se si investe un animale o si è coinvolti comunque nell’evento è dunque necessario accertarsi delle condizioni dell’animale e attivare immediatamente l’intervento di soccorso. In assenza di un numero dedicato al soccorso animali è possibile contattare la Polizia Locale o il servizio veterinario ASL competente per territorio che ha l’obbligo di reperibilità anche notturna e festiva. Si possono comunque contattare anche i Carabinieri e la Polizia di Stato.
Il Codice della Strada non è, tuttavia, l’unica disposizione a punire l’omissione di soccorso nei confronti di animali. Nell’ipotesi in cui a seguito dell’omissione di soccorso sopravvenga il decesso dell’animale, potrebbe configurarsi il reato di cui all’articolo 544 bis del Codice Penale: “Uccisione di animali” che prevede la pena della reclusione da quattro mesi a due anni”.

Il comportamento che dobbiamo tenere è diverso se si tratta di animale domestico o animale selvatico?
“No, la norma sul soccorso agli animali si applica anche a quelli appartenenti a specie selvatiche. In questo caso però i numeri da chiamare sono quelli della Polizia Provinciale o dei Centri di recupero fauna selvatica o comunque del Servizio Veterinario ASL o i Carabinieri che potranno dare indicazioni circa l’attivazione del soccorso”.

Può inoltre verificarsi anche il caso di accorgersi di un animale ferito perché precedentemente investito. Ci si deve comportare allo stesso modo?
“Sì, è un dovere civico e di rispetto per gli animali”.

Cosa fare in caso si assista a un’omissione di soccorso?
“Occorre raccogliere quante più informazioni possibili (data, orario, targa del veicolo o dei veicoli coinvolti, dinamica dell’incidente, ecc.) e comunicarle tempestivamente alle Forze dell’Ordine e ovviamente attivare i soccorsi per l’animale ferito”.

Come valuta complessivamente la norma sul soccorso agli animali vittima di incidenti stradali?
“È una norma molto importante e di interesse pubblico per gli aspetti sanitari, morali e di sicurezza: occorre però uniformare le procedure di accesso al servizio e favorire i cittadini nel chiedere un intervento tempestivo. Per questo motivo LAV da anni si batte per la creazione di un ‘118 veterinario’ efficace in tutta Italia”.

Federica Boccaletti

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