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Attenzione: truffatori stanno cercando di impossessarsi degli account WhatsApp. I consigli della Polizia Postale per non cadere nella trappola

Sarebbero diversi i cittadini che in questi giorni stanno ricevendo degli sms in cui dei contatti presenti nella propria rubrica chiedono l’invio di un codice. In realtà si tratta di trappole che utilizzano i truffatori per impadronirsi dell’account WhatsApp, cercando di carpire la fiducia dei cittadini dal momento che sembrano arrivare da persone conosciute.

Un numero sempre crescente di cittadini – si legge in un comunicato stampa della Polizia Postalesta segnalando la ricezione sul proprio smartphone di messaggi sms del tipo “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”, che appaiono inviati da utenti presenti all’interno della propria rubrica.
Molto spesso gli utenti, tratti in inganno dalla presunta conoscenza del mittente, non esitano ad assecondare la richiesta, rispondendo al messaggio, ignari di essere vittime di una truffa.
Il codice inviato, infatti, consente ai cybercriminali di impadronirsi dell’account WhatsApp e di sfruttare il servizio di messaggistica istantanea per compiere ulteriori frodi utilizzando il numero di telefono della vittima, nonché di avere accesso ai contatti salvati nella rubrica, innescando una sorta di “catena di Sant’Antonio” – il profilo WhatsApp dell’utente che ci richiede di inviargli il codice è effettivamente un nostro contatto che a sua volta ha avuto la violazione del suo account, attraverso la stessa condotta fraudolenta -, che sta ormai colpendo migliaia di cittadini in tutta Italia”.

Nel comunicato, la “Polizia Postale e delle Comunicazioni ricorda che:
• i codici che arrivano per sms sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un nostro contatto o da amici e/o familiari;
• non bisogna mai cliccare su eventuali link presenti negli SMS;
• è consigliabile attivare la c.d. “verifica in due passaggi” disponibile nell’area “impostazioni-account dell’App” che ci permette di inserire un codice personale a sei cifre, che il sistema ci richiede al primo accesso e per tutte le operazioni di modifica che andremo a effettuare sul nostro profilo;
• se siamo caduti nella frode è necessario avvisare subito i nostri contatti di quanto ci è capitato in modo che non diventino potenziali vittime della catena”.

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