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Coronavirus: preoccupa il nodo del trasporto pubblico. Il Governo potrebbe intervenire subito con nuove misure

A preoccupare ora di fronte all’aumento del contagio da coronavirus e al conseguente incremento delle ospedalizzazioni, è il nodo del trasporto pubblico, con immagini quotidiane che testimoniano assembramenti su bus e metro.

Se da una parte c’è chi preme per riportare la capienza massima dei mezzi al 50%, contro l’80% attualmente in vigore, dall’altra parte l’Associazione delle aziende del Tpl (Asstra) sottolinea come questa misura penalizzerebbe gli utenti.
Non si esclude un intervento del Governo per alleggerire la pressione sul trasporto pubblico ben prima della scadenza del Dpcm appena firmato al prossimo 13 novembre: controlli intensificati su bus e metropolitane, orari di ingresso e uscita scaglionati per uffici e scuole superiori, apertura delle Ztl, ulteriore potenziamento dello smart working.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha convocato per oggi, mercoledì 14 ottobre, le associazioni rappresentative delle aziende del trasporto pubblico locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi per un confronto sulle misure di contenimento dei contagi sui mezzi pubblici, sotto pressione proprio a causa della scuola.

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