Home Cronaca Incendio in abitazione: morto ex calciatore di 57 anni

Incendio in abitazione: morto ex calciatore di 57 anni

Ancora un tragico incendio in un’abitazione: il rogo è scoppiato nella serata di ieri, domenica 17 marzo, in una casa a due piani, in Strada Vicinale Fontanette, a Valmadonna, frazione di Alessandria. L’incendio ha provocato la morte di una persona e l’intossicazione di altre due, che sono state trasportate in codice verde in ospedale.

Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco di Alessandria e i Volontari di Valenza, oltre ai Carabinieri, che stanno indagando sull’accaduto. Sta accertare le cause dell’incendio. La vittima è Emanuele Panizza, ex calciatore dell’Alessandria, di 57 anni, che tutti chiamavano Lele.

Generoso in campo, l’amore per i Grigi. Il fato se lo è portato via a soli 57 anni per le conseguenze di un incendio nella sua abitazione a Valmadonna. Si tratta di Emanuele Panizza, per tutti “Lele”.
Classe 1966, nato calcisticamente nelle giovanili dell’Alessandria, aveva raggiunto la prima squadra a 17 anni esordendo in Alessandria-Carbonia (1-0) nella stagione di C2 1983/1984 con Natalino Fossati allenatore.
In quel campionato collezionò 3 presenze, un anno fermo poi 9 nell’ ‘85/’86. La prima squadra gli sorrise nelle successive due stagioni dove giocò con continuità: 36 gettoni nell’ ‘86/’87 e 27 l’anno dopo. Complessivamente vesti 75 volte la casacca Grigia che lui amava tanto e che sognava da ragazzo.
Difensore roccioso, riconoscibile per la rossa capigliatura, seguito sempre dai tanti amici che condividevano con lui la gioventù, riuscì anche a levarsi la gioia del gol seguita da un lungo pianto. Era il 10 aprile 1988 e Panizza aprì le marcature del 3 a 0 inflitto dall’Alessandria al Giorgione (le altre reti furono realizzate da Mastini e Carnio).
La sua carriera proseguì, sempre con assidue presenze in D (Juve Domo), La Palma (C2), 3 anni ad Aosta dove ottenne la promozione tra i professionisti e 6 stagioni alla Valenzana.
Una fetta di storia Grigia che se ne va, un Grigio vero, uno di noi“. Questo il ricordo pubblicato sul sito internet e sulla pagina Facebook di Museo Grigio dal giornalista Mauro Bavastri. (fotografia di copertina di repertorio)

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