Home Blog Pagina 1130

Donna morta in un incidente stradale nel primo pomeriggio di oggi nel Modenese

Tragedia della strada nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 30 dicembre, intorno alle 14.30. Una donna di 71 anni, che viaggiava al volante di un’auto, una Opel Corsa, è deceduta dopo essere uscita di strada, per cause ancora in corso di accertamento, ed avere impattato contro il ponticello di un passo carraio.

Il sinistro mortale si è verificato sulla Strada Provinciale 468 “Motta”, tra Carpi, in provincia di Modena, e la frazione di San Marino.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il personale sanitario del 118 che però non hanno potuto far altro che constatare il decesso della 71enne.

Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i Carabinieri e gli Agenti della Polizia Locale, che dovranno ora ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Cucciolo di cane recuperato in un fiume sano e salvo dopo ben 48 ore

Era finito nelle acque del fiume Ombrone lo scorso lunedì, 27 dicembre, in corrispondenza di una piccola cascata, nei pressi di Gello, in provincia di Pistoia, ed è stato recuperato, sano e salvo, nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 29 dicembre.

Protagonista dello straordinario salvataggio, avvenuto dopo ben 48 ore, Django, un cucciolo di cane di 6 mesi, di razza Amstaff, come scrive la stampa locale. Ritrovato dai Vigili del Fuoco di Pistoia, con il supporto del nucleo sommozzatori di Firenze, poco lontano da dove era caduto, Django è stato riaffidato poi alle cure dei suoi proprietari.

Le ricerche dell’animale erano scattate subito, anche con l’utilizzo dei droni, ma avevano dato esito negativo: solo ieri i sommozzatori sono riusciti, grazie alle condizioni favorevoli, a perlustrare l’area e a ritrovarlo, fortunatamente vivo e in buone condizioni. Il cucciolo si sarebbe salvato trovando riparo in una grotta sotto la cascata. (fotografia dal sito internet vigilfuoco.tv)

Eseguiva tamponi rapidi a pagamento per strada: pensionato denunciato

Dopo avere ricevuto diverse segnalazioni relative a un uomo vestito come un operatore sanitario che proponeva di eseguire tamponi rapidi per strada al costo di 15 euro in varie località del Valdarno Aretino, i Carabinieri di San Giovanni Valdarno (Arezzo) hanno effettuato dei controlli, sorprendendo, nel pomeriggio di ieri, mercoledì 29 dicembre, un uomo corrispondente alla descrizione diffusa nelle ore precedenti. Lo riporta la stampa locale.

Al cospetto dei Militari, l’uomo avrebbe sostenuto la correttezza del suo operato, affermando di avere tutte le autorizzazioni del caso, ma la situazione, da una verifica, sarebbe risultata ben diversa: l’uomo era in pensione ed aveva effettivamente operato presso uno studio medico, regolarmente accreditato presso la Regione Toscana, per l’effettuazione dei tamponi Covid, ma non esiste ovviamente alcuna autorizzazione volta ad eseguire i tamponi per strada, prassi in evidente violazione di qualsiasi norma igienico-sanitaria. Al pensionato è stata contestata la violazione dell’art.193 del Testo Unico sulle Leggi Sanitarie, ossia, nello specifico, di aver aperto e tenuto in esercizio un gabinetto ambulante di analisi per il pubblico a scopo di accertamento diagnostico, somministrando tamponi antigenici rapidi sulla pubblica via.

In almeno tre occasioni l’uomo avrebbe infatti effettuato i tamponi a dei ragazzi appena usciti dall’allenamento di calcio, nei pressi dello stadio. Sui fatti sono in corso ulteriori accertamenti. Il materiale sanitario nella disponibilità del pensionato, denunciato in stato di libertà alla Procura, è stato sequestrato. (fotografia di repertorio)

Noto sarto muore nell’incendio della sua abitazione

Incendio dalle tragiche conseguenze: è accaduto nella mattinata di oggi, giovedì 30 dicembre, in un appartamento di Carrara (provincia di Massa-Carrara).

Come riporta la stampa locale, il rogo è divampato intorno alle 8.00, all’interno di una palazzina di via Sforza, nel quartiere di Avenza, alla periferia della città, ed ha provocato la morte di un uomo di 84 anni. La vittima si chiamava Stefano Gazzillo: originario di Caserta, era un sarto molto conosciuto nella zona, specialmente a Carrara, dove negli anni Settanta aveva aperto il suo primo atelier di abiti da uomo. Stefano Gazzillo aveva ricevuto numerosi riconoscimenti.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il personale sanitario del 118 ma per l’84enne non c’era più nulla da fare. Ancora da accertare le cause dell’incendio. Le operazioni per spegnere le fiamme si sono protratte per diverse ore. (fotografia di repertorio)

Dobbiamo controllare la presenza di ladri in casa: anziani truffati e derubati da falsi Carabinieri

Ancora anziani nel mirino di malviventi: con la scusa di dover controllare la presenza di ladri in casa, due truffatori, indossando una casacca posticcia con barre fluorescenti e spacciandosi per brigadieri dei Carabinieri, hanno derubato a Reggio Emilia, una copia di anziani (un 90enne e la moglie 87enne) e si sono impossessati dei loro gioielli che si trovavano nell’armadio della camera da letto.

Tornano dunque a colpire a Reggio Emilia i malviventi che si spacciano per appartenenti a forze di polizia ed enti vari che, con pretestuosi controlli, raggirano e derubano gli anziani. L’episodio riferito dai Carabinieri del comando provinciale di Reggio Emilia, è accaduto nella prima mattinata di ieri, mercoledì 29 dicembre, presso l’abitazione di una coppia di anziani. I malviventi, carpita la fiducia dell’anziana, sono entrati in casa e si sono fatti aprire l’armadio, dicendo di dover cercare anche lì, per impossessarsi e portare via tutti i monili in oro della copia. I due hanno poi fatto perdere le tracce. Una volta resisi conto di essere finiti nella rete di truffatori, i due anziani hanno chiamato il 112 che, oltre a intervenire sul posto per le constatazioni di legge, hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’uomo, al momento però senza alcun esito.

A seguito dell’episodio, i Carabinieri reggiani rilanciano la campagna “Non aprite quella porta” rivolta agli anziani e ricordano loro i consigli per aiutarli a non cadere in trappole simili:
“non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;
– non mandare i bambini ad aprire la porta;
– prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto, aprire con la catenella attaccata;
– in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;
– prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all’ufficio di zona dell’Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;
– tenere a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;
– non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
– mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;
– se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta”. (fotografia di copertina di repertorio)

F.B.

Dopo lo sfratto, ritrovati in casa oltre 60 gatti in precarie condizioni di salute

Dopo lo sfratto, i proprietari si sono trovati davanti una situazione di assoluto degrado con decine di gatti che vivevano in situazioni allucinanti, rimasti per giorni senza acqua e cibo, tanto che è stato necessario richiedere l’intervento dell’Enpa.
È accaduto nei giorni scorsi in un’abitazione di Nuvolento, in provincia di Brescia.

Come racconta l’Enpa Brescia sulla sua pagina Facebook, notizia poi ripresa da diversi media locali, i volontari, quando sono arrivati sul posto, hanno contato oltre 60 gatti, la maggior parte dei quali Fiv positivi (malattia nota come Aids felino che abbassa le difese immunitarie), “in condizioni igieniche precarie, fortemente disidratati e denutriti. Il tempestivo intervento coordinato con le forze dell’ordine – si legge sulla pagina Facebook di ENPA Brescia – e l’incredibile collaborazione fra le associazioni, sta permettendo la messa in sicurezza degli animali in tempi da record e la disponibilità da parte di tutti i veterinari interpellati è sorprendente”. Un intervento oneroso per il quale è stata lanciata una raccolta fondi.

L’Enpa precisa inoltre “che i gatti sono frutto di mancata sterilizzazione all’interno di un appartamento che nel corso degli anni ha portato alla drammatica situazione che stiamo cercando di arginare oggi. Nessuno dei gatti risulta avere alcuna proprietà identificabile e le informazioni raccolte sul posto e dalle autorità, lasciano la certezza che si tratti di un accumulo compulsivo dovuto alla riproduzione non controllata fra consanguinei”.
La situazione è stata segnalata anche ai Carabinieri Forestali e per la famiglia che abitava in quella casa potrebbe scattare una denuncia per abbandono di animali e maltrattamento. (fotografia dalla pagina Facebook ENPA Brescia)

Chiede di indossare la mascherina FFP2: capotreno aggredita

Capotreno aggredita per avere invitato un gruppo di minorenni ad indossare la mascherina FFP2, così come previsto dalla normativa anti-Covid. È accaduto, come riporta la stampa locale, nel pomeriggio di martedì scorso, 28 dicembre, sul treno della linea Mantova-Modena.

I ragazzini si sarebbero rifiutati mettere il dispositivo obbligatorio su tutti i mezzi di trasporto e così la capotreno ha dovuto richiedere l’intervento della Polizia Locale alla stazione di Rolo (Reggio Emilia): gli Agenti hanno fatto scendere il gruppetto, ma alcuni minorenni sono comunque riusciti a rimanere sul convoglio ed hanno aggredito la capotreno, spintonandola, tanto che la donna ha dovuto richiedere l’intervento dei soccorsi.

Ad attendere il treno, poi soppresso, anche a causa del ritardo accumulato, alla stazione successiva, quella di Carpi (Modena), c’era il personale sanitario del 118, la Polizia Ferroviaria e la Polizia Locale. La capotreno, sotto choc, è stata trasportata presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi. Fortunatamente ha rimediato solo lesioni lievi. Al vaglio dellel Forze dell’Ordine le immagini delle telecamere per ricostruire i fatti e individuare i responsabili dell’aggressione. (fotografia di repertorio)

Nuovo decreto Covid: novità per le quarantene ed estensione del Green pass rafforzato anche al trasporto pubblico locale e ai ristoranti all’aperto

Il Green pass rafforzato, già obbligatorio per ristoranti al chiuso, cinema e teatri, viene ulteriormente esteso e servirà anche per salire sui mezzi del trasporto pubblico locale e regionale. Sono alcune delle novità introdotte dal decreto approvato dal Consiglio dei Ministri nella serata di ieri, mercoledì 29 dicembre, che riguardano l’estensione del Green pass rafforzato e nuove regole per le quarantene.

Nel dettaglio dal prossimo 10 gennaio e sino al termine dello stato d’emergenza, il Green pass rafforzato, viene esteso a: alberghi e strutture ricettive, feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri congressi, servizi di ristorazione all’aperto, impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, centri culturali, sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Inoltre il Green pass rafforzato è necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.
Il decreto prevede inoltre la capienza degli stadi al 50% mentre quella degli impianti al chiuso, come i palazzetti, al 35%.

Cambiano le regole per la quarantena con tre diverse categorie: le quarantene non saranno più previste per i vaccinati con dose booster o con due dosi da meno di 4 mesi (oppure che siano guariti da meno di 4 mesi) che vengano a contatto con una persona poi risultata positiva al Covid, se asintomatici. Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, c’è però l’obbligo di indossare la mascherina FFP2. Inoltre, se dovessero comparire i sintomi, scatta anche la prescrizione di effettuare un tampone antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso.

Per chi ha eseguito l’ultima vaccinazione da più di 4 mesi, scatta la quarantena che però scende da 7 a 5 giorni, con tampone negativo per uscire dall’isolamento fiduciario. Per chi non è vaccinato il periodo di quarantena resta di 10 giorni, con tampone negativo. Se invece si vuole evitare il test la quarantena dovrà essere di 14 giorni, se non compaiono sintomi.

Trovata l’intesa nel Governo per calmierare il prezzo delle mascherine FFP2: la struttura commissariale dovrebbe ora stipulare apposite convenzioni con le farmacie.
Slitta invece al prossimo Consiglio dei Ministri l’ipotesi dell’estensione del Green pass rafforzato a tutti i lavoratori.(fotografia dalla pagina Facebook  Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri)

F.B.

Saman Abbas: analisi su un frammento osseo rinvenuto a Lido Po

La Procura di Reggio Emilia ha affidato ai Carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma l’analisi di un frammento osseo ritrovato a Lido Po, presumibilmente un frammento di cranio umano. Si sospetta che l’osso possa appartenere a Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara, nella Bassa reggiana, dallo scorso primo di maggio. È quanto rivela l’edizione locale de Il Resto del Carlino, notizia poi ripresa da diversi media.

Il frammento osseo, scoperto nell’area del Lido Po di Boretto, non sarebbe stato ripescato direttamente nelle acque del Grande Fiume: è stato recuperato dai Carabinieri e sottoposto a sequestro lo scorso 3 novembre. Il pm Laura Galli, titolare dell’indagine, ha ordinato l’esame specialistico per estrarre il profilo biologico del Dna e capire se possa essere comparabile a quello della 18enne scomparsa e che si sospetta possa essere stata uccisa per essersi ribellata a un matrimonio imposto.

La pista del Po, scrive il quotidiano, si era aperta dopo l’incidente probatorio, durante il quale il fratello 16enne di Saman aveva raccontato al gip di aver sentito un cugino, durante una riunione di famiglia, ascoltata di nascosto, che diceva di farla in “piccoli pezzi” e di buttarla a “Guastalla” dove “c’è un fiume”. (fotografia di repertorio)

Gianni Morandi, a Sanremo con Mousse T

“Apri tutte le porte”, la canzone di Gianni Morandi, scritta da Jovanotti, in gara al prossimo Festival di Sanremo sarà prodotta da Mousse T, noto produttore tedesco di origine turca.

Quando Jovanotti e Gianni hanno messo mano al provino della canzone hanno subito pensato al suono e all’impatto sonoro del lavoro che Mousse T ha fatto con Tom Jones e a quella sua vena northern soul funky contemporanea.

Morandi e Mousse T (vero nome Mustafa Gundogdu) hanno lavorato agli ultimi dettagli presso gli studi Fonoprint di Bologna con Lorenzo che, in quarantena a causa del Covid, si è collegato da casa e ha seguito tutte le fasi della registrazione.

All’arrangiamento finale della canzone hanno collaborato Riccardo Onori, coautore della parte musicale, Gianluca Petrella e Saturnino mentre l’orchestrazione è stata curata dal Maestro Davide Rossi.

Mousse T accompagnerà Morandi anche al teatro Ariston, dove sarà anche il “suo” Direttore d’orchestra.

Donna morta in un incidente stradale nel primo pomeriggio di oggi nel Modenese

Tragedia della strada nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 30 dicembre, intorno alle 14.30. Una donna di 71 anni, che viaggiava al volante di un’auto, una Opel Corsa, è deceduta dopo essere uscita di strada, per cause ancora in corso di accertamento, ed avere impattato contro il ponticello di un passo carraio.

Il sinistro mortale si è verificato sulla Strada Provinciale 468 “Motta”, tra Carpi, in provincia di Modena, e la frazione di San Marino.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il personale sanitario del 118 che però non hanno potuto far altro che constatare il decesso della 71enne.

Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i Carabinieri e gli Agenti della Polizia Locale, che dovranno ora ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Cucciolo di cane recuperato in un fiume sano e salvo dopo ben 48 ore

Era finito nelle acque del fiume Ombrone lo scorso lunedì, 27 dicembre, in corrispondenza di una piccola cascata, nei pressi di Gello, in provincia di Pistoia, ed è stato recuperato, sano e salvo, nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 29 dicembre.

Protagonista dello straordinario salvataggio, avvenuto dopo ben 48 ore, Django, un cucciolo di cane di 6 mesi, di razza Amstaff, come scrive la stampa locale. Ritrovato dai Vigili del Fuoco di Pistoia, con il supporto del nucleo sommozzatori di Firenze, poco lontano da dove era caduto, Django è stato riaffidato poi alle cure dei suoi proprietari.

Le ricerche dell’animale erano scattate subito, anche con l’utilizzo dei droni, ma avevano dato esito negativo: solo ieri i sommozzatori sono riusciti, grazie alle condizioni favorevoli, a perlustrare l’area e a ritrovarlo, fortunatamente vivo e in buone condizioni. Il cucciolo si sarebbe salvato trovando riparo in una grotta sotto la cascata. (fotografia dal sito internet vigilfuoco.tv)

Eseguiva tamponi rapidi a pagamento per strada: pensionato denunciato

Dopo avere ricevuto diverse segnalazioni relative a un uomo vestito come un operatore sanitario che proponeva di eseguire tamponi rapidi per strada al costo di 15 euro in varie località del Valdarno Aretino, i Carabinieri di San Giovanni Valdarno (Arezzo) hanno effettuato dei controlli, sorprendendo, nel pomeriggio di ieri, mercoledì 29 dicembre, un uomo corrispondente alla descrizione diffusa nelle ore precedenti. Lo riporta la stampa locale.

Al cospetto dei Militari, l’uomo avrebbe sostenuto la correttezza del suo operato, affermando di avere tutte le autorizzazioni del caso, ma la situazione, da una verifica, sarebbe risultata ben diversa: l’uomo era in pensione ed aveva effettivamente operato presso uno studio medico, regolarmente accreditato presso la Regione Toscana, per l’effettuazione dei tamponi Covid, ma non esiste ovviamente alcuna autorizzazione volta ad eseguire i tamponi per strada, prassi in evidente violazione di qualsiasi norma igienico-sanitaria. Al pensionato è stata contestata la violazione dell’art.193 del Testo Unico sulle Leggi Sanitarie, ossia, nello specifico, di aver aperto e tenuto in esercizio un gabinetto ambulante di analisi per il pubblico a scopo di accertamento diagnostico, somministrando tamponi antigenici rapidi sulla pubblica via.

In almeno tre occasioni l’uomo avrebbe infatti effettuato i tamponi a dei ragazzi appena usciti dall’allenamento di calcio, nei pressi dello stadio. Sui fatti sono in corso ulteriori accertamenti. Il materiale sanitario nella disponibilità del pensionato, denunciato in stato di libertà alla Procura, è stato sequestrato. (fotografia di repertorio)

Noto sarto muore nell’incendio della sua abitazione

Incendio dalle tragiche conseguenze: è accaduto nella mattinata di oggi, giovedì 30 dicembre, in un appartamento di Carrara (provincia di Massa-Carrara).

Come riporta la stampa locale, il rogo è divampato intorno alle 8.00, all’interno di una palazzina di via Sforza, nel quartiere di Avenza, alla periferia della città, ed ha provocato la morte di un uomo di 84 anni. La vittima si chiamava Stefano Gazzillo: originario di Caserta, era un sarto molto conosciuto nella zona, specialmente a Carrara, dove negli anni Settanta aveva aperto il suo primo atelier di abiti da uomo. Stefano Gazzillo aveva ricevuto numerosi riconoscimenti.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il personale sanitario del 118 ma per l’84enne non c’era più nulla da fare. Ancora da accertare le cause dell’incendio. Le operazioni per spegnere le fiamme si sono protratte per diverse ore. (fotografia di repertorio)

Dobbiamo controllare la presenza di ladri in casa: anziani truffati e derubati da falsi Carabinieri

Ancora anziani nel mirino di malviventi: con la scusa di dover controllare la presenza di ladri in casa, due truffatori, indossando una casacca posticcia con barre fluorescenti e spacciandosi per brigadieri dei Carabinieri, hanno derubato a Reggio Emilia, una copia di anziani (un 90enne e la moglie 87enne) e si sono impossessati dei loro gioielli che si trovavano nell’armadio della camera da letto.

Tornano dunque a colpire a Reggio Emilia i malviventi che si spacciano per appartenenti a forze di polizia ed enti vari che, con pretestuosi controlli, raggirano e derubano gli anziani. L’episodio riferito dai Carabinieri del comando provinciale di Reggio Emilia, è accaduto nella prima mattinata di ieri, mercoledì 29 dicembre, presso l’abitazione di una coppia di anziani. I malviventi, carpita la fiducia dell’anziana, sono entrati in casa e si sono fatti aprire l’armadio, dicendo di dover cercare anche lì, per impossessarsi e portare via tutti i monili in oro della copia. I due hanno poi fatto perdere le tracce. Una volta resisi conto di essere finiti nella rete di truffatori, i due anziani hanno chiamato il 112 che, oltre a intervenire sul posto per le constatazioni di legge, hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’uomo, al momento però senza alcun esito.

A seguito dell’episodio, i Carabinieri reggiani rilanciano la campagna “Non aprite quella porta” rivolta agli anziani e ricordano loro i consigli per aiutarli a non cadere in trappole simili:
“non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;
– non mandare i bambini ad aprire la porta;
– prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto, aprire con la catenella attaccata;
– in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;
– prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all’ufficio di zona dell’Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;
– tenere a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;
– non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
– mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;
– se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta”. (fotografia di copertina di repertorio)

F.B.

Dopo lo sfratto, ritrovati in casa oltre 60 gatti in precarie condizioni di salute

Dopo lo sfratto, i proprietari si sono trovati davanti una situazione di assoluto degrado con decine di gatti che vivevano in situazioni allucinanti, rimasti per giorni senza acqua e cibo, tanto che è stato necessario richiedere l’intervento dell’Enpa.
È accaduto nei giorni scorsi in un’abitazione di Nuvolento, in provincia di Brescia.

Come racconta l’Enpa Brescia sulla sua pagina Facebook, notizia poi ripresa da diversi media locali, i volontari, quando sono arrivati sul posto, hanno contato oltre 60 gatti, la maggior parte dei quali Fiv positivi (malattia nota come Aids felino che abbassa le difese immunitarie), “in condizioni igieniche precarie, fortemente disidratati e denutriti. Il tempestivo intervento coordinato con le forze dell’ordine – si legge sulla pagina Facebook di ENPA Brescia – e l’incredibile collaborazione fra le associazioni, sta permettendo la messa in sicurezza degli animali in tempi da record e la disponibilità da parte di tutti i veterinari interpellati è sorprendente”. Un intervento oneroso per il quale è stata lanciata una raccolta fondi.

L’Enpa precisa inoltre “che i gatti sono frutto di mancata sterilizzazione all’interno di un appartamento che nel corso degli anni ha portato alla drammatica situazione che stiamo cercando di arginare oggi. Nessuno dei gatti risulta avere alcuna proprietà identificabile e le informazioni raccolte sul posto e dalle autorità, lasciano la certezza che si tratti di un accumulo compulsivo dovuto alla riproduzione non controllata fra consanguinei”.
La situazione è stata segnalata anche ai Carabinieri Forestali e per la famiglia che abitava in quella casa potrebbe scattare una denuncia per abbandono di animali e maltrattamento. (fotografia dalla pagina Facebook ENPA Brescia)

Chiede di indossare la mascherina FFP2: capotreno aggredita

Capotreno aggredita per avere invitato un gruppo di minorenni ad indossare la mascherina FFP2, così come previsto dalla normativa anti-Covid. È accaduto, come riporta la stampa locale, nel pomeriggio di martedì scorso, 28 dicembre, sul treno della linea Mantova-Modena.

I ragazzini si sarebbero rifiutati mettere il dispositivo obbligatorio su tutti i mezzi di trasporto e così la capotreno ha dovuto richiedere l’intervento della Polizia Locale alla stazione di Rolo (Reggio Emilia): gli Agenti hanno fatto scendere il gruppetto, ma alcuni minorenni sono comunque riusciti a rimanere sul convoglio ed hanno aggredito la capotreno, spintonandola, tanto che la donna ha dovuto richiedere l’intervento dei soccorsi.

Ad attendere il treno, poi soppresso, anche a causa del ritardo accumulato, alla stazione successiva, quella di Carpi (Modena), c’era il personale sanitario del 118, la Polizia Ferroviaria e la Polizia Locale. La capotreno, sotto choc, è stata trasportata presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi. Fortunatamente ha rimediato solo lesioni lievi. Al vaglio dellel Forze dell’Ordine le immagini delle telecamere per ricostruire i fatti e individuare i responsabili dell’aggressione. (fotografia di repertorio)

Nuovo decreto Covid: novità per le quarantene ed estensione del Green pass rafforzato anche al trasporto pubblico locale e ai ristoranti all’aperto

Il Green pass rafforzato, già obbligatorio per ristoranti al chiuso, cinema e teatri, viene ulteriormente esteso e servirà anche per salire sui mezzi del trasporto pubblico locale e regionale. Sono alcune delle novità introdotte dal decreto approvato dal Consiglio dei Ministri nella serata di ieri, mercoledì 29 dicembre, che riguardano l’estensione del Green pass rafforzato e nuove regole per le quarantene.

Nel dettaglio dal prossimo 10 gennaio e sino al termine dello stato d’emergenza, il Green pass rafforzato, viene esteso a: alberghi e strutture ricettive, feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri congressi, servizi di ristorazione all’aperto, impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, centri culturali, sociali e ricreativi per le attività all’aperto. Inoltre il Green pass rafforzato è necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.
Il decreto prevede inoltre la capienza degli stadi al 50% mentre quella degli impianti al chiuso, come i palazzetti, al 35%.

Cambiano le regole per la quarantena con tre diverse categorie: le quarantene non saranno più previste per i vaccinati con dose booster o con due dosi da meno di 4 mesi (oppure che siano guariti da meno di 4 mesi) che vengano a contatto con una persona poi risultata positiva al Covid, se asintomatici. Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, c’è però l’obbligo di indossare la mascherina FFP2. Inoltre, se dovessero comparire i sintomi, scatta anche la prescrizione di effettuare un tampone antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso.

Per chi ha eseguito l’ultima vaccinazione da più di 4 mesi, scatta la quarantena che però scende da 7 a 5 giorni, con tampone negativo per uscire dall’isolamento fiduciario. Per chi non è vaccinato il periodo di quarantena resta di 10 giorni, con tampone negativo. Se invece si vuole evitare il test la quarantena dovrà essere di 14 giorni, se non compaiono sintomi.

Trovata l’intesa nel Governo per calmierare il prezzo delle mascherine FFP2: la struttura commissariale dovrebbe ora stipulare apposite convenzioni con le farmacie.
Slitta invece al prossimo Consiglio dei Ministri l’ipotesi dell’estensione del Green pass rafforzato a tutti i lavoratori.(fotografia dalla pagina Facebook  Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri)

F.B.

Saman Abbas: analisi su un frammento osseo rinvenuto a Lido Po

La Procura di Reggio Emilia ha affidato ai Carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma l’analisi di un frammento osseo ritrovato a Lido Po, presumibilmente un frammento di cranio umano. Si sospetta che l’osso possa appartenere a Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara, nella Bassa reggiana, dallo scorso primo di maggio. È quanto rivela l’edizione locale de Il Resto del Carlino, notizia poi ripresa da diversi media.

Il frammento osseo, scoperto nell’area del Lido Po di Boretto, non sarebbe stato ripescato direttamente nelle acque del Grande Fiume: è stato recuperato dai Carabinieri e sottoposto a sequestro lo scorso 3 novembre. Il pm Laura Galli, titolare dell’indagine, ha ordinato l’esame specialistico per estrarre il profilo biologico del Dna e capire se possa essere comparabile a quello della 18enne scomparsa e che si sospetta possa essere stata uccisa per essersi ribellata a un matrimonio imposto.

La pista del Po, scrive il quotidiano, si era aperta dopo l’incidente probatorio, durante il quale il fratello 16enne di Saman aveva raccontato al gip di aver sentito un cugino, durante una riunione di famiglia, ascoltata di nascosto, che diceva di farla in “piccoli pezzi” e di buttarla a “Guastalla” dove “c’è un fiume”. (fotografia di repertorio)

Gianni Morandi, a Sanremo con Mousse T

“Apri tutte le porte”, la canzone di Gianni Morandi, scritta da Jovanotti, in gara al prossimo Festival di Sanremo sarà prodotta da Mousse T, noto produttore tedesco di origine turca.

Quando Jovanotti e Gianni hanno messo mano al provino della canzone hanno subito pensato al suono e all’impatto sonoro del lavoro che Mousse T ha fatto con Tom Jones e a quella sua vena northern soul funky contemporanea.

Morandi e Mousse T (vero nome Mustafa Gundogdu) hanno lavorato agli ultimi dettagli presso gli studi Fonoprint di Bologna con Lorenzo che, in quarantena a causa del Covid, si è collegato da casa e ha seguito tutte le fasi della registrazione.

All’arrangiamento finale della canzone hanno collaborato Riccardo Onori, coautore della parte musicale, Gianluca Petrella e Saturnino mentre l’orchestrazione è stata curata dal Maestro Davide Rossi.

Mousse T accompagnerà Morandi anche al teatro Ariston, dove sarà anche il “suo” Direttore d’orchestra.

Donna rischia di annegare: salvata da un Carabiniere fuori servizio

Stava annegando ma è stata salvata da Filippo Collana, Maresciallo Comandante della stazione dei Carabinieri di Colorno, in provincia di Parma. La disavventura è...