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Bugo tra i partecipanti della nuova edizione di “Pechino Express”

Nuova avventura per Bugo: dopo la sua partecipazione alle ultime due edizioni del Festival di Sanremo e aver portato la sua musica sui palchi nel tour estivo, ora l’artista piemontese approda su Sky per il reality “Pechino Express”.

In questa nuova impresa, al fianco del cantautore ci sarà Cristian Dondi, regista e suo grande amico d’infanzia, ma non è l’unico attesissimo concorrente. Nel cast del reality sono presenti le seguenti coppie: Victoria Cabello con Paride Vitale, Alex Schwazer con Bruno Fabbri, Ciro e Giovambattista Ferrara, Barbascura X con Andrea Boscherini, Rita Rusic con Cristiano Di Luzio, Anna Ciati e Giulia Paglianiti, Fru e Aurora Leone, Nikita Pelizon con Helena Prestes e Natasha Stefanenko con Sasha Sabbioni.

Bugo e gli altri partiranno dalla Cappadocia, in Turchia, per poi attraversare l’Uzbekistan, la Giordania, gli Emirati Arabi e concludere l’avventura a Dubai. Per spostarsi dovranno utilizzare ogni tipo di mezzo, dal treno al cammello nel deserto, senza escludere l’autostop.

(Foto di Andrea Brusa)

 

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Incidente sul lavoro: due operai di 42 e 46 anni morti in un deposito di azoto

Ancora un tragico incidente sul lavoro: due operai sono stati trovati morti all’interno di un deposito di azoto della sede dell’Ospedale Humanitas, a Pieve Emanuele, nel Milanese. Il rinvenimento dei corpi è avvenuto, come riporta la stampa locale, nella tarda mattinata di oggi, martedì 28 settembre.

Sul posto è giunto il personale sanitario del 118 con l’elisoccorso, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, gli Agenti della Polizia Locale, la Polizia Giudiziaria e anche un medico dell’Ats.
Per i due operai, di 42 e 46 anni, dipendenti di una ditta esterna, non c’è stato nulla da fare. Sull’infortunio mortale indaga la Procura di Milano e il fascicolo verrà aperto per l’ipotesi di omicidio colposo.

Secondo una prima ricostruzione, i due lavoratori sarebbero arrivati all’Humanitas con un furgone per una fornitura di azoto liquido, quando si sarebbe verificata una perdita che li ha investiti. I due sarebbero morti o per intossicazione da azoto o a causa delle ustioni da congelamento. (fotografia di repertorio)

Due giorni di permesso retribuiti se si subisce la perdita di un animale domestico

Chiunque possegga animali domestici ed abbia subito la perdita di uno di loro sa quanto devastante e dolorosa possa essere, un vero e proprio lutto.
Proprio per questa ragione, al parlamento colombiano, come riportano diversi media, è stata presentata una proposta volta a garantire un permesso di lavoro retribuito a chi si trovasse ad affrontare la perdita di un animale domestico.

Si tratta di un disegno di legge che obbliga i datori di lavoro a concedere due giorni di congedo al lavoratore che abbia subito un lutto simile, per potersi riprendere dallo shock emotivo che ne deriva, “senza preoccuparsi del lavoro”. Dalla lista di chi ha diritto ai due giorni di permesso retribuiti sono esclusi, per il momento, i proprietari di animali esotici.

La proposta, presentata dal deputato del Partito Liberale Alejandro Carlos Chacon, dovrà superare quattro passaggi tra Senato e Camera per diventare legge e prevedere due condizioni: il dipendente dovrà avere comunicato al proprio datore di lavoro l’esistenza dell’animale e dovrà provarne il decesso con relativa documentazione veterinaria. (fotografia generica, di Louis-Philippe Poitras su Unsplash)

INCIDENTI SUL LAVORO, 3a parte: Intervista all’ex Magistrato Bruno Giordano attuale Direttore dell’ispettorato Nazionale del Lavoro

di Patrizia Santini

Nella sicurezza del lavoro chissà perché si pensa innanzitutto a colpevolizzare la vittima e poi a ragionare sulle causeBruno Giordano

“C’è intesa”, questo il sentimento unanime emerso a fine incontro ieri a palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri sulla sicurezza sul lavoro. I punti principali trattati sono stati “Prevenzione e Formazione, una banca dati unica per gli infortuni e sanzioni (ma anche sospensione dell’attività) per chi non rispetta le norme

Intanto solo in questi ultimi giorni due sono gli incidenti avvenuti sul lavoro, uno dei quali mortale, l’altro con esito molto grave. A perdere la vita nel leccese un operaio edile 68 enne caduto accidentalmente da una scala, precipitando da un’altezza di circa 6 metri. La scorsa settimana, sempre nel Salento, era morto a Palmariggi un operaio 39 enne.

Sempre il 27 settembre scorso un operaio di 45 anni che stava lavorando alla Cmp di Marano, nel modenese, ha riportato un trauma toracico-addominale. Il 16 settembre, andando a ritroso, a Marano, ma in questo caso nel napoletano è morto un operaio 59enne caduto da un’impalcatura. Era in nero. Il giorno prima il 15 settembre a Genova un operaio di 54 anni ha perso la vita cadendo da un’impalcatura. Il 4 settembre invece  vittima di una ennesima morte bianca, un camionista 47enne che è deceduto asfissiato dentro l’autocisterna che guidava

E si potrebbe purtroppo continuare così, con il calendario in mano e le pagine di cronaca sotto gli occhi. Una vera ecatombe.

Nella mia ricerca di risposte, il prossimo incontro è con Bruno Giordano, una vita professionale dedicata all’ambito del Lavoro,  Magistrato fuori ruolo autorizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura ad essere dallo scorso anno al timone dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, un ruolo che è una sorta di prolungamento della sua attività come Magistrato

Si, io mi sono sempre occupato di lavoro e di sicurezza del lavoro e di ambiente, nella mia attività sia giudiziaria sia scientifica. Mi sono insediato nei primi giorni di agosto e quindi siamo operativi con la nuova gestione e con una nuova politica ispettiva, solo da qualche settimana. Abbiamo preso le mosse innanzitutto da più di un’emergenza, che non è soltanto quella delle morti sul lavoro, ma anche quella della prevenzione. Innanzitutto nella materia del caporalato in agricoltura che si presta nel periodo estivo ad un  aumento esponenziale.  Sono stati eseguiti centinaia e centinaia di blitz in aziende agricole, che hanno portato a verificare enormi irregolarità, notevoli ipotesi di sfruttamento del lavoro. E poi in edilizia. La campagna ispettiva straordinaria è partita il 30 agosto, con la ripresa dei cantieri dopo la lunga pausa estiva e ciò nonostante, i controlli non sono sufficienti a fare prevenzione. La presenza dello Stato nella prevenzione è imprescindibile, ma la vera prevenzione è un obbligo delle imprese”

Tra l’altro il 22 luglio scorso al Senato, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento, appunto, e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, lei ha illustrato tutto questo. Come di è dimostrata la platea? Interessata? Molto interessata?

“Confesso che ho trovato un’altissima sensibilità istituzionale, non solo in sede parlamentare, specificamente nella Commissione di inchiesta in tutti i suoi componenti. Da quel momento è iniziata una collaborazione doverosa, istituzionale, tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e la Commissione di inchiesta, perché l’interesse è comune ad approfondire, a studiare e anche ad intervenire sui casi più importanti e sulle strategie di prevenzione. Però devo dirle che ho trovato, e la cosa non mi sorprende perché la trovo importante e doverosa, anche una sensibilità, un’attenzione, la massima collaborazione istituzionale da parte di tutte le istituzioni con cui mi sto quotidianamente rapportando. Non credo che si sia mai abbassata l’attenzione delle istituzioni su questo tema. Certo, il numero dei morti è gravissimo, lo è ancora di più la tipologia di questi incidenti”

Proprio dove volevo arrivare. Quali sono ad oggi le cause principali degli incidenti sul lavoro?

Le cause principali attengono purtroppo al mondo delle piccole e medie imprese. La maggior parte di questi incidenti di una certa gravità, se non addirittura mortali, si verificano appunto in questa tipologia di aziende. Se proviamo semplicemente a fare una lettura della cronaca, ci accorgiamo che questi incidenti mortali, anche quelli delle ultime settimane, sono avvenuti tutti in piccole e medie imprese. Questo non vuol dire in piccoli cantieri, perché possiamo avere anche un grande cantiere dove attraverso l’appalto e il sub appalto intervengono delle piccole o medie imprese. Questo porta ad una riflessione netta, oggettiva, indiscutibile e cioè che nelle piccole e medie imprese si fa molta meno prevenzione che in altre attività. E per ovvie ragioni, perché il piccolo imprenditore è portato a risparmiare sulla sicurezza, ad avere rapporti più personali, più confidenziali con i lavoratori, i quali quindi non se la sentono di piantare grane per avere più sicurezza e tutto si riduce ad una minore attenzione. Ma soprattutto ad una minore formazione, perché la formazione, che ha ancora costi importanti, è la prima azione che porta ad alzare la curva dell’attenzione nell’attività lavorativa, ovviamente ad iniziare dallo stesso lavoratore perché se il lavoratore è ben formato, è istruito, è il primo soggetto ad essere attento alle dinamiche, alle macchine, alle manovre, ai movimenti, alle procedure che riguardano la sua incolumità”

A questo proposito, quando si parla di responsabilità, quanto è un concorso di colpa?

Quello di trasformare la vittima in un corresponsabile è un meccanismo che guarda caso avviene solo nella sicurezza del lavoro. Se noi pensiamo ad esempio alla sicurezza stradale, altro mondo di omicidi e lesioni colpose, quasi mai ci viene in mente di dire che il colpevole è il pedone travolto da un’auto che viaggia ad una velocità molto elevata. Nella sicurezza del lavoro chissà perché si pensa innanzitutto a colpevolizzare la vittima e poi a ragionare sulle cause. La storia ci insegna che le norme sulla sicurezza sono a vantaggio di tutti i soggetti, le norme sono di interesse pubblico perché riguardano molti soggetti

Secondo lei manca la cultura sulla sicurezza del lavoro, sulla formazione?

Non credo che ci sia un’assenza di cultura, c’è al contrario un’assenza di attenzione, di sensibilità, perché se si vuole conoscere cosa e come fare in materia di sicurezza oltre che l’obbligo di conoscere, previsto dalla legge ormai da 70 anni, basta navigare nel web dove si possono trovare tutte le informazioni. Ma dall’acquisizione di queste, poi è necessario passare all’applicazione di tali norme, i principi vanno calati nelle procedure lavorative, bisogna curare l’attenzione nel momento esecutivo, non semplicemente nel momento ideativo. Quindi non è che manchi la cura della sicurezza che è fin troppo a buon mercato in alcune attività. Forse c’è fin troppa teoria e fin troppe carte, fin troppa burocrazia attorno all’idea di sicurezza.  Noi assistiamo ormai da anni a consulenti che producono carte che vendono ai datori di lavoro che le mettono in un cassetto al fine di provare di aver fatto un’attività in caso di controlli. Tutto questo deve diventare realtà operativa, pratica, vigilanza interna, procedura, dinamiche, ammodernamento delle macchine, protezione delle persone, cura anche delle individualità soggettive dei lavoratori.

I nostri principi sono fondati su una sicurezza soggettiva, cioè si parte dalla persona che lavora, che opera e dalle sue condizioni psicofisiche, biologiche, anagrafiche, di esperienza, dalle sue qualifiche mansionali, dalla posizione organizzativa, gerarchica, per potervi adattare sopra il lavoro. E’ il lavoro che si adatta alla persona

Proprio a proposito di regole, di leggi e decreti, nel 2008 l’On. Damiano ha firmato il Decreto 81, il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro. Oltre ad essere soggetto ad aggiornamenti continui rimane tutt’ora un faro, un punto di riferimento nell’ambito della sicurezza sul lavoro.

Sì, è possibile modificare delle cose al suo interno, ma non è un testo da considerarsi vecchio, nonostante i suoi 13 anni. Io non penso che sia un testo da ristrutturare, da modificare. Però mancano tanti profili da applicare, da innovare. Ci sono degli spazi di miglioramento. Intanto però quelle norme applichiamole, perché noi, le norme, ce l’abbiamo!”

Gli ispettori del lavoro proprio per far sì che i controlli siano più numerosi e serrati, dovrebbero aumentare di ben 2.100 unità. In Europa sotto questo punto di vista l’Italia che posizione occupa?

“Il numero degli Ispettori aumenterà, si ipotizza anche entro l’anno. In questi mesi si stanno espletando i concorsi straordinari voluti dal Ministro Orlando per le nuove assunzioni. Noi pensiamo che appunto per la fine dell’anno possa arrivare questa dose massiccia di nuove energie. Rispetto all’Europa noi non abbiamo un problema di quantità, cioè di numeri di ispettori, ora che andremo quasi a pieno regime. Abbiamo invece un  problema di coordinamento delle forze ispettive perché abbiamo troppe energie disperse in vari organi di vigilanza. Ricordiamoci che in materia di sicurezza, le competenze generali spettano alle ASL, quindi alle Regioni. In Italia abbiamo più di 20 politiche regionali e oltre un centinaio di ASL. Comprendiamo tutti che un sistema così frammentario, sebbene distribuito sul territorio, non risponde più ad una politica ispettiva, preventiva, mirata, precisa e con un’unica regia. Oggi fare sicurezza vuol dire occuparsi di microeconomia, di organizzazione delle imprese, non soltanto di attività preventiva sanitaria, come possono fare le ASL. Vuol dire occuparsi di teoria organizzativa dl lavoro. Oggi le nostre preoccupazioni non sono soltanto nel lavoro tradizionale, in cantieri edili, in agricoltura, manifattura, nel settore terziario, della logistica. Oggi ci occupiamo anche dei lavoratori delle piattaforme digitali, dei lavoratori che vengono organizzati da un algoritmo, dei call center, delle condizioni lavorative in smart working. Le frontiere del lavoro oggi sono ben lontane da quelle che conosceva il legislatore della Riforma Sanitaria del 1978 (Francesco De Lorenzo, n.d.r.) che, appunto, diede  le competenze alle ASL.”

Siamo in un iter sempre in evoluzione!

“Direi che bisognerebbe stare un passo avanti a queste evoluzioni. La prevenzione è tale perché viene prima che si verifichi qualcosa. Dobbiamo quindi avere idee, lungimiranza, stare davanti agli altri di un passo per poter prevenire, altrimenti continueremo ad inseguire i tragici numeri di cui si è parlato all’inizio”

I Maneskin annunciano le date europee del “Loud Kids On Tour”

Dopo il successo della loro esibizione in occasione del Global Citizen Festival a Parigi, i Maneskin hanno annunciato le date del tour europeo per il prossimo anno. Il “Loud Kids On Tour” li vedrà calcare i palchi di Londra, Bruxelles, Esch-sur-Alzette, Varsavia, Parigi, Vienna, Zurigo, Berlino, Praga, Budapest, Kiev, Mosca, San Pietroburgo, Tallin e Riga tra febbraio e marzo 2022.

Ecco le date del “Loud Kids On Tour”:
Domenica 6 febbraio 2022 | London, UK – O2 Academy Brixton
Giovedì 10 febbraio 2022 | Bruxelles, Belgium – Forest National
Sabato 12 febbraio 2022 | Esch-sur-Alzette, Luxembourg – Rockhal
Martedì 15 febbraio 2022 | Warsaw, Poland – Torwar Hall
Venerdì 18 febbraio 2022 | Wien, Austria – Stadthalle
Lunedì 21 febbraio 2022 | Paris, France – Le Zenith
Giovedì 24 febbraio 2022 | Zurich, Switzerland – Halle 622
Sabato 26 febbraio 2022 | Berlin, Germany – Verti Music Hall
Lunedì 28 febbraio 2022 | Prague, Czech Republic – Mala Sportovni Hala
Martedì 1 marzo 2022 | Budapest, Hungary – Barba Negra
Giovedì 3 marzo 2022 | Amsterdam, The Netherlands – AFAS Live
Lunedì 7 marzo 2022 | Kiev, Ukraine – Stereo Plaza
Mercoledì 9 marzo 2022 | Moscow, Russia – Stadium Live
Venerdì 11 marzo 2022 | St. Petersburg, Russia – Tinkoff Arena
Domenica 13 marzo 2022 | Tallinn, Estonia – Saku Suurhall
Lunedì 14 marzo 2022 | Riga, Latvia – Arena Riga

Le date si aggiungono al tour italiano nei palazzetti, già sold out, che si svolgerà a dicembre di quest’anno e a marzo e aprile del prossimo anno, terminando con il grande evento al Circo Massimo di Roma (biglietti ancora disponibili per questa data).

Ecco le date italiane:
14 dicembre 2021 | Roma – Palazzo dello Sport – SOLD OUT
15 dicembre 2021 | Roma – Palazzo dello Sport – SOLD OUT
18 dicembre 2021 | Assago (MI) – Mediolanum Forum – SOLD OUT
19 dicembre 2021 | Assago (MI) – Mediolanum Forum – SOLD OUT
20 marzo 2022 | Casalecchio di Reno (BO) – Unipol Arena – SOLD OUT
22 marzo 2022 | Assago (MI) – Mediolanum Forum – SOLD OUT
26 marzo 2022 | Napoli – PalaPartenope – SOLD OUT
27 marzo 2022 | Napoli -PalaPartenope – SOLD OUT
31 marzo 2022 | Firenze – Nelson Mandela Forum – SOLD OUT
1 aprile 2022 | Firenze – Nelson Mandela Forum – SOLD OUT
3 aprile 2022 | Torino – Pala Alpitour – SOLD OUT
8 aprile 2022 | Bari – PalaFlorio – SOLD OUT
23 aprile 2022 | Arena di Verona – SOLD OUT
9 luglio 2022 | Roma – Circo Massimo

(foto: pagina Instagram dei Maneskin)

 

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Alcuni telefonini dal primo novembre dovranno dire addio a WhatsApp: ecco quali

WhatsApp non supporterà più i dispositivi Android con sistema operativo 4.0.4 e versioni precedenti a partire dall’1 novembre 2021. Ti invitiamo a passare a un dispositivo supportato o a salvare la cronologia chat entro tale data!”. E’ quanto si legge sul sito internet della App di messaggistica.

Dunque chi sta utilizzando ancora smartphone dotati di sistema operativo Android nella versione 4.0.4 o precedenti, datata 2012, a partire dal prossimo primo novembre non potrà più utilizzare WhatsApp.
Questo perché questi telefonini non hanno più le caratteristiche hardware o software compatibili con le novità previste dai programmatori.

Una novità che riguarderà comunque poche persone, dal momento che in pochi hanno ed utilizzano ancora telefonini così obsoleti. Per queste persone sarà però necessario organizzarsi e salvare le cronologie delle chat entro il 1 novembre per evitare che vadano perse e consentirne il trasferimento su un nuovo smartphone. (fotografia generica, di Adem AY su Unsplash)

Levante è incinta: “Quando verrai alla luce io ti darò il mondo”

Levante è in dolce attesa e ha voluto svelarlo ai fan con un lungo post su Instagram, in cui ha voluto fare il punto dopo un’estate di impegni e progetti. Il post è un lungo racconto che parte da giugno con la presentazione del suo nuovo libro: “Giugno è iniziato nel caos, così ti sei buttata a capofitto nella presentazione di “E questo cuore non mente” che ti ha portata in giro per l’Italia, negli studi televisivi, nelle radio, nelle case della gente che ha avuto il desiderio di ascoltare (e leggere) questa storia“.

Continua poi con una narrazione completa dei concerti e dei piccoli problemi di salute prima del tour, risolti con le dovute cure, continuando poi il racconto delle vacanze, del concerto all’Arena di Verona al fianco di Carmen Consoli e dei lavori per i progetti futuri. Davvero tanta vita raccontata a un misterioso interlocutore: “Da lì che te ne pare della vita? Perché tutto questo lo hai fatto in soli cinque mesi rannicchiata nel mio ventre, ma quando verrai alla luce io ti darò il mondo”.

Fiocco rosa in arrivo, tanti auguri Levante!

 

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Cts: via libera all’aumento della capienza di stadi, cinema e teatri. Rimane il nodo discoteche

Capienza per teatri, cinema e stadi: sono arrivate ieri in serata, dopo una riunione durata quasi tre ore, le indicazioni del Cts per lo sport e lo spettacolo.

Come riporta l’Ansa, la capienza negli stadi e nei luoghi all’aperto può passare dall’attuale 50% al 75%; nei palazzetti e nei luoghi al chiuso si sale al 50% dall’attuale 25%. Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto e all’80% al chiuso in zona bianca. Nessuna restrizione per i musei. Tutte le persone dovranno comunque essere munite di Green Pass e indossare la mascherina.

Ora la palla passa al Governo che dovrà decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti del Cts: il Consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì prossimo.
Nell’incontro di ieri non è stata però esaminata la richiesta arrivata dal Ministero dello Sviluppo economico di verificare la possibilità di riaprire le discoteche. (fotografia generica di Rob Laughter su Unsplash)

Diverse scosse di terremoto nella notte in Veneto

Trema ancora la terra nel Nord Italia: diverse scosse di terremoto sono state registrate nella notte di oggi, martedì 28 settembre, in rapida sequenza nel Veneto, in provincia di Treviso, nella zona della Valdobbiadene, a Segusino e a Miane, come riporta il sito di Invg (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).

Le due più forti si sono verificate alle 2.45 e alle 2.46 a Miane, di magnitudo rispettivamente di 3.6 e 3.7, a una profondità di 12 e 10 chilometri.
L’ultima, di magnitudo 2.5, è stata registrata alle 6.26 nella Valdobbiadene.

Le scosse sono state avvertite dalla popolazione ma al momento non si registrano danni. (fotografia di copertina: GoogleMap dal sito Ingv)

Orietta Berti a Radio Bruno

Orietta Berti sarà ospite nei nostri studi, mercoledì 29 settembre, dalle 11.30, per una chiacchierata durante Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli.

A lei il premio “La più bella dell’estate 2021”, per esser stata la più votata dagli ascoltatori di Radio Bruno con Fedez e Achille Lauro per “Mille”.

Non perdete la diretta radio e tv!

Sul digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 71, in streaming sul nostro sito e sulla APP (sezione TV).

Quest’anno Orietta Berti è tornata al Festival di Sanremo, 55 anni dopo il debutto e a 29 anni dall’ultima volta con il brano “Quando ti sei innamorato” per l’Etichetta Starpoint Corporation e la Produzione artistica del M° Enzo Campagnoli. Il brano è di Francesco Boccia, Ciro Esposito, autori al Festival di Sanremo 2015 di Grande Amore de Il Volo e Marco Rettani, già autore di Laura Pausini, Alessandra Amoroso, Michele Zarrillo e Patty Pravo.

Dopo la sua partecipazione a Sanremo, ha pubblicato un album di inediti dal titolo “La mia vita è un film”, che contiene anche i brani di Sanremo 2021 “Quando ti sei innamorato” e la cover “Io che amo solo te” (feat. LE DEVA”), uscito l’8 marzo.

L’11 giugno è uscito “Mille”, il nuovo singolo di Fedez e Achille Lauro feat. Orietta Berti, il trio inedito e inaspettato che collabora insieme per la prima volta in occasione dell’estate. L’annuncio è stato dato a sorpresa dai tre artisti tramite un post su Instagram che li vede insieme sul set del video, creando attesa e stupore per il brano. Il singolo, prodotto da d.whale, richiama le atmosfere anni ’60, le estati italiane passate tra amori intensi, notti stellate, passi di twist e segreti sussurrati all’orecchio.

Orietta insieme a Luca Argenterio, Fabio Fazio e Luciana Littizzietto ha prestato la voce per il doppiaggio in italiano di “Luca”, film Disney Pixar. L’artista ha prestato la voce per il personaggio di Concetta Aragosta. Il film è uscito a giugno su Disney plus.

A ottobre uscirà un nuovo album/cofanetto con 6 CD (di cui 1 cd completamente di inediti + 1 cd di collaborazioni duetti + 4 di antologia discografica) per festeggiare i 55 anni di carriera… dal titolo “La mia vita è un film – 55 anni di musica”.

Non solo musica, lo scorso settembre Orietta Berti ha pubblicato un libro autobiografico intitolato “Tra bandiere rosse e acquasantiere”, per raccontare i 55 anni di carriera che festeggiati nel 2020 e per raccontare questo favoloso viaggio nel mondo della musica.

Orietta è stata anche protagonista di “Name That Tune” insieme a Enrico Papi, Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini e Paola Barale nella scorsa stagione e nella seconda edizione del 2021. Insieme a Lodo Guenzi ed Extraliscio ha collaborato al progetto “Merendine Blu” e ha partecipato al documentario “Extraliscio – Punk da balera – Si ballerà fin che entra la luce dell’alba”. Il documentario è stato premiato con il premio SIAE alla giornata degli autori il giorno 09 settembre 2020 al 77° Festival del Cinema di Venezia.

Bugo tra i partecipanti della nuova edizione di “Pechino Express”

Nuova avventura per Bugo: dopo la sua partecipazione alle ultime due edizioni del Festival di Sanremo e aver portato la sua musica sui palchi nel tour estivo, ora l’artista piemontese approda su Sky per il reality “Pechino Express”.

In questa nuova impresa, al fianco del cantautore ci sarà Cristian Dondi, regista e suo grande amico d’infanzia, ma non è l’unico attesissimo concorrente. Nel cast del reality sono presenti le seguenti coppie: Victoria Cabello con Paride Vitale, Alex Schwazer con Bruno Fabbri, Ciro e Giovambattista Ferrara, Barbascura X con Andrea Boscherini, Rita Rusic con Cristiano Di Luzio, Anna Ciati e Giulia Paglianiti, Fru e Aurora Leone, Nikita Pelizon con Helena Prestes e Natasha Stefanenko con Sasha Sabbioni.

Bugo e gli altri partiranno dalla Cappadocia, in Turchia, per poi attraversare l’Uzbekistan, la Giordania, gli Emirati Arabi e concludere l’avventura a Dubai. Per spostarsi dovranno utilizzare ogni tipo di mezzo, dal treno al cammello nel deserto, senza escludere l’autostop.

(Foto di Andrea Brusa)

 

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Incidente sul lavoro: due operai di 42 e 46 anni morti in un deposito di azoto

Ancora un tragico incidente sul lavoro: due operai sono stati trovati morti all’interno di un deposito di azoto della sede dell’Ospedale Humanitas, a Pieve Emanuele, nel Milanese. Il rinvenimento dei corpi è avvenuto, come riporta la stampa locale, nella tarda mattinata di oggi, martedì 28 settembre.

Sul posto è giunto il personale sanitario del 118 con l’elisoccorso, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri, gli Agenti della Polizia Locale, la Polizia Giudiziaria e anche un medico dell’Ats.
Per i due operai, di 42 e 46 anni, dipendenti di una ditta esterna, non c’è stato nulla da fare. Sull’infortunio mortale indaga la Procura di Milano e il fascicolo verrà aperto per l’ipotesi di omicidio colposo.

Secondo una prima ricostruzione, i due lavoratori sarebbero arrivati all’Humanitas con un furgone per una fornitura di azoto liquido, quando si sarebbe verificata una perdita che li ha investiti. I due sarebbero morti o per intossicazione da azoto o a causa delle ustioni da congelamento. (fotografia di repertorio)

Due giorni di permesso retribuiti se si subisce la perdita di un animale domestico

Chiunque possegga animali domestici ed abbia subito la perdita di uno di loro sa quanto devastante e dolorosa possa essere, un vero e proprio lutto.
Proprio per questa ragione, al parlamento colombiano, come riportano diversi media, è stata presentata una proposta volta a garantire un permesso di lavoro retribuito a chi si trovasse ad affrontare la perdita di un animale domestico.

Si tratta di un disegno di legge che obbliga i datori di lavoro a concedere due giorni di congedo al lavoratore che abbia subito un lutto simile, per potersi riprendere dallo shock emotivo che ne deriva, “senza preoccuparsi del lavoro”. Dalla lista di chi ha diritto ai due giorni di permesso retribuiti sono esclusi, per il momento, i proprietari di animali esotici.

La proposta, presentata dal deputato del Partito Liberale Alejandro Carlos Chacon, dovrà superare quattro passaggi tra Senato e Camera per diventare legge e prevedere due condizioni: il dipendente dovrà avere comunicato al proprio datore di lavoro l’esistenza dell’animale e dovrà provarne il decesso con relativa documentazione veterinaria. (fotografia generica, di Louis-Philippe Poitras su Unsplash)

INCIDENTI SUL LAVORO, 3a parte: Intervista all’ex Magistrato Bruno Giordano attuale Direttore dell’ispettorato Nazionale del Lavoro

di Patrizia Santini

Nella sicurezza del lavoro chissà perché si pensa innanzitutto a colpevolizzare la vittima e poi a ragionare sulle causeBruno Giordano

“C’è intesa”, questo il sentimento unanime emerso a fine incontro ieri a palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri sulla sicurezza sul lavoro. I punti principali trattati sono stati “Prevenzione e Formazione, una banca dati unica per gli infortuni e sanzioni (ma anche sospensione dell’attività) per chi non rispetta le norme

Intanto solo in questi ultimi giorni due sono gli incidenti avvenuti sul lavoro, uno dei quali mortale, l’altro con esito molto grave. A perdere la vita nel leccese un operaio edile 68 enne caduto accidentalmente da una scala, precipitando da un’altezza di circa 6 metri. La scorsa settimana, sempre nel Salento, era morto a Palmariggi un operaio 39 enne.

Sempre il 27 settembre scorso un operaio di 45 anni che stava lavorando alla Cmp di Marano, nel modenese, ha riportato un trauma toracico-addominale. Il 16 settembre, andando a ritroso, a Marano, ma in questo caso nel napoletano è morto un operaio 59enne caduto da un’impalcatura. Era in nero. Il giorno prima il 15 settembre a Genova un operaio di 54 anni ha perso la vita cadendo da un’impalcatura. Il 4 settembre invece  vittima di una ennesima morte bianca, un camionista 47enne che è deceduto asfissiato dentro l’autocisterna che guidava

E si potrebbe purtroppo continuare così, con il calendario in mano e le pagine di cronaca sotto gli occhi. Una vera ecatombe.

Nella mia ricerca di risposte, il prossimo incontro è con Bruno Giordano, una vita professionale dedicata all’ambito del Lavoro,  Magistrato fuori ruolo autorizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura ad essere dallo scorso anno al timone dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, un ruolo che è una sorta di prolungamento della sua attività come Magistrato

Si, io mi sono sempre occupato di lavoro e di sicurezza del lavoro e di ambiente, nella mia attività sia giudiziaria sia scientifica. Mi sono insediato nei primi giorni di agosto e quindi siamo operativi con la nuova gestione e con una nuova politica ispettiva, solo da qualche settimana. Abbiamo preso le mosse innanzitutto da più di un’emergenza, che non è soltanto quella delle morti sul lavoro, ma anche quella della prevenzione. Innanzitutto nella materia del caporalato in agricoltura che si presta nel periodo estivo ad un  aumento esponenziale.  Sono stati eseguiti centinaia e centinaia di blitz in aziende agricole, che hanno portato a verificare enormi irregolarità, notevoli ipotesi di sfruttamento del lavoro. E poi in edilizia. La campagna ispettiva straordinaria è partita il 30 agosto, con la ripresa dei cantieri dopo la lunga pausa estiva e ciò nonostante, i controlli non sono sufficienti a fare prevenzione. La presenza dello Stato nella prevenzione è imprescindibile, ma la vera prevenzione è un obbligo delle imprese”

Tra l’altro il 22 luglio scorso al Senato, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento, appunto, e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, lei ha illustrato tutto questo. Come di è dimostrata la platea? Interessata? Molto interessata?

“Confesso che ho trovato un’altissima sensibilità istituzionale, non solo in sede parlamentare, specificamente nella Commissione di inchiesta in tutti i suoi componenti. Da quel momento è iniziata una collaborazione doverosa, istituzionale, tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e la Commissione di inchiesta, perché l’interesse è comune ad approfondire, a studiare e anche ad intervenire sui casi più importanti e sulle strategie di prevenzione. Però devo dirle che ho trovato, e la cosa non mi sorprende perché la trovo importante e doverosa, anche una sensibilità, un’attenzione, la massima collaborazione istituzionale da parte di tutte le istituzioni con cui mi sto quotidianamente rapportando. Non credo che si sia mai abbassata l’attenzione delle istituzioni su questo tema. Certo, il numero dei morti è gravissimo, lo è ancora di più la tipologia di questi incidenti”

Proprio dove volevo arrivare. Quali sono ad oggi le cause principali degli incidenti sul lavoro?

Le cause principali attengono purtroppo al mondo delle piccole e medie imprese. La maggior parte di questi incidenti di una certa gravità, se non addirittura mortali, si verificano appunto in questa tipologia di aziende. Se proviamo semplicemente a fare una lettura della cronaca, ci accorgiamo che questi incidenti mortali, anche quelli delle ultime settimane, sono avvenuti tutti in piccole e medie imprese. Questo non vuol dire in piccoli cantieri, perché possiamo avere anche un grande cantiere dove attraverso l’appalto e il sub appalto intervengono delle piccole o medie imprese. Questo porta ad una riflessione netta, oggettiva, indiscutibile e cioè che nelle piccole e medie imprese si fa molta meno prevenzione che in altre attività. E per ovvie ragioni, perché il piccolo imprenditore è portato a risparmiare sulla sicurezza, ad avere rapporti più personali, più confidenziali con i lavoratori, i quali quindi non se la sentono di piantare grane per avere più sicurezza e tutto si riduce ad una minore attenzione. Ma soprattutto ad una minore formazione, perché la formazione, che ha ancora costi importanti, è la prima azione che porta ad alzare la curva dell’attenzione nell’attività lavorativa, ovviamente ad iniziare dallo stesso lavoratore perché se il lavoratore è ben formato, è istruito, è il primo soggetto ad essere attento alle dinamiche, alle macchine, alle manovre, ai movimenti, alle procedure che riguardano la sua incolumità”

A questo proposito, quando si parla di responsabilità, quanto è un concorso di colpa?

Quello di trasformare la vittima in un corresponsabile è un meccanismo che guarda caso avviene solo nella sicurezza del lavoro. Se noi pensiamo ad esempio alla sicurezza stradale, altro mondo di omicidi e lesioni colpose, quasi mai ci viene in mente di dire che il colpevole è il pedone travolto da un’auto che viaggia ad una velocità molto elevata. Nella sicurezza del lavoro chissà perché si pensa innanzitutto a colpevolizzare la vittima e poi a ragionare sulle cause. La storia ci insegna che le norme sulla sicurezza sono a vantaggio di tutti i soggetti, le norme sono di interesse pubblico perché riguardano molti soggetti

Secondo lei manca la cultura sulla sicurezza del lavoro, sulla formazione?

Non credo che ci sia un’assenza di cultura, c’è al contrario un’assenza di attenzione, di sensibilità, perché se si vuole conoscere cosa e come fare in materia di sicurezza oltre che l’obbligo di conoscere, previsto dalla legge ormai da 70 anni, basta navigare nel web dove si possono trovare tutte le informazioni. Ma dall’acquisizione di queste, poi è necessario passare all’applicazione di tali norme, i principi vanno calati nelle procedure lavorative, bisogna curare l’attenzione nel momento esecutivo, non semplicemente nel momento ideativo. Quindi non è che manchi la cura della sicurezza che è fin troppo a buon mercato in alcune attività. Forse c’è fin troppa teoria e fin troppe carte, fin troppa burocrazia attorno all’idea di sicurezza.  Noi assistiamo ormai da anni a consulenti che producono carte che vendono ai datori di lavoro che le mettono in un cassetto al fine di provare di aver fatto un’attività in caso di controlli. Tutto questo deve diventare realtà operativa, pratica, vigilanza interna, procedura, dinamiche, ammodernamento delle macchine, protezione delle persone, cura anche delle individualità soggettive dei lavoratori.

I nostri principi sono fondati su una sicurezza soggettiva, cioè si parte dalla persona che lavora, che opera e dalle sue condizioni psicofisiche, biologiche, anagrafiche, di esperienza, dalle sue qualifiche mansionali, dalla posizione organizzativa, gerarchica, per potervi adattare sopra il lavoro. E’ il lavoro che si adatta alla persona

Proprio a proposito di regole, di leggi e decreti, nel 2008 l’On. Damiano ha firmato il Decreto 81, il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro. Oltre ad essere soggetto ad aggiornamenti continui rimane tutt’ora un faro, un punto di riferimento nell’ambito della sicurezza sul lavoro.

Sì, è possibile modificare delle cose al suo interno, ma non è un testo da considerarsi vecchio, nonostante i suoi 13 anni. Io non penso che sia un testo da ristrutturare, da modificare. Però mancano tanti profili da applicare, da innovare. Ci sono degli spazi di miglioramento. Intanto però quelle norme applichiamole, perché noi, le norme, ce l’abbiamo!”

Gli ispettori del lavoro proprio per far sì che i controlli siano più numerosi e serrati, dovrebbero aumentare di ben 2.100 unità. In Europa sotto questo punto di vista l’Italia che posizione occupa?

“Il numero degli Ispettori aumenterà, si ipotizza anche entro l’anno. In questi mesi si stanno espletando i concorsi straordinari voluti dal Ministro Orlando per le nuove assunzioni. Noi pensiamo che appunto per la fine dell’anno possa arrivare questa dose massiccia di nuove energie. Rispetto all’Europa noi non abbiamo un problema di quantità, cioè di numeri di ispettori, ora che andremo quasi a pieno regime. Abbiamo invece un  problema di coordinamento delle forze ispettive perché abbiamo troppe energie disperse in vari organi di vigilanza. Ricordiamoci che in materia di sicurezza, le competenze generali spettano alle ASL, quindi alle Regioni. In Italia abbiamo più di 20 politiche regionali e oltre un centinaio di ASL. Comprendiamo tutti che un sistema così frammentario, sebbene distribuito sul territorio, non risponde più ad una politica ispettiva, preventiva, mirata, precisa e con un’unica regia. Oggi fare sicurezza vuol dire occuparsi di microeconomia, di organizzazione delle imprese, non soltanto di attività preventiva sanitaria, come possono fare le ASL. Vuol dire occuparsi di teoria organizzativa dl lavoro. Oggi le nostre preoccupazioni non sono soltanto nel lavoro tradizionale, in cantieri edili, in agricoltura, manifattura, nel settore terziario, della logistica. Oggi ci occupiamo anche dei lavoratori delle piattaforme digitali, dei lavoratori che vengono organizzati da un algoritmo, dei call center, delle condizioni lavorative in smart working. Le frontiere del lavoro oggi sono ben lontane da quelle che conosceva il legislatore della Riforma Sanitaria del 1978 (Francesco De Lorenzo, n.d.r.) che, appunto, diede  le competenze alle ASL.”

Siamo in un iter sempre in evoluzione!

“Direi che bisognerebbe stare un passo avanti a queste evoluzioni. La prevenzione è tale perché viene prima che si verifichi qualcosa. Dobbiamo quindi avere idee, lungimiranza, stare davanti agli altri di un passo per poter prevenire, altrimenti continueremo ad inseguire i tragici numeri di cui si è parlato all’inizio”

I Maneskin annunciano le date europee del “Loud Kids On Tour”

Dopo il successo della loro esibizione in occasione del Global Citizen Festival a Parigi, i Maneskin hanno annunciato le date del tour europeo per il prossimo anno. Il “Loud Kids On Tour” li vedrà calcare i palchi di Londra, Bruxelles, Esch-sur-Alzette, Varsavia, Parigi, Vienna, Zurigo, Berlino, Praga, Budapest, Kiev, Mosca, San Pietroburgo, Tallin e Riga tra febbraio e marzo 2022.

Ecco le date del “Loud Kids On Tour”:
Domenica 6 febbraio 2022 | London, UK – O2 Academy Brixton
Giovedì 10 febbraio 2022 | Bruxelles, Belgium – Forest National
Sabato 12 febbraio 2022 | Esch-sur-Alzette, Luxembourg – Rockhal
Martedì 15 febbraio 2022 | Warsaw, Poland – Torwar Hall
Venerdì 18 febbraio 2022 | Wien, Austria – Stadthalle
Lunedì 21 febbraio 2022 | Paris, France – Le Zenith
Giovedì 24 febbraio 2022 | Zurich, Switzerland – Halle 622
Sabato 26 febbraio 2022 | Berlin, Germany – Verti Music Hall
Lunedì 28 febbraio 2022 | Prague, Czech Republic – Mala Sportovni Hala
Martedì 1 marzo 2022 | Budapest, Hungary – Barba Negra
Giovedì 3 marzo 2022 | Amsterdam, The Netherlands – AFAS Live
Lunedì 7 marzo 2022 | Kiev, Ukraine – Stereo Plaza
Mercoledì 9 marzo 2022 | Moscow, Russia – Stadium Live
Venerdì 11 marzo 2022 | St. Petersburg, Russia – Tinkoff Arena
Domenica 13 marzo 2022 | Tallinn, Estonia – Saku Suurhall
Lunedì 14 marzo 2022 | Riga, Latvia – Arena Riga

Le date si aggiungono al tour italiano nei palazzetti, già sold out, che si svolgerà a dicembre di quest’anno e a marzo e aprile del prossimo anno, terminando con il grande evento al Circo Massimo di Roma (biglietti ancora disponibili per questa data).

Ecco le date italiane:
14 dicembre 2021 | Roma – Palazzo dello Sport – SOLD OUT
15 dicembre 2021 | Roma – Palazzo dello Sport – SOLD OUT
18 dicembre 2021 | Assago (MI) – Mediolanum Forum – SOLD OUT
19 dicembre 2021 | Assago (MI) – Mediolanum Forum – SOLD OUT
20 marzo 2022 | Casalecchio di Reno (BO) – Unipol Arena – SOLD OUT
22 marzo 2022 | Assago (MI) – Mediolanum Forum – SOLD OUT
26 marzo 2022 | Napoli – PalaPartenope – SOLD OUT
27 marzo 2022 | Napoli -PalaPartenope – SOLD OUT
31 marzo 2022 | Firenze – Nelson Mandela Forum – SOLD OUT
1 aprile 2022 | Firenze – Nelson Mandela Forum – SOLD OUT
3 aprile 2022 | Torino – Pala Alpitour – SOLD OUT
8 aprile 2022 | Bari – PalaFlorio – SOLD OUT
23 aprile 2022 | Arena di Verona – SOLD OUT
9 luglio 2022 | Roma – Circo Massimo

(foto: pagina Instagram dei Maneskin)

 

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Alcuni telefonini dal primo novembre dovranno dire addio a WhatsApp: ecco quali

WhatsApp non supporterà più i dispositivi Android con sistema operativo 4.0.4 e versioni precedenti a partire dall’1 novembre 2021. Ti invitiamo a passare a un dispositivo supportato o a salvare la cronologia chat entro tale data!”. E’ quanto si legge sul sito internet della App di messaggistica.

Dunque chi sta utilizzando ancora smartphone dotati di sistema operativo Android nella versione 4.0.4 o precedenti, datata 2012, a partire dal prossimo primo novembre non potrà più utilizzare WhatsApp.
Questo perché questi telefonini non hanno più le caratteristiche hardware o software compatibili con le novità previste dai programmatori.

Una novità che riguarderà comunque poche persone, dal momento che in pochi hanno ed utilizzano ancora telefonini così obsoleti. Per queste persone sarà però necessario organizzarsi e salvare le cronologie delle chat entro il 1 novembre per evitare che vadano perse e consentirne il trasferimento su un nuovo smartphone. (fotografia generica, di Adem AY su Unsplash)

Levante è incinta: “Quando verrai alla luce io ti darò il mondo”

Levante è in dolce attesa e ha voluto svelarlo ai fan con un lungo post su Instagram, in cui ha voluto fare il punto dopo un’estate di impegni e progetti. Il post è un lungo racconto che parte da giugno con la presentazione del suo nuovo libro: “Giugno è iniziato nel caos, così ti sei buttata a capofitto nella presentazione di “E questo cuore non mente” che ti ha portata in giro per l’Italia, negli studi televisivi, nelle radio, nelle case della gente che ha avuto il desiderio di ascoltare (e leggere) questa storia“.

Continua poi con una narrazione completa dei concerti e dei piccoli problemi di salute prima del tour, risolti con le dovute cure, continuando poi il racconto delle vacanze, del concerto all’Arena di Verona al fianco di Carmen Consoli e dei lavori per i progetti futuri. Davvero tanta vita raccontata a un misterioso interlocutore: “Da lì che te ne pare della vita? Perché tutto questo lo hai fatto in soli cinque mesi rannicchiata nel mio ventre, ma quando verrai alla luce io ti darò il mondo”.

Fiocco rosa in arrivo, tanti auguri Levante!

 

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Cts: via libera all’aumento della capienza di stadi, cinema e teatri. Rimane il nodo discoteche

Capienza per teatri, cinema e stadi: sono arrivate ieri in serata, dopo una riunione durata quasi tre ore, le indicazioni del Cts per lo sport e lo spettacolo.

Come riporta l’Ansa, la capienza negli stadi e nei luoghi all’aperto può passare dall’attuale 50% al 75%; nei palazzetti e nei luoghi al chiuso si sale al 50% dall’attuale 25%. Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto e all’80% al chiuso in zona bianca. Nessuna restrizione per i musei. Tutte le persone dovranno comunque essere munite di Green Pass e indossare la mascherina.

Ora la palla passa al Governo che dovrà decidere in che modi e tempi tradurre le indicazioni degli esperti del Cts: il Consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi già mercoledì prossimo.
Nell’incontro di ieri non è stata però esaminata la richiesta arrivata dal Ministero dello Sviluppo economico di verificare la possibilità di riaprire le discoteche. (fotografia generica di Rob Laughter su Unsplash)

Diverse scosse di terremoto nella notte in Veneto

Trema ancora la terra nel Nord Italia: diverse scosse di terremoto sono state registrate nella notte di oggi, martedì 28 settembre, in rapida sequenza nel Veneto, in provincia di Treviso, nella zona della Valdobbiadene, a Segusino e a Miane, come riporta il sito di Invg (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).

Le due più forti si sono verificate alle 2.45 e alle 2.46 a Miane, di magnitudo rispettivamente di 3.6 e 3.7, a una profondità di 12 e 10 chilometri.
L’ultima, di magnitudo 2.5, è stata registrata alle 6.26 nella Valdobbiadene.

Le scosse sono state avvertite dalla popolazione ma al momento non si registrano danni. (fotografia di copertina: GoogleMap dal sito Ingv)

Orietta Berti a Radio Bruno

Orietta Berti sarà ospite nei nostri studi, mercoledì 29 settembre, dalle 11.30, per una chiacchierata durante Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli.

A lei il premio “La più bella dell’estate 2021”, per esser stata la più votata dagli ascoltatori di Radio Bruno con Fedez e Achille Lauro per “Mille”.

Non perdete la diretta radio e tv!

Sul digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 71, in streaming sul nostro sito e sulla APP (sezione TV).

Quest’anno Orietta Berti è tornata al Festival di Sanremo, 55 anni dopo il debutto e a 29 anni dall’ultima volta con il brano “Quando ti sei innamorato” per l’Etichetta Starpoint Corporation e la Produzione artistica del M° Enzo Campagnoli. Il brano è di Francesco Boccia, Ciro Esposito, autori al Festival di Sanremo 2015 di Grande Amore de Il Volo e Marco Rettani, già autore di Laura Pausini, Alessandra Amoroso, Michele Zarrillo e Patty Pravo.

Dopo la sua partecipazione a Sanremo, ha pubblicato un album di inediti dal titolo “La mia vita è un film”, che contiene anche i brani di Sanremo 2021 “Quando ti sei innamorato” e la cover “Io che amo solo te” (feat. LE DEVA”), uscito l’8 marzo.

L’11 giugno è uscito “Mille”, il nuovo singolo di Fedez e Achille Lauro feat. Orietta Berti, il trio inedito e inaspettato che collabora insieme per la prima volta in occasione dell’estate. L’annuncio è stato dato a sorpresa dai tre artisti tramite un post su Instagram che li vede insieme sul set del video, creando attesa e stupore per il brano. Il singolo, prodotto da d.whale, richiama le atmosfere anni ’60, le estati italiane passate tra amori intensi, notti stellate, passi di twist e segreti sussurrati all’orecchio.

Orietta insieme a Luca Argenterio, Fabio Fazio e Luciana Littizzietto ha prestato la voce per il doppiaggio in italiano di “Luca”, film Disney Pixar. L’artista ha prestato la voce per il personaggio di Concetta Aragosta. Il film è uscito a giugno su Disney plus.

A ottobre uscirà un nuovo album/cofanetto con 6 CD (di cui 1 cd completamente di inediti + 1 cd di collaborazioni duetti + 4 di antologia discografica) per festeggiare i 55 anni di carriera… dal titolo “La mia vita è un film – 55 anni di musica”.

Non solo musica, lo scorso settembre Orietta Berti ha pubblicato un libro autobiografico intitolato “Tra bandiere rosse e acquasantiere”, per raccontare i 55 anni di carriera che festeggiati nel 2020 e per raccontare questo favoloso viaggio nel mondo della musica.

Orietta è stata anche protagonista di “Name That Tune” insieme a Enrico Papi, Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini e Paola Barale nella scorsa stagione e nella seconda edizione del 2021. Insieme a Lodo Guenzi ed Extraliscio ha collaborato al progetto “Merendine Blu” e ha partecipato al documentario “Extraliscio – Punk da balera – Si ballerà fin che entra la luce dell’alba”. Il documentario è stato premiato con il premio SIAE alla giornata degli autori il giorno 09 settembre 2020 al 77° Festival del Cinema di Venezia.

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