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Guai per Bruce Springsteen: Jeep ritira la pubblicità dopo il suo fermo

Da pochi giorni sta andando in onda nelle tv americane la nuova pubblicità di Jeep con Bruce Springsteen come protagonista. Lo spot ha fatto il suo debutto durante la partita del Super Bowl, la seguitissima finale del campionato di football negli Stati Uniti. Ieri però è uscita una notizia dell’arresto del cantautore per guida in stato di ebbrezza, fermo avvenuto il 14 novembre scorso, come ha riportato TMZ, ma la notizia non è mai stata diffusa. Il Boss era stato fermato e arrestato a nella Gateway National Recreation Area a Sandy Hook con l’accusa di guida in stato di ebbrezza, guida spericolata e consumo di alcol in un’area chiusa.

Ora Jeep si è presa una pausa di riflessione e ha eliminato la clip dai propri profili social e da YouTube. Non altrettanto ha però fatto il musicista del New Jersey. Springsteen non ha ancora rilasciato un commento sull’episodio, mentre una rappresentante di Jeep ha rivelato a InsideHook che per loro è meglio mettere in standby la pubblicità: “Sarebbe inappropriato per noi commentare i dettagli di una questione di cui abbiamo solo letto e che non possiamo dimostrare. Ma è anche giusto mettere in pausa il nostro spot fino a quando i fatti reali non saranno appurati. Il suo messaggio di comunità e unità è più attuale che mai. Così come il messaggio che bere e guidare non possono mai essere tollerati.”

Nei prossimi giorni il cantante dovrà discutere il caso in un tribunale federale, davanti al giudice Anthony Mautone tramite videoconferenza, ma la data non è stata comunicata. Per ora non risultano precedenti di guida in stato di ebbrezza o altri addebiti elencati nei registri dei tribunali municipali del New Jersey a carico di Bruce Springsteen nel New Jersey.

Bobby Solo al centro di una truffa: “Per trent’anni mi hanno rubato i diritti d’autore”

Bobby Solo ha presentato denuncia alla Procura di Napoli per esser stato derubato, per oltre 30 anni, dei diritti d’autore sulle sue canzoni. I suoi brani più famosi, come “Se piangi, se ridi” e “Una lacrima sul viso”, hanno fatto il giro del mondo e sono state reinterpretate in francese, inglese, tedesco, cinese, coreano e giapponese, ma a Roberto Satti (vero nome dell’artista) non sono mai arrivati i compensi.

Come riferisce il Corriere della Sera, la denuncia è scattata dopo aver scoperto, nell’ambito del procedimento aperto da Lux Vide con Emme Team, l’identità dei proprietari dei server utilizzati da italiani per diffondere illegalmente materiale audiovisivo e musicale coperto da copyright.

Durante le indagini è stato appurato che i brani di Bobby Solo sarebbero stati depositati da persone e società presso l’ufficio copyright degli USA, inoltre i diritti di questi depositi sono stati poi stati utilizzati sotto forma di garanzia per ottenere depositi bancari. A questi depositi sono collegate le versioni straniere dei grandi successi di Bobby Solo, brani che hanno generato diversi milioni di euro di diritti d’autore. Tutto all’insaputa dell’artista italiano.

Un danno davvero incalcolabile per la musica italiana, ma questo procedimento legale sta portando molti autori, artisti e produttori cinematografici a controllare se fuori dall’Italia i loro diritti sono realmente rispettati.

Foto: pagina Facebook di Bobby Solo

Omicidio Ilenia Fabbri: “Chi sei?”, l’ultimo grido della vittima

Continuano le indagini sull’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata sgozzata nel suo appartamento a Faenza (RA) all’alba di sabato 6 febbraio, ora l’assassino ha un parziale identikit: molto alto, ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro.

Come riporta SkyTg24, la descrizione dell’assassino è stata fornita da un’amica della figlia di Ilenia, che si trovava nell’appartamento quella notte. La ragazza, temendo che ci fosse un ladro, ha lanciato l’allarme chiamando l’amica che era uscita da poco con il padre, ex marito della vittima, per recarsi a una concessionaria a Milano. La testimone avrebbe sentito Ilenia urlare: “”Chi sei? Cosa vuoi?”, prima delle sue grida. Prima di barricarsi nella sua stanza, la giovane è riuscita a vedere l’uomo di spalle sulle scale: una persona sconosciuta che in quel momento stava inseguendo la vittima. Dopo alcuni tonfi le urla sono cessate.

Gli ematomi trovati sul corpo della vittima fanno pensare a rovinose cadute o a una suola di scarpa, come se l’assassino l’avesse tenuta ferma per poi finirla. Gli investigatori ipotizzano che l’arma del delitto possa essere un coltello di ceramica a lama piatta che è stato recuperato nell’appartamento. La mancanza di impronte lascia supporre che l’assassino abbia usato i guanti, rafforzando l’ipotesi di un delitto compiuto da un sicario su commissione.

Aggiornamento delle 11.30

Possibile svolta nelle indagini, è stato notificato a Claudio Nanni, l’ex marito, un avviso di garanzia per l’ipotesi di reato di omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota. Gli investigatori hanno perquisito la sua abitazione.

Foto: pagina Facebook di Ilenia Fabbri

Scuola: fa discutere la proposta di allungare il calendario scolastico

Allungare l’anno scolastico per recuperare un po’ di tempo perso, restando sui banchi anche a giugno. E’ una delle prime idee messe in campo da Mario Draghi nel suo programma.
I test sono impietosi. Gli studenti con la didattica a distanza imparano mediamente poco.
Soprattutto alle superiori, nelle famiglie dove i ragazzi sono meno seguiti o i genitori meno istruiti, c’è un enorme dispersione scolastica e ai ragazzi basta spegnere telecamera e microfono del Pc per fare ciò che credono durante le lezioni.

Sui banchi 10 giorni in più, due settimane, fino a fine giugno.
Piacerà a studenti, genitori, insegnanti e ai sindacati dei lavoratori della scuola?

Ne abbiamo parlato a Bruno Mattina, con Clarissa Martinelli e Antonio Valli, leggi tutti i commenti degli ascoltatori.

Coronavirus: ex bancario morto a marzo lascia 3 milioni a istituto anziani Piacenza

Un anziano piacentino, morto di Covid a marzo, ha lasciato tutto il suo patrimonio a un istituto per anziani della città: il testamento è stato ritrovato quasi per caso nell’armadio di casa dell’uomo.

Come riporta il quotidiano Libertà, Carlo Cesare Badagnani, il benefattore 87enne, scapolo, figlio degli storici sacrestani di una delle più popolose parrocchie della città, aveva trascorso la sua vita lavorando in banca e facendo volontariato in parrocchia, che ormai rappresentava una seconda casa per lui.

L’ex bancario è morto il 26 marzo scorso, durante la prima ondata di pandemia di coronavirus. Nel testamento Badagni ha lasciato 3 milioni di euro alla struttura piacentina, tra fondi, titoli di Stato e una palazzina di sei appartamenti situata nelle vicinanze della chiesa del Corpus Domini.

Don Giuseppe Basini, che dal 2015 è presidente della residenza per anziani parla di “un segno della provvidenza”, oltre a descrivere l’87enne come un uomo gentile e molto devoto, che ha fatto un gesto di magnifico altruismo.

Foto: Libertà.it

Spostamento tra regioni: ancora dubbi sulla libera circolazione dal 15 febbraio

viaggi in aereo

Dal 15 febbraio cosa accadrà? E’ una domanda che si stanno ponendo milioni di italiani e di cui ancora non si conosce la risposta. Sicuramente sarà una priorità del nuovo governo, ma per ora si brancola ancora nel buio. Probabile il giuramento del nuovo esecutivo, previsto per questa settimana, slitterà e potrebbe esser chiamato in causa il governo uscente per decidere se riaprire la circolazione tra le regioni. Oltre alla circolazione tra regioni gialle, rimane l’incognita degli impianti sciistici, che dal 16 febbraio dovrebbero riaprire con diverse capienze a seconda del tipo di impianti: le stazioni che dispongono di tre o più seggiovie saranno aperte al 30% della loro capacità, mentre quelle che hanno una o due seggiovie saranno al 50%. Ma per ora rimane tutto fermo.

Il Cts non si è ancora espresso a riguardo, anche se possiamo immaginare una risposta negativa: gli esperti consigliano ancora molta cautela, soprattutto per la circolazione delle varianti del Covid-19 in alcune zone del centro Italia e per controllare l’andamento dei contagi. Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle regioni e governatore dell’Emilia Romagna, ha confermato che nella giornata di domani le regioni e le province autonome si riuniranno per una valutazione.

Bruce Springsteen arrestato per guida in stato di ebbrezza

La notizia arriva a pochi giorni dal Super Bowl, la finale del campionato della National Football League, dopo la trasmissione della prima pubblicità dell’artista per Jeep, che è andata in onda durante la partita. Da quanto riporta TMZ, noto magazine di gossip, lo scorso novembre Bruce Springsteen sarebbe stato arrestato e accusato di guida in stato di ebbrezza.

Secondo quanto riportato dalla testa, alcune fonti delle forze dell’ordine avrebbero confermato che Springsteen è stato fermato per guida in stato di ebbrezza, guida spericolata e consumo di alcol in una zona chiusa, il 14 novembre, al Gateway National Recreation Area di Sandy Hook, nel New Jersey. Sembra che il Boss si sia dimostrato collaborativo durante l’arresto, inoltre dovrà comparire in tribunale nelle prossime settimane. Attualmente Springsteen non ha ancora rilasciato nessun commento sulla notizia.

Vittorio Sgarbi: “Lei mi parla ancora” il nuovo film di Pupi Avati che racconta la storia d’amore dei miei genitori

Trasmesso ieri sera da Sky “Lei mi parla ancora” è il nuovo film diretto da Pupi Avati tratto dal romanzo “Lei mi parla ancora – Memorie edite e inedite di un farmacista” scritto nel 2016, a 93 anni, da Giuseppe Sgarbi il papà di Vittorio Sgarbi.

Pupi Avati dirige Renato Pozzetto e un grande cast per raccontare la storia d’amore di una vita di un uomo dopo la morte della moglie.

Ascolta l’intervista a Vittorio Sgarbi

Nek mostra la sua mano dopo l’incidente domestico

Nek torna a parlare del suo incidente domestico che, a novembre scorso, gli è costato un ricovero ospedaliero e mesi di riabilitazione: mentre l’artista stava lavorando a casa, si è ferito alla mano con una sega circolare.

Oggi ha pubblicato la foto del palmo della sua mano con le cicatrici: “Ecco la mia mano oggi. La sento reagire con me. La sento lentamente risvegliarsi come da un lungo letargo, come se rinascesse di nuovo. Queste cicatrici dolorose ogni giorno mi ricordano quanto possa cambiare in un secondo il corso della vita… e quest’anno purtroppo, lo ha ricordato in molte forme a tante persone… Pianifichiamo, progettiamo sicuri nel nostro cammino poi qualcosa di inaspettato come un pugno allo stomaco, come un lampo improvviso, trasformano tutto. Si, programmerò pianificherò e procederò ancora ma d’ora in poi tenterò di vivere ogni giorno come fosse il primo.”

Durante la trasmissione Verissimo, Nek aveva raccontato come si era svolto l’incidente: “Mi sono tagliato la mano con una sega circolare in un momento di distrazione. Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano”. Per fortuna l’artista ha avuto il sangue freddo di correre in ospedale: “Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo”.

Attualmente Nek sta seguendo la riabilitazione per riprendere la mobilità alle dita, ma ancora ha momenti di sconforto, ma ringrazia di avere accanto la sua famiglia, che lo sostiene ogni giorno evitandogli di cadere in depressione.

 

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Milano: Apple costretta a consegnare ai genitori foto e video del figlio defunto

Sentenza storia del Tribunale di Milano, per la prima volta in Italia un giudice ha ordinato in via cautelare d’urgenza a Apple di fornire ai genitori di un ragazzo, morto in un incidente stradale un anno fa, il recupero dei contenuti digitali dall’account del figlio. Durante l’incidente il telefono era andato distrutto e i genitori non erano riusciti a recuperare i dati, che però erano salvati online nel cloud.

I coniugi avevano provato a spiegare ad Apple che, per cercare di colmare il vuoto lasciato dalla morte del figlio, avrebbero voluto recuperare i video, le foto e le ricette (era chef) che aveva annotato sul cellulare per realizzare un progetto in sua memoria. Apple si era sempre opposta invocando anche la protezione dell’identità di terzi in contatto con il ragazzo e la sicurezza dei clienti.

La giudice, Martina Flamini, ha però decretato che la richiesta dei genitori è legittima e ha disposto che che video e fotografie siano forniti ai genitori. Infatti nel Codice della privacy, in un paragrafo sulla tutela post-mortem, è contenuta una norma che demanda alla persona la scelta in vita se lasciare o no agli eredi la facoltà di accedere ai propri dati, e che, in assenza di un suo espresso divieto scritto, attribuisce i diritti sui dati del defunto a chi agisca per ragioni familiari meritevoli di protezione.

Guai per Bruce Springsteen: Jeep ritira la pubblicità dopo il suo fermo

Da pochi giorni sta andando in onda nelle tv americane la nuova pubblicità di Jeep con Bruce Springsteen come protagonista. Lo spot ha fatto il suo debutto durante la partita del Super Bowl, la seguitissima finale del campionato di football negli Stati Uniti. Ieri però è uscita una notizia dell’arresto del cantautore per guida in stato di ebbrezza, fermo avvenuto il 14 novembre scorso, come ha riportato TMZ, ma la notizia non è mai stata diffusa. Il Boss era stato fermato e arrestato a nella Gateway National Recreation Area a Sandy Hook con l’accusa di guida in stato di ebbrezza, guida spericolata e consumo di alcol in un’area chiusa.

Ora Jeep si è presa una pausa di riflessione e ha eliminato la clip dai propri profili social e da YouTube. Non altrettanto ha però fatto il musicista del New Jersey. Springsteen non ha ancora rilasciato un commento sull’episodio, mentre una rappresentante di Jeep ha rivelato a InsideHook che per loro è meglio mettere in standby la pubblicità: “Sarebbe inappropriato per noi commentare i dettagli di una questione di cui abbiamo solo letto e che non possiamo dimostrare. Ma è anche giusto mettere in pausa il nostro spot fino a quando i fatti reali non saranno appurati. Il suo messaggio di comunità e unità è più attuale che mai. Così come il messaggio che bere e guidare non possono mai essere tollerati.”

Nei prossimi giorni il cantante dovrà discutere il caso in un tribunale federale, davanti al giudice Anthony Mautone tramite videoconferenza, ma la data non è stata comunicata. Per ora non risultano precedenti di guida in stato di ebbrezza o altri addebiti elencati nei registri dei tribunali municipali del New Jersey a carico di Bruce Springsteen nel New Jersey.

Bobby Solo al centro di una truffa: “Per trent’anni mi hanno rubato i diritti d’autore”

Bobby Solo ha presentato denuncia alla Procura di Napoli per esser stato derubato, per oltre 30 anni, dei diritti d’autore sulle sue canzoni. I suoi brani più famosi, come “Se piangi, se ridi” e “Una lacrima sul viso”, hanno fatto il giro del mondo e sono state reinterpretate in francese, inglese, tedesco, cinese, coreano e giapponese, ma a Roberto Satti (vero nome dell’artista) non sono mai arrivati i compensi.

Come riferisce il Corriere della Sera, la denuncia è scattata dopo aver scoperto, nell’ambito del procedimento aperto da Lux Vide con Emme Team, l’identità dei proprietari dei server utilizzati da italiani per diffondere illegalmente materiale audiovisivo e musicale coperto da copyright.

Durante le indagini è stato appurato che i brani di Bobby Solo sarebbero stati depositati da persone e società presso l’ufficio copyright degli USA, inoltre i diritti di questi depositi sono stati poi stati utilizzati sotto forma di garanzia per ottenere depositi bancari. A questi depositi sono collegate le versioni straniere dei grandi successi di Bobby Solo, brani che hanno generato diversi milioni di euro di diritti d’autore. Tutto all’insaputa dell’artista italiano.

Un danno davvero incalcolabile per la musica italiana, ma questo procedimento legale sta portando molti autori, artisti e produttori cinematografici a controllare se fuori dall’Italia i loro diritti sono realmente rispettati.

Foto: pagina Facebook di Bobby Solo

Omicidio Ilenia Fabbri: “Chi sei?”, l’ultimo grido della vittima

Continuano le indagini sull’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata sgozzata nel suo appartamento a Faenza (RA) all’alba di sabato 6 febbraio, ora l’assassino ha un parziale identikit: molto alto, ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro.

Come riporta SkyTg24, la descrizione dell’assassino è stata fornita da un’amica della figlia di Ilenia, che si trovava nell’appartamento quella notte. La ragazza, temendo che ci fosse un ladro, ha lanciato l’allarme chiamando l’amica che era uscita da poco con il padre, ex marito della vittima, per recarsi a una concessionaria a Milano. La testimone avrebbe sentito Ilenia urlare: “”Chi sei? Cosa vuoi?”, prima delle sue grida. Prima di barricarsi nella sua stanza, la giovane è riuscita a vedere l’uomo di spalle sulle scale: una persona sconosciuta che in quel momento stava inseguendo la vittima. Dopo alcuni tonfi le urla sono cessate.

Gli ematomi trovati sul corpo della vittima fanno pensare a rovinose cadute o a una suola di scarpa, come se l’assassino l’avesse tenuta ferma per poi finirla. Gli investigatori ipotizzano che l’arma del delitto possa essere un coltello di ceramica a lama piatta che è stato recuperato nell’appartamento. La mancanza di impronte lascia supporre che l’assassino abbia usato i guanti, rafforzando l’ipotesi di un delitto compiuto da un sicario su commissione.

Aggiornamento delle 11.30

Possibile svolta nelle indagini, è stato notificato a Claudio Nanni, l’ex marito, un avviso di garanzia per l’ipotesi di reato di omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota. Gli investigatori hanno perquisito la sua abitazione.

Foto: pagina Facebook di Ilenia Fabbri

Scuola: fa discutere la proposta di allungare il calendario scolastico

Allungare l’anno scolastico per recuperare un po’ di tempo perso, restando sui banchi anche a giugno. E’ una delle prime idee messe in campo da Mario Draghi nel suo programma.
I test sono impietosi. Gli studenti con la didattica a distanza imparano mediamente poco.
Soprattutto alle superiori, nelle famiglie dove i ragazzi sono meno seguiti o i genitori meno istruiti, c’è un enorme dispersione scolastica e ai ragazzi basta spegnere telecamera e microfono del Pc per fare ciò che credono durante le lezioni.

Sui banchi 10 giorni in più, due settimane, fino a fine giugno.
Piacerà a studenti, genitori, insegnanti e ai sindacati dei lavoratori della scuola?

Ne abbiamo parlato a Bruno Mattina, con Clarissa Martinelli e Antonio Valli, leggi tutti i commenti degli ascoltatori.

Coronavirus: ex bancario morto a marzo lascia 3 milioni a istituto anziani Piacenza

Un anziano piacentino, morto di Covid a marzo, ha lasciato tutto il suo patrimonio a un istituto per anziani della città: il testamento è stato ritrovato quasi per caso nell’armadio di casa dell’uomo.

Come riporta il quotidiano Libertà, Carlo Cesare Badagnani, il benefattore 87enne, scapolo, figlio degli storici sacrestani di una delle più popolose parrocchie della città, aveva trascorso la sua vita lavorando in banca e facendo volontariato in parrocchia, che ormai rappresentava una seconda casa per lui.

L’ex bancario è morto il 26 marzo scorso, durante la prima ondata di pandemia di coronavirus. Nel testamento Badagni ha lasciato 3 milioni di euro alla struttura piacentina, tra fondi, titoli di Stato e una palazzina di sei appartamenti situata nelle vicinanze della chiesa del Corpus Domini.

Don Giuseppe Basini, che dal 2015 è presidente della residenza per anziani parla di “un segno della provvidenza”, oltre a descrivere l’87enne come un uomo gentile e molto devoto, che ha fatto un gesto di magnifico altruismo.

Foto: Libertà.it

Spostamento tra regioni: ancora dubbi sulla libera circolazione dal 15 febbraio

viaggi in aereo

Dal 15 febbraio cosa accadrà? E’ una domanda che si stanno ponendo milioni di italiani e di cui ancora non si conosce la risposta. Sicuramente sarà una priorità del nuovo governo, ma per ora si brancola ancora nel buio. Probabile il giuramento del nuovo esecutivo, previsto per questa settimana, slitterà e potrebbe esser chiamato in causa il governo uscente per decidere se riaprire la circolazione tra le regioni. Oltre alla circolazione tra regioni gialle, rimane l’incognita degli impianti sciistici, che dal 16 febbraio dovrebbero riaprire con diverse capienze a seconda del tipo di impianti: le stazioni che dispongono di tre o più seggiovie saranno aperte al 30% della loro capacità, mentre quelle che hanno una o due seggiovie saranno al 50%. Ma per ora rimane tutto fermo.

Il Cts non si è ancora espresso a riguardo, anche se possiamo immaginare una risposta negativa: gli esperti consigliano ancora molta cautela, soprattutto per la circolazione delle varianti del Covid-19 in alcune zone del centro Italia e per controllare l’andamento dei contagi. Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle regioni e governatore dell’Emilia Romagna, ha confermato che nella giornata di domani le regioni e le province autonome si riuniranno per una valutazione.

Bruce Springsteen arrestato per guida in stato di ebbrezza

La notizia arriva a pochi giorni dal Super Bowl, la finale del campionato della National Football League, dopo la trasmissione della prima pubblicità dell’artista per Jeep, che è andata in onda durante la partita. Da quanto riporta TMZ, noto magazine di gossip, lo scorso novembre Bruce Springsteen sarebbe stato arrestato e accusato di guida in stato di ebbrezza.

Secondo quanto riportato dalla testa, alcune fonti delle forze dell’ordine avrebbero confermato che Springsteen è stato fermato per guida in stato di ebbrezza, guida spericolata e consumo di alcol in una zona chiusa, il 14 novembre, al Gateway National Recreation Area di Sandy Hook, nel New Jersey. Sembra che il Boss si sia dimostrato collaborativo durante l’arresto, inoltre dovrà comparire in tribunale nelle prossime settimane. Attualmente Springsteen non ha ancora rilasciato nessun commento sulla notizia.

Vittorio Sgarbi: “Lei mi parla ancora” il nuovo film di Pupi Avati che racconta la storia d’amore dei miei genitori

Trasmesso ieri sera da Sky “Lei mi parla ancora” è il nuovo film diretto da Pupi Avati tratto dal romanzo “Lei mi parla ancora – Memorie edite e inedite di un farmacista” scritto nel 2016, a 93 anni, da Giuseppe Sgarbi il papà di Vittorio Sgarbi.

Pupi Avati dirige Renato Pozzetto e un grande cast per raccontare la storia d’amore di una vita di un uomo dopo la morte della moglie.

Ascolta l’intervista a Vittorio Sgarbi

Nek mostra la sua mano dopo l’incidente domestico

Nek torna a parlare del suo incidente domestico che, a novembre scorso, gli è costato un ricovero ospedaliero e mesi di riabilitazione: mentre l’artista stava lavorando a casa, si è ferito alla mano con una sega circolare.

Oggi ha pubblicato la foto del palmo della sua mano con le cicatrici: “Ecco la mia mano oggi. La sento reagire con me. La sento lentamente risvegliarsi come da un lungo letargo, come se rinascesse di nuovo. Queste cicatrici dolorose ogni giorno mi ricordano quanto possa cambiare in un secondo il corso della vita… e quest’anno purtroppo, lo ha ricordato in molte forme a tante persone… Pianifichiamo, progettiamo sicuri nel nostro cammino poi qualcosa di inaspettato come un pugno allo stomaco, come un lampo improvviso, trasformano tutto. Si, programmerò pianificherò e procederò ancora ma d’ora in poi tenterò di vivere ogni giorno come fosse il primo.”

Durante la trasmissione Verissimo, Nek aveva raccontato come si era svolto l’incidente: “Mi sono tagliato la mano con una sega circolare in un momento di distrazione. Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano”. Per fortuna l’artista ha avuto il sangue freddo di correre in ospedale: “Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi, nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo”.

Attualmente Nek sta seguendo la riabilitazione per riprendere la mobilità alle dita, ma ancora ha momenti di sconforto, ma ringrazia di avere accanto la sua famiglia, che lo sostiene ogni giorno evitandogli di cadere in depressione.

 

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Un post condiviso da Nek Filippo Neviani (@nekfilipponeviani)

Milano: Apple costretta a consegnare ai genitori foto e video del figlio defunto

Sentenza storia del Tribunale di Milano, per la prima volta in Italia un giudice ha ordinato in via cautelare d’urgenza a Apple di fornire ai genitori di un ragazzo, morto in un incidente stradale un anno fa, il recupero dei contenuti digitali dall’account del figlio. Durante l’incidente il telefono era andato distrutto e i genitori non erano riusciti a recuperare i dati, che però erano salvati online nel cloud.

I coniugi avevano provato a spiegare ad Apple che, per cercare di colmare il vuoto lasciato dalla morte del figlio, avrebbero voluto recuperare i video, le foto e le ricette (era chef) che aveva annotato sul cellulare per realizzare un progetto in sua memoria. Apple si era sempre opposta invocando anche la protezione dell’identità di terzi in contatto con il ragazzo e la sicurezza dei clienti.

La giudice, Martina Flamini, ha però decretato che la richiesta dei genitori è legittima e ha disposto che che video e fotografie siano forniti ai genitori. Infatti nel Codice della privacy, in un paragrafo sulla tutela post-mortem, è contenuta una norma che demanda alla persona la scelta in vita se lasciare o no agli eredi la facoltà di accedere ai propri dati, e che, in assenza di un suo espresso divieto scritto, attribuisce i diritti sui dati del defunto a chi agisca per ragioni familiari meritevoli di protezione.

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