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Sanremo 2021, teatri in rivolta: Se si fa il Festival riapriamo anche noi!”

Come ormai saprete, l’edizione numero settantuno del Festival di Sanremo, nonostante il dpcm che impone lo stop a tutti gli spettacoli pubblico fino al 5 marzo, andrà in scena al teatro Ariston dal 2 al 6 marzo.

Una decisione che, diretti interessati a parte, lascia basite tante categorie di lavoratori, fermi da tantissimo tempo a causa dell’emergenza sanitaria, desiderosi di ricominciare a lavorare.

In una recente intervista al quotidiano torinese “La Stampa” Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova, regista, attore e musicista, si è fatto portavoce del malcontento del mondo dello spettacolo: “Tutti i teatri sono in sofferenza, sono arrabbiati e indignati, ma siamo stati alle regole, ora però con Sanremo non ci stiamo, è discriminazione politica”. Livermore è critico, in particolare, con la soluzione adottata dagli organizzatori del Festival, il coinvolgimento di figuranti contrattualizzati e tamponati, per permetterne lo svolgimento rispettando le norme anti-Covid19: “Assisteremo a Sanremo con il pubblico in sala? Allora noi apriremo i teatri e sul palco ci sarà il nostro festival: primo concorrente Shakespeare. Davanti a Sanremo con gli spettatori dal vivo, il teatro italiano tornerà militante. (…) Noi staremo alle regole, se valgono per il Festival valgono anche per noi: riapriamo e riempiamo di comparse contrattualizzate i nostri teatri. Si ha un’idea di quanta gente del mondo teatrale, dagli attori ai tecnici, è senza lavoro da mesi? E ogni comparsa potrebbe fare una donazione al teatro, che sarà il costo del biglietto. E tutti saranno tamponati”.

A proposito delle entrate pubblicitarie legate al la manifestazione canora che incasserà la RAI, la vera ragione per cui si DEVE fare il Festival, Livermore suggerisce di “ridistribuirle sul mondo della cultura. Il teatro non si occupa di promozionare case discografiche o tour come fa Sanremo”.

Terapia cellulare per trattare i pazienti Covid: da Modena parte lo studio nazionale che coinvolge altri sei centri italiani

Trattare i pazienti affetti da polmonite da Covid-19 utilizzando le cellule staminali, che ne inibiscono l’infiammazione. E’ l’obiettivo dello studio Rescat, coordinato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia al quale prenderanno parte altri sei centri italiani tra Veneto, Lombardia e Toscana (vedrà coinvolti gli Ospedali Meyer e Careggi di Firenze, il Policlinico Irccs Ca’ Granda di Milano con l’Ospedale Covid di Milano Fiera, l’Ospedale San Gerardo di Monza con la Fondazione Centro di ricerca Tettamanti e con l’Università Milano-Bicocca, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’ULSS 8 Berica. A supportare i centri per l’analisi dei biomarcatori saranno l’Istituto Mario Negri di Milano e la Fondazione Centro di ricerca Tettamanti).

Le cellule in questione, chiamate “stromali mesenchimali” (mesenchymal stem cell, MSC), – si legge in un comunicato stampa dell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – sono un tipo di cellule staminali anche in grado di produrre fattori antinfiammatori che sembrano contrastare il meccanismo alla base del danno d’organo indotto dal virus”.
Rescat “è il primo studio in Italia che utilizza le cellule MSC in sperimentazione clinica per pazienti positivi al Covid e si conferma il primo al mondo che esegue un confronto tra fonti di MSC diverse all’interno di un’unica sperimentazione controllata: cordone ombelicale, tessuto adiposo e midollo osseo”.

Gli studi cinesi condotti fino ad oggi e pubblicati nel corso della pandemia su vari pazienti affetti da Covid-19 in condizioni cliniche in rapido peggioramento hanno dimostrato l’assenza di reazioni allergiche, di infezioni secondarie o di eventi avversi legati all’infusione di MSC. Nel giro di pochi giorni è stato osservato un miglioramento dell’ossigenazione, un calo dei livelli di molecole infiammatorie e un miglioramento del quadro clinico e radiologico”.

Billie Eilish, l’importanza del sapersi accettare

La giovanissima pop star americana si è raccontata nel corso di un’intervista a “Vanity Fair USA” che le ha dedicato la copertina con il titolo “Il mondo di Billie”.

Billie, arrivata al successo a soli 17 anni, ha vissuto un’adolescenza durante la quale ha dovuto fare i conti con autolesionismo rifiuto del proprio corpo: “Il motivo per cui mi tagliavo era a causa del mio corpo. A essere sincera ho iniziato a indossare abiti larghi solo a causa del mio corpo “. Un modo per evitare i commenti e gli sguardi della gente, ma anche per evitare di essere sessualizzata: “Quando ho scritto le canzoni di ‘When We All Fall Asleep, Where Do We Go?” (il suo primo album) non stavo bene da un punto di vista psicologico. Anche se amo quel disco e sento mie la maggior parte della canzoni”. Dalla pubblicazione di quell’album ci sono stati Grammy vinti, canzoni per la colonna sonora di 007, nuovi singoli, un documentario di Apple+ su di lei, ma anche un percorso di terapia che le ha permesso di far pace con se stessa. Billie ha compiuto da poco più di un mese 19 anni e dimostra di essere cresciuta molto in così poco tempo, dal punto di vista artistico e personale: è cantautrice, role model, esempio contro il body shaming, attivista sociale e politica in prima fila per far crescere una sensibilità ambientale ed ecologista tra i suoi fan: “Adesso la musica a cui sto lavorando trasmette esattamente ciò che voglio, non c’è una canzone o persino una piccola parte di qualche canzone che vorrei fosse diversa”.

In tutto questo c’è posto per l’amore? “Ringrazio ogni giorno di essere single ma, non allontano nemmeno nessuno. Mi piacerebbe avere qualcuno accanto ma al momento non ce l’ho”.  

Covid: diverse Regioni da domenica 31 gennaio potrebbero diventare gialle

Dalla scorsa domenica, 24 gennaio, sono 14 le Regioni in fascia arancione, tra cui anche, come noto, la Lombardia, diventata precedentemente rossa per “errore”.

Diverse sarebbero quelle che, già a partire dalla prossima domenica, 31 gennaio, potrebbero cambiare colore diventando gialle. Nell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, quello che va dall’11 al 17 gennaio, solo la Puglia e l’Umbria, in base a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, avrebbero registrato ancora dati da zona arancione.

Tutte le altre attualmente arancioni avrebbero una situazione in miglioramento che, se venisse confermata, significherebbe il passaggio in zona gialla.
La Sicilia, al momento rossa, potrebbe diventare arancione da domenica 31 gennaio. Rimarrebbe invece rossa la provincia autonoma di Bolzano: il governatore Arno Kompatscher ha annunciato che giovedì firmerà un’ordinanza che prevede un’ulteriore stretta, con la chiusura da domenica di bar e ristoranti.

Nessuna Regione avrebbe al momento i requisiti per diventare zona bianca, tranne la Basilicata che, tra circa un mese, potrebbe aspirare ad un ulteriore allentamento delle restrizioni rispetto alla zona gialla. I requisiti che bisogna avere sono infatti un Rt sotto 1, un livello di rischio basso e un’incidenza settimanale di contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti.

Ermal Meta in diretta a Radio Bruno

Ermal Meta sarà in video diretta mercoledì 27 gennaio, dalle 11.00, per una chiacchierata durante Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli, ci presenterà il nuovo singolo “No Satisfaction”.

Non perdete la diretta radio e tv!

Sul digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 683, in streaming sul nostro sito e sulla APP (sezione TV).

A distanza di 1.072 giorni dalla pubblicazione dell’ultimo album di inediti, quel “Non abbiamo armi” che includeva “Non mi avete fatto niente”, vincitore con Fabrizio Moro del Festival di Sanremo nel 2018, Ermal Meta torna con il nuovo singolo “No Satisfaction”, in radio e negli store digitali.

“No satisfaction” si basa su pochi concetti essenziali e fotografa in maniera precisa e spietata il nostro – qualsiasi – quotidiano, ricordando una cosa che tutti dimenticano:

“per chi perde, per chi vince, il premio è uguale”

Anche il video sposa la stessa filosofia del brano; l’essere o l’apparire da sempre divide l’umanità ed impegna filosofi e talk show più o meno accreditati, come spesso ci si sente, non sempre a proprio agio, con occhi che vedono ma non guardano. La regia di Andrea Folino mette a nudo sia il protagonista che le persone che lui incrocia nel suo cammino che si riempie di dubbi ad ogni passo.

“No satisfaction” inaugura il nuovo percorso di Ermal Meta, che passo dopo passo e canzone dopo canzone lo porterà al nuovo album, di prossima uscita.
Un nuovo percorso in tutti i sensi; la canzone che non ci si aspettava, le parole che si attaccano addosso come tatuaggi tribali, un nuovo sound che fa sognare ad occhi aperti il momento nel quale verrà suonata dal vivo e finalmente si potrà sudare con lei.

Ermal Meta è in gara al 71° Festival di Sanremo con il brano “Un milione di cose da dirti”.

Usa: Biden porta i “First Dogs” alla Casa Bianca

Con il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, tornano alla Casa Bianca anche i cani: Champ e Major sono due pastori tedeschi che hanno atteso qualche giorno prima di fare il loro ingresso nella dimora presidenziale a 1600 Pennsylvania Avenue di Washington.

Alcune foto pubblicate da Michael LaRosa, portavoce della first lady Jill Biden, avrebbero testimoniato il loro ambientamento nella nuova casa, come scrive La Stampa.
Con Biden riprende dunque una tradizione, quella di ospitare i cani nei giardini della Casa Bianca, che era stata interrotta da Donald Trump.
Champ è entrato a far parte della famiglia Biden nel 2008, mentre Major è stato adottato da un’associazione no profit, dieci anni dopo, nel 2018.

La First Family voleva sistemarsi prima di portare i cani a Washington dal Delaware. Champ si sta già godendo la sua nuova cuccia accanto al caminetto, mentre Major adora correre sul prato verde sul South Lawn” ha detto Michael LaRosa alla Cnn. (fotografia di copertina: due frame da un video pubblicato sulla pagina Instagram @drbiden)

Percepiva il reddito di cittadinanza ma guidava una Ferrari

23 persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia con l’accusa di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Nell’ambito dell’inchiesta, svolta dalla Guardia di Finanza, è emerso che i 23 avrebbero percepito, senza averne titolo, erogazioni per oltre 180mila euro. Lo riporta l’Ansa.

Tra coloro che ricevevano il sussidio economico anche un caso emblematico scoperto dalla Guardia di Finanza di Brescia: si tratta di un consulente fiscale 46enne che svolge la propria attività professionale tra la Svizzera e l’Italia. L’uomo, che promuoveva la sua attività nei confronti di una clientela abbiente anche sui social network, avrebbe percepito il reddito di cittadinanza da maggio 2019 a novembre 2020 per un totale di oltre 14mila euro.

In base a quanto riferito dall’Ansa, dagli approfondimenti, il 46enne sarebbe stato fermato alla frontiera con la Svizzera alla guida di una Ferrari 458 cabriolet presa a noleggio e, proprio nel periodo in cui percepiva il sussidio economico, avrebbe conseguito vincite alle scommesse sportive per 23mila euro. (fotografia di repertorio)

The Kolors: venerdì arriva il nuovo singolo “Mal di gola”

I The Kolors inaugurano il 2021 con un nuovo singolo inedito dal titolo “Mal di gola”, brano che sarà disponibile in tutti gli store digitali e in rotazione radiofonica da venerdì 29 gennaio.

“Mal di gola” è un nuovo tassello che si aggiunge all’elenco di successi ottenuti dalla band negli ultimi anni con brani come “Pensare male”, “Non è vero”, “Los Angeles”, “Come Le Onde”, “Everytime” e “Me Minus You”. I The Kolors hanno intrapreso un nuovo percorso musicale, un mix di anni ‘70 e ‘80, funk e black music che accompagnano testi mai banali che rendono riconoscibili le loro canzoni al primo ascolto.

“Mal di Gola – racconta Stashprosegue il viaggio della band nel mondo, sonoro e visivo, degli anni ’80, anni in cui io, Alex e Daniele ci ritroviamo perfettamente. Non solo ci piace poter lavorare in analogico e con strumenti dell’epoca, ma per noi è uno stimolo continuo riferirci a quel periodo. Sicuramente i miei ascolti fin dall’infanzia hanno un peso sulla musica che scriviamo e produciamo ma posso dire che anche visivamente ho scelto quel decennio come riferimento artistico per “colorare” la mia vita oggi”.

Disney vieta la visione ai minori di 7 anni “Dumbo”, “Peter Pan” e “Gli Aristogatti”

Dopo aver messo messaggi di avvertimento prima dei film per i contenuti che veicolerebbero stereotipi e messaggi dannosi e razzisti (come potete leggere qui), ora Disney vieta la visione di “Dumbo”, “Gli Aristogatti” e “Peter Pan” ai minori di 7 anni.

Attualmente i film sono stati rimossi dalla sezione dedicata ai bambini su Disney+, ma rimangono nel catalogo e visibili dagli adulti con la nota introduttiva, in cui si specifica che i lungometraggi “includono rappresentazioni negative e/o denigrano popolazione e culture” e quindi “piuttosto che rimuovere questi contenuti, vogliamo riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo”.

Dopo ciò che successo a George Floyd, Hollywood è in clima di “revisionismo storico”, a giugno HBO Max aveva deciso di rimuovere “Via col vento” dal proprio catalogo di film perché aveva contenuti razzisti, poi reinserito con una introduzione che spiega le tematiche affrontate nel film, che propone una rappresentazione del Sud a dir poco controversa, negando gli orrori della schiavitù.

Anche in “Dumbo” ci sono riferimenti razzisti: i versi di una canzone suonerebbero irrispettosi verso gli schiavi afroamericani che lavoravano nelle piantagioni. Mentre in “Peter Pan” ci sarebbero riferimenti denigratori verso i nativi americani, chiamando i membri della tribù di Giglio Tigrato “pellirosse” in modo offensivo. Gli “Aristogatti”, invece, avrebbero offeso il popolo asiatico con una caricatura nel personaggio di Shun Gon, il siamese con denti spioventi, gli occhi a mandorla e le bacchette.

Gabry Ponte, dopo l’intervento al cuore, è tornato a casa

Oggi mi dimettono, e si conclude ufficialmente un capitolo che definirei senza troppi dubbi ‘la settimana peggiore della mia vita’”. Così Gabry Ponte ha comunicato ai fan le sue dimissioni dall’ospedale, dopo essersi sottoposto a un delicato intervento al cuore, per un problema congenito; lo ha fatto con un post su Instagram dove ha pubblicato una sua foto accanto al medico che lo ha operato, il professor Rinaldi, primario di cardiochirurgia dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Come riporta La Stampa, il dj e producer era affetto da insufficienza mitralica severa. La valvola è stata riparata con un intervento toracoscopico mininvasivo, perfettamente riuscito.

È lui – si legge nel post – che mi ha “riparato” il cuore! Lui e la sua equipe fanno cose incredibili ogni giorno..non avete idea!! Voglio ringraziare tanto anche gli anestesisti e poi tutti gli altri medici, gli infermieri, gli strumentisti e gli OSS che lavorano qui in reparto..

 

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Sanremo 2021, teatri in rivolta: Se si fa il Festival riapriamo anche noi!”

Come ormai saprete, l’edizione numero settantuno del Festival di Sanremo, nonostante il dpcm che impone lo stop a tutti gli spettacoli pubblico fino al 5 marzo, andrà in scena al teatro Ariston dal 2 al 6 marzo.

Una decisione che, diretti interessati a parte, lascia basite tante categorie di lavoratori, fermi da tantissimo tempo a causa dell’emergenza sanitaria, desiderosi di ricominciare a lavorare.

In una recente intervista al quotidiano torinese “La Stampa” Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova, regista, attore e musicista, si è fatto portavoce del malcontento del mondo dello spettacolo: “Tutti i teatri sono in sofferenza, sono arrabbiati e indignati, ma siamo stati alle regole, ora però con Sanremo non ci stiamo, è discriminazione politica”. Livermore è critico, in particolare, con la soluzione adottata dagli organizzatori del Festival, il coinvolgimento di figuranti contrattualizzati e tamponati, per permetterne lo svolgimento rispettando le norme anti-Covid19: “Assisteremo a Sanremo con il pubblico in sala? Allora noi apriremo i teatri e sul palco ci sarà il nostro festival: primo concorrente Shakespeare. Davanti a Sanremo con gli spettatori dal vivo, il teatro italiano tornerà militante. (…) Noi staremo alle regole, se valgono per il Festival valgono anche per noi: riapriamo e riempiamo di comparse contrattualizzate i nostri teatri. Si ha un’idea di quanta gente del mondo teatrale, dagli attori ai tecnici, è senza lavoro da mesi? E ogni comparsa potrebbe fare una donazione al teatro, che sarà il costo del biglietto. E tutti saranno tamponati”.

A proposito delle entrate pubblicitarie legate al la manifestazione canora che incasserà la RAI, la vera ragione per cui si DEVE fare il Festival, Livermore suggerisce di “ridistribuirle sul mondo della cultura. Il teatro non si occupa di promozionare case discografiche o tour come fa Sanremo”.

Terapia cellulare per trattare i pazienti Covid: da Modena parte lo studio nazionale che coinvolge altri sei centri italiani

Trattare i pazienti affetti da polmonite da Covid-19 utilizzando le cellule staminali, che ne inibiscono l’infiammazione. E’ l’obiettivo dello studio Rescat, coordinato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia al quale prenderanno parte altri sei centri italiani tra Veneto, Lombardia e Toscana (vedrà coinvolti gli Ospedali Meyer e Careggi di Firenze, il Policlinico Irccs Ca’ Granda di Milano con l’Ospedale Covid di Milano Fiera, l’Ospedale San Gerardo di Monza con la Fondazione Centro di ricerca Tettamanti e con l’Università Milano-Bicocca, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’ULSS 8 Berica. A supportare i centri per l’analisi dei biomarcatori saranno l’Istituto Mario Negri di Milano e la Fondazione Centro di ricerca Tettamanti).

Le cellule in questione, chiamate “stromali mesenchimali” (mesenchymal stem cell, MSC), – si legge in un comunicato stampa dell’azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – sono un tipo di cellule staminali anche in grado di produrre fattori antinfiammatori che sembrano contrastare il meccanismo alla base del danno d’organo indotto dal virus”.
Rescat “è il primo studio in Italia che utilizza le cellule MSC in sperimentazione clinica per pazienti positivi al Covid e si conferma il primo al mondo che esegue un confronto tra fonti di MSC diverse all’interno di un’unica sperimentazione controllata: cordone ombelicale, tessuto adiposo e midollo osseo”.

Gli studi cinesi condotti fino ad oggi e pubblicati nel corso della pandemia su vari pazienti affetti da Covid-19 in condizioni cliniche in rapido peggioramento hanno dimostrato l’assenza di reazioni allergiche, di infezioni secondarie o di eventi avversi legati all’infusione di MSC. Nel giro di pochi giorni è stato osservato un miglioramento dell’ossigenazione, un calo dei livelli di molecole infiammatorie e un miglioramento del quadro clinico e radiologico”.

Billie Eilish, l’importanza del sapersi accettare

La giovanissima pop star americana si è raccontata nel corso di un’intervista a “Vanity Fair USA” che le ha dedicato la copertina con il titolo “Il mondo di Billie”.

Billie, arrivata al successo a soli 17 anni, ha vissuto un’adolescenza durante la quale ha dovuto fare i conti con autolesionismo rifiuto del proprio corpo: “Il motivo per cui mi tagliavo era a causa del mio corpo. A essere sincera ho iniziato a indossare abiti larghi solo a causa del mio corpo “. Un modo per evitare i commenti e gli sguardi della gente, ma anche per evitare di essere sessualizzata: “Quando ho scritto le canzoni di ‘When We All Fall Asleep, Where Do We Go?” (il suo primo album) non stavo bene da un punto di vista psicologico. Anche se amo quel disco e sento mie la maggior parte della canzoni”. Dalla pubblicazione di quell’album ci sono stati Grammy vinti, canzoni per la colonna sonora di 007, nuovi singoli, un documentario di Apple+ su di lei, ma anche un percorso di terapia che le ha permesso di far pace con se stessa. Billie ha compiuto da poco più di un mese 19 anni e dimostra di essere cresciuta molto in così poco tempo, dal punto di vista artistico e personale: è cantautrice, role model, esempio contro il body shaming, attivista sociale e politica in prima fila per far crescere una sensibilità ambientale ed ecologista tra i suoi fan: “Adesso la musica a cui sto lavorando trasmette esattamente ciò che voglio, non c’è una canzone o persino una piccola parte di qualche canzone che vorrei fosse diversa”.

In tutto questo c’è posto per l’amore? “Ringrazio ogni giorno di essere single ma, non allontano nemmeno nessuno. Mi piacerebbe avere qualcuno accanto ma al momento non ce l’ho”.  

Covid: diverse Regioni da domenica 31 gennaio potrebbero diventare gialle

Dalla scorsa domenica, 24 gennaio, sono 14 le Regioni in fascia arancione, tra cui anche, come noto, la Lombardia, diventata precedentemente rossa per “errore”.

Diverse sarebbero quelle che, già a partire dalla prossima domenica, 31 gennaio, potrebbero cambiare colore diventando gialle. Nell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, quello che va dall’11 al 17 gennaio, solo la Puglia e l’Umbria, in base a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, avrebbero registrato ancora dati da zona arancione.

Tutte le altre attualmente arancioni avrebbero una situazione in miglioramento che, se venisse confermata, significherebbe il passaggio in zona gialla.
La Sicilia, al momento rossa, potrebbe diventare arancione da domenica 31 gennaio. Rimarrebbe invece rossa la provincia autonoma di Bolzano: il governatore Arno Kompatscher ha annunciato che giovedì firmerà un’ordinanza che prevede un’ulteriore stretta, con la chiusura da domenica di bar e ristoranti.

Nessuna Regione avrebbe al momento i requisiti per diventare zona bianca, tranne la Basilicata che, tra circa un mese, potrebbe aspirare ad un ulteriore allentamento delle restrizioni rispetto alla zona gialla. I requisiti che bisogna avere sono infatti un Rt sotto 1, un livello di rischio basso e un’incidenza settimanale di contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti.

Ermal Meta in diretta a Radio Bruno

Ermal Meta sarà in video diretta mercoledì 27 gennaio, dalle 11.00, per una chiacchierata durante Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli, ci presenterà il nuovo singolo “No Satisfaction”.

Non perdete la diretta radio e tv!

Sul digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 683, in streaming sul nostro sito e sulla APP (sezione TV).

A distanza di 1.072 giorni dalla pubblicazione dell’ultimo album di inediti, quel “Non abbiamo armi” che includeva “Non mi avete fatto niente”, vincitore con Fabrizio Moro del Festival di Sanremo nel 2018, Ermal Meta torna con il nuovo singolo “No Satisfaction”, in radio e negli store digitali.

“No satisfaction” si basa su pochi concetti essenziali e fotografa in maniera precisa e spietata il nostro – qualsiasi – quotidiano, ricordando una cosa che tutti dimenticano:

“per chi perde, per chi vince, il premio è uguale”

Anche il video sposa la stessa filosofia del brano; l’essere o l’apparire da sempre divide l’umanità ed impegna filosofi e talk show più o meno accreditati, come spesso ci si sente, non sempre a proprio agio, con occhi che vedono ma non guardano. La regia di Andrea Folino mette a nudo sia il protagonista che le persone che lui incrocia nel suo cammino che si riempie di dubbi ad ogni passo.

“No satisfaction” inaugura il nuovo percorso di Ermal Meta, che passo dopo passo e canzone dopo canzone lo porterà al nuovo album, di prossima uscita.
Un nuovo percorso in tutti i sensi; la canzone che non ci si aspettava, le parole che si attaccano addosso come tatuaggi tribali, un nuovo sound che fa sognare ad occhi aperti il momento nel quale verrà suonata dal vivo e finalmente si potrà sudare con lei.

Ermal Meta è in gara al 71° Festival di Sanremo con il brano “Un milione di cose da dirti”.

Usa: Biden porta i “First Dogs” alla Casa Bianca

Con il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, tornano alla Casa Bianca anche i cani: Champ e Major sono due pastori tedeschi che hanno atteso qualche giorno prima di fare il loro ingresso nella dimora presidenziale a 1600 Pennsylvania Avenue di Washington.

Alcune foto pubblicate da Michael LaRosa, portavoce della first lady Jill Biden, avrebbero testimoniato il loro ambientamento nella nuova casa, come scrive La Stampa.
Con Biden riprende dunque una tradizione, quella di ospitare i cani nei giardini della Casa Bianca, che era stata interrotta da Donald Trump.
Champ è entrato a far parte della famiglia Biden nel 2008, mentre Major è stato adottato da un’associazione no profit, dieci anni dopo, nel 2018.

La First Family voleva sistemarsi prima di portare i cani a Washington dal Delaware. Champ si sta già godendo la sua nuova cuccia accanto al caminetto, mentre Major adora correre sul prato verde sul South Lawn” ha detto Michael LaRosa alla Cnn. (fotografia di copertina: due frame da un video pubblicato sulla pagina Instagram @drbiden)

Percepiva il reddito di cittadinanza ma guidava una Ferrari

23 persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia con l’accusa di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Nell’ambito dell’inchiesta, svolta dalla Guardia di Finanza, è emerso che i 23 avrebbero percepito, senza averne titolo, erogazioni per oltre 180mila euro. Lo riporta l’Ansa.

Tra coloro che ricevevano il sussidio economico anche un caso emblematico scoperto dalla Guardia di Finanza di Brescia: si tratta di un consulente fiscale 46enne che svolge la propria attività professionale tra la Svizzera e l’Italia. L’uomo, che promuoveva la sua attività nei confronti di una clientela abbiente anche sui social network, avrebbe percepito il reddito di cittadinanza da maggio 2019 a novembre 2020 per un totale di oltre 14mila euro.

In base a quanto riferito dall’Ansa, dagli approfondimenti, il 46enne sarebbe stato fermato alla frontiera con la Svizzera alla guida di una Ferrari 458 cabriolet presa a noleggio e, proprio nel periodo in cui percepiva il sussidio economico, avrebbe conseguito vincite alle scommesse sportive per 23mila euro. (fotografia di repertorio)

The Kolors: venerdì arriva il nuovo singolo “Mal di gola”

I The Kolors inaugurano il 2021 con un nuovo singolo inedito dal titolo “Mal di gola”, brano che sarà disponibile in tutti gli store digitali e in rotazione radiofonica da venerdì 29 gennaio.

“Mal di gola” è un nuovo tassello che si aggiunge all’elenco di successi ottenuti dalla band negli ultimi anni con brani come “Pensare male”, “Non è vero”, “Los Angeles”, “Come Le Onde”, “Everytime” e “Me Minus You”. I The Kolors hanno intrapreso un nuovo percorso musicale, un mix di anni ‘70 e ‘80, funk e black music che accompagnano testi mai banali che rendono riconoscibili le loro canzoni al primo ascolto.

“Mal di Gola – racconta Stashprosegue il viaggio della band nel mondo, sonoro e visivo, degli anni ’80, anni in cui io, Alex e Daniele ci ritroviamo perfettamente. Non solo ci piace poter lavorare in analogico e con strumenti dell’epoca, ma per noi è uno stimolo continuo riferirci a quel periodo. Sicuramente i miei ascolti fin dall’infanzia hanno un peso sulla musica che scriviamo e produciamo ma posso dire che anche visivamente ho scelto quel decennio come riferimento artistico per “colorare” la mia vita oggi”.

Disney vieta la visione ai minori di 7 anni “Dumbo”, “Peter Pan” e “Gli Aristogatti”

Dopo aver messo messaggi di avvertimento prima dei film per i contenuti che veicolerebbero stereotipi e messaggi dannosi e razzisti (come potete leggere qui), ora Disney vieta la visione di “Dumbo”, “Gli Aristogatti” e “Peter Pan” ai minori di 7 anni.

Attualmente i film sono stati rimossi dalla sezione dedicata ai bambini su Disney+, ma rimangono nel catalogo e visibili dagli adulti con la nota introduttiva, in cui si specifica che i lungometraggi “includono rappresentazioni negative e/o denigrano popolazione e culture” e quindi “piuttosto che rimuovere questi contenuti, vogliamo riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo”.

Dopo ciò che successo a George Floyd, Hollywood è in clima di “revisionismo storico”, a giugno HBO Max aveva deciso di rimuovere “Via col vento” dal proprio catalogo di film perché aveva contenuti razzisti, poi reinserito con una introduzione che spiega le tematiche affrontate nel film, che propone una rappresentazione del Sud a dir poco controversa, negando gli orrori della schiavitù.

Anche in “Dumbo” ci sono riferimenti razzisti: i versi di una canzone suonerebbero irrispettosi verso gli schiavi afroamericani che lavoravano nelle piantagioni. Mentre in “Peter Pan” ci sarebbero riferimenti denigratori verso i nativi americani, chiamando i membri della tribù di Giglio Tigrato “pellirosse” in modo offensivo. Gli “Aristogatti”, invece, avrebbero offeso il popolo asiatico con una caricatura nel personaggio di Shun Gon, il siamese con denti spioventi, gli occhi a mandorla e le bacchette.

Gabry Ponte, dopo l’intervento al cuore, è tornato a casa

Oggi mi dimettono, e si conclude ufficialmente un capitolo che definirei senza troppi dubbi ‘la settimana peggiore della mia vita’”. Così Gabry Ponte ha comunicato ai fan le sue dimissioni dall’ospedale, dopo essersi sottoposto a un delicato intervento al cuore, per un problema congenito; lo ha fatto con un post su Instagram dove ha pubblicato una sua foto accanto al medico che lo ha operato, il professor Rinaldi, primario di cardiochirurgia dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Come riporta La Stampa, il dj e producer era affetto da insufficienza mitralica severa. La valvola è stata riparata con un intervento toracoscopico mininvasivo, perfettamente riuscito.

È lui – si legge nel post – che mi ha “riparato” il cuore! Lui e la sua equipe fanno cose incredibili ogni giorno..non avete idea!! Voglio ringraziare tanto anche gli anestesisti e poi tutti gli altri medici, gli infermieri, gli strumentisti e gli OSS che lavorano qui in reparto..

 

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