Home Blog Pagina 1702

Pandemia e smart working: il metereologo fa le previsioni con il gatto in braccio

Ormai Betty è una star del meteo e ha quattro zampe. Jeff Lyons, metereologo del canale 14 News, viva a Eansville in Indiana, in questi giorni lavora da casa in smartworking e ha un’assistente molto speciale: Betty The WeatherCat Tracker, il localizzatore meteo felino.

Durante una diretta video, Betty si è presentata nello studio televisivo improvvisato in casa e al conduttore non è rimasto che prenderla in braccio, per non esser disturbato durante la trasmissione. Da lì è diventato un appuntamento fisso, mai il meteo è stato così divertente e seguito sul canale 14 News.

Non è la prima volta che un gatto appare in un tg, ma dopo il suo successo, Betty si è guadagnata un ruolo da protagonista.

Ecco il video del dietro le quinte del meteo:

Tommaso Paradiso presenta “Ma lo vuoi capire?” a Radio Bruno

E’ uscito il video di “Ma lo vuoi capire?”, il nuovo singolo di Tommaso Paradiso uscito il 17 aprile. La clip è girata tra le mura della casa della compagna di Tommaso, Carolina Sansoni e porta la firma di YouNuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia). Nel video possiamo vedere la nuova quotidianità dell’artista, un insieme di immagini che mostrano il protagonista avvolto dai riflessi di una Roma al tramonto, mentre suona la chitarra, degusta del buon vino e osserva i gabbiani attraversare il cielo. La canzone è scritta da Paradiso e Dario Farini (Dardust) racconta quanto l’assenza della persona amata renda la vita senza senso.

“Ma lo vuoi capire?” è il terzo singolo da solista di Tommaso, dopo “I nostri anni” e “Non avere paura”. Il 6 aprile ha inaugurato il progetto “Island Presents”, nato da Island Records per regalare nuovi brani al pubblico in questo particolare periodo, con una versione acustica inedita di “Non avere paura”.

Guarda l’intervista telefonica con Antonio Valli e Clarissa Martinelli a Brunomattina:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

In diretta telefonica a Bruno Mattina @tommasoparadiso

Un post condiviso da Radio Bruno (@radiobruno) in data:

Carlo Ciliberti di Cib

Nuova testimonianza di Capitani Coraggiosi, lo spazio che Radio Bruno vuole mettere a disposizione delle aziende e della associazioni del territorio che nonostante il momento di grande difficoltà sono presenti per i propri clienti ed i propri associati.
Oggi ospitiamo Carlo Ciliberti titolare del Cib, il Centro Italiano Beneficenza di Reggio Emilia, una struttura nata quasi mezzo secolo fa per servire parrocchie ed onlus ma che oggi, con la crisi, si è aperta al pubblico consegnando anche la spesa a casa. Un cambiamento con notevoli impatti su fatturato e lavoratori. Sono ben 5 i nuovi assunti come spiefa Ciliberti che sentiamo intervistato da Chiara Tassi.

Chi è il Centro Italiano Beneficenza?
Nato nel 1979 come Centro d’Acquisto per le Comunità d’ispirazione Cristiana e per le Onlus, il CIB oggi come allora conserva intatta la sua mission, che è quella di fornire ai clienti il miglior prodotto disponibile sul mercato a prezzi onesti, con un servizio basato sul valore della relazione con i clienti.
Il catalogo CIB comprende articoli Food (ad esclusione dell’ortofrutta), Drogheria, prodotti Sottozero (più di 1200 referenze di prodotti congelati e surgelati), Carta, Detersivi, Igiene Personale, Casalinghi, Elettrodomestici, Arredamento Tempo Libero e prodotti per servizi Liturgici.

Coronavirus: a Piacenza chiude l’ospedale da campo militare

Allestito un mese fa in tempi record a ridosso dell’ospedale cittadino, è stato fondamentale per allentare la pressione sulle strutture sanitarie nella provincia più colpita. Materiali e attrezzature rimarranno comunque a disposizione del territorio e della nostra regione per qualsiasi evenienza

Dopo un mese, chiude a Piacenza l’ospedale da campo allestito dall’Esercito a ridosso dell’ospedale cittadino in tempi record quattro settimane fa. 40 posti letto, 80 fra medici, infermieri e personale, sempre militare, della logistica al lavoro, la struttura si è rilevata preziosissima nel gestire l’emergenza sanitaria nella provincia maggiormente colpita dal coronavirus in Emilia-Romagna, alleviando la pressione sulle strutture sanitarie. L’ospedale da campo verrà ora smontato, i materiali e le attrezzature risposti nei container, che però intanto rimarranno qui, a disposizione di Piacenza e dell’Emilia-Romagna per qualsiasi nuove evenienza dovesse presentarsi.

“Eravamo qui nel giorno dell’apertura, e siamo qui oggi nel giorno della chiusura– afferma Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta, presente questa mattina a Piacenza insieme alle autorità civili e militari-. In primo luogo, per dire grazie agli uomini e alle donne dell’Esercito per il lavoro svolto, di grande aiuto per le nostre strutture sanitarie e la comunità locale. E grazie anche per aver deciso di lasciare comunque l’ospedale da campo nella disponibilità di questo territorio e della nostra regione, un altro bel segnale di quella collaborazione istituzionale e gioco di squadra che si stanno rivelando estremamente importanti nel rallentare e provare a fermare il contagio. Infine– chiude Baruffi- voglio sottolineare come la chiusura del campo sia un altro passo avanti che in Emilia-Romagna stiamo facendo verso il superamento dell’emergenza, che pur richiede ancora tanto lavoro e impegno da parte di tutti noi”.

Zucchero: per l’Earth Day interpreta “Canta la vita” dal Colosseo

Questa notte, mercoledì 22 aprile, in occasione del 50° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), Zucchero in una Piazza Colosseo deserta a Roma ha eseguito per la prima volta in assoluto l’inedito ed emozionante brano “Canta la vita”, tratto da “Let Your Love Be Know” di Bono Vox con il testo in italiano a firma di Zucchero.

“Canta la vita” è l’ennesima conferma di un sodalizio artistico che lega Zucchero e Bono da molti anni. In un periodo così complesso come quello che stiamo attraversando, questa canzone è un messaggio positivo di speranza e conforto per tutti. Un inno alla Vita. Un’esibizione unica in cui, nell’inciso finale, le voci di entrambi gli artisti si fondono e uniscono, per lanciare un messaggio mondiale di grande unione.

“Questa canzone è nata nella fase iniziale dell’emergenza – racconta Zucchero – Quando ho sentito Bono, eravamo entrambi molto scossi dalla drammaticità del momento che il Nord Italia stava vivendo. Però quello che ci ha colpito è stata la reazione delle persone, vederle e sentirle sui balconi cantare. Quindi ci siamo detti che avremmo dovuto fare qualcosa per sottolineare che il canto è una grande forma di resistenza. In un dramma come quello che stiamo vivendo, attraverso il canto si può essere più vicini, si può reagire insieme, in tutte le parti del mondo. La musica, attraversa i muri ed accorcia le distanze”.

L’esibizione di Zucchero andrà in onda durante la maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet

“L’Italia – spiega Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia – è stata chiamata ad aprire le celebrazioni mondiali con una dedica a Papa Francesco che tanto ha fatto per creare consapevolezza sul cambiamento climatico. Dopo il perdono universale offerto al mondo da una piazza San Pietro completamente vuota abbiamo pensato che innalzare un canto con un artista straordinario come Zucchero, davanti ad un Colosseo illuminato di blu in una città eterna altrettanto vuota, fosse il modo migliore per dire grazie al Papa e raccogliere il Suo potente messaggio di speranza. Non riesco ad immaginare un modo migliore per celebrare il 50’ Earth Day.”
L’intervento di Zucchero è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Gaia Saltalamacchia presidente dell’associazione culturale MagArt e di Giulia Morello, direttrice artistica di Earth Day Italia ed alla collaborazione del Gruppo ACEA.

La maratona italiana è parte della kermesse mediatica globale intitolata #Earthrise che coinvolge i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite ed è animata da numerosi interventi, approfondimenti, testimonianze, performance e campagne. #OnePeopleOnePlanet vuole rappresentare lo spirito del Villaggio per la Terra del quale la maratona mediatica riprende i temi: educazione ambientale, tutela della natura e sviluppo sostenibile, solidarietà, partecipazione. Moltissimi saranno i contributi video che verranno trasmessi in diretta e on demand sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it.

Earth Day 2020: la Giornata Mondiale della Terra compie 50 anni

Oggi, 22 aprile 2020, compie 50 anni la Giornata Mondiale della Terra. Iniziativa nata nel 1970 da una manifestazione spontanea di 20 milioni di cittadini americani, a protestare per l’inquinamento dopo un appello del governatore Gaylord Nelson. Da quel momento l’Earth Day è diventato un momento di riflessione volto all’ambiente.

Il tema di quest’anno è il clima, tema che rischia di essere accantonato dalla pandemia, ma gli esperti sottolineano quanto sia importante tutelare l’ambiente e vigilare sui governi che, desiderosi di far ripartire l’economia, potrebbero mettere da parte le leggi a tutela dell’ambiente.

All’Italia l’onore di aprire le celebrazioni mondiali, dedicandole a Papa Francesco nel quinto Anniversario della sua enciclica Laudato si’. Il programma mondiale delle dirette streaming prevede l’intervento di Barack Obama, Leonardo DiCaprio e il dialogo tra Greta Thurnberg e il direttore del Potsdam Institute.

In Italia tra le iniziative previste segnaliamo il grande abbraccio virtuale promosso da Legambiente con #Abbracciamola e #EarthDay, i due principali hashtag da usare per condividere sui social network le proprie foto con la Terra protagonista.

A tal proposito si aggancia la ricerca della Regione Emilia Romagna e Arpae – Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia nell’ambito del progetto europeo Prepair, che coinvolgerà l’area del bacino Nord-Adriatico, per conoscere e misurare nel dettaglio gli effetti che le misure di lockdown sulla qualità dell’aria. Oltre alla Regione, lo studio coinvolge gli altri 18 partner del progetto Prepair (Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, provincia di Trento e relative agenzie regionali per l’ambiente, le municipalità di Bologna, Milano, Torino, l’agenzia ambientale slovena Arso, Fondazione Lombardia per l’Ambiente Fla e la società consortile emiliano-romagnola Arter), la Rete italiana ambiente e salute Rias (sviluppata nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero della salute) e il gruppo di lavoro regionale ambiente e salute che unisce gli esperti di Arpae, dei Dipartimenti di Sanità pubblica e dei diversi Servizi regionali.
“Lo studio servirà anche a mettere a punto, nella fase 3 (post Covid-19), una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno tenere conto di un contesto socioeconomico completamente mutato – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene PrioloSuperato il periodo di prima emergenza, la ripresa delle attività economiche e sociali dovrà necessariamente essere orientata verso una maggiore sostenibilità, con ancora più slancio verso una transizione ecologica che ci consenta di creare una società più equa, un territorio più sicuro e rispettare le necessità delle generazioni future”.

Lo studio
Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una drastica limitazione del traffico (fino a -80%) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare sperimentalmente l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.
La Regione Emilia-Romagna ha, quindi, deciso di promuovere uno studio per estendere le conoscenze maturate nell’ambito del progetto europeo Prepair, incrociando i dati epidemiologici con quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni in relazione ai consumi energetici, al traffico locale e autostradale e alle condizioni meteorologiche. Questi dati saranno utilizzati per valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici nelle condizioni precedenti e durante il lockdown.
I risultati saranno valutati da un comitato scientifico, appositamente costituito, e resi disponibili per altre indagini a livello nazionale e internazionale. Un lavoro che nel suo iter prevederà anche il coinvolgimento prima di tutto delle Regioni del bacino padano, delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.

Come sarà il cinema dopo il coronavirus? C’è chi propone il ritorno del drive in

Attualmente è impossibile andare al cinema e c’è chi ha proposto il ritorno dei drive in per potersi gustare un film in tutta sicurezza. L’idea parte da CNA Roma insieme a una rete di esercenti del settore che, grazie alla tecnologia fornita da Tixter, riescono a trovare una soluzione in questi tempi di pandemia.

“CineDrive”, questo è il nome del progetto, sarà un tuffo negli anni ’60, ma che permetterà a tutti di potersi guastare un film insieme, ma nella sicurezza della propria auto. Come riporta Today.it, Stefano Di Niola, Segretario di Cna di Roma, spiega il progetto “Questo primo passaggio porta il CineDrive a fare da apripista per le successive aperture delle Arene cinematografiche ed infine alla riapertura delle nostre sale cinematografiche che riteniamo non sarà immediata. Questa grandissima opportunità ci consentirà non solo di non farci trovare orfani del grande schermo, ma ci darà la possibilità di vivere la magia delle serate all’aperto in macchina come nelle immagini dei drive-in di tanti anni fa”.

“Il nostro valore aggiunto è sicuramente la collaborazione con Moviemedia, società concessionaria leader come numero di schermi e presenza territoriale, che abbiamo al nostro fianco in questo percorso organizzativo. Con Moviemedia si apre una finestra essenziale sul panorama nazionale, per poter vincere la sfida al supporto del settore, mettendo forza, conoscenza e grandi risorse nel progetto. Siamo certi che raccoglieremo la sensibilità e il sostegno delle istituzioni, in particolare del Comune di Roma e della Regione Lazio, essendo con ogni probabilità l’unica manifestazione che potrà svolgersi nei prossimi mesi all’aperto. CNA Cinema e Audiovisivo di Roma sarà il promotore di questa iniziativa riservata esclusivamente agli esercenti, in attesa della tanto auspicata riapertura delle nostre sale cinematografiche” commenta Mario Perchiazzi, Presidente di CNA Cinema e Audiovisivo.

Foto: facebook CNA di Roma

Fase 2: come cambierà il lavoro? Si ipotizza una sanificazione dell’abbigliamento provato in negozio

In attesa di un protocollo nazionale unico, si ipotizza come poter riaprire le prime aziende e negozi, in particolare abbigliamento e calzature nella fase 2. Al Governo si sta discutendo di come garantire la sicurezza personale di clienti ed esercenti nei negozi a dettaglio, si parla quindi di guanti e mascherine, dispenser per il disinfettante, code all’esterno e distanza di un metro da poter mantenere. Tra le tante misure si discute anche sul poter mantenere aperti i negozi 7 giorni su 7 per evitare assembramenti e di prolungare gli orari di apertura per chi sarà in condizione di sostenere le spese. Per il settore dell’abbigliamento si dovrà pensare a una sanificazione dei camerini e degli abiti provati dai clienti, provvedendo a sistemi di sterilizzazione efficaci.

Le opere pubbliche sono già ripartite e si avvicina anche la riapertura dei cantieri privati, dove si potrà mantenere una distanza di sicurezza tra i lavoratori, regola che dovrà essere rispettata anche nelle cave e miniere.

L’Inail evidenzia che le aziende dovranno provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo d’emergenza sanitaria, o trovare soluzioni alternative, che possa effettuare visite anche a richiesta dei lavoratori. Il medico permetterà di proteggere i soggetti suscettibili e di poter garantire il rientro di chi si è ammalato di Covid-19 in tutta sicurezza. Inoltre l’Inail suggerisce la “sorveglianza sanitaria eccezionale” per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età se soffrono di patologie.

Grazie Angeli: le testimonianze degli eroi silenziosi di questi giorni così difficili

Microfoni aperti all’Italia migliore. Ai nostri microfoni, martedì 21 aprile si sono avvicendate le testimonianze di alcuni dei silenziosi eroi di questi giorni così difficili. Medici, infermieri, Oss, autisti di ambulanze, volontari, radiologi, fino alle addette alle pulizie dei reparti più difficili. Persone capaci di affrontare fatica, sacrifici, scomodità, turni logoranti e di andare avanti, correndo anche rischi, ma restando sempre in prima linea per aiutare.
Racconti commossi ed emozionanti di chi non perde il proprio lato più umano anche davanti a circostanze terribili e a decisioni difficili.
Grazie agli ascoltatori per la loro partecipazione e il grande calore.

Grazie a Coop Alleanza 3.0.

Il programma è condotto da Clarissa Martinelli e Antonio Valli, alla regia audio e video Angelone, Paolo, Mario.
Grazie a Gianni Prandi, Leonello, Alessandro, Valentina e a tutti coloro che hanno dato il loro contributo.

 

I vostri messaggi:

  • Grazie_Angeli

Terry-di-Sassuolo

Patrizia-di-Casalgrande

Luca-di-Carpi

Gionatan-di-Manzolino

Cristina-Marco-Matteo-di-Correggio

Cinzia-di-Maranello

Anyelina-di-Piacenza

Roberto-di-Maranello

Ramona-di-Modena

Francesco-di-Reggio-Emilia

Cinzia-di-San-Giorgio-Bigarello

Angy-di-Soliera

ALTRE IMMAGINI

Allergie e sintomi da COVID19, importante non confonderle

Con la bella stagione cominciano le allergie e in questo particolare momento storico è fondamentale evitare di confondere i sintomi di stagione con quelli da COVID19 e prestare attenzione al corretto utilizzo dei farmaci contro l’allergia.

La vera sfida è distinguere i sintomi dell’allergia da quelli del COVID19. “Le allergie– commenta il prof. Giovanni Pellacani di UNIMORE, Direttore della Dermatologia del Policlinico che al suo interno ha il Servizio di Allergologia – danno sintomi per certi versi sovrapponibili a quelli dei pazienti COVID19 sintomatici, ma con delle importanti differenze. Innanzitutto, un’allergia non dà di per sé febbre sopra i 38 gradi. Quindi, se un paziente sa di essere allergico e non sviluppa febbre deve pensare che il problema sia l’allergia. L’allergia, inoltre, risponde a terapie specifiche a cui i sintomi del COVID19 non rispondono. In caso un paziente non sappia di essere allergico e nutra dei dubbi, il Medico di Medicina Generale saprà indirizzare il cittadino verso il corretto percorso diagnostico.”

A questo proposito è importante sottolineare che il Servizio di allergologia del Policlinico, attivo all’interno della Struttura Complessa di Dermatologia continua ad assicurare le urgenze, la somministrazione dei farmaci biologici e l’attività salvavita come centro di riferimento nazionale per il veleno da imenotteri. L’accesso è rimasto invariato per le attività prioritarie, mentre i medici sono disponibili per consulenze telefoniche per i pazienti già seguiti.

“È importante riconoscere i sintomi – spiega la dottoressa Laura Bonzano, allergologa della AULS e del Policlinico di Modena – L’allergia stagionale presenta un interessamento del naso, detto rinorrea, caratterizzato da perdita di liquido e sternuti, associata alla lacrimazione di entrambi degli occhi. Al contrario, il COVID19 comporta occlusione del naso e secrezioni negli occhi meno frequente e spesso ad inizio monolaterale. È fondamentale che i pazienti allergici proseguano le terapie antiallergiche a livello nasale e bronchiale e a livello sistemico già prescritte secondo le indicazioni del proprio medico di riferimento”

Pandemia e smart working: il metereologo fa le previsioni con il gatto in braccio

Ormai Betty è una star del meteo e ha quattro zampe. Jeff Lyons, metereologo del canale 14 News, viva a Eansville in Indiana, in questi giorni lavora da casa in smartworking e ha un’assistente molto speciale: Betty The WeatherCat Tracker, il localizzatore meteo felino.

Durante una diretta video, Betty si è presentata nello studio televisivo improvvisato in casa e al conduttore non è rimasto che prenderla in braccio, per non esser disturbato durante la trasmissione. Da lì è diventato un appuntamento fisso, mai il meteo è stato così divertente e seguito sul canale 14 News.

Non è la prima volta che un gatto appare in un tg, ma dopo il suo successo, Betty si è guadagnata un ruolo da protagonista.

Ecco il video del dietro le quinte del meteo:

Tommaso Paradiso presenta “Ma lo vuoi capire?” a Radio Bruno

E’ uscito il video di “Ma lo vuoi capire?”, il nuovo singolo di Tommaso Paradiso uscito il 17 aprile. La clip è girata tra le mura della casa della compagna di Tommaso, Carolina Sansoni e porta la firma di YouNuts! (Antonio Usbergo e Niccolò Celaia). Nel video possiamo vedere la nuova quotidianità dell’artista, un insieme di immagini che mostrano il protagonista avvolto dai riflessi di una Roma al tramonto, mentre suona la chitarra, degusta del buon vino e osserva i gabbiani attraversare il cielo. La canzone è scritta da Paradiso e Dario Farini (Dardust) racconta quanto l’assenza della persona amata renda la vita senza senso.

“Ma lo vuoi capire?” è il terzo singolo da solista di Tommaso, dopo “I nostri anni” e “Non avere paura”. Il 6 aprile ha inaugurato il progetto “Island Presents”, nato da Island Records per regalare nuovi brani al pubblico in questo particolare periodo, con una versione acustica inedita di “Non avere paura”.

Guarda l’intervista telefonica con Antonio Valli e Clarissa Martinelli a Brunomattina:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

In diretta telefonica a Bruno Mattina @tommasoparadiso

Un post condiviso da Radio Bruno (@radiobruno) in data:

Carlo Ciliberti di Cib

Nuova testimonianza di Capitani Coraggiosi, lo spazio che Radio Bruno vuole mettere a disposizione delle aziende e della associazioni del territorio che nonostante il momento di grande difficoltà sono presenti per i propri clienti ed i propri associati.
Oggi ospitiamo Carlo Ciliberti titolare del Cib, il Centro Italiano Beneficenza di Reggio Emilia, una struttura nata quasi mezzo secolo fa per servire parrocchie ed onlus ma che oggi, con la crisi, si è aperta al pubblico consegnando anche la spesa a casa. Un cambiamento con notevoli impatti su fatturato e lavoratori. Sono ben 5 i nuovi assunti come spiefa Ciliberti che sentiamo intervistato da Chiara Tassi.

Chi è il Centro Italiano Beneficenza?
Nato nel 1979 come Centro d’Acquisto per le Comunità d’ispirazione Cristiana e per le Onlus, il CIB oggi come allora conserva intatta la sua mission, che è quella di fornire ai clienti il miglior prodotto disponibile sul mercato a prezzi onesti, con un servizio basato sul valore della relazione con i clienti.
Il catalogo CIB comprende articoli Food (ad esclusione dell’ortofrutta), Drogheria, prodotti Sottozero (più di 1200 referenze di prodotti congelati e surgelati), Carta, Detersivi, Igiene Personale, Casalinghi, Elettrodomestici, Arredamento Tempo Libero e prodotti per servizi Liturgici.

Coronavirus: a Piacenza chiude l’ospedale da campo militare

Allestito un mese fa in tempi record a ridosso dell’ospedale cittadino, è stato fondamentale per allentare la pressione sulle strutture sanitarie nella provincia più colpita. Materiali e attrezzature rimarranno comunque a disposizione del territorio e della nostra regione per qualsiasi evenienza

Dopo un mese, chiude a Piacenza l’ospedale da campo allestito dall’Esercito a ridosso dell’ospedale cittadino in tempi record quattro settimane fa. 40 posti letto, 80 fra medici, infermieri e personale, sempre militare, della logistica al lavoro, la struttura si è rilevata preziosissima nel gestire l’emergenza sanitaria nella provincia maggiormente colpita dal coronavirus in Emilia-Romagna, alleviando la pressione sulle strutture sanitarie. L’ospedale da campo verrà ora smontato, i materiali e le attrezzature risposti nei container, che però intanto rimarranno qui, a disposizione di Piacenza e dell’Emilia-Romagna per qualsiasi nuove evenienza dovesse presentarsi.

“Eravamo qui nel giorno dell’apertura, e siamo qui oggi nel giorno della chiusura– afferma Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta, presente questa mattina a Piacenza insieme alle autorità civili e militari-. In primo luogo, per dire grazie agli uomini e alle donne dell’Esercito per il lavoro svolto, di grande aiuto per le nostre strutture sanitarie e la comunità locale. E grazie anche per aver deciso di lasciare comunque l’ospedale da campo nella disponibilità di questo territorio e della nostra regione, un altro bel segnale di quella collaborazione istituzionale e gioco di squadra che si stanno rivelando estremamente importanti nel rallentare e provare a fermare il contagio. Infine– chiude Baruffi- voglio sottolineare come la chiusura del campo sia un altro passo avanti che in Emilia-Romagna stiamo facendo verso il superamento dell’emergenza, che pur richiede ancora tanto lavoro e impegno da parte di tutti noi”.

Zucchero: per l’Earth Day interpreta “Canta la vita” dal Colosseo

Questa notte, mercoledì 22 aprile, in occasione del 50° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), Zucchero in una Piazza Colosseo deserta a Roma ha eseguito per la prima volta in assoluto l’inedito ed emozionante brano “Canta la vita”, tratto da “Let Your Love Be Know” di Bono Vox con il testo in italiano a firma di Zucchero.

“Canta la vita” è l’ennesima conferma di un sodalizio artistico che lega Zucchero e Bono da molti anni. In un periodo così complesso come quello che stiamo attraversando, questa canzone è un messaggio positivo di speranza e conforto per tutti. Un inno alla Vita. Un’esibizione unica in cui, nell’inciso finale, le voci di entrambi gli artisti si fondono e uniscono, per lanciare un messaggio mondiale di grande unione.

“Questa canzone è nata nella fase iniziale dell’emergenza – racconta Zucchero – Quando ho sentito Bono, eravamo entrambi molto scossi dalla drammaticità del momento che il Nord Italia stava vivendo. Però quello che ci ha colpito è stata la reazione delle persone, vederle e sentirle sui balconi cantare. Quindi ci siamo detti che avremmo dovuto fare qualcosa per sottolineare che il canto è una grande forma di resistenza. In un dramma come quello che stiamo vivendo, attraverso il canto si può essere più vicini, si può reagire insieme, in tutte le parti del mondo. La musica, attraversa i muri ed accorcia le distanze”.

L’esibizione di Zucchero andrà in onda durante la maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet

“L’Italia – spiega Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia – è stata chiamata ad aprire le celebrazioni mondiali con una dedica a Papa Francesco che tanto ha fatto per creare consapevolezza sul cambiamento climatico. Dopo il perdono universale offerto al mondo da una piazza San Pietro completamente vuota abbiamo pensato che innalzare un canto con un artista straordinario come Zucchero, davanti ad un Colosseo illuminato di blu in una città eterna altrettanto vuota, fosse il modo migliore per dire grazie al Papa e raccogliere il Suo potente messaggio di speranza. Non riesco ad immaginare un modo migliore per celebrare il 50’ Earth Day.”
L’intervento di Zucchero è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Gaia Saltalamacchia presidente dell’associazione culturale MagArt e di Giulia Morello, direttrice artistica di Earth Day Italia ed alla collaborazione del Gruppo ACEA.

La maratona italiana è parte della kermesse mediatica globale intitolata #Earthrise che coinvolge i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite ed è animata da numerosi interventi, approfondimenti, testimonianze, performance e campagne. #OnePeopleOnePlanet vuole rappresentare lo spirito del Villaggio per la Terra del quale la maratona mediatica riprende i temi: educazione ambientale, tutela della natura e sviluppo sostenibile, solidarietà, partecipazione. Moltissimi saranno i contributi video che verranno trasmessi in diretta e on demand sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it.

Earth Day 2020: la Giornata Mondiale della Terra compie 50 anni

Oggi, 22 aprile 2020, compie 50 anni la Giornata Mondiale della Terra. Iniziativa nata nel 1970 da una manifestazione spontanea di 20 milioni di cittadini americani, a protestare per l’inquinamento dopo un appello del governatore Gaylord Nelson. Da quel momento l’Earth Day è diventato un momento di riflessione volto all’ambiente.

Il tema di quest’anno è il clima, tema che rischia di essere accantonato dalla pandemia, ma gli esperti sottolineano quanto sia importante tutelare l’ambiente e vigilare sui governi che, desiderosi di far ripartire l’economia, potrebbero mettere da parte le leggi a tutela dell’ambiente.

All’Italia l’onore di aprire le celebrazioni mondiali, dedicandole a Papa Francesco nel quinto Anniversario della sua enciclica Laudato si’. Il programma mondiale delle dirette streaming prevede l’intervento di Barack Obama, Leonardo DiCaprio e il dialogo tra Greta Thurnberg e il direttore del Potsdam Institute.

In Italia tra le iniziative previste segnaliamo il grande abbraccio virtuale promosso da Legambiente con #Abbracciamola e #EarthDay, i due principali hashtag da usare per condividere sui social network le proprie foto con la Terra protagonista.

A tal proposito si aggancia la ricerca della Regione Emilia Romagna e Arpae – Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia nell’ambito del progetto europeo Prepair, che coinvolgerà l’area del bacino Nord-Adriatico, per conoscere e misurare nel dettaglio gli effetti che le misure di lockdown sulla qualità dell’aria. Oltre alla Regione, lo studio coinvolge gli altri 18 partner del progetto Prepair (Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, provincia di Trento e relative agenzie regionali per l’ambiente, le municipalità di Bologna, Milano, Torino, l’agenzia ambientale slovena Arso, Fondazione Lombardia per l’Ambiente Fla e la società consortile emiliano-romagnola Arter), la Rete italiana ambiente e salute Rias (sviluppata nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero della salute) e il gruppo di lavoro regionale ambiente e salute che unisce gli esperti di Arpae, dei Dipartimenti di Sanità pubblica e dei diversi Servizi regionali.
“Lo studio servirà anche a mettere a punto, nella fase 3 (post Covid-19), una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno tenere conto di un contesto socioeconomico completamente mutato – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene PrioloSuperato il periodo di prima emergenza, la ripresa delle attività economiche e sociali dovrà necessariamente essere orientata verso una maggiore sostenibilità, con ancora più slancio verso una transizione ecologica che ci consenta di creare una società più equa, un territorio più sicuro e rispettare le necessità delle generazioni future”.

Lo studio
Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una drastica limitazione del traffico (fino a -80%) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare sperimentalmente l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.
La Regione Emilia-Romagna ha, quindi, deciso di promuovere uno studio per estendere le conoscenze maturate nell’ambito del progetto europeo Prepair, incrociando i dati epidemiologici con quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni in relazione ai consumi energetici, al traffico locale e autostradale e alle condizioni meteorologiche. Questi dati saranno utilizzati per valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici nelle condizioni precedenti e durante il lockdown.
I risultati saranno valutati da un comitato scientifico, appositamente costituito, e resi disponibili per altre indagini a livello nazionale e internazionale. Un lavoro che nel suo iter prevederà anche il coinvolgimento prima di tutto delle Regioni del bacino padano, delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.

Come sarà il cinema dopo il coronavirus? C’è chi propone il ritorno del drive in

Attualmente è impossibile andare al cinema e c’è chi ha proposto il ritorno dei drive in per potersi gustare un film in tutta sicurezza. L’idea parte da CNA Roma insieme a una rete di esercenti del settore che, grazie alla tecnologia fornita da Tixter, riescono a trovare una soluzione in questi tempi di pandemia.

“CineDrive”, questo è il nome del progetto, sarà un tuffo negli anni ’60, ma che permetterà a tutti di potersi guastare un film insieme, ma nella sicurezza della propria auto. Come riporta Today.it, Stefano Di Niola, Segretario di Cna di Roma, spiega il progetto “Questo primo passaggio porta il CineDrive a fare da apripista per le successive aperture delle Arene cinematografiche ed infine alla riapertura delle nostre sale cinematografiche che riteniamo non sarà immediata. Questa grandissima opportunità ci consentirà non solo di non farci trovare orfani del grande schermo, ma ci darà la possibilità di vivere la magia delle serate all’aperto in macchina come nelle immagini dei drive-in di tanti anni fa”.

“Il nostro valore aggiunto è sicuramente la collaborazione con Moviemedia, società concessionaria leader come numero di schermi e presenza territoriale, che abbiamo al nostro fianco in questo percorso organizzativo. Con Moviemedia si apre una finestra essenziale sul panorama nazionale, per poter vincere la sfida al supporto del settore, mettendo forza, conoscenza e grandi risorse nel progetto. Siamo certi che raccoglieremo la sensibilità e il sostegno delle istituzioni, in particolare del Comune di Roma e della Regione Lazio, essendo con ogni probabilità l’unica manifestazione che potrà svolgersi nei prossimi mesi all’aperto. CNA Cinema e Audiovisivo di Roma sarà il promotore di questa iniziativa riservata esclusivamente agli esercenti, in attesa della tanto auspicata riapertura delle nostre sale cinematografiche” commenta Mario Perchiazzi, Presidente di CNA Cinema e Audiovisivo.

Foto: facebook CNA di Roma

Fase 2: come cambierà il lavoro? Si ipotizza una sanificazione dell’abbigliamento provato in negozio

In attesa di un protocollo nazionale unico, si ipotizza come poter riaprire le prime aziende e negozi, in particolare abbigliamento e calzature nella fase 2. Al Governo si sta discutendo di come garantire la sicurezza personale di clienti ed esercenti nei negozi a dettaglio, si parla quindi di guanti e mascherine, dispenser per il disinfettante, code all’esterno e distanza di un metro da poter mantenere. Tra le tante misure si discute anche sul poter mantenere aperti i negozi 7 giorni su 7 per evitare assembramenti e di prolungare gli orari di apertura per chi sarà in condizione di sostenere le spese. Per il settore dell’abbigliamento si dovrà pensare a una sanificazione dei camerini e degli abiti provati dai clienti, provvedendo a sistemi di sterilizzazione efficaci.

Le opere pubbliche sono già ripartite e si avvicina anche la riapertura dei cantieri privati, dove si potrà mantenere una distanza di sicurezza tra i lavoratori, regola che dovrà essere rispettata anche nelle cave e miniere.

L’Inail evidenzia che le aziende dovranno provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo d’emergenza sanitaria, o trovare soluzioni alternative, che possa effettuare visite anche a richiesta dei lavoratori. Il medico permetterà di proteggere i soggetti suscettibili e di poter garantire il rientro di chi si è ammalato di Covid-19 in tutta sicurezza. Inoltre l’Inail suggerisce la “sorveglianza sanitaria eccezionale” per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età se soffrono di patologie.

Grazie Angeli: le testimonianze degli eroi silenziosi di questi giorni così difficili

Microfoni aperti all’Italia migliore. Ai nostri microfoni, martedì 21 aprile si sono avvicendate le testimonianze di alcuni dei silenziosi eroi di questi giorni così difficili. Medici, infermieri, Oss, autisti di ambulanze, volontari, radiologi, fino alle addette alle pulizie dei reparti più difficili. Persone capaci di affrontare fatica, sacrifici, scomodità, turni logoranti e di andare avanti, correndo anche rischi, ma restando sempre in prima linea per aiutare.
Racconti commossi ed emozionanti di chi non perde il proprio lato più umano anche davanti a circostanze terribili e a decisioni difficili.
Grazie agli ascoltatori per la loro partecipazione e il grande calore.

Grazie a Coop Alleanza 3.0.

Il programma è condotto da Clarissa Martinelli e Antonio Valli, alla regia audio e video Angelone, Paolo, Mario.
Grazie a Gianni Prandi, Leonello, Alessandro, Valentina e a tutti coloro che hanno dato il loro contributo.

 

I vostri messaggi:

  • Grazie_Angeli

Terry-di-Sassuolo

Patrizia-di-Casalgrande

Luca-di-Carpi

Gionatan-di-Manzolino

Cristina-Marco-Matteo-di-Correggio

Cinzia-di-Maranello

Anyelina-di-Piacenza

Roberto-di-Maranello

Ramona-di-Modena

Francesco-di-Reggio-Emilia

Cinzia-di-San-Giorgio-Bigarello

Angy-di-Soliera

ALTRE IMMAGINI

Allergie e sintomi da COVID19, importante non confonderle

Con la bella stagione cominciano le allergie e in questo particolare momento storico è fondamentale evitare di confondere i sintomi di stagione con quelli da COVID19 e prestare attenzione al corretto utilizzo dei farmaci contro l’allergia.

La vera sfida è distinguere i sintomi dell’allergia da quelli del COVID19. “Le allergie– commenta il prof. Giovanni Pellacani di UNIMORE, Direttore della Dermatologia del Policlinico che al suo interno ha il Servizio di Allergologia – danno sintomi per certi versi sovrapponibili a quelli dei pazienti COVID19 sintomatici, ma con delle importanti differenze. Innanzitutto, un’allergia non dà di per sé febbre sopra i 38 gradi. Quindi, se un paziente sa di essere allergico e non sviluppa febbre deve pensare che il problema sia l’allergia. L’allergia, inoltre, risponde a terapie specifiche a cui i sintomi del COVID19 non rispondono. In caso un paziente non sappia di essere allergico e nutra dei dubbi, il Medico di Medicina Generale saprà indirizzare il cittadino verso il corretto percorso diagnostico.”

A questo proposito è importante sottolineare che il Servizio di allergologia del Policlinico, attivo all’interno della Struttura Complessa di Dermatologia continua ad assicurare le urgenze, la somministrazione dei farmaci biologici e l’attività salvavita come centro di riferimento nazionale per il veleno da imenotteri. L’accesso è rimasto invariato per le attività prioritarie, mentre i medici sono disponibili per consulenze telefoniche per i pazienti già seguiti.

“È importante riconoscere i sintomi – spiega la dottoressa Laura Bonzano, allergologa della AULS e del Policlinico di Modena – L’allergia stagionale presenta un interessamento del naso, detto rinorrea, caratterizzato da perdita di liquido e sternuti, associata alla lacrimazione di entrambi degli occhi. Al contrario, il COVID19 comporta occlusione del naso e secrezioni negli occhi meno frequente e spesso ad inizio monolaterale. È fondamentale che i pazienti allergici proseguano le terapie antiallergiche a livello nasale e bronchiale e a livello sistemico già prescritte secondo le indicazioni del proprio medico di riferimento”

Perseguitava un’ex collega: 23enne arrestato dai Carabinieri

Un 23enne, residente a Castellarano, nel Reggiano, è stato arrestato dai Carabinieri per gravi condotte persecutorie nei confronti di una ex collega di lavoro....








Here will go the text for the lightbox
Here will go the text for the lightbox