La Fiorentina torna al successo, sbancato 0-2 il campo della Salernitana
Primo tempo con pochissime emozioni. Pre-partita purtroppo all’insegno della violenza, con scontri tra alcuni sostenitori di casa e la polizia all’esterno dello stadio Arechi. Prima del match anche un minuto di silenzio in memoria del giovane e sfortunato Mattia Giani. In campo poche emozioni per tutto il primo tempo: il primo tiro in porta è di Ikone dopo poco più di dieci minuti ma non granché convinto, la Salernitana risponde mezz’ora dopo con una sorta di passaggio per Terracciano eseguito da Sambia. Il più pericoloso è sempre Ikone, che ci riprova dalla distanza ma soprattutto ha sul destro la palla del vantaggio al 42′, ma manca lo specchio della porta con il piede debole. Si scaldano gli animi tra Sottil e Basic, entrambi ammoniti, ed è l’ultimo episodio highlight prima dell’intervallo.
L’ingresso di Kouame cambia tutto. Chiari di luna differenti al rientro in campo dagli spogliatoi: dopo neanche un minuto c’è già il primo tiro in porta della ripresa, firmato da Sottil che però si vede murato da Ochoa. Sarà in realtà solo una false flag, perché il match dell’Arechi prosegue sugli stessi binari del percorso iniziato al momento del fischio d’inizio dato dall’arbitro Marchetti. Passa mezz’ora prima di vedere un altro tiro in porta, di nuovo per la Fiorentina e con ancora Ochoa provvidenziale, stavolta su Kouame. Ed è proprio quest’ultimo, subentrato al 70′ e molto più centravanti di ruolo rispetto a Barak, a risultare decisivo: l’ivoriano raccoglie un cross al bacio di Ranieri e, con un colpo di testa che scende sul palo lontano, beffa Ochoa per il gol dello 0-1. La Salernitana non recupera dal colpo subito e anzi a tempo ormai quasi scaduto subisce anche il gol di Ikone, il secondo consecutivo in Serie A, il definitivo 0-2. La Fiorentina torna così a vincere in campionato dopo quasi due mesi. In trasferta è la prima del 2024. E c’è di più, perché nella prima volta della sua storia la squadra toscana porta a casa tre punti dal campo di Salerno.
Livorno (4-3-1-2): Albieri; Camara,Ronchi, Schiaroli (37′ st Vallini), Curcio; Nardi, Tanasa, Bellini; Giordani (25′ st Cori); Rossetti (12′ st Frati), Marinari. A disp.: Facchetti; Fancelli, Menga, Sabattini, Frroku, Carcani. All.: N. Pascali.
Sangiovannese: Timperanza; Pertica, Farini, Masetti; Senesi (10′ st Di Rienzo), Nannini (25′ st Shenaj), Baldesi, Disegni (28′ st Dei), Gianassi; Rotondo (10′ st Caprio), Cicarevic (16′ st Canessa). A disp.: Perone; Chelli, Bargellini, Antezza. All.: A. Rigucci.
Rete: 46′ st Sabattini.
Note: ammoniti Senesi (S), Curcio e Di Rienzo; angoli 3-4 (3-4); recupero 1′ pt; 6′ st.
Gli amaranto, nella 31esima giornata del campionato di serie D girone E, hanno superato all’Armando Picchi per 1-0 la Sangiovannese grazie alla rete in pieno recupero di Sabattini. Un successo arrivato al termine di una gara giocata in un clima surreale, con la curva Nord (che ha anche esposto uno striscione di contestazione) rimasta in silenzio in segno di protesta nei confronti della società.
Finisce 1-1 a Bari tra il Pisa e la formazione pugliese.
La squadra di Aquilani inizia bene e passa in vantaggio dopo appena 3 minuti con il sinistro perfetto di Calabresi.
Il Pisa gestisce molto bene il vantaggio creando qualche altro grattacapo al Bari che si fa vedere solamente sul tramonto del primo tempo con Puscas.
Nella ripresa il Pisa gioca male e si abbassa notevolmente lasciando campo ai pugliesi che trovano il pari con Puscas dagli undici metri: rigore concesso per un fallo di mano molto dubbio di Calabresi.
Il Pisa rischia di perdere la partita sopratutto con il sinistro di Nasti sul quale si immola Nicolas.
Finisce 1-1 con il Pisa che proverà fino alla fine di entrare nella griglia play-off.
NAPOLI(4-3-3) – 1 Meret; 22 Di Lorenzo, 55 Ostigard, 5 Juan Jesus, 3 Natan (dal 1′ st 30 Mazzocchi); 99 Anguissa (dal 44′ st 18 Simeone), 68 Lobotka, 20 Zielinski; 21 Politano (dal 28′ st 26 Ngonge), 9 Osimhen, 77 Kvaratskhelia (dal 27′ st 81 Raspadori). A disp. 14 Contini, 95 Gollini; 8 Traore, 24 Cajuste, 29 Lindstrom, 32 Dendoncker, 50 D’Avino. All. Francesco Calzona
Arbitro: Sig. Gianluca Manganiello di Pinerolo (Del Giovane-Liberti | IV Uff.le Baroni – VAR Di Paolo-Abisso)
Marcatori: al 4′ 17 Cerri (E).
Note: Angoli Empoli 2 Napoli 8. Ammoniti: al 37′ 5 Juan Jesus (N); al 9′ st 3 Pezzella (E), al 13′ st 19 Bereszynski (E), al 48′ st 26 Ngonge (N). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 4′ st. Spettatori: 12mila.
Stesso minuto di Lecce, il quarto di giro di lancette, Fazzini che lavora un buon pallone e suggerisce per Gyasi, pennellata dal fondo e colpo di testa vincente di Cerri. Il boato del Castellani: l’Empoli è in vantaggio sui Campioni d’Italia in carica, l’Empoli è in vantaggio sul Napoli. Qualcuno si guarda attorno, attende qualche attimo prima di esultare, forse in realtà tira quasi un sospiro di sollievo perché questa volta il VAR non gela nessuno. Non come a Lecce dove per un presunto tocco fuori area di un guantone, che presunto è rimasto a vita perché non c’è un’immagine che smentisce questo fatto, il VAR ha di fatto tolto un gol che poteva risultare pesantissimo, forse quasi determinante per una classifica ancora incertissima in zona salvezza.
Dopo il gol, ed un siparietto con un pestone dell’arbitro Manganiello a Maleh (9′), al 19′ la tegola Cerri. Al termine di un ripiegamento difensivo la torre azzurra sente un risentimento muscolare alla gamba destra e si accascia al suolo. Esce tra le lacrime di dolore e amarezza (sperando non sia nulla di grave, anche se i presagi non sono buonissimi, ndr), sostituito da Niang tra gli applausi dei tifosi empolesi.
Ed è proprio Niang al 35′ a servire su un piatto d’argento a Cambiaghi l’occasione per il raddoppio: il giovane talento azzurro, che aveva fatto partire l’azione offensiva, elude il ritorno di Ostigard e cerca una conclusione a giro che si stampa all’altezza dell’incrocio dei pali finendo sul fondo.
Il Napoli si vede solo con una fiammata di Kvaratskhelia al 24′, poi praticamente più niente.
SECONDO TEMPO – Le due squadre rientrano dal tunnel con una sola novità: ed è tra le fila del Napoli con Mazzocchi che rileva Natan sulla sinistra. E’ anche un Napoli con uno spirito diverso rispetto al primo: pressione più alta, maggiore corsa, un maggior dinamismo soprattutto da parte di Anguissa e Lobotka che portano i partenopei a giocare con più costanza a ridosso dell’area di rigore avversaria. Una pressione che frutta un discreto numero di calci d’angolo, ed un paio di pericolose mischie dentro l’area empolese. Come nel primo tempo è però ancora una volta una fiammata di Kvaratskhelia (67′) a far rendere pericoloso un Napoli piuttosto evanescente: Caprile bravo con la punta delle dita ad alzare sopra la traversa. E poi una percussione centrale di Anguissa che, superato in slalom un paio di avversari, a tu per tu con Caprile cerca l’assist per Osimhen con la difesa azzurra che rimedia in una situazione che sembrava ormai compromessa.
L’Empoli nel finale, con il Napoli sbilanciato alla caccia del pari con Simeone, Osimhen, Raspadori e Ngonge tutti in campo, allenta la pressione dei campani con un paio di ripartenze importanti e trascina la partita all’epilogo finale.
Una vittoria e tre punti pesanti come macigni, un’iniezione di fiducia importante a cinque giornate dalla fine del campionato, con un calendario che resta difficile con tre gare lontane dalle mura amiche e due sfide casalinghe, e con due scontri diretti contro Frosinone in casa e Udinese in trasferta.
Fonte: gabrieleguastella.it
L’esultanza di Cerri per il gol che decide Empoli-Napoli (Credit Ph EFC 1920)
La Fiorentina torna al successo, sbancato 0-2 il campo della Salernitana
Primo tempo con pochissime emozioni. Pre-partita purtroppo all’insegno della violenza, con scontri tra alcuni sostenitori di casa e la polizia all’esterno dello stadio Arechi. Prima del match anche un minuto di silenzio in memoria del giovane e sfortunato Mattia Giani. In campo poche emozioni per tutto il primo tempo: il primo tiro in porta è di Ikone dopo poco più di dieci minuti ma non granché convinto, la Salernitana risponde mezz’ora dopo con una sorta di passaggio per Terracciano eseguito da Sambia. Il più pericoloso è sempre Ikone, che ci riprova dalla distanza ma soprattutto ha sul destro la palla del vantaggio al 42′, ma manca lo specchio della porta con il piede debole. Si scaldano gli animi tra Sottil e Basic, entrambi ammoniti, ed è l’ultimo episodio highlight prima dell’intervallo.
L’ingresso di Kouame cambia tutto. Chiari di luna differenti al rientro in campo dagli spogliatoi: dopo neanche un minuto c’è già il primo tiro in porta della ripresa, firmato da Sottil che però si vede murato da Ochoa. Sarà in realtà solo una false flag, perché il match dell’Arechi prosegue sugli stessi binari del percorso iniziato al momento del fischio d’inizio dato dall’arbitro Marchetti. Passa mezz’ora prima di vedere un altro tiro in porta, di nuovo per la Fiorentina e con ancora Ochoa provvidenziale, stavolta su Kouame. Ed è proprio quest’ultimo, subentrato al 70′ e molto più centravanti di ruolo rispetto a Barak, a risultare decisivo: l’ivoriano raccoglie un cross al bacio di Ranieri e, con un colpo di testa che scende sul palo lontano, beffa Ochoa per il gol dello 0-1. La Salernitana non recupera dal colpo subito e anzi a tempo ormai quasi scaduto subisce anche il gol di Ikone, il secondo consecutivo in Serie A, il definitivo 0-2. La Fiorentina torna così a vincere in campionato dopo quasi due mesi. In trasferta è la prima del 2024. E c’è di più, perché nella prima volta della sua storia la squadra toscana porta a casa tre punti dal campo di Salerno.
Livorno (4-3-1-2): Albieri; Camara,Ronchi, Schiaroli (37′ st Vallini), Curcio; Nardi, Tanasa, Bellini; Giordani (25′ st Cori); Rossetti (12′ st Frati), Marinari. A disp.: Facchetti; Fancelli, Menga, Sabattini, Frroku, Carcani. All.: N. Pascali.
Sangiovannese: Timperanza; Pertica, Farini, Masetti; Senesi (10′ st Di Rienzo), Nannini (25′ st Shenaj), Baldesi, Disegni (28′ st Dei), Gianassi; Rotondo (10′ st Caprio), Cicarevic (16′ st Canessa). A disp.: Perone; Chelli, Bargellini, Antezza. All.: A. Rigucci.
Rete: 46′ st Sabattini.
Note: ammoniti Senesi (S), Curcio e Di Rienzo; angoli 3-4 (3-4); recupero 1′ pt; 6′ st.
Gli amaranto, nella 31esima giornata del campionato di serie D girone E, hanno superato all’Armando Picchi per 1-0 la Sangiovannese grazie alla rete in pieno recupero di Sabattini. Un successo arrivato al termine di una gara giocata in un clima surreale, con la curva Nord (che ha anche esposto uno striscione di contestazione) rimasta in silenzio in segno di protesta nei confronti della società.
Finisce 1-1 a Bari tra il Pisa e la formazione pugliese.
La squadra di Aquilani inizia bene e passa in vantaggio dopo appena 3 minuti con il sinistro perfetto di Calabresi.
Il Pisa gestisce molto bene il vantaggio creando qualche altro grattacapo al Bari che si fa vedere solamente sul tramonto del primo tempo con Puscas.
Nella ripresa il Pisa gioca male e si abbassa notevolmente lasciando campo ai pugliesi che trovano il pari con Puscas dagli undici metri: rigore concesso per un fallo di mano molto dubbio di Calabresi.
Il Pisa rischia di perdere la partita sopratutto con il sinistro di Nasti sul quale si immola Nicolas.
Finisce 1-1 con il Pisa che proverà fino alla fine di entrare nella griglia play-off.
NAPOLI(4-3-3) – 1 Meret; 22 Di Lorenzo, 55 Ostigard, 5 Juan Jesus, 3 Natan (dal 1′ st 30 Mazzocchi); 99 Anguissa (dal 44′ st 18 Simeone), 68 Lobotka, 20 Zielinski; 21 Politano (dal 28′ st 26 Ngonge), 9 Osimhen, 77 Kvaratskhelia (dal 27′ st 81 Raspadori). A disp. 14 Contini, 95 Gollini; 8 Traore, 24 Cajuste, 29 Lindstrom, 32 Dendoncker, 50 D’Avino. All. Francesco Calzona
Arbitro: Sig. Gianluca Manganiello di Pinerolo (Del Giovane-Liberti | IV Uff.le Baroni – VAR Di Paolo-Abisso)
Marcatori: al 4′ 17 Cerri (E).
Note: Angoli Empoli 2 Napoli 8. Ammoniti: al 37′ 5 Juan Jesus (N); al 9′ st 3 Pezzella (E), al 13′ st 19 Bereszynski (E), al 48′ st 26 Ngonge (N). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 4′ st. Spettatori: 12mila.
Stesso minuto di Lecce, il quarto di giro di lancette, Fazzini che lavora un buon pallone e suggerisce per Gyasi, pennellata dal fondo e colpo di testa vincente di Cerri. Il boato del Castellani: l’Empoli è in vantaggio sui Campioni d’Italia in carica, l’Empoli è in vantaggio sul Napoli. Qualcuno si guarda attorno, attende qualche attimo prima di esultare, forse in realtà tira quasi un sospiro di sollievo perché questa volta il VAR non gela nessuno. Non come a Lecce dove per un presunto tocco fuori area di un guantone, che presunto è rimasto a vita perché non c’è un’immagine che smentisce questo fatto, il VAR ha di fatto tolto un gol che poteva risultare pesantissimo, forse quasi determinante per una classifica ancora incertissima in zona salvezza.
Dopo il gol, ed un siparietto con un pestone dell’arbitro Manganiello a Maleh (9′), al 19′ la tegola Cerri. Al termine di un ripiegamento difensivo la torre azzurra sente un risentimento muscolare alla gamba destra e si accascia al suolo. Esce tra le lacrime di dolore e amarezza (sperando non sia nulla di grave, anche se i presagi non sono buonissimi, ndr), sostituito da Niang tra gli applausi dei tifosi empolesi.
Ed è proprio Niang al 35′ a servire su un piatto d’argento a Cambiaghi l’occasione per il raddoppio: il giovane talento azzurro, che aveva fatto partire l’azione offensiva, elude il ritorno di Ostigard e cerca una conclusione a giro che si stampa all’altezza dell’incrocio dei pali finendo sul fondo.
Il Napoli si vede solo con una fiammata di Kvaratskhelia al 24′, poi praticamente più niente.
SECONDO TEMPO – Le due squadre rientrano dal tunnel con una sola novità: ed è tra le fila del Napoli con Mazzocchi che rileva Natan sulla sinistra. E’ anche un Napoli con uno spirito diverso rispetto al primo: pressione più alta, maggiore corsa, un maggior dinamismo soprattutto da parte di Anguissa e Lobotka che portano i partenopei a giocare con più costanza a ridosso dell’area di rigore avversaria. Una pressione che frutta un discreto numero di calci d’angolo, ed un paio di pericolose mischie dentro l’area empolese. Come nel primo tempo è però ancora una volta una fiammata di Kvaratskhelia (67′) a far rendere pericoloso un Napoli piuttosto evanescente: Caprile bravo con la punta delle dita ad alzare sopra la traversa. E poi una percussione centrale di Anguissa che, superato in slalom un paio di avversari, a tu per tu con Caprile cerca l’assist per Osimhen con la difesa azzurra che rimedia in una situazione che sembrava ormai compromessa.
L’Empoli nel finale, con il Napoli sbilanciato alla caccia del pari con Simeone, Osimhen, Raspadori e Ngonge tutti in campo, allenta la pressione dei campani con un paio di ripartenze importanti e trascina la partita all’epilogo finale.
Una vittoria e tre punti pesanti come macigni, un’iniezione di fiducia importante a cinque giornate dalla fine del campionato, con un calendario che resta difficile con tre gare lontane dalle mura amiche e due sfide casalinghe, e con due scontri diretti contro Frosinone in casa e Udinese in trasferta.
Fonte: gabrieleguastella.it
L’esultanza di Cerri per il gol che decide Empoli-Napoli (Credit Ph EFC 1920)