Da quando è nata, e per 16 lunghi anni, una ragazza non ha potuto parlare a causa della sindrome genetica di Nager, tra le più rare al mondo, che provoca la fusione della mandibola al cranio, non consentendo l’articolazione necessaria ad aprire la bocca.
Ora la ragazza ormai 16enne, grazie a un delicatissimo intervento chirurgico, è tornata a parlare. L’operazione, estremamente complessa e durata 10 ore, è stata svolta all’Ospedale San Marco di Catania da una equipe di venti tra i chirurghi maxillo-facciali più esperti d’Italia. Nella giovane paziente è stata impiantata una protesi in titanio molto costosa e tra le opere di bioingegneria più moderne.
“Siamo orgogliosi di questo intervento – spiega il professore Bianchi, professore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-facciale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Policlinico G. Rodolico – San Marco” – Massimo Robiony è un luminare del settore, è colui che ha presentato per la prima volta le protesi facciali in pediatria appena quattro anni fa. Insieme al nostro preparatissimo staff del San Marco, abbiamo lavorato per mesi allo studio della situazione della nostra straordinaria signorina, con l’ausilio delle nuove tecnologie tridimensionali a disposizione, fino al lieto epilogo del delicatissimo intervento”.
Un incidente mortale si è verificato nel pomeriggio di ieri sull’A22, poco prima del casello di Carpi, nel modenese.
Intorno alle 14.30 la Dacia Duster su cui viaggiava la donna di 76 anni insieme al marito, al volante, ha tamponato violentemente un autoarticolato che si trovava in una piazzola di sosta al lato della corsia. L’impatto è stato violentissimo: Alessandra Picariello, che viaggiava come passeggera, è deceduta sul colpo, mentre il marito è stato trasportato in elisoccorso all’Ospedale Maggiore di Bologna dove si trova attualmente ricoverato. Non sarebbe in pericolo di vita.
Sul posto sono intervenuti i sanitari, i vigili del fuoco e la polizia stradale che ha chiuso al traffico il tratto interessato dall’incidente mortale. Sul posto si sono registrate code di 10 km. Il transito è stato ripristinato dopo due ore.
SALERNITANA(3-4-2-1) – 13 Ochoa; 66 Lovato, 23 Gyomber, 98 Pirola (dal 1′ st 5 Daniliuc); 30 Mazzocchi (dal 19′ st 10 Dia), 7 Martegani (dal 1′ st 8 Bohinen), 25 Maggiore, 3 Bradaric; 87 Candreva (dal 1′ st 11 Botheim), 20 Kastanos; 21 Cabral. A disp. 1 Fiorillo, 56 Costil; 6 Sambia, 17 Fazio, 19 Stewart, 28 Bronn, 36 Sfait, 99 Legowksi. All. Paulo Sousa
ARBITRO: Sig. Antonio Rapuano di Rimini (Peretti-Di Monte | IV Uff.le Feliciani – VAR Maggioni/Doveri)
MARCATORI: 34′ 35 Baldanzi (E)
NOTE – Angoli Empoli 10 Salernitana 2. Ammoniti: al 24′ 25 Maggiore (S), al 28′ 5 Grassi (E); al 41′ st 29 Maleh (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 5′ pt – 6′ st. Spettatori: 8mila.
Domenica pomeriggio al termine di Empoli-Inter, nel classico spazio dedicato alle faccende di casa Empoli su Radio Bruno nella storica trasmissione “Tutto il Calcio”, mi è stato chiesto se Empoli-Salernitana sarebbe potuto coincidere con il vero inizio di questo campionato. Non ho esitato nel rispondere che in realtà il campionato dell’Empoli era iniziato proprio contro i nerazzurri; sì, con una sconfitta. L’ho dichiarato convintamente, mi era piaciuta la prestazione, quel “prendere convinzione dei propri mezzi”, quel finale in crescendo che aveva fatto scricchiolare i vicecampioni d’Europa.
Contro la Salernitana l’Empoli è tornato davvero al successo, cancellando tre zeri pesantissimi in un solo colpo: i punti, i gol, le vittorie.
Eppure resto convinto che il campionato dell’Empoli sia iniziato proprio con la sconfitta contro l’Inter di domenica scorsa, convinto anche fermamente che il successo contro i campani, per la determinazione notata in campo e soprattutto per la sicurezza con la quale sono state provate “giocate nuove”, sia figlia della prestazione di poche ore prima.
Ho rivisto alcune delle caratteristiche che per qualche mese sono state anche fin troppo accantonate: pressione alta nei confronti della prima linea difensiva avversaria, velocità nella circolazione del pallone, aggressività sul portatore di palla avversario, rapidità nella variazione del fronte d’attacco, e quel pizzico di imprevedibilità che non guasta mai. La sensazione insomma che con qualche idea si possa fare male alle difese avversarie.
Nel calcio è saputo che, spesso, la differenza tra il riuscire a vincere e il non riuscirci a volte può essere una questione di centimetri, come ad esempio in occasione del palo colpito da Cabral, ad una manciata di minuti dalla fine di una partita e nell’unico vero tiro concesso dall’Empoli agli avversari, che stava per compromettere una prestazione gagliarda e meritevole ben oltre l’1-0.
E’ stato un bacio della dea bendata, in una serata però non proprio fortunata. Già perché dopo tredici minuti mister Andreazzoli ha dovuto effettuare il primo cambio per il forfait di Pezzella (sostituito da Cacace, ndr), e al 17′ ha perso pure l’altro uomo di fascia Bereszynski (sostituito da Ebuehi) consumando secondo cambio e secondo slot: non proprio roba da poco quando hai davanti oltre settanta minuti di partita da gestire con tre cambi ed un solo slot a disposizione.
Gli azzurri quel palo fortunato del finale se lo sono guadagnato con il coraggio, il coraggio di osare, in ogni situazione, e se la Salernitana ha giocato la peggior prestazione della gestione tecnica di Paulo Sousa forse è anche un pizzico merito proprio dell’atteggiamento dell’Empoli. Come è risaputo poi il coraggio ti premia, e il premio in questo caso arriva puntuale al 34′, al termine di una rapida ripartenza che ha visto coinvolto Shpendi, poi Cancellieri, quindi Baldanzi che, con un colpo di biliardo, ha mandato la palla in buca all’angolino basso.
La festa per il gol di Baldanzi che permette all’Empoli di cancellare in un colpo solo tre zeri dalla classifica: punti, vittorie e gol fatti (Credit Ph EFC 1920)
E’ la palla-gol da tre punti, che toglie pure l’Empoli dall’ultimo posto in classifica. Prima e anche dopo la rete di Baldanzi gli azzurri costruiscono una quantità industriale di occasioni potenziali da gol, se ne conteranno ben tredici al triplice fischio finale. Su alcune è decisivo Ochoa, su altre è mancata la precisione.
Così con il risultato in bilico l’Empoli ha dovuto stringere i denti e soffrire un po’ nel finale, ma forse ha reso anche più bello questo mercoledì di fine settembre, di luna quasi piena, di stelle, di tifosi in festa e di calciatori con le braccia al cielo sotto la Maratona.
L’entusiasmo è un ingrediente fondamentale per fare bene in ogni progetto ed in ogni campo, ingrediente fondamentale pure nel calcio. Però l’entusiasmo non si compra, si conquista, e l’Empoli stasera ha conquistato tre punti e una buona dose di entusiasmo.
La partita Us Livorno-Vivi Altotevere Sansepolcro, valida come quarta giornata di andata del campionato di Serie D girone E, in programma domenica 1° ottobre alle 15 allo stadio Armando Picchi di Livorno, verrà trasmessa su Radio Bruno.
Facebook (Tutto il Calcio), App e sito web (cliccando sul logo del Livorno).
Eseguito un intervento record all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove l’equipe neurochirurgica, guidata dal dottor Lorenzo Genitori, ha rimosso per via endoscopica una cisti colloide su un ragazzo di 18 anni.
Il giovane era affetto da una patologia cistica profonda del cervello e aveva una cisti colloidale nella zona cerebrale di 24mm che gli provocava forti mal di testa. Gli specialisti del Meyer hanno utilizzato un percorso endoscopico innovativo che consente di ottenere una precisione assoluta, evitando il rischio di ledere altre strutture cerebrali. Inoltre, rispetto all’intervento chirurgico tradizionale, un approccio endoscopico di questo tipo riduce ampiamente il rischio di recidive: con l’ausilio del neuronavigatore, del mapping preoperatorio e di una particolare tecnica di Risonanza Magnetica (la cosiddetta trattografia in RM), partendo da un buco di appena 5 mm nell’area frontale e passando dai ventricoli cerebrali laterali, i chirurghi hanno proseguito attraverso il setto pellucido, raggiungendo la cisti con un’altra angolazione molto più diretta. Su tale tecnica innovativa effettuata dal Meyer, la prestigiosa rivista Operative Neurosurgery ha pubblicato un video-articolo.
“Il ragazzo è già a casa – è stato dimesso in terza giornata dopo l’intervento – e sta bene – racconta il dottor Lorenzo Genitori – La TAC postoperatoria ha confermato la completa rimozione della cisti e il ragazzo non ha avuto alcuna complicazione. Aver messo a punto questa nuova tecnica ci consentirà, anche in futuro, di trattare pazienti con lesioni cerebrali profonde in maniera sempre più conservativa, mini invasiva e con meno complicanze”.
Da quando è nata, e per 16 lunghi anni, una ragazza non ha potuto parlare a causa della sindrome genetica di Nager, tra le più rare al mondo, che provoca la fusione della mandibola al cranio, non consentendo l’articolazione necessaria ad aprire la bocca.
Ora la ragazza ormai 16enne, grazie a un delicatissimo intervento chirurgico, è tornata a parlare. L’operazione, estremamente complessa e durata 10 ore, è stata svolta all’Ospedale San Marco di Catania da una equipe di venti tra i chirurghi maxillo-facciali più esperti d’Italia. Nella giovane paziente è stata impiantata una protesi in titanio molto costosa e tra le opere di bioingegneria più moderne.
“Siamo orgogliosi di questo intervento – spiega il professore Bianchi, professore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-facciale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Policlinico G. Rodolico – San Marco” – Massimo Robiony è un luminare del settore, è colui che ha presentato per la prima volta le protesi facciali in pediatria appena quattro anni fa. Insieme al nostro preparatissimo staff del San Marco, abbiamo lavorato per mesi allo studio della situazione della nostra straordinaria signorina, con l’ausilio delle nuove tecnologie tridimensionali a disposizione, fino al lieto epilogo del delicatissimo intervento”.
Un incidente mortale si è verificato nel pomeriggio di ieri sull’A22, poco prima del casello di Carpi, nel modenese.
Intorno alle 14.30 la Dacia Duster su cui viaggiava la donna di 76 anni insieme al marito, al volante, ha tamponato violentemente un autoarticolato che si trovava in una piazzola di sosta al lato della corsia. L’impatto è stato violentissimo: Alessandra Picariello, che viaggiava come passeggera, è deceduta sul colpo, mentre il marito è stato trasportato in elisoccorso all’Ospedale Maggiore di Bologna dove si trova attualmente ricoverato. Non sarebbe in pericolo di vita.
Sul posto sono intervenuti i sanitari, i vigili del fuoco e la polizia stradale che ha chiuso al traffico il tratto interessato dall’incidente mortale. Sul posto si sono registrate code di 10 km. Il transito è stato ripristinato dopo due ore.
SALERNITANA(3-4-2-1) – 13 Ochoa; 66 Lovato, 23 Gyomber, 98 Pirola (dal 1′ st 5 Daniliuc); 30 Mazzocchi (dal 19′ st 10 Dia), 7 Martegani (dal 1′ st 8 Bohinen), 25 Maggiore, 3 Bradaric; 87 Candreva (dal 1′ st 11 Botheim), 20 Kastanos; 21 Cabral. A disp. 1 Fiorillo, 56 Costil; 6 Sambia, 17 Fazio, 19 Stewart, 28 Bronn, 36 Sfait, 99 Legowksi. All. Paulo Sousa
ARBITRO: Sig. Antonio Rapuano di Rimini (Peretti-Di Monte | IV Uff.le Feliciani – VAR Maggioni/Doveri)
MARCATORI: 34′ 35 Baldanzi (E)
NOTE – Angoli Empoli 10 Salernitana 2. Ammoniti: al 24′ 25 Maggiore (S), al 28′ 5 Grassi (E); al 41′ st 29 Maleh (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 5′ pt – 6′ st. Spettatori: 8mila.
Domenica pomeriggio al termine di Empoli-Inter, nel classico spazio dedicato alle faccende di casa Empoli su Radio Bruno nella storica trasmissione “Tutto il Calcio”, mi è stato chiesto se Empoli-Salernitana sarebbe potuto coincidere con il vero inizio di questo campionato. Non ho esitato nel rispondere che in realtà il campionato dell’Empoli era iniziato proprio contro i nerazzurri; sì, con una sconfitta. L’ho dichiarato convintamente, mi era piaciuta la prestazione, quel “prendere convinzione dei propri mezzi”, quel finale in crescendo che aveva fatto scricchiolare i vicecampioni d’Europa.
Contro la Salernitana l’Empoli è tornato davvero al successo, cancellando tre zeri pesantissimi in un solo colpo: i punti, i gol, le vittorie.
Eppure resto convinto che il campionato dell’Empoli sia iniziato proprio con la sconfitta contro l’Inter di domenica scorsa, convinto anche fermamente che il successo contro i campani, per la determinazione notata in campo e soprattutto per la sicurezza con la quale sono state provate “giocate nuove”, sia figlia della prestazione di poche ore prima.
Ho rivisto alcune delle caratteristiche che per qualche mese sono state anche fin troppo accantonate: pressione alta nei confronti della prima linea difensiva avversaria, velocità nella circolazione del pallone, aggressività sul portatore di palla avversario, rapidità nella variazione del fronte d’attacco, e quel pizzico di imprevedibilità che non guasta mai. La sensazione insomma che con qualche idea si possa fare male alle difese avversarie.
Nel calcio è saputo che, spesso, la differenza tra il riuscire a vincere e il non riuscirci a volte può essere una questione di centimetri, come ad esempio in occasione del palo colpito da Cabral, ad una manciata di minuti dalla fine di una partita e nell’unico vero tiro concesso dall’Empoli agli avversari, che stava per compromettere una prestazione gagliarda e meritevole ben oltre l’1-0.
E’ stato un bacio della dea bendata, in una serata però non proprio fortunata. Già perché dopo tredici minuti mister Andreazzoli ha dovuto effettuare il primo cambio per il forfait di Pezzella (sostituito da Cacace, ndr), e al 17′ ha perso pure l’altro uomo di fascia Bereszynski (sostituito da Ebuehi) consumando secondo cambio e secondo slot: non proprio roba da poco quando hai davanti oltre settanta minuti di partita da gestire con tre cambi ed un solo slot a disposizione.
Gli azzurri quel palo fortunato del finale se lo sono guadagnato con il coraggio, il coraggio di osare, in ogni situazione, e se la Salernitana ha giocato la peggior prestazione della gestione tecnica di Paulo Sousa forse è anche un pizzico merito proprio dell’atteggiamento dell’Empoli. Come è risaputo poi il coraggio ti premia, e il premio in questo caso arriva puntuale al 34′, al termine di una rapida ripartenza che ha visto coinvolto Shpendi, poi Cancellieri, quindi Baldanzi che, con un colpo di biliardo, ha mandato la palla in buca all’angolino basso.
La festa per il gol di Baldanzi che permette all’Empoli di cancellare in un colpo solo tre zeri dalla classifica: punti, vittorie e gol fatti (Credit Ph EFC 1920)
E’ la palla-gol da tre punti, che toglie pure l’Empoli dall’ultimo posto in classifica. Prima e anche dopo la rete di Baldanzi gli azzurri costruiscono una quantità industriale di occasioni potenziali da gol, se ne conteranno ben tredici al triplice fischio finale. Su alcune è decisivo Ochoa, su altre è mancata la precisione.
Così con il risultato in bilico l’Empoli ha dovuto stringere i denti e soffrire un po’ nel finale, ma forse ha reso anche più bello questo mercoledì di fine settembre, di luna quasi piena, di stelle, di tifosi in festa e di calciatori con le braccia al cielo sotto la Maratona.
L’entusiasmo è un ingrediente fondamentale per fare bene in ogni progetto ed in ogni campo, ingrediente fondamentale pure nel calcio. Però l’entusiasmo non si compra, si conquista, e l’Empoli stasera ha conquistato tre punti e una buona dose di entusiasmo.
La partita Us Livorno-Vivi Altotevere Sansepolcro, valida come quarta giornata di andata del campionato di Serie D girone E, in programma domenica 1° ottobre alle 15 allo stadio Armando Picchi di Livorno, verrà trasmessa su Radio Bruno.
Facebook (Tutto il Calcio), App e sito web (cliccando sul logo del Livorno).
Eseguito un intervento record all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove l’equipe neurochirurgica, guidata dal dottor Lorenzo Genitori, ha rimosso per via endoscopica una cisti colloide su un ragazzo di 18 anni.
Il giovane era affetto da una patologia cistica profonda del cervello e aveva una cisti colloidale nella zona cerebrale di 24mm che gli provocava forti mal di testa. Gli specialisti del Meyer hanno utilizzato un percorso endoscopico innovativo che consente di ottenere una precisione assoluta, evitando il rischio di ledere altre strutture cerebrali. Inoltre, rispetto all’intervento chirurgico tradizionale, un approccio endoscopico di questo tipo riduce ampiamente il rischio di recidive: con l’ausilio del neuronavigatore, del mapping preoperatorio e di una particolare tecnica di Risonanza Magnetica (la cosiddetta trattografia in RM), partendo da un buco di appena 5 mm nell’area frontale e passando dai ventricoli cerebrali laterali, i chirurghi hanno proseguito attraverso il setto pellucido, raggiungendo la cisti con un’altra angolazione molto più diretta. Su tale tecnica innovativa effettuata dal Meyer, la prestigiosa rivista Operative Neurosurgery ha pubblicato un video-articolo.
“Il ragazzo è già a casa – è stato dimesso in terza giornata dopo l’intervento – e sta bene – racconta il dottor Lorenzo Genitori – La TAC postoperatoria ha confermato la completa rimozione della cisti e il ragazzo non ha avuto alcuna complicazione. Aver messo a punto questa nuova tecnica ci consentirà, anche in futuro, di trattare pazienti con lesioni cerebrali profonde in maniera sempre più conservativa, mini invasiva e con meno complicanze”.
Il 2 luglio 2025, Gaia De Laurentiis, insieme a Riccardo Barbera e Laura Manzini al pianoforte, terrà uno spettacolo chiamato “Vi racconto Madame Curie,...