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REDAZIONALE | Mi tengo stretto l’Empoli di Baldanzi e Caputo, dei giovani di Monteboro e con quel senso di appartenenza straordinario.

Io mi tengo ben stretto questo Empoli, che anche quando non vince si dimostra “gruppo”, e che oggi regala un senso di appartenenza davvero unico in Italia, di altri tempi oserei dire.

L’esultanza di Caputo, assist, e Baldanzi sono l’istantanea perfetta che riassume tutto: un giovanissimo cresciuto con questa maglia fin dalle prime pallonate della propria vita abbracciato da un uomo che dopo tanta esperienza si è innamorato di questi colori e di questa maglia, e ha scelto Empoli come “casa sua”.

Un primo tempo di livello degli azzurri: tattico e tecnico, in una partita giocata su ritmi molto alti per almeno ottanta minuti. L’Empoli nel primo tempo ha colpito subito e poi ha saputo contenere lo strapotere fisico dell’Udinese che, inevitabilmente, è uscito alla distanza e si è fatto quasi schiacciante nella fase centrale della ripresa quando, forse, è apparso un po’ tardivo il primo slot di cambi.

Ma è un punto pesante questo…

Mi tengo stretto l’Empoli e lascio ai friulani questa Udinese che di friulano ha ben poco… e di italiano tre portieri e un giovanissimo (2006) in rampa di lancio.

Mi tengo stretto l’Empoli e Monteboro, incastonato tra le colline di ulivi e vigneti, dove si coltiva ancora un calcio dal sapore antico e forse ancora d’altri tempi… ma che sa regalare abbracci di un gusto particolare come quello di Baldanzi e Caputo dell’altra sera…

Fonte: gabrieleguastella.it

L’esultanza di Baldanzi e Caputo ad Udine dopo il gol del momentaneo 1-0 azzurro (Credit Ph EFC 1920)

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