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SERIE A – Giornata n°12 | Colpo Empoli al Diego Armando Maradona di Napoli: decide Kovalenko al novantunesimo!

NAPOLI (4-3-3) – 95 Gollini; 22 Di Lorenzo, 13 Rrahmani, 55 Ostigard, 17 Olivera (dal 39′ st 6 Mario Rui); 99 Anguissa (dal 27′ st 24 Cajuste), 68 Lobotka; 21 Politano (dal 27′ st 29 Lindstrom), 81 Raspadori, 7 Elmas (dal 9′ st 77 Kvaratskhelia); 18 Simeone (dal 9′ st 20 Zielinski). A disp. 14 Contini, 16 Idasiak, 3 De Souza, 5 Juan Jesus, 23 Zerbin, 59 Zanoli, 70 Gaetano. All. Rudi Josè Garcia

EMPOLI (4-3-2-1) – 99 Berisha; 19 Bereszynzki (dal 18′ st 24 Ebuehi), 34 Ismajli, 33 Luperto, 13 Cacace; 21 Fazzini (dal 26′ st 8 Kovalenko), 22 Ranocchia (dal 35′ st 5 Grassi), 29 Maleh; 28 Cambiaghi (dal 18′ st 11 Gyasi); 20 Cancellieri (dal 35′ st 27 Maldini), 9 Caputo. A disp. 1 Perisan, 25 Caprile, 7 Shpendi, 14 Guarino, 18 Marin, 23 Destro, 30 Bastoni. All. Aurelio Andreazzoli

Arbitro: Sig. Alessandro Prontera di Napoli (Vivenzi-Garzelli IV Uff.le Cosso – VAR Mazzoleni-Abbattista)

Marcatore: al 46′ st Kovalenko (E).

NOTE – Angoli Napoli 8 Empoli 3. Ammoniti: al 33′ st 20 Cancellieri (E), al 48′ st 24 Cajuste (N). Espulsi: nessuno. Recupero: 1′ pt – 4′ st. Spettatori: 52mila.

 

Gli Dei del Calcio esistono, si fanno sentire quando meno te l’aspetti, e spesso prediligono giornate come queste: con il vento che ti sferza le guance, e l’acqua che scende giù copiosa, fitta e abbondante, che si mescola alle gocce di sudore per la fatica, e alle lacrime di gioia alla fine, quando il fatto è compiuto e si può scrivere un’altra pagina di storia.

L’Empoli di Aurelio Andreazzoli è il protagonista del fatto compiuto: non si da per già battuto quando assaggia il terreno del Diego Armando Maradona, battaglia contro i Campioni d’Italia in carica; usa le armi del coraggio, e della fiducia in se stesso, tiene alta la linea di difesa, scorribanda ai lati, prova a colpire e si aggrappa agli interventi decisivi di Berisha, tornato muro difficile da superare dopo due giornate sfortunate.

Il primo tempo termina a reti inviolate con Berisha chiamato in causa due volte, con l’Empoli che prima accarezza la porta con Cancellieri e poi costringe ad un non facile intervento di Gollini su un tiro velenoso di Cambiaghi.

Non cambia nulla nella ripresa, il Napoli parte un po’ più convinto, l’Empoli però non si fa intimorire, neanche quando sul terreno bagnato scendono in campo Kvarastskhelia e Zielinski. Il Napoli è un po’ più frizzante, c’è più freschezza, e anche quel pizzico di imprevedibilità che non guasta. Aurelio, però, nei cinque giorni di preparazione a questo match aveva lavorato con centellinata precisione insieme ai suoi ragazzi: dentro Gyasi ed Ebuehi per ridare energia alla catena destra. La strategia è funzionale perché Kvaratskhelia, pur restando il più pericoloso, è costretto a partire più lontano dall’area di rigore avversaria.

Con il passare dei minuti le squadre si allungano, l’Empoli acquista freschezza mentale, il Napoli invece inizia a sentire il peso del risultato a tutti i costi. Lo stadio si fa più silenzioso con l’avanzare delle lancette, e dallo spicchio degli ospiti si iniziano a sentire echi più familiari alle nostre orecchie.

A venti dal termine Andreazzoli getta nella mischia la corsa di Kovalenko per Fazzini, e tre minuti dopo Garcia tenta le carte Kajuste e Lindstrom per Anguissa e Politano, stremato.

Mentre Caputo fa a sportellate con la difesa del Napoli contribuendo a non far schiacciare i compagni negli ultimi venti metri di campo, la linea difensiva toscana rimane coraggiosamente alta. Berisha si oppone su Lindstrom, Garcia manda in campo Mario Rui e Andreazzoli risponde con Maldini e Grassi al posto di Cancellieri e Ranocchia.

La partita sembra scivolare via verso un classico 0-0, quando dalle nuvole bianche e tra le gocce di pioggia sempre più battente spuntano fuori gli “Dei del Calcio”. Un tiro sbagliato di Cajoste si trasforma in assist per Kvaratskhelia che a tu per tu con Berisha controlla e calcia quasi al volo, trovando però il muro in opposizione in una forbice perfetta di Berisha.

Passano centocinquanta secondi, il tempo necessario per la costruzione perfetta della nuova catena di destra empolese: Gyasi crea lo squarcio nella linea difensiva partenopea, Ebuehi triangola e dal fondo appoggia verso Kovalenko che disegna un arcobaleno. E’ talmente perfetto che bacia il palo interno depositandosi in fondo al sacco.

Sono centinaia le gocce accarezzate dal pallone calciato da Kovalenko e scese giù da quelle nuvole bianche, sono il dolce tocco degli Dei del Calcio che stasera hanno determinato insieme al coraggio di Andreazzoli e dei suoi uomini un’incredibile pagina di storia calcistica.

Fonte: gabrieleguastella.it  

L’esultanza del gruppo azzurro per il gol di Viktor Kovalenko (Credit Ph EFC 1920)

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