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SERIE A – Giornata n°32 | Il Lecce beffa l’Empoli nel finale: ora per la salvezza è dura. Polemica per il VAR che toglie un gol agli azzurri con una regola “nuova”.

LECCE (4-2-3-1) – 30 Falcone; 17 Gendrey (dal 43′ st 12 Venuti), 5 Pongracic, 6 Baschirotto, 25 Gallo; 29 Blin, 20 Ramadani; 7 Almqvist (dal 17′ st 11 Sansone), 10 Oudin (dal 43′ st 50 Pierotti), 13 Dorgu (dal 28′ st 16 Gonzalez); 91 Piccoli. A disp. 21 Brancolini, 40 Samooja; 8 Rafia, 18 Berisha, 22 Banda, 45 Burnete, 59 Touba. All. Luca Gotti

EMPOLI (3-4-2-1) – 25 Caprile; 19 Bereszynski, 4 Walukiewicz, 33 Luperto; 11 Gyasi, 18 Marin, 30 Bastoni (dal 25′ st 8 Kovalenko), 3 Pezzella (dal 39′ st 13 Cacace); 27 Zurkowski (dal 15′ st 29 Maleh), 20 Cancellieri (dal 15′ st 28 Cambiaghi); 17 Cerri (dal 15′ st 10 Niang). A disp. 1 Perisan, 12 Seghetti; 2 Goglichidze, 5 Grassi, 21 Fazzini, 7 Shpendi, 9 Caputo, 23 Destro. All. Davide Nicola

Arbitro: Sig. Maurizio Mariani di Aprilia (Colarossi-Di Monte | IV Uff.le Feliciani – VAR Mazzoleni-Paterna)

Marcatori: 44′  st 11 Sansone (L) – al 5′ VAR annulla gol di 17 Cerri (E)

Note – Angoli Lecce 10 Empoli 3. Ammoniti: al 48′ 7 Almqvist (L); al 45′ st 11 Gyasi (S). Espulsi: nessuno. Recupero: 3′ pt – 4′ st. Spettatori: 27mila.

 

L’Empoli cade, e cade male, malissimo: al Via del Mare di Lecce vincono i salentini all’ultimo respiro con i cambi che questa volta premiano gli avversari. Al penultimo giro di lancette del tempo regolamentare l’azione del gol vittoria dei pugliesi è confezionata dagli uomini subentrati dalla panchina: Venuti che fa partire l’azione, l’argentino Pierotti che rifinisce su Walukiewicz che svirgola il pallone nel tentativo di rilanciarlo, e beffato forse da un’ancata del giovane numero cinquanta, e Sansone che a porta sguarnita sull’assist del compagno  deposita in rete. Ed è anche l’ultimo sussulto di un match che dopo un avvio importante nella ripresa ha vissuto in maniera sonnecchiosa quasi come se le due squadre si volessero accontentare di un punto a testa, un passetto verso la salvezza insomma.

Invece è il Lecce a compiere tre balzi avanti verso il traguardo che ora, con tre scontri diretti da giocare su sei partite, sono davvero ad un passo mentre l’Empoli con quattro punti in meno in classifica ed un calendario che definire ostico è forse riduttivo rischia seriamente: Napoli in casa poi trasferta a Bergamo, prima della sfida casalinga con il Frosinone e le due trasferte con Lazio e Udinese, per chiudere all’ultima giornata in casa ma contro la Roma.

E pensare che per l’Empoli la partita sembrava essersi messa subito in discesa. Minuto cinque. Caprile che “raccoglie un pallone vacante in area con le mani”, tra le proteste dei tifosi leccesi che chiedevano l’intervento fuori area e con l’arbitro Mariani che da cinque metri con convinzione faceva cenno di giocare, da il via ad un’azione offensiva che si sviluppa sulla corsia sinistra. Cancellieri mette il turbo e dal fondo effettua un cross su cui Cerri si avventa in maniera vincente dopo una deviazione di Falcone, il quale metteva la palla sull’attaccante azzurro nel tentativo di smanacciare. L’Empoli esulta ma intanto in sala VAR stanno confezionando l’ennesimo scherzetto: come a Torino, come a Cagliari, come a Milano contro l’Inter. Così Mariani viene richiamato davanti al monitor per decidere se il pallone conquistato in area precedentemente da Caprile fosse dentro o fuori. Non c’è un immagine che chiarisca in modo definitivo; si va di intuizioni, guardando il corpo del portiere, le ombre, ed una riga bianca dell’area di rigore schiacciata di prospettiva in ogni immagine. L’unica cosa che sembra certa è che la palla sicuramente non esce mai, ma secondo Var e direttore di gara il guantone sì. Così, senza un immagine chiara del tutto, Mariani si rimangia tutto: è calcio di punizione per il Lecce e gol annullato. Mah…

IL gol annullato forse attenua le forze psichiche degli azzurri che subiscono la vivacità del Lecce e rischiano in un paio di situazioni con Caprile costretto a due interventi non proprio semplicissimi su Gendrey e Dorgu.

Poi però l’occasione più clamorosa è per l’Empoli alla mezzora che, sugli sviluppi del calcio d’angolo sfiora due volte il vantaggio con Falcone bravo a respingere prima, deviazione nella propria porta di Baschirotto, e smanacciare sul colpo di testa di Cerri che avrebbe trovato Walukiewicz solo a meno di un metro dalla porta.

All’ultimo sussulto della prima frazione di gioco su un cross dalla sinistra l’ex Piccoli colpisce di testa colpendo la traversa, ma sulla stessa azione Baschirotto aveva commesso fallo (non visto!) su Caprile. Probabilmente, si spera, il Var sarebbe intervenuto…

Nella ripresa dopo un quarto d’ora di gioco Nicola decide di effettuare un triplo cambio: dentro Maleh per Zurkowski, mai entrato in partita, Niang al posto di Cerri e staffetta Cambiaghi-Cancellieri. Ci si attende lo strappo azzurro con i nuovi entrati, uno strappo che però non arriva, anche perchè il centrocampo non sembra avere idee bellicose e anche con l’ingresso di Kovalenko per Bastoni non cambia niente. Arrivano invece i cambi del Lecce dettati da Gotti, l’ovazione più grande è per l’ingresso di Gonzalez, ma alla fine non sarà lui a determinare.

La partita tuttavia scorre via senza particolari sussulti fino all’episodio che determina il risultato e dà uno scossone clamoroso alla classifica della lotta salvezza. Uno scossone purtroppo negativo per l’Empoli che ora per una salvezza miracolosa dovrà per forza trovare punti miracolosi in partite difficilissime.

Fonte: gabrieleguastella.it 

Un momento di Lecce-Empoli (Credit Ph EFC 1920)

 

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