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SERIE B – 11a Giornata | Altra serata da incubo per l’Empoli: azzurri umiliati anche dall’Entella. Fulignati evita un passivo pesante. Dionisi: “non immaginavo una situazione così grave…”.

Partiamo dalla fine, anzi dal dopo gara. Le parole di Alessio Dionisi, che echeggiano dalla Sala Stampa dello stadio Comunale di Chiavari, non lasciano spazio all’immaginazione, ed al tempo stesso fanno tremare ed incutono paura; e qui signore e signori non si tratta di Halloween, pagliacci truccati o zucche svuotate per far spazio ad una candela tremolante, questa è vera drammaticità sportiva di un allenatore che da sedici giorni eredita una squadra, in un ambiente che conosce, e che dichiara dopo due settimane e quattro partite giocate al ritmo di una ogni quattro giorni che “non si immaginava una situazione così grave…”. Parole che, come già detto, non lasciano spazio ad opinioni: è un dato di fatto.

Possiamo pure aggrapparci alla storiella che vuole Degli Innocenti, Haas, Pellegri ed Ebuehi reduci da brutti infortuni, alle assenze forzate di Lovato, Ceesay, Nasti ed Ebuehi per infortunio, oltre a quella di Elia per squalifica: per carità tutto vero. Eppure chi ha costruito questa squadra, ovvero il Direttore Sportivo Roberto Gemmi, conosceva benissimo queste variabili negative, era a conoscenza che stavamo ricostruendo una squadra da zero: ha scelto un allenatore sbagliato in partenza, perché anche i sassi del litorale di Cecina Mare sapevano che Guido Pagliuca per caratteristiche non era l’allenatore giusto (almeno in questo momento, ndr).

E’ arrivato Alessio Dionisi, ma il cammino dell’Empoli si è fatto in salita, complice il calendario che ha messo sulla strada prima il Venezia e poi il Modena capolista, sacrosanto ci mancherebbe, ma tralasciamo la forza dei collettivi successivi come Sampdoria e Virtus Entella, con tutto il rispetto per le due formazioni liguri, da cui appare perfino un miracolo che sia uscito un misero punticino per le ignobili prestazioni offerte.

La cosa più grave è il silenzio assordante della società, del direttore sportivo in primis, perché almeno qua sulla riva a Sud dell’Arno siamo abituati a veder gente assumersi le proprie responsabilità, con la classica vena toscana: quella di Pino Vitale e quella di Marcello Carli, e perfino Pietro Accardi, no toscano lui no, ci ha messo la faccia. In serate come queste tutti e tre sarebbero arrivati di rincorsa davanti ai cronisti: per chiedere scusa ai tifosi, perché sì loro prima di tutto, e poi per fare quadrato assumendosi la responsabilità, alzando i toni senza urlare, ma dimostrando forza caratteriale.

Ecco appunto forza di carattere, e qui facciamo un ulteriore passetto indietro nell’analisi di questo indecente primo novembre sportivo vissuto in Liguria. La forza di carattere che questa squadra sembra non avere: un’anima, quella dell’empolese Fulignati, capitano vero e unico tra i pali, che ha salvato la baracca in più di un’occasione. Poi il niente, encefalogramma piatto: una squadra spaurita, senza piglio, che si abbatte alla prima difficoltà, anzi che si impaurisce al primo ruggito degli avversari, totalmente l’opposto del dna Empoli. Sì perché è bene ribadirlo per l’ennesima volta: anche l’Empoli ha un suo dna, e forse sta proprio qui il nocciolo della questione. E’ stato perso, smarrito, mentre stavamo inseguendo l’immagine e mentre ci stavamo incartando alla ricerca del “dettaglio” perfetto: tutto questo mentre nel giro di quattro anni abbiamo perso tre serie A su tre, prima squadra e primavera maschile e, per scelta, quella femminile.

Se questa stagione dovrà esser vissuta come una stagione da lotta salvezza, dopo quasi un terzo di campionato questo ormai sembra profilarsi, significa che dovremo trasformarci in una “squadra da battaglia”, con il Castellani che dovremo provare a trasformarlo nel classico fortino di chi deve strappare con le unghie e con i denti ogni minimo punticino per assicurarsi la sopravvivenza: mi chiedo come potremo farlo con uno stadio in cui sotto la tribuna, in ogni “santa” partita si riversano centinaia di persone a pasteggiare a cinque metri dal rettangolo verde di gioco, al ritmo di dj-set, spiedini e mozzarelline fritte.

Se così sarà, servirà una squadra pronta a “mordere” le caviglie degli avversari, assetata di successo, affamata di gloria: una squadra fango e sudore, e una squadra fango e sudore non può coesistere in certi contesti.

Quella intravista all’Enrico Sannazzari di Chiavari, invece, sembra perfino impaurita dalle ombre di se stessa: intimorita, per niente coraggiosa. Si è lasciata tramortire dai colpi “balistici” di Tiritiello, che ci ha provato per tre volte prima di riuscire nell’impresa di bucare Fulignati. Il primo ed unico tiro nello specchio della porta avversario gli azzurri lo hanno messo a bersaglio solo al novantesimo, quando ormai la partita stava scappando di mano, e lo 0-1 subito a Chiavari è perfino un risultato bugiardo perché l’Entella oltre ad impegnare severamente in più occasioni Fulignati (18 tiri verso la porta toscana, ndr), ha pure centrato nella prima frazione di gara un clamoroso incrocio dei pali.

Ad assistere alla partita, in tribuna anche Alfredo Aglietti, ex di entrambi, ma soprattutto un nostro ex: ecco forse sarebbe opportuno ricordarci che cosa eravamo tredici anni fa, come e perché in quella nefasta stagione ci siamo salvati. Eravamo un po’ più “disgraziati” di oggi, eppure quel dna che rammentavo prima c’era eccome: le maglie azzurre “mordevano” il pallone, c’era più coraggio, si badava al sodo, e solo dopo, eventualmente, si è affinato il “contenitore”.

Fonte: gabrieleguastella.it

 

IL TABELLINO

VIRTUS ENTELLA CHIAVARI (3-5-2) – 1 Colombi; 23 Parodi, 6 Tiritiello, 15 Marconi; 7 Bariti (dal 38′ st 4 Nichetti), 24 Franzoni, 50 Benali (dal 19′ st 8 Karic), 27 Dalla Vecchia (dal 49′ st 90 Portanova), 26 Di Mario; 20 Fumagalli, 21 Russo (dal 19′ st 19 Debenedetti). A disp. 22 Del Frate, 99 Siaulys; 2 Palomba, 5 Lipani, 25 Matteazzi, 42 Moretti, 45 Ankeye, 77 Boccadamo. All. Andrea Chiappella

EMPOLI (3-5-1-1) – 21 Fulignati; 2 Curto, 34 Guarino, 5 Obaretin; 27 Moruzzi, 8 Belardinelli (dal 24′ st 6 Degli Innocenti), 18 Ghion (dal 24′ st 25 Ignacchiti), 14 Yepes (dal 44′ st 99 Bianchi), 79 Carboni; 10 Ilie (dal 15′ st 77 Popov); 9 Pellegri (dal 15′ st 11 Shpendi). A disp. 1 Perisan, 12 Gasparini; 28 Indragoli, 29 Tosto; 70 Saporiti; 90 Konate. All. Alessio Dionisi

Arbitro: Sig. Maurizio Mariani di Aprilia (Tegoni-Zezza | IV Uff.le Restaldo – VAR Meraviglia-Di Vuolo)

Marcatori: al 41′ st 6 Tiritiello (VE);

Note: Angoli Virtus Entella Chiavari 11 Empoli 2. Ammoniti: al 14′ st 6 Tiritiello (VE), al 21′ st 8 Belardinelli (E), al 40′ st 8 Degli Innocenti (E), al 49′ st 26 Di Mario (VE). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 5′ st. Spettatori: 3500. In tribuna l’ex tecnico di entrambe le squadre Alfredo Aglietti.

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