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UFFICIALE | Sollevato dall’incarico il tecnico Aurelio Andreazzoli, che resta però sotto contratto

Il tecnico Aurelio Andreazzoli non sarà l’allenatore dell’Empoli nella stagione 2022/23, la quindicesima degli azzurri in Serie A.

Con un brevissimo comunicato apparso sui canali ufficiali del club alle 19:30 di mercoledì 1 giugno 2022, quarantanove parole in tutto, l’Empoli FootBall Club ha comunicato la decisione presa: “Empoli Football Club comunica che Aurelio Andreazzoli non sarà alla guida dell’Empoli nella prossima stagione sportiva.

Ad Aurelio Andreazzoli va un sincero e sentito ringraziamento da tutta la nostra società per quanto fatto in azzurro in questi anni e i migliori auguri per il futuro sportivo e professionale”.

Aurelio Andreazzoli alla guida dell’Empoli (Credit Ph EFC 1920)

Andreazzoli, però, dovrebbe rimanere sotto contratto almeno per un’altra stagione visto che a giugno 2021 aveva firmato con il club azzurro un contratto annuale con rinnovo automatico di altri dodici mesi in caso di salvezza. Se ad Aurelio arriveranno proposte di altri club che l’ex tecnico della Roma valuterà di accettare probabilmente l’Empoli lo svincolerà dal contratto in essere.

Si chiude così l’era “Andreazzoli tre” con l’Empoli. La prima era iniziò il 18 dicembre 2017 quando fu presentato al posto dell’esonerato Vincenzo Vivarini. Prese l’Empoli al quarto posto in Serie B, tra gli scetticismi piuttosto generalizzati, nel giro di poche settimane lo trascinò in zona promozione diretta e con un girone di ritorno da record lo portò a vincere la Serie B con quindici punti di vantaggio sul Parma secondo, facendo vedere per la serie cadetta un calcio inimmaginato fino ad allora, da categoria decisamente superiore.

Con l’Empoli anche in Serie A fino ad inizio novembre 2018 quando una sconfitta sonora ed immeritatissima in casa del Napoli per 5-1 (fino al minuto 89′ gli azzurri erano sotto solo per 2-1, e dopo aver sfiorato ripetutamente il gol del 2-2 ndr) costò l’esonero del tecnico: al suo posto arrivò Giuseppe Iachini.

Con Iachini l’Empoli fece bene nelle prime quattro partite (tre vittorie ed un pari, ndr), poi il crollo quasi verticale che convinse la dirigenza, tre mesi dopo l’esonero, a richiamare Andreazzoli, per l’era 2. Mister Aurelio, che ritrovò la squadra un po’ trasformata dal mercato di riparazione dopo alcune partenze illustri come ad esempio quella di Zajc, riuscì con un finale importante a riportare l’Empoli in linea di galleggiamento fino a giocarsi la salvezza all’ultima giornata da quart’ultimo. La sconfitta in casa dell’Inter di Spalletti, anche questa piuttosto immeritata, con i nerazzurri in cerca di punti Champions, ed il contemporaneo pareggio a reti inviolate tra Fiorentina e Genoa con entrambe le squadre coinvolte in zona retrocessione, condannò gli azzurri perché la Fiorentina chiuse a quota 39, l’Empoli fu agganciato dal Genoa a quota 38 con il Genoa salvo grazie agli scontri diretti.

Andreazzoli pochi giorni dopo firmò proprio con il Genoa.

L’era 3, che si chiude oggi, iniziò nel giugno del 2021 dopo che il tecnico Alessio Dionisi, con cui l’Empoli aveva centrato la vittoria del campionato e la promozione in Serie A, mancando ad impegni presi con il sodalizio azzurro si era accordato con il Sassuolo, e dopo che da Empoli nelle due stagioni precedenti vissute in Serie B erano passati ben quattro tecnici: Cristian Bucchi, Roberto Muzzi e Pasquale Marino nel 2019/20 e appunto Alessio Dionisi nel 2020/21.

Aurelio fu presentato nella Sala Hospitality del Castellani, una presentazione soft in cui si respirò un clima disteso e di unione d’intenti, determinati nella stessa misura da quella voglia di riscatto: il club di raggiungere una salvezza sfiorata due stagioni prima, con l’Empoli per la prima volta retrocesso in B dopo l’immediato ritorno in A, e Andreazzoli con quella di dimostrare di essere ancora all’altezza dopo gli ultimi 18 mesi vissuti fuori dai giochi a causa dell’esonero patito nell’autunno del 2019 dal Genoa. “Qui mi sento di dire che dobbiamo finire un lavoro iniziato a dicembre 2017, e quella retrocessione all’ultima giornata in casa dell’Inter non mi è andata giù…”.

Missione compiuta mister: salvezza con tre giornate d’anticipo, un girone d’andata da record, un finale importante, vittorie in casa di Juventus, Napoli, Atalanta, Sassuolo e record di vittorie in trasferta, altri successi di prestigio con Fiorentina e di nuovo Napoli al Castellani; cinquanta gol fatti, gioco spumeggiante e autoritario contro chiunque, e il lancio di altre promesse.

E poi mai banali e ricchi di contenuti e significati anche umani i pregara, i postgara, le interviste, il parlare di calcio del dentro e anche del fuori dal campo: uno stile pacato, ma deciso. Un esperienza che racconteranno comunque annali e almanacchi, un trionfo in B ed uno in A, sciorinando grande calcio: da oggi nella storia.

 

Fonte: gabrieleguastella.it

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