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Venditti si racconta: “Sono stato bullizzato fino ai 16 anni, ho pensato al suicidio”

In attesa di tornare sui palchi italiani con il suo “Unplugged special 2021”, che lo vedrà impegnato da luglio a settembre in una serie di concerti, Antonello Venditti ha rilasciato un’intervista a La Stampa e ha confessato alcuni episodi dolorosi del suo passato.

“Sono stato un adolescente molto solo, bullizzato fino a 16 anni. Ero talmente complesso e complessato che ho rischiato il suicidio molte volte. Le canzoni sono nate da quel dolore. Adesso ho conquistato tante cose nella mia vita, innanzitutto una certa sicurezza psicologica e spirituale, ma in fondo sono sempre lo stesso”, ha raccontato.

“Volevo morire. Devi essere molto forte dentro, credere in te stesso e credere in quello che sei, io sono convinto che si suicidano solo i giusti, quelli che hanno ragione. I colpevoli sono più furbi, magari tentano il suicidio ma poi sopravvivono. A volte basta una parola per continuare a vivere. Ecco perché c’è bisogno di amici, di una società che si interessi di te anche se sei piccolo. Ci vorrebbe un amico, sempre”, ha poi aggiunto durante l’intervista.

Non manca un pensiero ai suoi fan e ai lavoratori del mondo dello spettacolo dopo questi mesi difficili di emergenza sanitaria, causati dal Covid-19, che li ha lasciati senza impiego per molto tempo: “Prendo questi concerti come un dovere civile, innanzitutto verso tutti quelli che lavorano nel mondo dello spettacolo, che sono stati così duramente provati dal lockdown e non hanno lavorato per mesi. E poi per il pubblico, per ridare alla fisicità l’importanza che ha. Naturalmente con la massima attenzione alla sicurezza”.

Antonello Venditti si è anche detto favorevole al decreto Zan: “In questi tempi confusi c’è bisogno di atti formali che ribadiscano la civiltà. Mi sembra così normale che mi pare assurdo doverlo scrivere in una legge”.

(foto: pagina Instagram di Antonello Venditti – ph Edoardo Pavone)

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