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Ancora in alto mare la situazione tra l’Empoli e Dionisi: il club non farà “sconti”. Tifosi azzurri inferociti (e delusi) dal tecnico

Servizio di Gabriele Guastella

“Da parte mia sarà una formalità… parlerò con il club ma credo non ci saranno problemi…”: così Alessio Dionisi aveva risposto ad alcuni giornalisti poco più di un mese fa quando la squadra azzurra doveva ancora compiere gli ultimi “passetti” prima di arrivare al traguardo della Serie A. E grosso modo il tecnico azzurro, nativo di Abbadia San Salvatore ma di Piancastagnaio, aveva usato le stesse parole anche con tifosi e sportivi il giorno della consegna del Premio “Emiliano Del Rosso”, che ad Empoli è un riconoscimento molto sentito e che tradotto assume i seguenti significati: attaccamento alla maglia, alla causa azzurra e alla città, e più umanamente parlando onestà, trasparenza, lealtà, correttezza…

 

Erano passate da poco le 18:40 di sabato 8 maggio quando, mentre il sole stava tramontando dietro alla tribuna coperta e i fili d’erba venivano accarezzati da una leggera brezza marina, Alessio Dionisi prendeva parola ai microfoni per ringraziare i presenti e mettersi in posa di fianco al riconoscimento appena ricevuto.

Nulla poteva far presagire a tutto ciò che ormai da quasi un mese sta tenendo banco calcisticamente parlando nella città empolese, figuriamoci dopo il 2-1 in rimonta, l’ennesima della stagione 2020/21, inflitto 48 ore dopo al Lecce in un lunedì 10 maggio davvero insolito e particolare per la città in riva all’Arno.

L’Empoli per bocca del presidente Fabrizio Corsi (“è bravo ed è una fortuna averlo con noi”, ndr) e del proprio DS Pietro Accardi aveva già chiaramente espresso le proprie intensioni: conferma del tecnico, adeguamento del contratto con prolungamento dello stesso. Una formalità appunto.
Le stesse formalità che ad Empoli si sono manifestate nel 1986 con Gaetano Salvemini, nel 1997 con Luciano Spalletti, nel 2002 con Silvio Baldini, nel 2005 con Mario Somma, nel 2014 con Maurizio Sarri e nel recente passato (2018) con Aurelio Andreazzoli. Cioè ogni volta che l’Empoli è salito in Serie A, confermando il tecnico alla guida dopo il successo in serie cadetta.

Il club azzurro aveva un mese di vantaggio su molte altre future avversarie in termini di programmazione tecnica e, cosa non scontata, il fatto di essere tra le poche compagini della prossima serie A a non dover stravolgere l’asset tecnico della prima squadra. Mica roba da niente se si tengono conto dei delicati equilibri che deve avere una formazione come l’Empoli nella massima serie.

Con il passare dei giorni però un silenzio assordante è calato intorno alle stanze azzurre, il silenzio di un tecnico che agli occhi di tutti è come scomparso dai radar di Empoli, ad un mese dal matrimonio con la propria compagna, fissato per questo giugno 2021 e a proposito felicitazioni e auguri, e a sei settimane dal presunto “start” per la nuova stagione fissata ideologicamente intorno al 5/7 luglio 2021, quando si prevede il raduno del gruppo azzurro. Quel silenzio è stato improvvisamente e fragorosamente rotto dal numero uno dell’Empoli, il presidentissimo Fabrizio Corsi: passato dal 31 maggio giorno di celebrazioni per i suoi straordinari trent’anni da presidente dello stesso club al primo giugno in cui ha dovuto rilasciare dichiarazioni forti alla collega Sara Meini del Tg3 Toscana. “Stiamo aspettando una sua risposta, alla nostra proposta di prolungamento del contratto con adeguamento. Ci siamo visti arrivare un nuovo suo agente a parlare con noi… una cosa così non l’avevamo mai vista…”.

Nel frattempo però da Verona sponda Hellas, Sassuolo, Roma sponda Lazio, e Genova sponda Sampdoria giungono ad Empoli rumors sempre più fitti ed insistenti che vorrebbero il tecnico azzurro, con la mediazione del suo nuovo agente, alla guida di altre squadre.

Così quei rumors si trasformano in presunti incontri e presunte cene, presunti colloqui e accordi quasi fatti. Tanto che il popolo sportivo empolese inizia a rumoreggiare e porta persino a spingere molti tifosi, con tanti post sui social, a reclamare la restituzione del premio Emiliano Del Rosso per un comportamento, quello tenuto dal tecnico, ritenuto poco in linea con tutte quelle motivazioni per cui viene assegnato.

Alessio Dionisi non parla, non rilascia dichiarazioni e non si fa rintracciare, e tutto ciò indispettisce ancora di più tutto l’ambiente, un ambiente che una cosa così non l’aveva mai vista prima (cit. Corsi)… ma che aveva vissuto già Imola e soprattutto Venezia la scorsa estate. Tanto che si scomoda anche il giornalista Alfredo Pedullà con un editoriale piuttosto pepato nei confronti del classe 1980.

LA FORZA DELL’EMPOLI – L’Empoli è il diciannovesimo club italiano per risultati conseguiti in Italia negli ultimi 35 anni di calcio, diciamo dell’era moderna calcistica. Dal 1986 ad oggi tredici partecipazioni in A, quindici in B e 7 in C1: sette promozioni in A, una in B e una Coppa Italia di C. Solo diciotto club hanno fatto meglio del club azzurro. E’ quindi dentro l’ipotetica Top20. Scomodiamo l’amico e bandiera azzurra, nonché ex capitano, Vittorio Tosto ed usiamo la sua metafora per spiegare con decisione il punto di vista: “è la piccola provinciale più forte d’Italia”.

Tanto che a rafforzare questa chiave di lettura arrivano da tre delle quattro piazze citate pocanzi alcune situazioni che smantellano ogni dubbio. La Lazio punta il tecnico ex Empoli Maurizio Sarri, l’Hellas Verona vira su Eusebio Di Francesco altro ex diventato calciatore professionista nell’Empoli a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, e il Sassuolo invece vorrebbe Marco Giampaolo, anche lui ex Empoli che si è rilanciato in riva all’Arno come allenatore (era finito in C alla Cremonese, ndr). Chi resta? A Dionisi non resta che la Sampdoria. E la Sampdoria prima nega un pasto tra calcio e contratti, poi esce allo scoperto per opera del proprio vulcanico presidente Ferrero con un “c’è stato un incontro”.

L’Empoli ha un regolare contratto firmato da Alessio Dionisi fino al 30 giugno 2022, l’Empoli ha una sua dignità e onorabilità, una sua storia, e l’Empoli non ha nessuna intenzione di farsi prendere per il bavero e sottostare a legge altrui. C’è una regola prima, codice etico, e si chiama rispetto, su questo l’Empoli non scherza. Non ci saranno sconti per nessuno, si arriverà alla soluzione e questo è certo, così come è certo che l’Empoli arriverà alla sua conclusione ideale, che poi potrà essere anche quella più congeniale per “gli altri”.

Il club azzurro ha perso anche fin troppo tempo, ha già deciso che le prossime ore saranno quelle decisive per riprendere a costruire come ha sempre fatto il proprio futuro, attraverso la propria filosofia del fare calcio… prima di tutto chiaro, limpido e trasparente.

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