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Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori dal 15 ottobre

Ora è ufficiale: dal prossimo 15 ottobre e fino al 31 dicembre per recarsi al lavoro, sia nel pubblico che nel privato, compresi gli studi professionali, occorrerà essere muniti di Green Pass. Lo ha deciso ieri, giovedì 16 settembre, il Consiglio dei Ministri, dando il via libera al nuovo decreto legge all’unanimità.
L’obiettivo è dare alla campagna vaccinale la spinta necessaria a raggiungere entro la metà di ottobre l’80% della popolazione.

Come si legge nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i lavoratori, ma anche ai Sindaci, ai Governatori, ai vertici istituzionali, ai “titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice” viene dato un mese per adeguarsi, con la prima dose di vaccino. Poi dalla metà di ottobre per accedere ai luoghi di lavoro i non vaccinati o guariti dal Covid dovranno fare un tampone ogni 48 ore (72 ore se molecolare), altrimenti incorreranno nella sospensione dal lavoro o dallo stipendio e in multe fino a 1500 euro.
L’obbligo interessa anche colf, badanti, baby sitter, tassisti, elettricisti e idraulici. La norma si estende anche agli organi costituzionali, Presidenza della Repubblica, Camera, Senato, Corte Costituzionale, ma spetterà loro definire in che modo applicarlo.

Il decreto introduce tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa, 15 euro, e sarà gratis per chi non può vaccinarsi (gli esenti devono essere muniti di idonea certificazione). Con un emendamento si è inoltre introdotta l’estensione della validità dell’esito dei tamponi molecolari a 72 ore, mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.
Ad effettuare i controlli dovranno essere i datori di lavoro ai quali spetta il compito di definire, entro il 15 ottobre, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, che potranno anche essere a campione e individuando, con atto formale, i soggetti incaricati dell’accertamento.

Per chi verrà sorpreso senza il Green Pass sono previste una serie di sanzioni: il lavoratore pubblico sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione. Dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e la retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Il lavoratore privato senza Green Pass è sospeso dal primo giorno. Per le aziende con meno di 15 dipendenti la sospensione dell’attività lavorativa scatta dal quinto giorno di mancata presentazione della certificazione. In entrambi i casi non subisce conseguenze disciplinari e mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Il lavoratore che non rispetta l’obbligo rischia una sanzione da 600 a 1500 euro, mentre il datore di lavoro che non abbia disposto controlli e verifiche rischia una sanzione da 400 a 1000 euro. (fotografia di repertorio del Ministro Roberto Speranza)

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