L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena sarà l’unico centro al mondo a sperimentare un prototipo rivoluzionario del FibroScan, lo strumento di riferimento per la diagnosi non invasiva delle malattie del fegato. La prestigiosa intesa scientifica tra il gruppo di ricerca guidato dal Professor Filippo Schepis, responsabile della SSD Malattie Epatiche Complesse e del Laboratorio di Emodinamica Epatica a essa afferente, e il Dottor Laurent Sandrin, inventore del FibroScan e CEO di Echosens, è stata presentata oggi, giovedì 18 dicembre, in conferenza stampa presso il Centro Servizi del Policlinico, come si legge nel comunicato stampa.
Che il Policlinico di Modena sia il centro di questa sperimentazione non è un caso, ma il frutto della lunga esperienza maturata dal team del Laboratorio di Emodinamica Epatica. Il Laboratorio, fondato dal Professor Schepis nel 2009, è oggi uno dei pochissimi in Europa con una riconosciuta competenza nella diagnosi e nel trattamento dell’ipertensione portale associata sia a cirrosi epatica che a malattie vascolari rare del fegato. Il Laboratorio esegue circa 300 procedure l’anno, che includono cateterismi epatici/cardiaci associati o meno a biopsia epatica per via transgiugulare e 35-40 TIPS (cioè shunt porto-sistemico intraepatico posizionato per via transgiugulare), quest’ultima procedura in collaborazione con la Radiologia Interventistica del Policlinico (TIPS Team). Il Professor Schepis è membro stabile del panel di esperti per la formulazione delle prossime linee guida mondiali sull’ipertensione portale Baveno VIII e coordina il panel di esperti per la formulazione delle nuove linee guida AISF-SIRM-SIARTI sulla TIPS.
Nell’ambito della collaborazione, Echosens metterà a disposizione del progetto il prototipo, di valore inestimabile, essendo l’unico esemplare al mondo, insieme all’ultimo modello commerciale del FibroScan 630 Expert (del valore di circa 200.000 euro) e un contributo di 20.000 euro per le spese accessorie della ricerca. Il nuovo dispositivo consente di acquisire variabili diagnostiche non disponibili nel modello standard: caratteristiche che ne fanno lo strumento ideale per l’obiettivo scientifico del Prof. Schepis. I primi a beneficiarne saranno proprio i pazienti del Policlinico di Modena.
“Per noi è motivo di grande orgoglio e responsabilità essere l’unico centro italiano e al mondo di sperimentazione del nuovo Fibroscan – ha spiegato l’ing. Luca Baldino, Direttore Generale AOU di Modena – grazie alla grande esperienza maturata in questo campo dai nostri specialisti. Questo progetto incarna alla perfezione l’anima che deve avere una struttura di terzo livello come la nostra, dove le competenze acquisite in passato – il Policlinico di Modena ha una lunghissima tradizione epatologica – devono sostenere gli sviluppi futuri“.












