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Bologna: incendio di vegetazione a fianco dell’A14

Ieri pomeriggio, mercoledì 1 settembre, verso le 17.00, i Vigili del Fuoco sono intervenuti con tre squadre per spegnere un incendio in un’area erbosa e boschiva a lato dell’A14, tra Bologna e Casalecchio in direzione nord.

I vigili hanno circoscritto e domato le fiamme, evitando che si propagassero. Sul posto sono accorse anche la Polizia Stradale e Aspi, non si registrano persone coinvolte.

Incidenti sul lavoro. Perché?

Sembra non trovare una fine, la serie drammatica degli incidenti, spesso mortali, che hanno costellato questi mesi del 2021 sui luoghi di lavoro. Secondo i dati dell’Osservatorio indipendente sui morti sul lavoro, al 29 agosto sono 942 i decessi. Un numero allarmante.

Basta leggere alcuni titoli di cronaca locale:

Il 24 agosto un 91enne contadino è morto schiacciato da una rotoballa di fieno. È accaduto a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano. L’anziano è morto sul colpo.

il 25 agosto ha perso la vita un elettricista 49 enne, dipendente di un’azienda esterna, impegnato in un’attività di manutenzione presso una ditta a Monteveglio, in Valsamoggia nel bolognese. Il 49 enne era salito su una scala dalla quale poi è caduto da un’altezza di 15 metri mentre stava riparando l’impianto elettrico di un capannone.

Il 30 agosto un operaio di 36 anni è rimasto seriamente ferito all’interno di una scuola elementare, in un cantiere edile ad  Asola, nel  Mantovano. L’uomo ha riportato uno schiacciamento al cranio e al torace.

Ma si era arrivati alla fine del mese scorso, già scossi da altre due morti bianche.  Quella di Luana D’Orazio, di appena 22 anni, operaia presso un’azienda tessile di Oste, frazione di Montemurlo, in provincia di Prato. Era il 5 maggio scorso quando la giovane, mamma di un bimbo di 5 anni, è rimasta incastrata in un macchinario tessile, un orditoio che non le ha dato scampo.

E il 3 agosto a perdere la vita nel modenese, a Camposanto, Laila El Harim, 40 enne. La donna mentre si trovava al lavoro presso un’azienda di packaging, è stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio.

E le domande si susseguono: Perché? La formazione viene fatta? Come viene fatta? I controlli quando e come vengono fatti?

Il terreno del ‘lavoro’ nel senso più generico del termine, è vasto quanto sdrucciolevole e comprende numerosissimi ambiti. La sicurezza sul lavoro è un argomento delicato e stringente, regolato dalla legislazione. Il riferimento normativo fondamentale è il Testo Unico sulla Sicurezza, DL 81/08 coordinato dall’allora Governo Prodi, in particolare dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che in quell’anno faceva capo a Cesare Damiano.

Desidero iniziare partendo proprio dalla Formazione. A rispondere alle mie domande un esperto a livello nazionale, Franco Amicucci tra i pionieri della formazione eLearning in Italia. Nel 2000 ha fondato la  Amicucci Formazione.

A lui ho chiesto subito un commento sui numeri in continua crescita degli incidenti sul lavoro

Risposta: Purtroppo è vero stanno tornando ad aumentare gli incidenti sul posto di lavoro, mentre diminuiscono quelle dovute al Covid come è accaduto lo sorso anno. Inoltre nel 2020 grazie allo smart working sono diminuiti anche gli incidenti sul lavoro, come quelli nel percorso casa-lavoro.

Domanda: L’incidente sul lavoro però mi sembra sia solo la punta di un iceberg che nasconde tante problematiche, dal lavoro nero, alla poca formazione e altro ancora

Risposta: E’ vero, non si può parlare di lavoro senza rendere evidenti queste differenze che esistono. Per esempio nel lavoro impiegatizio non ci sono i rischi a cui sono soggetti i lavoratori attivi nell’edilizia, in agricoltura e in altri ambiti dove è esteso l’utilizzo di macchinari o dove la situazione stessa è a rischio, come lavorare ad un’altezza di 20 metri su un carro ponte o stare su un trattore.

Poi in questi settori i più esposti sono i lavoratori interinali, i giovani non preparati, i lavoratori in nero. Una situazione, come dicevo, molto variegata di cui tenere conto.

Premesso che la formazione per la sicurezza sul lavoro è obbligatoria, in alcuni ambiti andrebbe moltiplicata per tre, in altri è addirittura insufficiente, in altri viene vista come dovrebbe, cioè utile. Inoltre un altro elemento da tenere in considerazione nella valutazione della sicurezza sul lavoro e lo stress psicofisico del lavoratore.

(Un aspetto su cui si sofferma l’Articolo 28 Comma 1 del Decreto Legge 81/2008: dall’1 agosto 2010 è entrato in vigore definitivamente l’obbligo di valutare il fattore stress lavoro-correlato all’interno della valutazione di rischi. N.d.r.)

Domanda: Che sia importante oltre che obbligatoria la formazione lo abbiamo sottolineato, ma come viene effettuata?

Risposta: Ci sono ore minime che ogni lavoratore deve fare. Non solo lui ma anche il datore di lavoro. La formazione di base per tutti è di un minimo 8 ore. Poi c’è la formazione specialistica che va fatta solo per i lavoratori esposti a rischi specifici. Inoltre c’è una formazione legata al datore di lavoro e al responsabile della sicurezza aziendale, che ogni azienda è tenuta ad avere. Il datore di lavoro ha il compito di allestire e predisporre gli ambienti che eliminino ogni fattore di rischio, il lavoratore oltre alla formazione specifica sulla sua attività deve anche lavorare sul proprio atteggiamento, sulla sua attenzione, sulla sua responsabilità verso ciò che fa.

Domanda: Nell’organizzare e portare avanti corsi di formazione aziendale cosa notate?

Risposta: Quello che noi osserviamo è che la formazione sulla sicurezza è quella più estesa nel nostro Paese perché obbligatoria e per via delle multe salate nel caso vengano scoperte mancanze in eventuali controlli.

Il tema però non è se viene o non viene fatta, ma come viene fatta, perché proprio per il fatto di essere obbligatoria spesso non viene fatta bene. In troppi ambienti non viene affrontato seriamente il tema. In quei casi capita che si coinvolgono i lavoratori, le cui firme confermano la loro presenza al corso, lo stesso che in quei casi viene effettuato in modo leggero. La formazione invece, ripeto, va fatta sempre seriamente e tenendo conto delle diversificazioni a cui abbiamo già accennato. A fattori di rischio più evidenti n certi settori piuttosto che in altri, perciò la formazione dovrà essere consona alle varie tipologie di lavoro.

A questo proposito la formazione va fatta in presenza per chi usa macchinari e strumentazioni, per altri settori, come il lavoro impiegatizio, può essere fatta tranquillamente anche on line. Non da ultimo voglio sottolineare che una formazione ben fatta, aiuta anche la persona ad affrontare la conoscenza di sé, dei suoi processi attentivi, di come funziona la nostra mente, il nostro pensiero, la nostra attenzione. Proprio perché gli infortuni avvengono prevalentemente quando si è distratti o quando si è emotivamente alterati o quando si è troppo stanchi. Per questo la formazione deve lavorare sulla conoscenza di se stessi per conoscere i propri limiti, in generale e quotidianamente.

Domanda: Cosa balza all’occhio quando andate nelle aziende a fare formazione?

Risposta: I più recalcitranti sono quelle persone che ritengono di non averne bisogno, con la presunzione di essere a posto. Le statistiche invece ci dicono che una parte importante degli infortuni che accadono sul lavoro, avviene per un eccesso di confidenza, un eccesso di sicurezza. Quando le persone si sentono troppo sicure, si tolgono ad esempio il casco quando sono nell’edilizia, o in altri casi allentano qualche sistema di sicurezza per lavorare più velocemente, ma tanti altri possono essere gli esempi di questa ‘mala sensazione di confidenza’ col lavoro da svolgere.

Fine prima puntata, nella prossima un nuovo ospite

Patrizia Santini

 (foto di Kateryna Babaieva from Pexels)

Lite condominiale per una grigliata finisce in tragedia: uccide il vicino di 34 anni

Lite condominiale degenerata in tragedia ieri, mercoledì 1 settembre, a Milano, dove un uomo di 34 anni ha perso la vita. La vittima, un pluripregiudicato, stava facendo un barbecue con gli amici nello spazio comune del condominio, ma il fumo e il chiasso hanno indispettito un vicino 72enne, che ha iniziato a lamentarsi.

Poco dopo l’anziano è arrivato in cortile con una pistola, regolarmente denunciata, pretendendo che andassero via. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, è scoppiato un diverbio acceso e l’anziano ha sparato due colpi in aria, a quel punto il 72enne è stato attaccato dalla vittima o da uno dei suoi amici. Nella colluttazione l’anziano avrebbe sparato al vicino, centrandolo al petto.

Anche l’anziano è stato portato in ospedale per esser medicato per le percosse ricevute. Da quanto risulta gli inquirenti, la vittima era nota in zona per l’atteggiamento violento: a giugno aveva picchiato un marocchino in un bar, provocandogli una prognosi di 40 giorni.

(foto di repertorio)

Bruce Springsteen: “Se il tour 2022 si farà, Ferrara molto probabilmente ospiterà The Boss”

Ferrara potrebbe ospitare una data del tour 2022 di Bruce Springsteen! A dare la notizia è il promoter Claudio Trotta: “Se il tour ci sarà, e per saperlo è fondamentale che la situazione europea si chiarisca, Ferrara sarà una delle città che molto probabilmente ospiterà The Boss. Mi auguro che la conferma del tour sia entro la fine del mese”.

L’anticipazione arriva a margine della presentazione del Comfort Festival, format da lui ideato che si terrà il 3 e 4 settembre al Parco Bassani (luogo in cui vorrebbe che si tenesse lo spettacolo di Springsteen). Nelle due giornate sul palco ferrarese si alterneranno artisti del calibro di Edoardo Bennato, Gianluca Grignani, Morgan, Stefano di Battista, Joe Bastianich e Nick Lowe: due palchi per un totale di 30 artisti per quasi 16 ore di musica.

“Stiamo lanciando una nuova idea che attinge alla vecchia idea dello stare bene insieme, lontano dagli spettacoli di massa, ma con forte attenzione al comfort, all’agio del pubblico”, ha spiegato Trotta. Per assistere agli spettacoli si potrà scegliere se utilizzare sedie, sdraio, sistemarsi nel prato, con le zonizzazioni, oppure sdraiarsi sull’erba, anche con un proprio telo. “La scelta di aprire questo parco a eventi artistici ha un significato straordinario. Il Comfort festival – commenta il direttore generale del Teatro Comunale, Moni Ovadiariporta, in tempi difficili, la dimensione sociale alla sua dimensione vera della condivisione, dello stare insieme”.

I Kiss rimandano altre date del tour: anche Gene Simmons ha il Covid

Dopo Paul Stanley, anche Gene Simmons si è ammalato di Covid-19 e la band è stata costretta a posticipare alcuni concerti. Secondo quanto hanno riferito i Kiss, il cantante ha sintomi lievi e il resto della band e dello staff rimarrà in isolamento per i prossimi 10 giorni. Se tutto andrà bene, il ritorno sulle scene è previsto per il 9 settembre al FivePoint Amphiteatre di Irvine, California.

I Kiss avevano ripreso il tour d’addio, “End of the Road”, alle scene il 18 agosto, dopo più di un anno di pausa forzata a causa della pandemia, interrotta solo dal concerto evento di capodanno a Dubai. Purtroppo, dopo soli 4 concerti la band è stata costretta a fermarsi per la positività di Stanley. Tempo fa avevano affermato che tutta la band e lo staff si era sottoposto al vaccino, infatti il chitarrista si è ripreso in pochissimo tempo.

Spice Girls, il 29 ottobre uscirà “Spice25”!

Era il 4 novembre del 1996 quando usciva “Spice”, l’album d’esordio delle Spice Girls, il primo dei tre pubblicati dalle cinque ragazze inglesi: Mel B, Mel C, Emma Bunton, Geri Halliwell e Victoria Adams.

Sono passati venticinque anni da quello storico album con il quale le Spice Girls conquistarono le classifiche di vendita in tutto il mondo, imponendo il “girl power” in un mondo discografico all’epoca dominato da Backstreet Boys, Take That e 5ive, le cosiddette “boy band”.

C’è chi afferma, addirittura, che esiste un mondo prima di “Wannabe”, il loro primo singolo, e un mondo dopo “Wannabe” per sottolineare l’importanza di quell’esordio discografico, non solo per la musica ma anche per il costume.

Per celebrare questo compleanno speciale, il 29 ottobre uscirà “Spice25”, la versione deluxe di quell’album. Il progetto, curato interamente dalla band, sarà proposto in doppio volume, con le versioni originali dei brani ed edizioni inedite. Per l’occasione è stata lanciata anche una versione alternativa di “Say You’ll Be There” con un solo di sax al posto dell’armonica di Judd Lander.

Mel B celebra i venticinque anni con queste parole: “Tutto quello che ho sempre voluto era essere accettata e far sì che tutti intorno a me (gay, etero, bruni, neri, timidi o casinisti) sentissero di poter celebrare chi sono e di essere liberi di essere se stessi. Tutto ciò che spero, 25 anni dopo, è che il messaggio sia arrivato forte e chiaro. È vero che alla fine l’amore è tutto ciò di cui hai bisogno, quindi ringrazio tutti coloro che hanno comprato i dischi delle Spice Girls o sono rimasti sotto la pioggia per salutarci, o si sono vestiti di rosa, con una tuta da ginnastica, una parrucca rossa, una tuta leopardata o avessero il ​​broncio iconico di Vic (Victoria Adams/Beckham)”.

Milano, 13enne morto in monopattino: indagato il proprietario del mezzo

Dopo il tragico incidente a Sesto San Giovanni (Milano), dove un 13enne ha perso la vita per esser caduto da un monopattino, la Procura dei Minori di Milano ha iscritto nel registro degli indagati il 17enne che lunedì ha prestato il mezzo all’amico. L’accusa è di omicidio colposo per omissione, in quanto il proprietario avrebbe permesso a un minore di 14 anni di utilizzare il monopattino in luogo pubblico senza casco.

Dopo la tragedia di lunedì, il sindaco di Sesto ha firmato un’ordinanza che prevede l’obbligo di utilizzo del casco e un limite dei 20 km orari sulle piste ciclabili in città. “Affrontino il problema a Roma. Questa tragedia ha scosso l’intero Paese: non si può morire a 13 anni cadendo da un monopattino elettrico. E proprio per questo, prima che altri schianti mortali si verifichino sulle nostre strade, sarebbe bene che a Roma affrontassero la questione senza alcun tentennamento”, da detto Di Stefano, come riporta Tgcom24.

In una nota il sindaco ha aggiunto che “in attesa che il Parlamento approvi al più presto una legge per regolamentare l’uso di questi mezzi, equiparandoli a ciclomotori, che come abbiamo visto in diverse occasioni possono essere davvero pericolosi, abbiamo deciso di intervenire, per quanto di nostra competenza, con l’obiettivo di iniziare a comporre un quadro normativo chiaro e preciso. Il casco è una protezione fondamentale in grado di fare la differenza e salvare la vita in caso di incidenti e cadute. Va usato sempre”.

(foto di repertorio)

Giorgia debutta come attrice in “Scordato”, il nuovo film di Rocco Papaleo

Al via le riprese di “Scordato”, il quarto e nuovo film da regista di Rocco Papaleo che torna in Lucania per girare la sua nuova pellicola. Con Papaleo ci sarà anche Giorgia, al suo esordio nel cinema, ad affiancare il cast formato da Simone Corbisiero, Angela Curri, Giuseppe Ragone, Anna Ferraioli, Manola Rotunno e Antonio Petrocelli.

Il nuovo film, che vede Papaleo nei panni di regista e sceneggiatore con Walter Lupo, ha una nota autobiografica. Infatti il protagonista soffre, proprio come l’autore, di potenti mal di schiena.

 

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Ecco la sinossi ufficiale:
la vita di Orlando, mite accordatore di pianoforti, tormentato da dolori alla schiena, cambia quando incontra Olga, un’affascinante fisioterapista, che gli diagnostica una contrattura “emotiva” e gli chiede di portarle una sua foto da giovane, così che lei possa aiutarlo a risolvere i suoi problemi. L’insolita richiesta spingerà Orlando a mettersi in viaggio e a rivivere quasi come uno spettatore gli eventi della sua vita che lo hanno reso l’uomo solitario e “contratto” che è oggi.

 

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Antonio Caracciolo: “Ottimo inizio, dobbiamo tornare con più determinazione di prima”.

Nell’intervista trasmessa durante la prima puntata della trasmissione “Il Neroazzurro“, in onda ogni martedí su 50 Canale, Antonio Caracciolo, difensore del Pisa SC, racconta questo inizio di stagione con due successi alle prime due sfide:  “L’inizio del campionato è stato ottimo, con due vittorie, zero goal subiti, è stato perfetto. Abbiamo ritrovato i tifosi ed è stata una sensazione strana, dal silenzio al rumore, alle voci, è stato molto bello”.

Importante partire con due sfide senza appunto prendere goal: “Siamo solo all’inizio, era giusto partire bene e dare un segnale, ora c’è la sosta dobbiamo ricaricare le pile e ripartire con più concentrazione e cattiveria. Stiamo lavorando molto di più sulla fase difensiva, ci sono tanti elementi nuovi che ci aiutano di più. Non è solo merito dei difensori ma di tutta la squadra.

Cerchiamo di essere più organizzati in fase difensiva, il mister ha corretto delle cose rispetto agli altri, se continuiamo così i frutti si vedranno. Questo deve essere un punto di partenza, la voglia di non prendere goal e di farne deve aumentare giorno dopo giorno”.

Un reparto effettivamente rinnovato: “Infatti stiamo lavorando tanto, siamo io e Birindelli con De Vitis, e poi tutti gli elementi nuovi sono giocatori, salvo Hermannsson, che hanno già fatto qualche campionato di B”.

Tra i pali invece un nuovo volto, Nicolas Andrade: “Con lui mi conoscevo già e quindi quando mi è arrivata la chiamata prima che uscisse la notizia ero molto contento sia per le qualità tecniche che per quelle umane, era la giusta persona per sostituire Gori. Abbiamo condiviso momenti importanti a Verona e sono felice di rincontrarlo qui. I portieri sono sempre un po’ metti, lui è un po’ spericolato ma con coscienza”.

Affrontato tanti attaccanti forti, che impressione ti ha fatto Lorenzo Lucca? : “Sicuramente è un buon giocatore, giovanissimo, bisogna lasciarlo crescere. Fisicamente si assomiglia all’airone Caracciolo, è un 2000, non deve sentire troppo le pressioni e migliorarsi perché ad ora non ha fatto ancora niente. Non deve mollare un centimetro”.

In difesa invece sono arrivati Leverbe ed Hermannsson: “Caratterialmente sono tutti e due ottimi ragazzi, Hermannsson è uno sveglio: è arrivato, non sapeva parlare italiano ma sapeva già capire le dinamiche di gioco. Come giocatori Hermannsson ha più esperienza, però si è comportato benissimo avendo giocato in un calcio meno tecnico. Leverbe è forte fisicamente, di testa, bravo con i piedi, poi sono giocatori esperti e alcune letture le capiscono già”.

Un Pisa multietnico: “Cohen si è ambientato anche lui benissimo, ogni tanto scrive qualche messaggio sul gruppo di squadra, corretto da google traduttore ma scrive cose completamente diverse da quello che vorrebbe dire ma sta migliorando il livello di comunicazione. È arrivato anche Nagy, lui ha già giocato in Italia e sa parlare italiano.

Stiamo costruendo però un gran gruppo: il Pisa ha sempre cercato oltre al calciatore anche l’uomo. Noi “vecchi” abbiamo una responsabilità maggiore, ma se trovi i ragazzi giusti non devi fare un lavoro eccessivo per unire la squadra. È stato bello al goal di Lucca che si sono alzati tutti anche dalla panchina, è un fattore che ci dice che sta crescendo un gruppo nuovo e solido”.

Pisa che quest’anno potrà sfruttare maggiormente le palle inattive: “Sono fondamentali sia in fase offensiva che difensiva, quest’anno abbiamo molto più centimetri e dovremmo sfruttarlo a nostro favore”.

Di questi 3 anni a Pisa è il Pisa più forte:Non saprei, ci sono tanti giocatori diversi, dipende sempre poi dal legame si crea nel contesto. Magari qualitativamente i giocatori di quest’anno hanno più esperienza rispetto ai primi anni di Serie B. Penso sia determinato tutto dal gruppo e da quello che si crea”.

Finalmente tifosi: “Ho visto il primo pubblico a Cremona ma ero arrivato da poco ed ero in tribuna. Li ho visti poi solamente con il Chievo ed il Perugia. Il corteo prima della Spal è stato pazzesco, solo entrare in campo e sentire l’applauso è bellissimo.  È stato fondamentale contro la Spal averli, in una partita così senza pubblico forse non l’avremmo portata a casa”.

Difficile certamente convivere nel contesto della pandemia: “Contesto particolare, però credo che piano piano con il buon senso e le precauzioni se ne possa uscire. Spero si potranno riempire sempre di più gli stadi”.

Per Antonio Caracciolo tante presenze in Serie B:E’ un campionato che ho fatto tante volte, ogni anno che passa il livello si alza sempre ed anche quest’anno si è alzato notevolmente. Ci sarà da sudare”.

C’è una squadra che ti incuriosisce? : “Secondo me la Cremonese perché ha fatto tanti acquisti importanti. Mi ha impressionato il Como ed ho visto molto forte sul lato offensivo la Ternana. Anche Alessandria e Perugia sono squadra interessanti con un pressing alto ed offensivo”.

E il Pisa dove può arrivare? :Spero solo che quest’inizio di stagione ci dia entusiasmo, di ricaricare le pile. Bisogna rimboccarci le maniche e lavorare il doppio di quello fatto fino ad ora”.

Il prossimo avversario sarà la Ternana:Sarà una squadra che ci aspetterà con il coltello tra i denti, lo scorso anno hanno ammazzato il campionato in Serie C. Era partita benissimo in stagione con la Coppa Italia, non si aspettavano di partire con due sconfitte anche se immeritate. Non dobbiamo prenderla sottogamba, loro resetteranno le pile, bisogna andare più cattivi e più concentrati”.

Che tappa è per te Pisa dopo 18 mesi? : “A Verona mi sono trovato benissimo, a Cremona ho avuto un periodo che non ero al 100%. Quando sono arrivato a Pisa sono rinato e mi sento ai livelli di Verona. Mia moglie, mio figlio stanno benissimo, mi sono trovato bene in città, ho trovato persone che mi hanno accolto come fossi subito un loro amico. Non ho mai pensato di andare via, voglio cercare di fare bene per il Pisa, per me, sperando di raggiungere traguardi importanti qui”.

“Oh Lord, Vaarda Gio”: il nuovo singolo di Davide Van De Sfroos e Zucchero

Nuova collaborazione tra Davide Van De Sfroos e Zucchero, che hanno unito le loro voci per il nuovo singolo “Oh Lord, Vaarda Gio”, in uscita il 3 settembre. Dopo “Gli spaesati”, un omaggio alla letteratura del suo territorio, Davide torna in coppia con il signore del blues italiano per un singolo intimista che anticipa l’album “Maader Folk”, in uscita il 17 settembre.

Il nuovo singolo è una preghiera dalle sonorità gospel, una ballad dal messaggio potentissimo in cui le calde voci di Van de Sfroos e Zucchero si amalgamano fino a fondersi in una sentita richiesta di protezione a chi ci veglia da lassù. In un periodo storico dominato dall’incertezza, dalle difficoltà e dalle infinite incomprensioni tra gli uomini, gli artisti si fanno portavoce di quella fetta di mondo ancora fiduciosa in un radicale e salvifico cambiamento.

“OH LORD, VAARDA GIO è una canzone che aspettava da tempo di uscire dal cassetto, di essere arrangiata, musicata e cantata. Il momento è arrivato proprio durante il lockdown, quando tutti avevano più che mai bisogno di una canzone vagamente spirituale e mistica” commenta Davide Van de Sfroos. “Vista la struttura del ritornello, con questa “Oh Lord, please tell me”, mi è venuto subito in mente Zucchero. E lui, oltre ad accettare, ha fatto di più: ha cantato nel suo dialetto, cosa che non fa abitualmente, regalando al brano sfumature inedite”.

Bologna: incendio di vegetazione a fianco dell’A14

Ieri pomeriggio, mercoledì 1 settembre, verso le 17.00, i Vigili del Fuoco sono intervenuti con tre squadre per spegnere un incendio in un’area erbosa e boschiva a lato dell’A14, tra Bologna e Casalecchio in direzione nord.

I vigili hanno circoscritto e domato le fiamme, evitando che si propagassero. Sul posto sono accorse anche la Polizia Stradale e Aspi, non si registrano persone coinvolte.

Incidenti sul lavoro. Perché?

Sembra non trovare una fine, la serie drammatica degli incidenti, spesso mortali, che hanno costellato questi mesi del 2021 sui luoghi di lavoro. Secondo i dati dell’Osservatorio indipendente sui morti sul lavoro, al 29 agosto sono 942 i decessi. Un numero allarmante.

Basta leggere alcuni titoli di cronaca locale:

Il 24 agosto un 91enne contadino è morto schiacciato da una rotoballa di fieno. È accaduto a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano. L’anziano è morto sul colpo.

il 25 agosto ha perso la vita un elettricista 49 enne, dipendente di un’azienda esterna, impegnato in un’attività di manutenzione presso una ditta a Monteveglio, in Valsamoggia nel bolognese. Il 49 enne era salito su una scala dalla quale poi è caduto da un’altezza di 15 metri mentre stava riparando l’impianto elettrico di un capannone.

Il 30 agosto un operaio di 36 anni è rimasto seriamente ferito all’interno di una scuola elementare, in un cantiere edile ad  Asola, nel  Mantovano. L’uomo ha riportato uno schiacciamento al cranio e al torace.

Ma si era arrivati alla fine del mese scorso, già scossi da altre due morti bianche.  Quella di Luana D’Orazio, di appena 22 anni, operaia presso un’azienda tessile di Oste, frazione di Montemurlo, in provincia di Prato. Era il 5 maggio scorso quando la giovane, mamma di un bimbo di 5 anni, è rimasta incastrata in un macchinario tessile, un orditoio che non le ha dato scampo.

E il 3 agosto a perdere la vita nel modenese, a Camposanto, Laila El Harim, 40 enne. La donna mentre si trovava al lavoro presso un’azienda di packaging, è stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio.

E le domande si susseguono: Perché? La formazione viene fatta? Come viene fatta? I controlli quando e come vengono fatti?

Il terreno del ‘lavoro’ nel senso più generico del termine, è vasto quanto sdrucciolevole e comprende numerosissimi ambiti. La sicurezza sul lavoro è un argomento delicato e stringente, regolato dalla legislazione. Il riferimento normativo fondamentale è il Testo Unico sulla Sicurezza, DL 81/08 coordinato dall’allora Governo Prodi, in particolare dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che in quell’anno faceva capo a Cesare Damiano.

Desidero iniziare partendo proprio dalla Formazione. A rispondere alle mie domande un esperto a livello nazionale, Franco Amicucci tra i pionieri della formazione eLearning in Italia. Nel 2000 ha fondato la  Amicucci Formazione.

A lui ho chiesto subito un commento sui numeri in continua crescita degli incidenti sul lavoro

Risposta: Purtroppo è vero stanno tornando ad aumentare gli incidenti sul posto di lavoro, mentre diminuiscono quelle dovute al Covid come è accaduto lo sorso anno. Inoltre nel 2020 grazie allo smart working sono diminuiti anche gli incidenti sul lavoro, come quelli nel percorso casa-lavoro.

Domanda: L’incidente sul lavoro però mi sembra sia solo la punta di un iceberg che nasconde tante problematiche, dal lavoro nero, alla poca formazione e altro ancora

Risposta: E’ vero, non si può parlare di lavoro senza rendere evidenti queste differenze che esistono. Per esempio nel lavoro impiegatizio non ci sono i rischi a cui sono soggetti i lavoratori attivi nell’edilizia, in agricoltura e in altri ambiti dove è esteso l’utilizzo di macchinari o dove la situazione stessa è a rischio, come lavorare ad un’altezza di 20 metri su un carro ponte o stare su un trattore.

Poi in questi settori i più esposti sono i lavoratori interinali, i giovani non preparati, i lavoratori in nero. Una situazione, come dicevo, molto variegata di cui tenere conto.

Premesso che la formazione per la sicurezza sul lavoro è obbligatoria, in alcuni ambiti andrebbe moltiplicata per tre, in altri è addirittura insufficiente, in altri viene vista come dovrebbe, cioè utile. Inoltre un altro elemento da tenere in considerazione nella valutazione della sicurezza sul lavoro e lo stress psicofisico del lavoratore.

(Un aspetto su cui si sofferma l’Articolo 28 Comma 1 del Decreto Legge 81/2008: dall’1 agosto 2010 è entrato in vigore definitivamente l’obbligo di valutare il fattore stress lavoro-correlato all’interno della valutazione di rischi. N.d.r.)

Domanda: Che sia importante oltre che obbligatoria la formazione lo abbiamo sottolineato, ma come viene effettuata?

Risposta: Ci sono ore minime che ogni lavoratore deve fare. Non solo lui ma anche il datore di lavoro. La formazione di base per tutti è di un minimo 8 ore. Poi c’è la formazione specialistica che va fatta solo per i lavoratori esposti a rischi specifici. Inoltre c’è una formazione legata al datore di lavoro e al responsabile della sicurezza aziendale, che ogni azienda è tenuta ad avere. Il datore di lavoro ha il compito di allestire e predisporre gli ambienti che eliminino ogni fattore di rischio, il lavoratore oltre alla formazione specifica sulla sua attività deve anche lavorare sul proprio atteggiamento, sulla sua attenzione, sulla sua responsabilità verso ciò che fa.

Domanda: Nell’organizzare e portare avanti corsi di formazione aziendale cosa notate?

Risposta: Quello che noi osserviamo è che la formazione sulla sicurezza è quella più estesa nel nostro Paese perché obbligatoria e per via delle multe salate nel caso vengano scoperte mancanze in eventuali controlli.

Il tema però non è se viene o non viene fatta, ma come viene fatta, perché proprio per il fatto di essere obbligatoria spesso non viene fatta bene. In troppi ambienti non viene affrontato seriamente il tema. In quei casi capita che si coinvolgono i lavoratori, le cui firme confermano la loro presenza al corso, lo stesso che in quei casi viene effettuato in modo leggero. La formazione invece, ripeto, va fatta sempre seriamente e tenendo conto delle diversificazioni a cui abbiamo già accennato. A fattori di rischio più evidenti n certi settori piuttosto che in altri, perciò la formazione dovrà essere consona alle varie tipologie di lavoro.

A questo proposito la formazione va fatta in presenza per chi usa macchinari e strumentazioni, per altri settori, come il lavoro impiegatizio, può essere fatta tranquillamente anche on line. Non da ultimo voglio sottolineare che una formazione ben fatta, aiuta anche la persona ad affrontare la conoscenza di sé, dei suoi processi attentivi, di come funziona la nostra mente, il nostro pensiero, la nostra attenzione. Proprio perché gli infortuni avvengono prevalentemente quando si è distratti o quando si è emotivamente alterati o quando si è troppo stanchi. Per questo la formazione deve lavorare sulla conoscenza di se stessi per conoscere i propri limiti, in generale e quotidianamente.

Domanda: Cosa balza all’occhio quando andate nelle aziende a fare formazione?

Risposta: I più recalcitranti sono quelle persone che ritengono di non averne bisogno, con la presunzione di essere a posto. Le statistiche invece ci dicono che una parte importante degli infortuni che accadono sul lavoro, avviene per un eccesso di confidenza, un eccesso di sicurezza. Quando le persone si sentono troppo sicure, si tolgono ad esempio il casco quando sono nell’edilizia, o in altri casi allentano qualche sistema di sicurezza per lavorare più velocemente, ma tanti altri possono essere gli esempi di questa ‘mala sensazione di confidenza’ col lavoro da svolgere.

Fine prima puntata, nella prossima un nuovo ospite

Patrizia Santini

 (foto di Kateryna Babaieva from Pexels)

Lite condominiale per una grigliata finisce in tragedia: uccide il vicino di 34 anni

Lite condominiale degenerata in tragedia ieri, mercoledì 1 settembre, a Milano, dove un uomo di 34 anni ha perso la vita. La vittima, un pluripregiudicato, stava facendo un barbecue con gli amici nello spazio comune del condominio, ma il fumo e il chiasso hanno indispettito un vicino 72enne, che ha iniziato a lamentarsi.

Poco dopo l’anziano è arrivato in cortile con una pistola, regolarmente denunciata, pretendendo che andassero via. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, è scoppiato un diverbio acceso e l’anziano ha sparato due colpi in aria, a quel punto il 72enne è stato attaccato dalla vittima o da uno dei suoi amici. Nella colluttazione l’anziano avrebbe sparato al vicino, centrandolo al petto.

Anche l’anziano è stato portato in ospedale per esser medicato per le percosse ricevute. Da quanto risulta gli inquirenti, la vittima era nota in zona per l’atteggiamento violento: a giugno aveva picchiato un marocchino in un bar, provocandogli una prognosi di 40 giorni.

(foto di repertorio)

Bruce Springsteen: “Se il tour 2022 si farà, Ferrara molto probabilmente ospiterà The Boss”

Ferrara potrebbe ospitare una data del tour 2022 di Bruce Springsteen! A dare la notizia è il promoter Claudio Trotta: “Se il tour ci sarà, e per saperlo è fondamentale che la situazione europea si chiarisca, Ferrara sarà una delle città che molto probabilmente ospiterà The Boss. Mi auguro che la conferma del tour sia entro la fine del mese”.

L’anticipazione arriva a margine della presentazione del Comfort Festival, format da lui ideato che si terrà il 3 e 4 settembre al Parco Bassani (luogo in cui vorrebbe che si tenesse lo spettacolo di Springsteen). Nelle due giornate sul palco ferrarese si alterneranno artisti del calibro di Edoardo Bennato, Gianluca Grignani, Morgan, Stefano di Battista, Joe Bastianich e Nick Lowe: due palchi per un totale di 30 artisti per quasi 16 ore di musica.

“Stiamo lanciando una nuova idea che attinge alla vecchia idea dello stare bene insieme, lontano dagli spettacoli di massa, ma con forte attenzione al comfort, all’agio del pubblico”, ha spiegato Trotta. Per assistere agli spettacoli si potrà scegliere se utilizzare sedie, sdraio, sistemarsi nel prato, con le zonizzazioni, oppure sdraiarsi sull’erba, anche con un proprio telo. “La scelta di aprire questo parco a eventi artistici ha un significato straordinario. Il Comfort festival – commenta il direttore generale del Teatro Comunale, Moni Ovadiariporta, in tempi difficili, la dimensione sociale alla sua dimensione vera della condivisione, dello stare insieme”.

I Kiss rimandano altre date del tour: anche Gene Simmons ha il Covid

Dopo Paul Stanley, anche Gene Simmons si è ammalato di Covid-19 e la band è stata costretta a posticipare alcuni concerti. Secondo quanto hanno riferito i Kiss, il cantante ha sintomi lievi e il resto della band e dello staff rimarrà in isolamento per i prossimi 10 giorni. Se tutto andrà bene, il ritorno sulle scene è previsto per il 9 settembre al FivePoint Amphiteatre di Irvine, California.

I Kiss avevano ripreso il tour d’addio, “End of the Road”, alle scene il 18 agosto, dopo più di un anno di pausa forzata a causa della pandemia, interrotta solo dal concerto evento di capodanno a Dubai. Purtroppo, dopo soli 4 concerti la band è stata costretta a fermarsi per la positività di Stanley. Tempo fa avevano affermato che tutta la band e lo staff si era sottoposto al vaccino, infatti il chitarrista si è ripreso in pochissimo tempo.

Spice Girls, il 29 ottobre uscirà “Spice25”!

Era il 4 novembre del 1996 quando usciva “Spice”, l’album d’esordio delle Spice Girls, il primo dei tre pubblicati dalle cinque ragazze inglesi: Mel B, Mel C, Emma Bunton, Geri Halliwell e Victoria Adams.

Sono passati venticinque anni da quello storico album con il quale le Spice Girls conquistarono le classifiche di vendita in tutto il mondo, imponendo il “girl power” in un mondo discografico all’epoca dominato da Backstreet Boys, Take That e 5ive, le cosiddette “boy band”.

C’è chi afferma, addirittura, che esiste un mondo prima di “Wannabe”, il loro primo singolo, e un mondo dopo “Wannabe” per sottolineare l’importanza di quell’esordio discografico, non solo per la musica ma anche per il costume.

Per celebrare questo compleanno speciale, il 29 ottobre uscirà “Spice25”, la versione deluxe di quell’album. Il progetto, curato interamente dalla band, sarà proposto in doppio volume, con le versioni originali dei brani ed edizioni inedite. Per l’occasione è stata lanciata anche una versione alternativa di “Say You’ll Be There” con un solo di sax al posto dell’armonica di Judd Lander.

Mel B celebra i venticinque anni con queste parole: “Tutto quello che ho sempre voluto era essere accettata e far sì che tutti intorno a me (gay, etero, bruni, neri, timidi o casinisti) sentissero di poter celebrare chi sono e di essere liberi di essere se stessi. Tutto ciò che spero, 25 anni dopo, è che il messaggio sia arrivato forte e chiaro. È vero che alla fine l’amore è tutto ciò di cui hai bisogno, quindi ringrazio tutti coloro che hanno comprato i dischi delle Spice Girls o sono rimasti sotto la pioggia per salutarci, o si sono vestiti di rosa, con una tuta da ginnastica, una parrucca rossa, una tuta leopardata o avessero il ​​broncio iconico di Vic (Victoria Adams/Beckham)”.

Milano, 13enne morto in monopattino: indagato il proprietario del mezzo

Dopo il tragico incidente a Sesto San Giovanni (Milano), dove un 13enne ha perso la vita per esser caduto da un monopattino, la Procura dei Minori di Milano ha iscritto nel registro degli indagati il 17enne che lunedì ha prestato il mezzo all’amico. L’accusa è di omicidio colposo per omissione, in quanto il proprietario avrebbe permesso a un minore di 14 anni di utilizzare il monopattino in luogo pubblico senza casco.

Dopo la tragedia di lunedì, il sindaco di Sesto ha firmato un’ordinanza che prevede l’obbligo di utilizzo del casco e un limite dei 20 km orari sulle piste ciclabili in città. “Affrontino il problema a Roma. Questa tragedia ha scosso l’intero Paese: non si può morire a 13 anni cadendo da un monopattino elettrico. E proprio per questo, prima che altri schianti mortali si verifichino sulle nostre strade, sarebbe bene che a Roma affrontassero la questione senza alcun tentennamento”, da detto Di Stefano, come riporta Tgcom24.

In una nota il sindaco ha aggiunto che “in attesa che il Parlamento approvi al più presto una legge per regolamentare l’uso di questi mezzi, equiparandoli a ciclomotori, che come abbiamo visto in diverse occasioni possono essere davvero pericolosi, abbiamo deciso di intervenire, per quanto di nostra competenza, con l’obiettivo di iniziare a comporre un quadro normativo chiaro e preciso. Il casco è una protezione fondamentale in grado di fare la differenza e salvare la vita in caso di incidenti e cadute. Va usato sempre”.

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Giorgia debutta come attrice in “Scordato”, il nuovo film di Rocco Papaleo

Al via le riprese di “Scordato”, il quarto e nuovo film da regista di Rocco Papaleo che torna in Lucania per girare la sua nuova pellicola. Con Papaleo ci sarà anche Giorgia, al suo esordio nel cinema, ad affiancare il cast formato da Simone Corbisiero, Angela Curri, Giuseppe Ragone, Anna Ferraioli, Manola Rotunno e Antonio Petrocelli.

Il nuovo film, che vede Papaleo nei panni di regista e sceneggiatore con Walter Lupo, ha una nota autobiografica. Infatti il protagonista soffre, proprio come l’autore, di potenti mal di schiena.

 

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Ecco la sinossi ufficiale:
la vita di Orlando, mite accordatore di pianoforti, tormentato da dolori alla schiena, cambia quando incontra Olga, un’affascinante fisioterapista, che gli diagnostica una contrattura “emotiva” e gli chiede di portarle una sua foto da giovane, così che lei possa aiutarlo a risolvere i suoi problemi. L’insolita richiesta spingerà Orlando a mettersi in viaggio e a rivivere quasi come uno spettatore gli eventi della sua vita che lo hanno reso l’uomo solitario e “contratto” che è oggi.

 

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Antonio Caracciolo: “Ottimo inizio, dobbiamo tornare con più determinazione di prima”.

Nell’intervista trasmessa durante la prima puntata della trasmissione “Il Neroazzurro“, in onda ogni martedí su 50 Canale, Antonio Caracciolo, difensore del Pisa SC, racconta questo inizio di stagione con due successi alle prime due sfide:  “L’inizio del campionato è stato ottimo, con due vittorie, zero goal subiti, è stato perfetto. Abbiamo ritrovato i tifosi ed è stata una sensazione strana, dal silenzio al rumore, alle voci, è stato molto bello”.

Importante partire con due sfide senza appunto prendere goal: “Siamo solo all’inizio, era giusto partire bene e dare un segnale, ora c’è la sosta dobbiamo ricaricare le pile e ripartire con più concentrazione e cattiveria. Stiamo lavorando molto di più sulla fase difensiva, ci sono tanti elementi nuovi che ci aiutano di più. Non è solo merito dei difensori ma di tutta la squadra.

Cerchiamo di essere più organizzati in fase difensiva, il mister ha corretto delle cose rispetto agli altri, se continuiamo così i frutti si vedranno. Questo deve essere un punto di partenza, la voglia di non prendere goal e di farne deve aumentare giorno dopo giorno”.

Un reparto effettivamente rinnovato: “Infatti stiamo lavorando tanto, siamo io e Birindelli con De Vitis, e poi tutti gli elementi nuovi sono giocatori, salvo Hermannsson, che hanno già fatto qualche campionato di B”.

Tra i pali invece un nuovo volto, Nicolas Andrade: “Con lui mi conoscevo già e quindi quando mi è arrivata la chiamata prima che uscisse la notizia ero molto contento sia per le qualità tecniche che per quelle umane, era la giusta persona per sostituire Gori. Abbiamo condiviso momenti importanti a Verona e sono felice di rincontrarlo qui. I portieri sono sempre un po’ metti, lui è un po’ spericolato ma con coscienza”.

Affrontato tanti attaccanti forti, che impressione ti ha fatto Lorenzo Lucca? : “Sicuramente è un buon giocatore, giovanissimo, bisogna lasciarlo crescere. Fisicamente si assomiglia all’airone Caracciolo, è un 2000, non deve sentire troppo le pressioni e migliorarsi perché ad ora non ha fatto ancora niente. Non deve mollare un centimetro”.

In difesa invece sono arrivati Leverbe ed Hermannsson: “Caratterialmente sono tutti e due ottimi ragazzi, Hermannsson è uno sveglio: è arrivato, non sapeva parlare italiano ma sapeva già capire le dinamiche di gioco. Come giocatori Hermannsson ha più esperienza, però si è comportato benissimo avendo giocato in un calcio meno tecnico. Leverbe è forte fisicamente, di testa, bravo con i piedi, poi sono giocatori esperti e alcune letture le capiscono già”.

Un Pisa multietnico: “Cohen si è ambientato anche lui benissimo, ogni tanto scrive qualche messaggio sul gruppo di squadra, corretto da google traduttore ma scrive cose completamente diverse da quello che vorrebbe dire ma sta migliorando il livello di comunicazione. È arrivato anche Nagy, lui ha già giocato in Italia e sa parlare italiano.

Stiamo costruendo però un gran gruppo: il Pisa ha sempre cercato oltre al calciatore anche l’uomo. Noi “vecchi” abbiamo una responsabilità maggiore, ma se trovi i ragazzi giusti non devi fare un lavoro eccessivo per unire la squadra. È stato bello al goal di Lucca che si sono alzati tutti anche dalla panchina, è un fattore che ci dice che sta crescendo un gruppo nuovo e solido”.

Pisa che quest’anno potrà sfruttare maggiormente le palle inattive: “Sono fondamentali sia in fase offensiva che difensiva, quest’anno abbiamo molto più centimetri e dovremmo sfruttarlo a nostro favore”.

Di questi 3 anni a Pisa è il Pisa più forte:Non saprei, ci sono tanti giocatori diversi, dipende sempre poi dal legame si crea nel contesto. Magari qualitativamente i giocatori di quest’anno hanno più esperienza rispetto ai primi anni di Serie B. Penso sia determinato tutto dal gruppo e da quello che si crea”.

Finalmente tifosi: “Ho visto il primo pubblico a Cremona ma ero arrivato da poco ed ero in tribuna. Li ho visti poi solamente con il Chievo ed il Perugia. Il corteo prima della Spal è stato pazzesco, solo entrare in campo e sentire l’applauso è bellissimo.  È stato fondamentale contro la Spal averli, in una partita così senza pubblico forse non l’avremmo portata a casa”.

Difficile certamente convivere nel contesto della pandemia: “Contesto particolare, però credo che piano piano con il buon senso e le precauzioni se ne possa uscire. Spero si potranno riempire sempre di più gli stadi”.

Per Antonio Caracciolo tante presenze in Serie B:E’ un campionato che ho fatto tante volte, ogni anno che passa il livello si alza sempre ed anche quest’anno si è alzato notevolmente. Ci sarà da sudare”.

C’è una squadra che ti incuriosisce? : “Secondo me la Cremonese perché ha fatto tanti acquisti importanti. Mi ha impressionato il Como ed ho visto molto forte sul lato offensivo la Ternana. Anche Alessandria e Perugia sono squadra interessanti con un pressing alto ed offensivo”.

E il Pisa dove può arrivare? :Spero solo che quest’inizio di stagione ci dia entusiasmo, di ricaricare le pile. Bisogna rimboccarci le maniche e lavorare il doppio di quello fatto fino ad ora”.

Il prossimo avversario sarà la Ternana:Sarà una squadra che ci aspetterà con il coltello tra i denti, lo scorso anno hanno ammazzato il campionato in Serie C. Era partita benissimo in stagione con la Coppa Italia, non si aspettavano di partire con due sconfitte anche se immeritate. Non dobbiamo prenderla sottogamba, loro resetteranno le pile, bisogna andare più cattivi e più concentrati”.

Che tappa è per te Pisa dopo 18 mesi? : “A Verona mi sono trovato benissimo, a Cremona ho avuto un periodo che non ero al 100%. Quando sono arrivato a Pisa sono rinato e mi sento ai livelli di Verona. Mia moglie, mio figlio stanno benissimo, mi sono trovato bene in città, ho trovato persone che mi hanno accolto come fossi subito un loro amico. Non ho mai pensato di andare via, voglio cercare di fare bene per il Pisa, per me, sperando di raggiungere traguardi importanti qui”.

“Oh Lord, Vaarda Gio”: il nuovo singolo di Davide Van De Sfroos e Zucchero

Nuova collaborazione tra Davide Van De Sfroos e Zucchero, che hanno unito le loro voci per il nuovo singolo “Oh Lord, Vaarda Gio”, in uscita il 3 settembre. Dopo “Gli spaesati”, un omaggio alla letteratura del suo territorio, Davide torna in coppia con il signore del blues italiano per un singolo intimista che anticipa l’album “Maader Folk”, in uscita il 17 settembre.

Il nuovo singolo è una preghiera dalle sonorità gospel, una ballad dal messaggio potentissimo in cui le calde voci di Van de Sfroos e Zucchero si amalgamano fino a fondersi in una sentita richiesta di protezione a chi ci veglia da lassù. In un periodo storico dominato dall’incertezza, dalle difficoltà e dalle infinite incomprensioni tra gli uomini, gli artisti si fanno portavoce di quella fetta di mondo ancora fiduciosa in un radicale e salvifico cambiamento.

“OH LORD, VAARDA GIO è una canzone che aspettava da tempo di uscire dal cassetto, di essere arrangiata, musicata e cantata. Il momento è arrivato proprio durante il lockdown, quando tutti avevano più che mai bisogno di una canzone vagamente spirituale e mistica” commenta Davide Van de Sfroos. “Vista la struttura del ritornello, con questa “Oh Lord, please tell me”, mi è venuto subito in mente Zucchero. E lui, oltre ad accettare, ha fatto di più: ha cantato nel suo dialetto, cosa che non fa abitualmente, regalando al brano sfumature inedite”.

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