Oggi, giovedì 17 dicembre, è il compleanno di Papa Francesco, che spegne 84 candeline. Jorge Mario Bergoglio, figlio di immigrati piemontesi, è nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires e oggi festeggerà in Vaticano.
Numerosi gli auguri arrivati da più parti, dal mondo della politica, dello spettacolo e anche da parte di tanta gente comune.
Tra gli altri sono giunti a Papa Bergoglio anche quelli del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha rivolto al Pontefice anche gli auguri di Natale, con una riflessione al momento difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia:
“Il Natale ormai alle porte, in vista del quale desidero farLe pervenire sentiti e affettuosi auguri, sarà celebrato in circostante del tutto particolari. Pur nel disagio che esse possono comportare, tali limitazioni dischiudono un richiamo agli aspetti più autentici ed essenziali di questa festa e del suo universale messaggio di fratellanza e di pace. Un messaggio, Padre Santo, di cui quest’anno le nostre comunità avvertono ancor più acutamente il bisogno”.
Negazionista, era andato in aula, al Bundestag (il Parlamento tedesco) con una mascherina bucherellata come provocazione. Ma ora ha contratto il Covid-19 ed è stato ricoverato in ospedale. Stiamo parlando di Thomas Seitz, deputato dell’estrema destra tedesca Afd.
Nel Parlamento tedesco, come in quello italiano, vige l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale e così Seitz si era presentato con la mascherina traforata in segno di protesta. Durante la seduta venne anche rimproverato da Claudia Roth (Verdi) Vicepresidente del Parlamento che gli offrì una FFP2, da lui rifiutata perché “contaminata”. Ne aveva poi indossata un’altra che si era fatto passare con una penna.
Intanto è di poco fa la notizia che anche il Presidente francese Emmanuel Macron è risultato positivo al Covid-19: “Il presidente della Repubblica – si legge in una nota diffusa dall’Eliseo e riportata dall’agenza Ansa – è stato diagnosticato ad oggi positivo al Covid-19. Questa diagnosi è stata stabilita in seguito ad un test RTCPR realizzato dalla comparsa dei primi sintomi. Conformemente alle indicazioni sanitarie in vigore applicabili a tutti, il presidente della Repubblica si isolerà per sette giorni. Continuerà a lavorare e a garantire le sue attività a distanza”.
Con le prime dosi dei vaccini anti-Covid si dovrebbe partire già a fine mese, non appena le agenzie del farmaco (l’Agenzia del farmaco europea, Ema, e quella italiana, Aifa) daranno il via libera. Poi la campagna vaccini da gennaio prenderà il via massicciamente: “Gli hub, la dotazione delle celle frigorifere e il sistema di distribuzione è già pronto a partire”
Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. La prima parte andrà al personale sanitario e poi agli operatori e ospiti delle Rsa.
La seconda parte spetterà alla popolazione più anziana, 11 milioni di cittadini che hanno più di sessant’anni, dai più anziani in giù, in base alla data di nascita. In questa seconda fase dovranno rientrare inoltre i lavoratori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio: forze dell’ordine, scuola, trasporto pubblico e anche le carceri.
Arcuri invierà alle Regioni un “libretto di istruzioni” per il vaccino e tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione.
La vita di due gemelli stroncata dal Covid-19: i due fratelli entrambi carabinieri sono morti dopo le complicanze del virus a distanza di qualche mese.
Si chiamavano Nicola e Michelangelo Sansipersico, avevano 56 anni ed erano originari di Toritto (Bari).
Nicola, Carabiniere in servizio a Voghera (Pavia), era morto durante la prima ondata, il 27 marzo scorso. L’altra notte se n’è andato, sempre per le complicanze di una polmonite da Covid-19, anche Michelangelo in servizio alla sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Bari.
Sulle pagine social ufficiali dei Carabinieri, viene espresso cordoglio per la recente scomparsa di Michelangelo: “Michelangelo Sansipersico da quasi 40 anni era nell’Arma dei Carabinieri, raggiungendo il grado apicale dei sottufficiali: Luogotenente Carica Speciale. La sua vita è stata portata via dal COVID19, ma non il suo ricordo: nessun collega lo dimenticherà mai. Il nostro affetto alla sua famiglia. Ciao Michelangelo”.
Ligabue sarà in video diretta venerdì 18 dicembre, dalle 12.00, durante Happy Hour con Enzo Ferrari e Clarissa Martinelli.
Ci parlerà del suo ultimo album “7” e della raccolta “7+7”, oltre all’ultimo singolo “Volente o nolente”, in duetto con Elisa. Inoltre ci parlerà del suo libro “È andata così” e del suo ritorno in live con “30 anni in un (nuovo) giorno”.
Non perdete la diretta radio e tv!
Potrete seguirci anche in Tv (digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 71), sulla App e in streaming su radiobruno.it.
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A una settimana dall’uscita, il nuovo progetto discografico di Luciano Ligabue, composto dal disco di inediti “7” e dalla raccolta “77+7” (77 singoli + il disco di inediti “7”), entra al primo posto della classifica FIMI/GfK TOP OF THE MUSIC degli album più venduti.
Il singolo “Volente o nolente” (ft. Elisa) è al primo posto della classifica dei brani più trasmessi in radio (fonte EarOne), e anche il video del brano è al numero 1 della EarOne Airplay Tv.
Il 7, un numero da sempre speciale per Ligabue, diventa protagonista di questa doppia uscita discografica (pubblicata e distribuita da Warner Music Italy) per celebrare i 30 anni di carriera del Liga: il disco di inediti “7”, acquistabile anche nell’esclusiva versione vinile (con vinile blu o con vinile rosso), contiene 7 brani, spunti che Luciano ha ritrovato, riscritto e prodotto ricavandone 7 nuove eccezionali canzoni, e la raccolta “77+7”, che contiene i 77 singoli che hanno fatto la storia del Liga, rimasterizzati nel 2020, e il disco di inediti “7”.
Luciano ha scoperto che i singoli che hanno fatto la sua storia musicale sono proprio 77, fatto davvero incredibile per la combinazione che siano esattamente quel numero e per la quantità che ci fa capire quanto in questi trent’anni, in media ogni cinque mesi, sia uscito un singolo di Ligabue.
I 77 singoli l’artista li ha tutti riassunti in un’esclusiva raccolta, unitamente al disco di inediti “7”, tra cui i singoli “La ragazza dei tuoi sogni” e “Volente o nolente” (primo vero duetto con ELISA), attualmente in radio e in digitale.
“7” segna la ritrovata collaborazione tra Ligabue e Fabrizio Barbacci, insieme hanno prodotto l’album e rimasterizzato quest’anno i 77 singoli che compongono la raccolta.
Questi i 7 brani che compongono il disco di inediti “7”:
1. La ragazza dei tuoi sogni
2. Mi ci pulisco il cuore
3. Si dice che
4. Un minuto fa
5. Essere umano
6. Oggi ho perso le chiavi di casa
7. Volente o nolente ft. ELISA
È disponibile in libreria e negli store digitali “È andata così” (Mondadori), l’autobiografia artistica di Luciano Ligabue, scritta a quattro mani con Massimo Cotto, che ripercorre la straordinaria trentennale carriera del “Liga”: canzoni, dischi, concerti, tour, eventi, libri, film e non solo… tra aneddoti, retroscena e dettagli creativi completamente inediti!
Il 19 giugno 2021 Luciano Ligabue tornerà live con “30 anni in un (nuovo) giorno”, l’evento in data unica, già “sold out” (100.000 biglietti venduti) in prevendita, che inaugurerà la RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo) nel segno della straordinaria carriera del Liga!
Vasco Rossi ha ricevuto il Nettuno d’Oro, il massimo riconoscimento del Comune di Bologna, dal sindaco Virginio Merola, in una cerimonia questo pomeriggio a Palazzo d’Accursio. Il rocker di Zocca, 68 anni, ha legato gran parte della sua storia professionale a Bologna fin dagli anni giovanili. Sentiamo Vasco
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha conferito il Nettuno d’Oro a Vasco Rossi. La cerimonia, senza pubblico nel rispetto delle misure di contenimento imposte dalla pandemia, si è svolta nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 dicembre, nella Sala Rossa del Comune di Bologna. L’assessore alla cultura Matteo Lepore ha letto durante la cerimonia le motivazioni del conferimento.
“Finalmente chiudiamo un cerchio. Sappiamo tutti che Vasco ha vissuto qui, ha studiato qui, ha cantato qui, ha prodotto qui – ha affermato il Sindaco Virginio Merola – e quindi riconosciamo quanto ha dato anche alla città di Bologna con la sua opera artistica, quanto ha dato con le sue canzoni e quanto ha dato con il suo modo di essere che a me piace molto. Anche se le tue canzoni sono diventate dei miti non ti ho mai visto attardarti sulla nostalgia e la malinconia. Ti ho sempre visto reattivo, al passo con i tempi e pronto a dire la tua anche con le tue canzoni. Questo mi piace molto, lo sottolineo perché non abbiamo bisogno di nicchie di malinconico rancore, abbiamo bisogno di andare avanti e di fare squadra insieme. Permettimi di dire che Bologna è un po’ specialista di questo, sia nel lamento ma soprattutto nel fare squadra insieme. Quindi per me, che come te ho vissuto negli anni ‘70 – io ero a Radio Città, la mitica Radio Città – so che tu eri direttore di Punto Radio, abbiamo vissuto l’esperienza delle radio libere e tante altre esperienze guardando al passato come un ricordo per andare avanti meglio nel presente e nel futuro. Di questo tuo modo di essere, che mi piace molto ed è un taglio che definisco davvero rock, ti ringrazio molto”.
“Grazie al Sindaco, grazie a Bologna per avermi dato questa onorificenza – ha detto Vasco Rossi nel suo intervento -. Sono onorato e felice di ricevere questo riconoscimento della città che mi ha accolto, mi ha nutrito l’anima e lo spirito, nella quale sono cresciuto, nella quale ho vissuto molte vite, nella quale vivo e che alla fine mi ha adottato.
Sono arrivato a Bologna a 16 anni per frequentare il Tanari e lì ho scoperto la mia vena artistica, grazie al professor Farinelli che è stata una figura molto importante per me. Il teatro, poi i primi dischi, il primo gruppo e il primo concerto.
Da Bologna è partita la mia carriera artistica di cantautore e poi di rocker, e la mia storia musicale rock nasce In Piazza Maggiore. Era il 26 maggio 1979 e lì in piazza, alle spalle la Basilica di San Petronio e intorno la cornice della galleria, feci il mio primo concerto.
Ci sono tornato adesso, è ancora là, uguale, splendida come testimone di nuove avventure.
Piazza Maggiore, suggestiva di notte e deserta, vuota, si è trasformata nel mio palcoscenico virtuale, speciale e set cinematografico magico per la scena di un film, il mio nuovo film che parte con ‘Una canzone d’amore buttata via’”.
Dopo il conferimento del Nettuno d’Oro, Vasco Rossi ha lasciato la sua firma sul Libro d’Onore degli Ospiti illustri della città.
Il Nettuno d’Oro è la più alta onorificenza conferita dal Sindaco del Comune di Bologna a partire dal 1974 a cittadini, istituzioni, aziende e associazioni che hanno onorato con la propria attività professionale e pubblica la città di Bologna. Il premio, assegnato con decreto del Sindaco, consiste in una riproduzione della statua del Nettuno posta sull’omonima fontana, uno dei simboli della città.
Di seguito le motivazioni del conferimento.
“Vasco Rossi nasce a Zocca, in provincia di Modena, il 7 febbraio 1952.
Scopre la musica da bambino, incoraggiato dalla madre Novella Corsi che lo iscrive a scuola di canto. Sulla musica del maestro Bononcini e le parole di Marengo, nel 1965, all’età di 13 anni, vince il concorso canoro “L’Usignolo d’oro” con la canzone “Come nelle fiabe”, commentando quella che potremmo definire la prima di una lunga serie di vittorie con la frase: “Mi sembra di sognare”. E la musica continuerà a farlo sognare anche nell’adolescenza, portandolo a fondare la sua prima band, i “Killer”, poi divenuti “Little Boys”.
Nel frattempo, già dall’adolescenza, inizia il suo legame con Bologna, quando dice no al collegio e si rifugia a casa di una zia, compiendo la scelta che nel tempo si rivelerà determinante per la sua carriera artistica.
Bologna lo accoglie, lo protegge e lo ispira.
Le persone che qui incontra accenderanno l’ultima miccia, quella che fa prendere il volo, fa esplodere il talento. Succede sui banchi dell’Istituto Tanari, dove Vasco Rossi arriva ogni mattina da Zocca: l’ora di italiano con il professor Italo Farinelli è ossigeno per aprirsi al mondo, acquisire capacità critica, non accettare ciò che viene imposto. Come Vasco Rossi dirà molti anni dopo, è quello “l’incontro più importante della mia vita”. Il 9 che il professor Farinelli dà al suo “Tema libero”, che contesta a suo modo la stessa idea di un tema senza un titolo, gli dà la conferma che con una penna in mano e la musica ad accompagnarlo, può fare magie.
Agli albori del successo c’è anche Punto Radio, che Vasco Rossi fonda con alcuni amici nel settembre del 1975: l’emittente è tra le prime private in Italia e la prima radio libera a ottenere una sentenza che abbatte il monopolio statale della radio di Stato. Nell’estate dell’anno successivo in Italia si contano circa 150 emittenti e lui ne rappresenta una controcorrente, i cui microfoni scendono per strada ad ascoltare le opinioni delle persone e dalle cui frequenze si cementa la passione per la musica italiana.
Anche stavolta Bologna fa la differenza perché è proprio all’ombra delle Due Torri che Vasco Rossi incontra le persone determinanti e i luoghi simbolo degli esordi della sua carriera: il suo primo produttore, Gaetano Curreri, col quale nello storico Studio A di Fonoprint nel 1977 registra il suo primo 45 giri (“Jenny”/“Silvia”), seguito dai suoi primi due album (“…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”, nel 1978, e “Non siamo mica gli americani!”, nel 1979); Guido Elmi che da Colpa d’Alfredo rimarrà al suo fianco fino alla fine; le ore passate; Bibi Ballandi che organizza il suo primo concerto nel cuore di Bologna, in Piazza Maggiore, nel 1979. E le osterie: quarant’anni dopo, la fotografia di una serata a tavola con Gianni Morandi e Lucio Dalla è un cimelio inestimabile.
La pubblicazione nel 1981 del suo quarto album, “Siamo solo noi”, ritenuto un vero e proprio inno generazionale, lo consacrerà icona del rock italiano o (come lui stesso si è definito) “provocautore”.
Oggi come allora, la risposta del pubblico è straripante: in Vasco Rossi le persone trovano un portavoce capace di riportare stati d’animo condivisi, interpretandoli in prima persona sul palcoscenico o scrivendoli per altri artisti (un esempio fra tutti “…E dimmi che non vuoi morire”, che riceverà il premio della critica al Festival di Sanremo di quell’anno, il 1997).
La sua carriera è costellata di traguardi importanti (come i 10 dischi di platino per “Gli spari sopra” o il Premio “Tenco” per il miglior album dell’anno nel ‘98, “Canzoni per me”), di record di vendite e date puntualmente da tutto esaurito, che hanno segnato la storia della musica rock contemporanea e riempito gli stadi, fino al record mondiale di oltre 225.000 spettatori paganti in una unica data, al Modena Park nel 2017.
Essere la colonna sonora della vita di una persona è una capacità rara: Vasco Rossi lo è per milioni di persone e di diverse generazioni. Un artista infatti entra nella quotidianità di ognuno di noi diventandoci amico, talvolta una via di svago o di fuga. Questa forse è la dote che maggiormente contraddistingue Vasco Rossi: mostrarci quanta forza possa celarsi nelle parole che ci sono familiari, raccontando senza filtri ma con semplicità scenari di ogni giorno in cui le persone si riconoscono. Essere come tutti, distinguendosi fra i tanti.
Vasco Rossi a Bologna è di casa. Il suo legame con la città, dove ha scelto di vivere e dove ha sede il suo studio, non si è mai interrotto. La sua musica è tornata nel cuore di Bologna proprio poche settimane fa, alla fine del 2020, quando ha deciso di girare in Piazza Maggiore il video della nuova canzone in uscita il primo gennaio del 2021.
Bologna è orgogliosa e grata di essere stata palco nella vita e nei tour di questo grande artista e in segno di profonda stima per la sua straordinaria carriera il Sindaco Virginio Merola conferisce a Vasco Rossi il Nettuno d’Oro”.
E’ arrivato il trailer di “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry”, il documentario di Apple TV+ che vede come protagonista Billie Eilish, l’artista dei record, vincitrice dei premi Artist of the Year, Album of the Year e Songwriter of the Year agli Apple Music Awards 2019.
Il documentario sarà disponibile a partire dal 26 febbraio 2021 e mostrerà un lato dell’artista finora sconosciuto, dall’infanzia al successo mondiale, divisa tra musica, palco, casa e famiglia.
Nella nota che accompagna il video si legge: “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry racconta la vera storia della cantautrice e la sua ascesa alla fama mondiale. Dal regista R.J. Cutler, il documentario offre uno sguardo profondamente intimo sul viaggio di questa straordinaria adolescente, a soli 17 anni, che vive la propria vita sulla strada, sul palco e casa con la sua famiglia, mentre scrive, registra e pubblica il suo album di debutto ‘When We All Fall Asleep, Where Do We Go?'”.
Le presenze alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano rimarranno contingentate fino al 6 gennaio, è quanto è stato deciso oggi dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, riunito dal prefetto Renato Saccone per dettare le linee delle attività di controllo per le festività natalizie.
In città saranno previsti anche presidi delle forze dell’ordine, con stazioni mobili in centro e ulteriori controlli negli esercizi pubblici, tutto per controllare che vengano rispettate le misure anti Covid: mantenimento delle distanze personali, utilizzo delle mascherine, bar e ristoranti con massimo quattro persone al tavolo e orario di chiusura fissato alle 18.
I locali che violeranno le misure rischieranno la sospensione dell’attività per cinque giorni. Anche i clienti che rimarranno nei locali o nell’immediate adiacenze potranno essere sanzionati: si ricorda che dopo l’orario di chiusura è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Il prossimo 8 gennaio uscirà “Venere e Marte” il nuovo singolo di Takagi & Ketra che vede la partecipazione di Marco Mengoni e Frah Quintale.
Il singolo ci presenta la parte più intima e riflessiva del noto duo di produttori che, fino ad oggi, ci ha abituati ad una bella serie di hit estive come “Amore E Capoeira”, con Giusy Ferreri e Sean Kingston, uscita nel giugno del 2018 e vincitrice di cinque dischi di platino, “Jambo”, ancora con Giusy Ferreri e il cantante OMI, uscita l’estate del 2019 e il più recente “Ciclone”, il singolo con Elodie, Mariah e i Gipsy Kings, pubblicato la scorsa estate e certificato doppio disco di platino. Il video ufficiale della canzone è tra i più visti del 2020.
La canzone racconta la storia d’amore che tutti vorrebbero vivere nella propria vita: una storia d’amore che prende resiste e si rafforza negli anni, supera promesse e incertezze, raggiungendo il massimo d’intensità quando, grazie a uno sguardo verso il cielo, Venere si unisce a Marte.
Quest’anno ci aspetta un vero Natale da presepe, infatti manca pochissimo per poter vedere la “Stella di Betlemme”. E’ un evento che capita ogni 800 anni e si tratta della rara congiunzione di Giove e Saturno, che darà vita a un’unico punto super luminoso nel cielo il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno.
Già da ora si possono ammirare in cielo a occhio nudo i due pianeti, che da domani creeranno un triangolo con la Luna. Per ammirare questo spettacolo della natura basterà guardare a sud-ovest, poco dopo il tramonto del sole. I pianeti si troveranno al limite tra le costellazioni del Sagittario e del Capricorno, ma col passare delle ore saranno sempre più bassi sull’orizzonte.
Secondo la rivista Forbes, gli avvistamenti saranno possibili per tutto il mese di dicembre, e in particolare il 21 dicembre, quando si verificherà l’allineamento tra Giove e Saturno, il primo dall’invenzione del telescopio. L’ultima volta che si è verificato questo fenomeno astronomico è stato nel medioevo e accadrà nuovo nel 2800. Questo evento celeste è stato interpretato come una possibile fonte della storia della natività della “Stella di Betlemme” della religione cristiana.
Oggi, giovedì 17 dicembre, è il compleanno di Papa Francesco, che spegne 84 candeline. Jorge Mario Bergoglio, figlio di immigrati piemontesi, è nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires e oggi festeggerà in Vaticano.
Numerosi gli auguri arrivati da più parti, dal mondo della politica, dello spettacolo e anche da parte di tanta gente comune.
Tra gli altri sono giunti a Papa Bergoglio anche quelli del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha rivolto al Pontefice anche gli auguri di Natale, con una riflessione al momento difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia:
“Il Natale ormai alle porte, in vista del quale desidero farLe pervenire sentiti e affettuosi auguri, sarà celebrato in circostante del tutto particolari. Pur nel disagio che esse possono comportare, tali limitazioni dischiudono un richiamo agli aspetti più autentici ed essenziali di questa festa e del suo universale messaggio di fratellanza e di pace. Un messaggio, Padre Santo, di cui quest’anno le nostre comunità avvertono ancor più acutamente il bisogno”.
Negazionista, era andato in aula, al Bundestag (il Parlamento tedesco) con una mascherina bucherellata come provocazione. Ma ora ha contratto il Covid-19 ed è stato ricoverato in ospedale. Stiamo parlando di Thomas Seitz, deputato dell’estrema destra tedesca Afd.
Nel Parlamento tedesco, come in quello italiano, vige l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale e così Seitz si era presentato con la mascherina traforata in segno di protesta. Durante la seduta venne anche rimproverato da Claudia Roth (Verdi) Vicepresidente del Parlamento che gli offrì una FFP2, da lui rifiutata perché “contaminata”. Ne aveva poi indossata un’altra che si era fatto passare con una penna.
Intanto è di poco fa la notizia che anche il Presidente francese Emmanuel Macron è risultato positivo al Covid-19: “Il presidente della Repubblica – si legge in una nota diffusa dall’Eliseo e riportata dall’agenza Ansa – è stato diagnosticato ad oggi positivo al Covid-19. Questa diagnosi è stata stabilita in seguito ad un test RTCPR realizzato dalla comparsa dei primi sintomi. Conformemente alle indicazioni sanitarie in vigore applicabili a tutti, il presidente della Repubblica si isolerà per sette giorni. Continuerà a lavorare e a garantire le sue attività a distanza”.
Con le prime dosi dei vaccini anti-Covid si dovrebbe partire già a fine mese, non appena le agenzie del farmaco (l’Agenzia del farmaco europea, Ema, e quella italiana, Aifa) daranno il via libera. Poi la campagna vaccini da gennaio prenderà il via massicciamente: “Gli hub, la dotazione delle celle frigorifere e il sistema di distribuzione è già pronto a partire”
Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. La prima parte andrà al personale sanitario e poi agli operatori e ospiti delle Rsa.
La seconda parte spetterà alla popolazione più anziana, 11 milioni di cittadini che hanno più di sessant’anni, dai più anziani in giù, in base alla data di nascita. In questa seconda fase dovranno rientrare inoltre i lavoratori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio: forze dell’ordine, scuola, trasporto pubblico e anche le carceri.
Arcuri invierà alle Regioni un “libretto di istruzioni” per il vaccino e tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione.
La vita di due gemelli stroncata dal Covid-19: i due fratelli entrambi carabinieri sono morti dopo le complicanze del virus a distanza di qualche mese.
Si chiamavano Nicola e Michelangelo Sansipersico, avevano 56 anni ed erano originari di Toritto (Bari).
Nicola, Carabiniere in servizio a Voghera (Pavia), era morto durante la prima ondata, il 27 marzo scorso. L’altra notte se n’è andato, sempre per le complicanze di una polmonite da Covid-19, anche Michelangelo in servizio alla sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Bari.
Sulle pagine social ufficiali dei Carabinieri, viene espresso cordoglio per la recente scomparsa di Michelangelo: “Michelangelo Sansipersico da quasi 40 anni era nell’Arma dei Carabinieri, raggiungendo il grado apicale dei sottufficiali: Luogotenente Carica Speciale. La sua vita è stata portata via dal COVID19, ma non il suo ricordo: nessun collega lo dimenticherà mai. Il nostro affetto alla sua famiglia. Ciao Michelangelo”.
Ligabue sarà in video diretta venerdì 18 dicembre, dalle 12.00, durante Happy Hour con Enzo Ferrari e Clarissa Martinelli.
Ci parlerà del suo ultimo album “7” e della raccolta “7+7”, oltre all’ultimo singolo “Volente o nolente”, in duetto con Elisa. Inoltre ci parlerà del suo libro “È andata così” e del suo ritorno in live con “30 anni in un (nuovo) giorno”.
Non perdete la diretta radio e tv!
Potrete seguirci anche in Tv (digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 71), sulla App e in streaming su radiobruno.it.
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A una settimana dall’uscita, il nuovo progetto discografico di Luciano Ligabue, composto dal disco di inediti “7” e dalla raccolta “77+7” (77 singoli + il disco di inediti “7”), entra al primo posto della classifica FIMI/GfK TOP OF THE MUSIC degli album più venduti.
Il singolo “Volente o nolente” (ft. Elisa) è al primo posto della classifica dei brani più trasmessi in radio (fonte EarOne), e anche il video del brano è al numero 1 della EarOne Airplay Tv.
Il 7, un numero da sempre speciale per Ligabue, diventa protagonista di questa doppia uscita discografica (pubblicata e distribuita da Warner Music Italy) per celebrare i 30 anni di carriera del Liga: il disco di inediti “7”, acquistabile anche nell’esclusiva versione vinile (con vinile blu o con vinile rosso), contiene 7 brani, spunti che Luciano ha ritrovato, riscritto e prodotto ricavandone 7 nuove eccezionali canzoni, e la raccolta “77+7”, che contiene i 77 singoli che hanno fatto la storia del Liga, rimasterizzati nel 2020, e il disco di inediti “7”.
Luciano ha scoperto che i singoli che hanno fatto la sua storia musicale sono proprio 77, fatto davvero incredibile per la combinazione che siano esattamente quel numero e per la quantità che ci fa capire quanto in questi trent’anni, in media ogni cinque mesi, sia uscito un singolo di Ligabue.
I 77 singoli l’artista li ha tutti riassunti in un’esclusiva raccolta, unitamente al disco di inediti “7”, tra cui i singoli “La ragazza dei tuoi sogni” e “Volente o nolente” (primo vero duetto con ELISA), attualmente in radio e in digitale.
“7” segna la ritrovata collaborazione tra Ligabue e Fabrizio Barbacci, insieme hanno prodotto l’album e rimasterizzato quest’anno i 77 singoli che compongono la raccolta.
Questi i 7 brani che compongono il disco di inediti “7”:
1. La ragazza dei tuoi sogni
2. Mi ci pulisco il cuore
3. Si dice che
4. Un minuto fa
5. Essere umano
6. Oggi ho perso le chiavi di casa
7. Volente o nolente ft. ELISA
È disponibile in libreria e negli store digitali “È andata così” (Mondadori), l’autobiografia artistica di Luciano Ligabue, scritta a quattro mani con Massimo Cotto, che ripercorre la straordinaria trentennale carriera del “Liga”: canzoni, dischi, concerti, tour, eventi, libri, film e non solo… tra aneddoti, retroscena e dettagli creativi completamente inediti!
Il 19 giugno 2021 Luciano Ligabue tornerà live con “30 anni in un (nuovo) giorno”, l’evento in data unica, già “sold out” (100.000 biglietti venduti) in prevendita, che inaugurerà la RCF Arena di Reggio Emilia (Campovolo) nel segno della straordinaria carriera del Liga!
Vasco Rossi ha ricevuto il Nettuno d’Oro, il massimo riconoscimento del Comune di Bologna, dal sindaco Virginio Merola, in una cerimonia questo pomeriggio a Palazzo d’Accursio. Il rocker di Zocca, 68 anni, ha legato gran parte della sua storia professionale a Bologna fin dagli anni giovanili. Sentiamo Vasco
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha conferito il Nettuno d’Oro a Vasco Rossi. La cerimonia, senza pubblico nel rispetto delle misure di contenimento imposte dalla pandemia, si è svolta nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 dicembre, nella Sala Rossa del Comune di Bologna. L’assessore alla cultura Matteo Lepore ha letto durante la cerimonia le motivazioni del conferimento.
“Finalmente chiudiamo un cerchio. Sappiamo tutti che Vasco ha vissuto qui, ha studiato qui, ha cantato qui, ha prodotto qui – ha affermato il Sindaco Virginio Merola – e quindi riconosciamo quanto ha dato anche alla città di Bologna con la sua opera artistica, quanto ha dato con le sue canzoni e quanto ha dato con il suo modo di essere che a me piace molto. Anche se le tue canzoni sono diventate dei miti non ti ho mai visto attardarti sulla nostalgia e la malinconia. Ti ho sempre visto reattivo, al passo con i tempi e pronto a dire la tua anche con le tue canzoni. Questo mi piace molto, lo sottolineo perché non abbiamo bisogno di nicchie di malinconico rancore, abbiamo bisogno di andare avanti e di fare squadra insieme. Permettimi di dire che Bologna è un po’ specialista di questo, sia nel lamento ma soprattutto nel fare squadra insieme. Quindi per me, che come te ho vissuto negli anni ‘70 – io ero a Radio Città, la mitica Radio Città – so che tu eri direttore di Punto Radio, abbiamo vissuto l’esperienza delle radio libere e tante altre esperienze guardando al passato come un ricordo per andare avanti meglio nel presente e nel futuro. Di questo tuo modo di essere, che mi piace molto ed è un taglio che definisco davvero rock, ti ringrazio molto”.
“Grazie al Sindaco, grazie a Bologna per avermi dato questa onorificenza – ha detto Vasco Rossi nel suo intervento -. Sono onorato e felice di ricevere questo riconoscimento della città che mi ha accolto, mi ha nutrito l’anima e lo spirito, nella quale sono cresciuto, nella quale ho vissuto molte vite, nella quale vivo e che alla fine mi ha adottato.
Sono arrivato a Bologna a 16 anni per frequentare il Tanari e lì ho scoperto la mia vena artistica, grazie al professor Farinelli che è stata una figura molto importante per me. Il teatro, poi i primi dischi, il primo gruppo e il primo concerto.
Da Bologna è partita la mia carriera artistica di cantautore e poi di rocker, e la mia storia musicale rock nasce In Piazza Maggiore. Era il 26 maggio 1979 e lì in piazza, alle spalle la Basilica di San Petronio e intorno la cornice della galleria, feci il mio primo concerto.
Ci sono tornato adesso, è ancora là, uguale, splendida come testimone di nuove avventure.
Piazza Maggiore, suggestiva di notte e deserta, vuota, si è trasformata nel mio palcoscenico virtuale, speciale e set cinematografico magico per la scena di un film, il mio nuovo film che parte con ‘Una canzone d’amore buttata via’”.
Dopo il conferimento del Nettuno d’Oro, Vasco Rossi ha lasciato la sua firma sul Libro d’Onore degli Ospiti illustri della città.
Il Nettuno d’Oro è la più alta onorificenza conferita dal Sindaco del Comune di Bologna a partire dal 1974 a cittadini, istituzioni, aziende e associazioni che hanno onorato con la propria attività professionale e pubblica la città di Bologna. Il premio, assegnato con decreto del Sindaco, consiste in una riproduzione della statua del Nettuno posta sull’omonima fontana, uno dei simboli della città.
Di seguito le motivazioni del conferimento.
“Vasco Rossi nasce a Zocca, in provincia di Modena, il 7 febbraio 1952.
Scopre la musica da bambino, incoraggiato dalla madre Novella Corsi che lo iscrive a scuola di canto. Sulla musica del maestro Bononcini e le parole di Marengo, nel 1965, all’età di 13 anni, vince il concorso canoro “L’Usignolo d’oro” con la canzone “Come nelle fiabe”, commentando quella che potremmo definire la prima di una lunga serie di vittorie con la frase: “Mi sembra di sognare”. E la musica continuerà a farlo sognare anche nell’adolescenza, portandolo a fondare la sua prima band, i “Killer”, poi divenuti “Little Boys”.
Nel frattempo, già dall’adolescenza, inizia il suo legame con Bologna, quando dice no al collegio e si rifugia a casa di una zia, compiendo la scelta che nel tempo si rivelerà determinante per la sua carriera artistica.
Bologna lo accoglie, lo protegge e lo ispira.
Le persone che qui incontra accenderanno l’ultima miccia, quella che fa prendere il volo, fa esplodere il talento. Succede sui banchi dell’Istituto Tanari, dove Vasco Rossi arriva ogni mattina da Zocca: l’ora di italiano con il professor Italo Farinelli è ossigeno per aprirsi al mondo, acquisire capacità critica, non accettare ciò che viene imposto. Come Vasco Rossi dirà molti anni dopo, è quello “l’incontro più importante della mia vita”. Il 9 che il professor Farinelli dà al suo “Tema libero”, che contesta a suo modo la stessa idea di un tema senza un titolo, gli dà la conferma che con una penna in mano e la musica ad accompagnarlo, può fare magie.
Agli albori del successo c’è anche Punto Radio, che Vasco Rossi fonda con alcuni amici nel settembre del 1975: l’emittente è tra le prime private in Italia e la prima radio libera a ottenere una sentenza che abbatte il monopolio statale della radio di Stato. Nell’estate dell’anno successivo in Italia si contano circa 150 emittenti e lui ne rappresenta una controcorrente, i cui microfoni scendono per strada ad ascoltare le opinioni delle persone e dalle cui frequenze si cementa la passione per la musica italiana.
Anche stavolta Bologna fa la differenza perché è proprio all’ombra delle Due Torri che Vasco Rossi incontra le persone determinanti e i luoghi simbolo degli esordi della sua carriera: il suo primo produttore, Gaetano Curreri, col quale nello storico Studio A di Fonoprint nel 1977 registra il suo primo 45 giri (“Jenny”/“Silvia”), seguito dai suoi primi due album (“…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”, nel 1978, e “Non siamo mica gli americani!”, nel 1979); Guido Elmi che da Colpa d’Alfredo rimarrà al suo fianco fino alla fine; le ore passate; Bibi Ballandi che organizza il suo primo concerto nel cuore di Bologna, in Piazza Maggiore, nel 1979. E le osterie: quarant’anni dopo, la fotografia di una serata a tavola con Gianni Morandi e Lucio Dalla è un cimelio inestimabile.
La pubblicazione nel 1981 del suo quarto album, “Siamo solo noi”, ritenuto un vero e proprio inno generazionale, lo consacrerà icona del rock italiano o (come lui stesso si è definito) “provocautore”.
Oggi come allora, la risposta del pubblico è straripante: in Vasco Rossi le persone trovano un portavoce capace di riportare stati d’animo condivisi, interpretandoli in prima persona sul palcoscenico o scrivendoli per altri artisti (un esempio fra tutti “…E dimmi che non vuoi morire”, che riceverà il premio della critica al Festival di Sanremo di quell’anno, il 1997).
La sua carriera è costellata di traguardi importanti (come i 10 dischi di platino per “Gli spari sopra” o il Premio “Tenco” per il miglior album dell’anno nel ‘98, “Canzoni per me”), di record di vendite e date puntualmente da tutto esaurito, che hanno segnato la storia della musica rock contemporanea e riempito gli stadi, fino al record mondiale di oltre 225.000 spettatori paganti in una unica data, al Modena Park nel 2017.
Essere la colonna sonora della vita di una persona è una capacità rara: Vasco Rossi lo è per milioni di persone e di diverse generazioni. Un artista infatti entra nella quotidianità di ognuno di noi diventandoci amico, talvolta una via di svago o di fuga. Questa forse è la dote che maggiormente contraddistingue Vasco Rossi: mostrarci quanta forza possa celarsi nelle parole che ci sono familiari, raccontando senza filtri ma con semplicità scenari di ogni giorno in cui le persone si riconoscono. Essere come tutti, distinguendosi fra i tanti.
Vasco Rossi a Bologna è di casa. Il suo legame con la città, dove ha scelto di vivere e dove ha sede il suo studio, non si è mai interrotto. La sua musica è tornata nel cuore di Bologna proprio poche settimane fa, alla fine del 2020, quando ha deciso di girare in Piazza Maggiore il video della nuova canzone in uscita il primo gennaio del 2021.
Bologna è orgogliosa e grata di essere stata palco nella vita e nei tour di questo grande artista e in segno di profonda stima per la sua straordinaria carriera il Sindaco Virginio Merola conferisce a Vasco Rossi il Nettuno d’Oro”.
E’ arrivato il trailer di “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry”, il documentario di Apple TV+ che vede come protagonista Billie Eilish, l’artista dei record, vincitrice dei premi Artist of the Year, Album of the Year e Songwriter of the Year agli Apple Music Awards 2019.
Il documentario sarà disponibile a partire dal 26 febbraio 2021 e mostrerà un lato dell’artista finora sconosciuto, dall’infanzia al successo mondiale, divisa tra musica, palco, casa e famiglia.
Nella nota che accompagna il video si legge: “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry racconta la vera storia della cantautrice e la sua ascesa alla fama mondiale. Dal regista R.J. Cutler, il documentario offre uno sguardo profondamente intimo sul viaggio di questa straordinaria adolescente, a soli 17 anni, che vive la propria vita sulla strada, sul palco e casa con la sua famiglia, mentre scrive, registra e pubblica il suo album di debutto ‘When We All Fall Asleep, Where Do We Go?'”.
Le presenze alla Galleria Vittorio Emanuele di Milano rimarranno contingentate fino al 6 gennaio, è quanto è stato deciso oggi dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, riunito dal prefetto Renato Saccone per dettare le linee delle attività di controllo per le festività natalizie.
In città saranno previsti anche presidi delle forze dell’ordine, con stazioni mobili in centro e ulteriori controlli negli esercizi pubblici, tutto per controllare che vengano rispettate le misure anti Covid: mantenimento delle distanze personali, utilizzo delle mascherine, bar e ristoranti con massimo quattro persone al tavolo e orario di chiusura fissato alle 18.
I locali che violeranno le misure rischieranno la sospensione dell’attività per cinque giorni. Anche i clienti che rimarranno nei locali o nell’immediate adiacenze potranno essere sanzionati: si ricorda che dopo l’orario di chiusura è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Il prossimo 8 gennaio uscirà “Venere e Marte” il nuovo singolo di Takagi & Ketra che vede la partecipazione di Marco Mengoni e Frah Quintale.
Il singolo ci presenta la parte più intima e riflessiva del noto duo di produttori che, fino ad oggi, ci ha abituati ad una bella serie di hit estive come “Amore E Capoeira”, con Giusy Ferreri e Sean Kingston, uscita nel giugno del 2018 e vincitrice di cinque dischi di platino, “Jambo”, ancora con Giusy Ferreri e il cantante OMI, uscita l’estate del 2019 e il più recente “Ciclone”, il singolo con Elodie, Mariah e i Gipsy Kings, pubblicato la scorsa estate e certificato doppio disco di platino. Il video ufficiale della canzone è tra i più visti del 2020.
La canzone racconta la storia d’amore che tutti vorrebbero vivere nella propria vita: una storia d’amore che prende resiste e si rafforza negli anni, supera promesse e incertezze, raggiungendo il massimo d’intensità quando, grazie a uno sguardo verso il cielo, Venere si unisce a Marte.
Quest’anno ci aspetta un vero Natale da presepe, infatti manca pochissimo per poter vedere la “Stella di Betlemme”. E’ un evento che capita ogni 800 anni e si tratta della rara congiunzione di Giove e Saturno, che darà vita a un’unico punto super luminoso nel cielo il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno.
Già da ora si possono ammirare in cielo a occhio nudo i due pianeti, che da domani creeranno un triangolo con la Luna. Per ammirare questo spettacolo della natura basterà guardare a sud-ovest, poco dopo il tramonto del sole. I pianeti si troveranno al limite tra le costellazioni del Sagittario e del Capricorno, ma col passare delle ore saranno sempre più bassi sull’orizzonte.
Secondo la rivista Forbes, gli avvistamenti saranno possibili per tutto il mese di dicembre, e in particolare il 21 dicembre, quando si verificherà l’allineamento tra Giove e Saturno, il primo dall’invenzione del telescopio. L’ultima volta che si è verificato questo fenomeno astronomico è stato nel medioevo e accadrà nuovo nel 2800. Questo evento celeste è stato interpretato come una possibile fonte della storia della natività della “Stella di Betlemme” della religione cristiana.