Questa mattina, con La Strana Coppia torna Gloria Bombarda, la multi influencer che ci parlerà del mondo degli oli essenziali e dei loro utilizzi nella vita di tutti i giorni. Non possono mancare le frasi da meditazione del Gurone (grosso Guru).
Ci sarà anche Enera al telefono con Enrico e Sandro, che risolverà il grande enigma “sei milf o cougar”? Buon compleanno a Cri Pigghy, che oggi è in diretta dal tapis roulant.
Infine, in esclusiva mondiale, abbiamo l’imbianchino di Fucecchio con la passione per la bicicletta, che domani partirà per un viaggio Lucca-Roma in bicicletta di 400 km.
Dopo più di tre mesi di chiusura, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus, questa mattina alle 10.00 ha riaperto ai turisti la Tour Eiffel, il monumento simbolo di Parigi.
Una riapertura comunque che avviene all’insegna della prudenza: deve essere rispettato il distanziamento sociale di almeno un metro e mezzo, le persone oltre gli 11 anni devono indossare le mascherine e non si possono utilizzare gli ascensori.
Per evitare i temuti assembramenti i turisti vengono contingentati e si può salire a piedi solo fino al secondo piano.
Gli ingressi e le uscite sono separati: si entra dai piloni sud ed est, mentre si esce da quelli nord e ovest.
Un’apertura dunque parziale, per il momento: bisognerà attendere il prossimo primo luglio per poter salire nuovamente in ascensore e per visitare la Tour Eiffel anche nelle ore serali.
Il Museo del Louvre, altro simbolo della capitale francese, riaprirà invece il 6 luglio.
E’ piccolissima, era già arrivata in Emilia Romagna, non è pericolosa per l’uomo e neanche per gli animali o le api, si ciba di nettare e il suo unico interesse è la cimice asiatica, il pericoloso parassita che da tempo danneggia le produzioni frutticole della nostra regione, come spiega Lara Maistrello, professore associato in Entomologia di Unimore
E’ piccolissima, era già arrivata autonomamente in Emilia Romagna, non è pericolosa per l’uomo e neanche per gli animali o le api, si ciba di nettare e il suo unico interesse è la cimice asiatica, il pericoloso parassita che da tempo danneggia le produzioni frutticole della nostra regione e del nord Italia. Il Trissolcus japonicus, più comunemente noto come vespa samurai, è il grande alleato degli agricoltori nella lotta biologica alla cimice asiatica che ha ufficialmente preso il via nei giorni scorsi con vari lanci anche nelle campagne emiliano-romagnole. Era il 2012 quando uno studente di Lara Maistrello, professore associato in Entomologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché responsabile del Laboratorio di Entomologia che è tra i centri di moltiplicazione della vespa samurai in Italia, trovò a Magreta il primo esemplare di cimice asiatica, anche se considerata la sua diffusione sul territorio, verosimilmente doveva essere presente già dal 2008. Da allora la sua crescita è stata esponenziale diventando ben presto una vera emergenza per tutta l’agricoltura italiana. Nel corso del 2019 i danni provocati dalla Halyomorpha halys sono stati drammatici: “il danno stimato dal CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli lo scorso anno nel Nord Italia, calcolato solo su pesco, nettarino, melo, pero e kiwi, in termini di perdita di raccolto, si attesta intorno ai 588 milioni di euro”, spiega la professoressa Maistrello, la prima a dedicarsi in Italia a questo insetto.
Come è arrivata sin qui e perché la cimice asiatica è tanto pericolosa?
“Questo insetto alieno invasivo è un vero e proprio autostoppista. E’ arrivata dall’Asia insieme a noi, alle merci. Le cimici in autunno cercano posti tranquilli e asciutti dove svernare e dunque si infilano dentro alle valigie, nel packaging, dentro ai veicoli… e poi viaggiano. Qui hanno trovato un clima ottimale e abbondanza di cibo e in assenza di antagonisti naturali specifici in grado di contrastarle, si sono riprodotte in modo esponenziale. Basti pensare che una femmina uscita dallo svernamento è in grado di deporre circa 300 uova e ciascuna delle sue figlie ne fa almeno 215. Ciò che la rende così temibile rispetto ad altri insetti alieni – sottolinea la professoressa Maistrello, aderente al Gruppo Modenese di Scienze Naturali, organizzatore dell’evento EntoModena – è che queste cimici, disgraziatamente, amano nutrirsi di frutta, la cui coltivazione in Emilia costituisce un capitolo fondamentale dell’economia regionale, e bastano pochissime punture per rendere i prodotti non commerciabili. Per mangiare questi insetti, peraltro in tutti gli stadi di sviluppo, usano il proprio apparato boccale, pungente e succhiatore. Con le punture succhiano la linfa e la saliva che rilasciano provoca delle reazioni biochimiche, le quali portano alla necrosi dei tessuti vegetali colpiti. Nei frutti si osservano gravi deformazioni, oltre a un indurimento nella zona della puntura. Insomma, dove passano loro, non si salva nulla, è tutto da buttare”.
Le fasi della liberazione della Vespa samurai all’Oasi la Francesa di Fossoli. In foto Samuele Castagnetti del Consorzio Fitosanitario di Modena
Professoressa, come è nata l’idea di combatterla introducendo la vespa samurai? E di che insetto stiamo parlando?
“Questo è il più grande progetto di lotta biologica coordinato del nostro paese e il primo in Europa su questo insetto invasivo. L’idea è quella di effettuare, laddove la cimice ha causato gravi danni, tanti lanci inoculativi di piccoli nuclei di vespa samurai, che è l’antagonista per antonomasia della cimice asiatica in Cina, sua terra d’origine, con l’intento di dare una mano alla natura e accelerare i tempi, affinché si arrivi quanto prima a un equilibrio grazie alla riduzione della popolazione delle cimici da parte della vespina. La vespa samurai misura 1 millimetro e mezzo, è una bestiolina minuscola ed è del tutto innocua per l’uomo, gli animali e gli altri insetti utili, come api, coccinelle e farfalle, giusto per fare qualche esempio. Le femmine dopo essersi accoppiate vanno a caccia delle uova delle cimici asiatiche, seguendo l’odore dei loro passi e, una volta trovate, le parassitizzano con una media del 70%, ovvero vi depongono dentro le proprie uova. Sostanzialmente le vespe utilizzano le uova di cimice come substrato dove allevare la propria prole e in questo modo da quelle uova spunteranno nuove vespine. Queste piccolissime bestioline non fanno alcun danno e si nutrono del nettare dei fiori”.
Il piano regionale di contrasto alla cimice asiatica, autorizzato dopo un lunghissimo iter dal Ministero dell’Ambiente (fino ad alcuni mesi fa nel nostro Paese vigeva la direttiva europea Habitat e l’Italia vietava l’importazione di organismi alloctoni anche se potenzialmente utili), è basato su uno studio scientifico di valutazione del rischio durato due anni e sviluppato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea) di Firenze. Il progetto nella nostra regione conta 330 siti indicati – sono 712 in tutto il Nord Italia – da un apposito cartello e, spiega la professoressa Maistrello, “distribuiti lungo i corridoi ecologici, come siepi, aree verdi, boschetti, zone di riequilibrio ecologico situate nei pressi dei campi coltivati… dove la vespina samurai non è disturbata e dove la cimice depone le sue uova.
Ogni punto prevede due lanci, verso la metà di giugno e la metà di luglio, in corrispondenza coi due picchi di ovature della cimice. Ogni volta vengono liberati 100 esemplari adulti femmina e 10 maschi, dopodiché verranno effettuati vari monitoraggi per verificare l’avvenuto insediamento. A Unimore spetterà poi il compito di verificare il processo di parassitizzazione per capire cosa schiuderà dalle uova.
Dietro a questa lotta biologica sperimentale c’è un complesso lavoro amministrativo e normativo, oltre a mesi di studi portati avanti assieme ai consorzi fitosanitari, con il coordinamento del Servizio Fitosanitario Regionale”.
Lara Maistrello, professore associato in Entomologia di Unimore
Liberare un insetto alloctono e al momento privo di limitatori naturali può rivelarsi pericoloso per la biodiversità dell’habitat originario?
“Per contrastare la cimice asiatica – continua Maistrello, che siede al Tavolo tecnico scientifico nazionale dedicato alla vespa samurai – gli agricoltori le hanno tentate tutte. Fino al 2014, giusto per fare un esempio, i disciplinari del pero dell’Emilia Romagna prevedevano un massimo di 5 trattamenti insetticidi per ciclo colturale, mentre nel 2019 il Servizio fitosanitario ne ha concessi ben 10, autorizzando l’uso di tre diverse tipologie di insetticidi ad ampio spettro (piretroidi, neonicotinoidi, fosforganici) nel tentativo di contenere la cimice. I danni provocati sulla biodiversità però sono enormi. Questo insetto invasivo ha rivoluzionato il modo di fare agricoltura: prima del suo arrivo la nostra regione aveva raggiunto eccellenti standard di sostenibilità, ora si è tornati indietro di 20 anni nella gestione della frutticoltura. Trattamenti che peraltro oltre a incidere pesantemente sulle tasche degli agricoltori servono pochissimo nella lotta contro la cimice. La natura ci offre gli strumenti necessari per tornare in una situazione sostenibile per la salute nostra e dell’ambiente. Questa sperimentazione nasce dopo gli studi di un ente scientifico, il CREA, che, dopo varie prove di laboratorio, e basandosi anche su pubblicazioni scientifiche internazionali, ha stabilito come l’immissione della vespa samurai non comprometterà il nostro ecosistema”.
Quali risultati vi aspettate?
“Stiamo utilizzando agenti biologici, quindi naturalmente si tratta di una sperimentazione per la quale serve tempo, ma abbiamo tutti i motivi per credere che sia uno strumento di azione valido. Non abbiamo la sfera di cristallo e occorre aspettare per vedere i risultati concreti, che dovrebbero arrivare nel giro di pochi anni”.
Tragedia ieri pomeriggio ad Albizzate, in provincia di Varese.
In seguito al crollo del cornicione di un edificio in via Marconi, non lontano dal centro, hanno perso la vita una donna marocchina di 38 anni, Fauzia Taoufiq, e i suoi due figli, Yaoucut di 15 mesi e un Soulaymane di 5 anni. È accaduto poco dopo le 17.00.
Il piccolo era in sella alla sua bicicletta quando è stato travolto mentre la bambina di 15 mesi è stata portata in ospedale in arresto cardiaco per i numerosi traumi subiti: qui i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Fortunatamente illeso il terzo figlio di 9 anni. Nel crollo è rimasta coinvolta anche una quarta persona, una donna di 42 anni di Cassano Magnago, che, colpita dai calcinacci, è stata portata in ospedale: la donna non è in pericolo di vita.
L’edificio è un ex capannone ristrutturato che al suo interno ospitava una pizzeria, un ristorante, una lavanderia e un’attività produttiva. Le vittime sono state travolte in pieno dal crollo mentre si trovavano sul marciapiede, dopo essersi recate in un supermercato che si trova di fronte per fare la spesa.
La Procura di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo, al momento contro ignoti. Alla base del crollo vi sarebbe stato un cedimento strutturale.
Arianna Varone, giovane calciatrice della Riozzese, è morta a seguito di un tragico incidente stradale.
Arianna, centrocampista 21enne, di Gropello Cairoli (Pavia),aveva iniziato la sua carriera nell’Asd femminile Inter, valorizzandosi poi nel Milan Ladies, prima di approdare nel 2017 nella Riozzese (serie B), con la quale ha disputato un’ultima stagione da protagonista.
La giovane ha perso la vita in un sinistro accaduto ieri mattina intorno alle 8.00 sulla strada di San Martino Siccomario, alle porte di Pavia.
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli agenti di polizia, ma sembra che la giovane sia finita con il suo scooter contro un camion, forse dopo un precedente scontro con un’auto, ed abbia sbattuto violentemente la testa: troppo gravi le ferite riportate, per Arianna, deceduta sul posto, non c’è stato nulla da fare, nonostante i disperati tentativi dei sanitari del 118.
Numerose le attestazioni di cordoglio e vicinanza giunte da più parti. Tra queste anche un messaggio scritto su Facebook dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “Ho da poco saputo della drammatica scomparsa della giovane Arianna Varone.
Calciatrice di grande talento, è venuta a mancare a soli 21 anni a causa di un incidente. Difficile trovare parole per una tragedia simile.
Esprimo la mia vicinanza ai suoi cari per questo terribile dolore”.
Il Covid-19 ferma anche la famosissima maratona di New York, che quest’anno sarebbe arrivata alla cinquantesima edizione. L’evento avrebbe avuto luogo la prima domenica di novembre, ma quest’anno è stato annullato e posticipato al 2021. Se ne stava parlando già da tempo, ma ora è arrivata la comunicazione ufficiale dagli organizzatori: attualmente risulta impossibile garantire la sicurezza per un evento che ogni anno raccoglie 50mila maratoneti, più di 10mila volontari e attira almeno un milione di spettatori lungo tutto il percorso che attraversa cinque quartieri della metropoli. Tutto questo senza calcolare gli sviluppi della pandemia nel prossimi mesi.
Con questo scenario gli organizzatori hanno preferito posticipare l’evento al prossimo anno, anche in previsione di una seconda ondata epidemica in autunno. È la seconda volta che la gara la maratona più popolare al mondo è stata annullata, dopo la parentesi del 2012 a seguito del passaggio dell’uragano Sandy.
Quest’estate, Nek torna a suonare dal vivo. Saranno poche date speciali, che lo vedranno sul palco da solo, con chitarra e voce, per provare a lanciare un piccolo messaggio di ripartenza per il settore della musica in difficoltà a cui, anche grazie a questi concerti, arriveranno alcuni sostegni concreti.
I compensi dell’Artista di queste date verranno infatti devoluti al fondo per i lavoratori dello spettacolo di Music Innovation Hub, un’impresa Sociale che ha lo scopo di supportare musicisti e professionisti del settore musicale in questo momento di crisi globale.
“Solo: chitarra e voce”: è questo il nome di questi concerti, in cui Nek sarà da solo con il suo pubblico e il suono delle corde del suo strumento, in una dimensione intima ed essenziale.
Così Nek ha annunciato queste date attraverso un post sui social: “Quest’estate dovevo fare un tour vero e proprio, ma abbiamo dovuto rimandare tutto, non c’era altra via. Mi sono poi arrivate alcune proposte per suonare, naturalmente in condizioni diverse, e mi sono detto: “perché no?”. Ho voluto coinvolgere Music Innovation Hub, una realtà che sta dando sostegno ai professionisti del mondo della musica attraverso un fondo dedicato, a cui darò anch’io un mio contributo, con i miei compensi di queste date. Non sarà un tour, saranno poche occasioni speciali che mi faranno vivere il palcoscenico in una dimensione intima, semplice, essenziale. Niente band, niente scenografie. Vi guarderò negli occhi solo io con la mia chitarra. Non a caso, questi appuntamenti, ho deciso di chiamarli “Solo: chitarra e voce”. Non è facile oggi mettere in piedi dei concerti, e infatti resteranno pochi eventi, ma dove c’è la possibilità, io vado. Oggi, poter dire di tornare a suonare sul palco per me è bellissimo. Ci vediamo in giro, se vorrete”.
Questi al momento gli appuntamenti live confermati:
martedì 28 luglio a PECCIOLI (PI) – ANFITEATRO FONTE MAZZOLA;
giovedì 20 agosto a CASTIGLIONCELLO (LI) – CASTELLO PASQUINI;
venerdì 21 agosto a FORTE DEI MARMI (LU) – VILLA BERTELLI.
Prevendite disponibili da giovedì alle ore 15.00.
Per tutte le info: www.friendsandpartners.it
Dopo tanti rumors arriva la conferma: Elettra Lamborghini e Giusy Ferreri duetteranno per la nuova hit dell’estate. Le due artiste collaboreranno per la prima volta per “La Isla”, che uscirà il 29 giugno, e la notizia arriva direttamente dai canali social delle due artiste.
Il singolo sarà prodotto dai due hitmaker che si sono imposti negli ultimi anni: Takagi & Ketra. Il duo è pronto a sfornare un nuovo tormentone di successo e non è la prima volta che Giusy Ferreri collabora con loro, basti pensare a “Jambo” del 2019 o a “Amore e Capoeira” del 2018. Dopo l’annuncio dell’uscita di “Ciclone”, il brano del duo di producer con i Gipsy Kings, Elodie e Mariah si pensava l’uscita fosse stata rimandata e, invece, oggi è arrivata la smentita.
Per sapere se “La Isla” sarà la nuova hit dell’estate, non ci resta che attendere il 29 giugno.
E’ accaduto nel primo pomeriggio a San Damaso (MO), davanti al negozio Pittarello, il ferito è stato trasportato in ospedale
Un’esplosione improvvisa, forse causata dalla bombola del gas, questo pomeriggio poco dopo le 14.30 in via Vignolese a San Damaso (MO), all’altezza del negozio Pittarello.
Coinvolto il furgoncino delle piadine che è andato completamente distrutto. All’interno in quel momento si trovava il titolare che, nello scoppio, è stato sbalzato fuori e ha riportato diverse ustioni a braccia, gambe e testa.
L’uomo, che era cosciente, è stato soccorso e trasportato in ospedale con l’ambulanza. Al momento dell’esplosione non c’erano clienti seduti ai tavolini.
Movida a Milano Marittima, nel ravennate: i fine settimana sono ormai scanditi da diversi episodi vandalici, che minano la tranquillità della località balneare romagnola.
Nella notte tra sabato e domenica scorsi a creare allarme è stato soprattutto il grave episodio immortalato in un video e diffuso in rete: si vede un ragazzo che, con movimenti bruschi ma non del tutto coordinati e con in mano forse una bottiglia, apre la portiera di un’auto della polizia locale e si siede al posto di guida.
Il giovane è circondato da altri ragazzi che assistono divertiti alla scena e se la ridono.
Gli agenti, come spiega il comandante della polizia locale, Sergio Rusticali, all’edizione locale de Il Resto del Carlino, erano stati chiamati in zona per un intervento a causa di una rissa e probabilmente, nella concitazione, nonostante abbiano premuto il pulsante, non si sono accorti che la chiusura della vettura non era scattata.
“Abbiamo già acquisito il video e i filmati delle telecamere di sorveglianza al fine di individuare gli autori del gesto” – ha sottolineato Rusticali.
Sul grave episodio interviene anche il sindaco, Massimo Medri, che per contrastare simili episodi di degrado, oltre a un ulteriore rafforzamento dei presidi territoriali della forze dell’ordine, chiede ai locali notturni la loro collaborazione per la gestione degli avventori e il rispetto delle regole fissate dalle ordinanze. (fotografia di repertorio)
Questa mattina, con La Strana Coppia torna Gloria Bombarda, la multi influencer che ci parlerà del mondo degli oli essenziali e dei loro utilizzi nella vita di tutti i giorni. Non possono mancare le frasi da meditazione del Gurone (grosso Guru).
Ci sarà anche Enera al telefono con Enrico e Sandro, che risolverà il grande enigma “sei milf o cougar”? Buon compleanno a Cri Pigghy, che oggi è in diretta dal tapis roulant.
Infine, in esclusiva mondiale, abbiamo l’imbianchino di Fucecchio con la passione per la bicicletta, che domani partirà per un viaggio Lucca-Roma in bicicletta di 400 km.
Dopo più di tre mesi di chiusura, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus, questa mattina alle 10.00 ha riaperto ai turisti la Tour Eiffel, il monumento simbolo di Parigi.
Una riapertura comunque che avviene all’insegna della prudenza: deve essere rispettato il distanziamento sociale di almeno un metro e mezzo, le persone oltre gli 11 anni devono indossare le mascherine e non si possono utilizzare gli ascensori.
Per evitare i temuti assembramenti i turisti vengono contingentati e si può salire a piedi solo fino al secondo piano.
Gli ingressi e le uscite sono separati: si entra dai piloni sud ed est, mentre si esce da quelli nord e ovest.
Un’apertura dunque parziale, per il momento: bisognerà attendere il prossimo primo luglio per poter salire nuovamente in ascensore e per visitare la Tour Eiffel anche nelle ore serali.
Il Museo del Louvre, altro simbolo della capitale francese, riaprirà invece il 6 luglio.
E’ piccolissima, era già arrivata in Emilia Romagna, non è pericolosa per l’uomo e neanche per gli animali o le api, si ciba di nettare e il suo unico interesse è la cimice asiatica, il pericoloso parassita che da tempo danneggia le produzioni frutticole della nostra regione, come spiega Lara Maistrello, professore associato in Entomologia di Unimore
E’ piccolissima, era già arrivata autonomamente in Emilia Romagna, non è pericolosa per l’uomo e neanche per gli animali o le api, si ciba di nettare e il suo unico interesse è la cimice asiatica, il pericoloso parassita che da tempo danneggia le produzioni frutticole della nostra regione e del nord Italia. Il Trissolcus japonicus, più comunemente noto come vespa samurai, è il grande alleato degli agricoltori nella lotta biologica alla cimice asiatica che ha ufficialmente preso il via nei giorni scorsi con vari lanci anche nelle campagne emiliano-romagnole. Era il 2012 quando uno studente di Lara Maistrello, professore associato in Entomologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché responsabile del Laboratorio di Entomologia che è tra i centri di moltiplicazione della vespa samurai in Italia, trovò a Magreta il primo esemplare di cimice asiatica, anche se considerata la sua diffusione sul territorio, verosimilmente doveva essere presente già dal 2008. Da allora la sua crescita è stata esponenziale diventando ben presto una vera emergenza per tutta l’agricoltura italiana. Nel corso del 2019 i danni provocati dalla Halyomorpha halys sono stati drammatici: “il danno stimato dal CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli lo scorso anno nel Nord Italia, calcolato solo su pesco, nettarino, melo, pero e kiwi, in termini di perdita di raccolto, si attesta intorno ai 588 milioni di euro”, spiega la professoressa Maistrello, la prima a dedicarsi in Italia a questo insetto.
Come è arrivata sin qui e perché la cimice asiatica è tanto pericolosa?
“Questo insetto alieno invasivo è un vero e proprio autostoppista. E’ arrivata dall’Asia insieme a noi, alle merci. Le cimici in autunno cercano posti tranquilli e asciutti dove svernare e dunque si infilano dentro alle valigie, nel packaging, dentro ai veicoli… e poi viaggiano. Qui hanno trovato un clima ottimale e abbondanza di cibo e in assenza di antagonisti naturali specifici in grado di contrastarle, si sono riprodotte in modo esponenziale. Basti pensare che una femmina uscita dallo svernamento è in grado di deporre circa 300 uova e ciascuna delle sue figlie ne fa almeno 215. Ciò che la rende così temibile rispetto ad altri insetti alieni – sottolinea la professoressa Maistrello, aderente al Gruppo Modenese di Scienze Naturali, organizzatore dell’evento EntoModena – è che queste cimici, disgraziatamente, amano nutrirsi di frutta, la cui coltivazione in Emilia costituisce un capitolo fondamentale dell’economia regionale, e bastano pochissime punture per rendere i prodotti non commerciabili. Per mangiare questi insetti, peraltro in tutti gli stadi di sviluppo, usano il proprio apparato boccale, pungente e succhiatore. Con le punture succhiano la linfa e la saliva che rilasciano provoca delle reazioni biochimiche, le quali portano alla necrosi dei tessuti vegetali colpiti. Nei frutti si osservano gravi deformazioni, oltre a un indurimento nella zona della puntura. Insomma, dove passano loro, non si salva nulla, è tutto da buttare”.
Le fasi della liberazione della Vespa samurai all’Oasi la Francesa di Fossoli. In foto Samuele Castagnetti del Consorzio Fitosanitario di Modena
Professoressa, come è nata l’idea di combatterla introducendo la vespa samurai? E di che insetto stiamo parlando?
“Questo è il più grande progetto di lotta biologica coordinato del nostro paese e il primo in Europa su questo insetto invasivo. L’idea è quella di effettuare, laddove la cimice ha causato gravi danni, tanti lanci inoculativi di piccoli nuclei di vespa samurai, che è l’antagonista per antonomasia della cimice asiatica in Cina, sua terra d’origine, con l’intento di dare una mano alla natura e accelerare i tempi, affinché si arrivi quanto prima a un equilibrio grazie alla riduzione della popolazione delle cimici da parte della vespina. La vespa samurai misura 1 millimetro e mezzo, è una bestiolina minuscola ed è del tutto innocua per l’uomo, gli animali e gli altri insetti utili, come api, coccinelle e farfalle, giusto per fare qualche esempio. Le femmine dopo essersi accoppiate vanno a caccia delle uova delle cimici asiatiche, seguendo l’odore dei loro passi e, una volta trovate, le parassitizzano con una media del 70%, ovvero vi depongono dentro le proprie uova. Sostanzialmente le vespe utilizzano le uova di cimice come substrato dove allevare la propria prole e in questo modo da quelle uova spunteranno nuove vespine. Queste piccolissime bestioline non fanno alcun danno e si nutrono del nettare dei fiori”.
Il piano regionale di contrasto alla cimice asiatica, autorizzato dopo un lunghissimo iter dal Ministero dell’Ambiente (fino ad alcuni mesi fa nel nostro Paese vigeva la direttiva europea Habitat e l’Italia vietava l’importazione di organismi alloctoni anche se potenzialmente utili), è basato su uno studio scientifico di valutazione del rischio durato due anni e sviluppato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea) di Firenze. Il progetto nella nostra regione conta 330 siti indicati – sono 712 in tutto il Nord Italia – da un apposito cartello e, spiega la professoressa Maistrello, “distribuiti lungo i corridoi ecologici, come siepi, aree verdi, boschetti, zone di riequilibrio ecologico situate nei pressi dei campi coltivati… dove la vespina samurai non è disturbata e dove la cimice depone le sue uova.
Ogni punto prevede due lanci, verso la metà di giugno e la metà di luglio, in corrispondenza coi due picchi di ovature della cimice. Ogni volta vengono liberati 100 esemplari adulti femmina e 10 maschi, dopodiché verranno effettuati vari monitoraggi per verificare l’avvenuto insediamento. A Unimore spetterà poi il compito di verificare il processo di parassitizzazione per capire cosa schiuderà dalle uova.
Dietro a questa lotta biologica sperimentale c’è un complesso lavoro amministrativo e normativo, oltre a mesi di studi portati avanti assieme ai consorzi fitosanitari, con il coordinamento del Servizio Fitosanitario Regionale”.
Lara Maistrello, professore associato in Entomologia di Unimore
Liberare un insetto alloctono e al momento privo di limitatori naturali può rivelarsi pericoloso per la biodiversità dell’habitat originario?
“Per contrastare la cimice asiatica – continua Maistrello, che siede al Tavolo tecnico scientifico nazionale dedicato alla vespa samurai – gli agricoltori le hanno tentate tutte. Fino al 2014, giusto per fare un esempio, i disciplinari del pero dell’Emilia Romagna prevedevano un massimo di 5 trattamenti insetticidi per ciclo colturale, mentre nel 2019 il Servizio fitosanitario ne ha concessi ben 10, autorizzando l’uso di tre diverse tipologie di insetticidi ad ampio spettro (piretroidi, neonicotinoidi, fosforganici) nel tentativo di contenere la cimice. I danni provocati sulla biodiversità però sono enormi. Questo insetto invasivo ha rivoluzionato il modo di fare agricoltura: prima del suo arrivo la nostra regione aveva raggiunto eccellenti standard di sostenibilità, ora si è tornati indietro di 20 anni nella gestione della frutticoltura. Trattamenti che peraltro oltre a incidere pesantemente sulle tasche degli agricoltori servono pochissimo nella lotta contro la cimice. La natura ci offre gli strumenti necessari per tornare in una situazione sostenibile per la salute nostra e dell’ambiente. Questa sperimentazione nasce dopo gli studi di un ente scientifico, il CREA, che, dopo varie prove di laboratorio, e basandosi anche su pubblicazioni scientifiche internazionali, ha stabilito come l’immissione della vespa samurai non comprometterà il nostro ecosistema”.
Quali risultati vi aspettate?
“Stiamo utilizzando agenti biologici, quindi naturalmente si tratta di una sperimentazione per la quale serve tempo, ma abbiamo tutti i motivi per credere che sia uno strumento di azione valido. Non abbiamo la sfera di cristallo e occorre aspettare per vedere i risultati concreti, che dovrebbero arrivare nel giro di pochi anni”.
Tragedia ieri pomeriggio ad Albizzate, in provincia di Varese.
In seguito al crollo del cornicione di un edificio in via Marconi, non lontano dal centro, hanno perso la vita una donna marocchina di 38 anni, Fauzia Taoufiq, e i suoi due figli, Yaoucut di 15 mesi e un Soulaymane di 5 anni. È accaduto poco dopo le 17.00.
Il piccolo era in sella alla sua bicicletta quando è stato travolto mentre la bambina di 15 mesi è stata portata in ospedale in arresto cardiaco per i numerosi traumi subiti: qui i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Fortunatamente illeso il terzo figlio di 9 anni. Nel crollo è rimasta coinvolta anche una quarta persona, una donna di 42 anni di Cassano Magnago, che, colpita dai calcinacci, è stata portata in ospedale: la donna non è in pericolo di vita.
L’edificio è un ex capannone ristrutturato che al suo interno ospitava una pizzeria, un ristorante, una lavanderia e un’attività produttiva. Le vittime sono state travolte in pieno dal crollo mentre si trovavano sul marciapiede, dopo essersi recate in un supermercato che si trova di fronte per fare la spesa.
La Procura di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo, al momento contro ignoti. Alla base del crollo vi sarebbe stato un cedimento strutturale.
Arianna Varone, giovane calciatrice della Riozzese, è morta a seguito di un tragico incidente stradale.
Arianna, centrocampista 21enne, di Gropello Cairoli (Pavia),aveva iniziato la sua carriera nell’Asd femminile Inter, valorizzandosi poi nel Milan Ladies, prima di approdare nel 2017 nella Riozzese (serie B), con la quale ha disputato un’ultima stagione da protagonista.
La giovane ha perso la vita in un sinistro accaduto ieri mattina intorno alle 8.00 sulla strada di San Martino Siccomario, alle porte di Pavia.
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli agenti di polizia, ma sembra che la giovane sia finita con il suo scooter contro un camion, forse dopo un precedente scontro con un’auto, ed abbia sbattuto violentemente la testa: troppo gravi le ferite riportate, per Arianna, deceduta sul posto, non c’è stato nulla da fare, nonostante i disperati tentativi dei sanitari del 118.
Numerose le attestazioni di cordoglio e vicinanza giunte da più parti. Tra queste anche un messaggio scritto su Facebook dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “Ho da poco saputo della drammatica scomparsa della giovane Arianna Varone.
Calciatrice di grande talento, è venuta a mancare a soli 21 anni a causa di un incidente. Difficile trovare parole per una tragedia simile.
Esprimo la mia vicinanza ai suoi cari per questo terribile dolore”.
Il Covid-19 ferma anche la famosissima maratona di New York, che quest’anno sarebbe arrivata alla cinquantesima edizione. L’evento avrebbe avuto luogo la prima domenica di novembre, ma quest’anno è stato annullato e posticipato al 2021. Se ne stava parlando già da tempo, ma ora è arrivata la comunicazione ufficiale dagli organizzatori: attualmente risulta impossibile garantire la sicurezza per un evento che ogni anno raccoglie 50mila maratoneti, più di 10mila volontari e attira almeno un milione di spettatori lungo tutto il percorso che attraversa cinque quartieri della metropoli. Tutto questo senza calcolare gli sviluppi della pandemia nel prossimi mesi.
Con questo scenario gli organizzatori hanno preferito posticipare l’evento al prossimo anno, anche in previsione di una seconda ondata epidemica in autunno. È la seconda volta che la gara la maratona più popolare al mondo è stata annullata, dopo la parentesi del 2012 a seguito del passaggio dell’uragano Sandy.
Quest’estate, Nek torna a suonare dal vivo. Saranno poche date speciali, che lo vedranno sul palco da solo, con chitarra e voce, per provare a lanciare un piccolo messaggio di ripartenza per il settore della musica in difficoltà a cui, anche grazie a questi concerti, arriveranno alcuni sostegni concreti.
I compensi dell’Artista di queste date verranno infatti devoluti al fondo per i lavoratori dello spettacolo di Music Innovation Hub, un’impresa Sociale che ha lo scopo di supportare musicisti e professionisti del settore musicale in questo momento di crisi globale.
“Solo: chitarra e voce”: è questo il nome di questi concerti, in cui Nek sarà da solo con il suo pubblico e il suono delle corde del suo strumento, in una dimensione intima ed essenziale.
Così Nek ha annunciato queste date attraverso un post sui social: “Quest’estate dovevo fare un tour vero e proprio, ma abbiamo dovuto rimandare tutto, non c’era altra via. Mi sono poi arrivate alcune proposte per suonare, naturalmente in condizioni diverse, e mi sono detto: “perché no?”. Ho voluto coinvolgere Music Innovation Hub, una realtà che sta dando sostegno ai professionisti del mondo della musica attraverso un fondo dedicato, a cui darò anch’io un mio contributo, con i miei compensi di queste date. Non sarà un tour, saranno poche occasioni speciali che mi faranno vivere il palcoscenico in una dimensione intima, semplice, essenziale. Niente band, niente scenografie. Vi guarderò negli occhi solo io con la mia chitarra. Non a caso, questi appuntamenti, ho deciso di chiamarli “Solo: chitarra e voce”. Non è facile oggi mettere in piedi dei concerti, e infatti resteranno pochi eventi, ma dove c’è la possibilità, io vado. Oggi, poter dire di tornare a suonare sul palco per me è bellissimo. Ci vediamo in giro, se vorrete”.
Questi al momento gli appuntamenti live confermati:
martedì 28 luglio a PECCIOLI (PI) – ANFITEATRO FONTE MAZZOLA;
giovedì 20 agosto a CASTIGLIONCELLO (LI) – CASTELLO PASQUINI;
venerdì 21 agosto a FORTE DEI MARMI (LU) – VILLA BERTELLI.
Prevendite disponibili da giovedì alle ore 15.00.
Per tutte le info: www.friendsandpartners.it
Dopo tanti rumors arriva la conferma: Elettra Lamborghini e Giusy Ferreri duetteranno per la nuova hit dell’estate. Le due artiste collaboreranno per la prima volta per “La Isla”, che uscirà il 29 giugno, e la notizia arriva direttamente dai canali social delle due artiste.
Il singolo sarà prodotto dai due hitmaker che si sono imposti negli ultimi anni: Takagi & Ketra. Il duo è pronto a sfornare un nuovo tormentone di successo e non è la prima volta che Giusy Ferreri collabora con loro, basti pensare a “Jambo” del 2019 o a “Amore e Capoeira” del 2018. Dopo l’annuncio dell’uscita di “Ciclone”, il brano del duo di producer con i Gipsy Kings, Elodie e Mariah si pensava l’uscita fosse stata rimandata e, invece, oggi è arrivata la smentita.
Per sapere se “La Isla” sarà la nuova hit dell’estate, non ci resta che attendere il 29 giugno.
E’ accaduto nel primo pomeriggio a San Damaso (MO), davanti al negozio Pittarello, il ferito è stato trasportato in ospedale
Un’esplosione improvvisa, forse causata dalla bombola del gas, questo pomeriggio poco dopo le 14.30 in via Vignolese a San Damaso (MO), all’altezza del negozio Pittarello.
Coinvolto il furgoncino delle piadine che è andato completamente distrutto. All’interno in quel momento si trovava il titolare che, nello scoppio, è stato sbalzato fuori e ha riportato diverse ustioni a braccia, gambe e testa.
L’uomo, che era cosciente, è stato soccorso e trasportato in ospedale con l’ambulanza. Al momento dell’esplosione non c’erano clienti seduti ai tavolini.
Movida a Milano Marittima, nel ravennate: i fine settimana sono ormai scanditi da diversi episodi vandalici, che minano la tranquillità della località balneare romagnola.
Nella notte tra sabato e domenica scorsi a creare allarme è stato soprattutto il grave episodio immortalato in un video e diffuso in rete: si vede un ragazzo che, con movimenti bruschi ma non del tutto coordinati e con in mano forse una bottiglia, apre la portiera di un’auto della polizia locale e si siede al posto di guida.
Il giovane è circondato da altri ragazzi che assistono divertiti alla scena e se la ridono.
Gli agenti, come spiega il comandante della polizia locale, Sergio Rusticali, all’edizione locale de Il Resto del Carlino, erano stati chiamati in zona per un intervento a causa di una rissa e probabilmente, nella concitazione, nonostante abbiano premuto il pulsante, non si sono accorti che la chiusura della vettura non era scattata.
“Abbiamo già acquisito il video e i filmati delle telecamere di sorveglianza al fine di individuare gli autori del gesto” – ha sottolineato Rusticali.
Sul grave episodio interviene anche il sindaco, Massimo Medri, che per contrastare simili episodi di degrado, oltre a un ulteriore rafforzamento dei presidi territoriali della forze dell’ordine, chiede ai locali notturni la loro collaborazione per la gestione degli avventori e il rispetto delle regole fissate dalle ordinanze. (fotografia di repertorio)
Ancora un incidente agricolo: come riportato dalla stampa locale, un 76enne è deceduto dopo essersi ribaltato con il trattore, per cause in corso di...