È è stata una pasqua molto amara e a dir poco indigesta per Milan e Inter. Le due squadre milanesi sono infatti state entrambe sconfitte per 1-0 nel turno di questa domenica 20 aprile, rispettivamente da Atalanta e Bologna.
I nerazzurri di Simone Inzaghi hanno subito la beffa di un gol al novantaquattresimo minuto da parte di Orsolini, vedendosi così raggiungere dal Napoli in testa alla classifica.
Mentre i rossoneri hanno ceduto in casa di misura contro i bergamaschi, andati a segno al 62º minuto con Ederson. Il diavolo dopo questa sconfitta vede ridursi a lumicino le possibilità di qualificarsi alle coppe europee per la prossima stagione.
VENEZIA(3-5-2) – 28 Radu; 16 Marcandalli (dal 17′ st 25 Schingtienne), 4 Idzes, 2 Cande; 24 Zerbin, 71 Perez (dal 27′ st 32 Duncan), 14 Nicolussi Caviglia, 97 Doumbia (dal 17′ st 10 Yeboah), 77 Ellertsson (dal 42′ st 5 Haps); 6 Busio, 9 Gytkjaer (dal 42′ st 99 Maric). A disp. 1 Joronen, 23 Grandi; 7 Zampano, 11 Oristanio, 19 Bjarkason, 33 Sverko, 36 Ladisa, 79 Carboni. All. Eusebio Di Francesco
Arbitro: Sig. Davide Massa di Imperia (Passeri-Costanzo | IV Uff.le Santoro – VAR Mariani-Marini)
Marcatori: 14′ st 10 Fazzini (E), al 22′ st 10 Yeboah (V), al 40′ st 6 Busio (V), al 43′ st 8 Anjorin (E)
Note: Angoli Empoli 2 Venezia 5. Ammoniti: 1′ st 16 Marcandalli (V), al 9′ st 5 Grassi (E), al 30′ st 13 Cacace (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 3′ st. Spettatori: 7mila.
In un Carlo Castellani Computer Gross Arena semideserto, a proposito ancora vivissimi complimenti ai superpagati manager giacca e cravatta che hanno deciso di far giocare questa partita alle 15 nel giorno di Pasqua, l’Empoli e il Venezia si affrontano per giocarsi una fetta importante di salvezza. Lo spettacolo è ai limiti della decenza per quarantacinque minuti; il primo tempo, infatti, è soporifero, con gli azzurri che non calciano mai verso la porta di Radu (Grassi e Goglichidze avrebbero anche due occasioni ma entrambi cercano un passaggio inutile anziché calciare verso la porta, ndr), mentre il Venezia in realtà un paio di occasioni importanti se le crea; e in entrambe le circostanze Vasquez si è dovuto impegnare per evitare la capitolazione.
Nel secondo tempo l’Empoli sembra scendere con un piglio diverso, Henderson su un’azione insistita degli azzurri confeziona un assist al bacio su cui Fazzini si avventa depositando in rete. E’ il minuto 14 di una partita fino a quel momento anonima, le 16 e 19 minuti di una domenica di Pasqua, quando finalmente l’Empoli torna al gol al Castellani dopo un digiuno di tre mesi, offrendo la sensazione che sia anche una svolta del campionato per la squadra di Roberto D’Aversa. La sensazione sembra trovare riscontro nei minuti successivi al gol, in cui il Venezia sembra andare in tilt, nell’immaginario cruscotto della “macchina” Di Francesco si accende la spia di avaria motore. L’Empoli invece è su di giri e Cacace avrebbe la palla gol per il clamoroso 2-0, solo che il neozelandese incrocia troppo e il pallone va sul fondo. Così quello di Fazzini resta l’unica conclusione nello specchio della porta in oltre un’ora di partita, quella conclusione vincente che scava la differenza tra vincere e perdere, restare a galla e naufragare.
Il Venezia prova a cambiare marcia: dentro Schingtienne e Yeboah, al posto di Marcandalli e Doumbia, ma gli effetti non sembrano vedersi. Eppure il Venezia pareggia davvero. Ma quello confezionato dalla difesa dell’Empoli è un regalo nell’uovo di Pasqua clamoroso. Su un angolo battuto da Nicolussi Caviglia, Vasquez va a farfalle e Goglichidze si addormenta, così Yeboah appostato sotto porta sul palo più lontano deposita in rete per il più facile dei gol. Errori marchiani quelli del portiere, soprattutto, e difensore, imperdonabili in Serie A. La gioia degli azzurri e di tutto il popolo empolese, che si è pensato momentaneamente addirittura fuori dalla zona retrocessione, è durata appena otto minuti. Ma il peggio deve arrivare. Il gol del pari galvanizza i veneziani che, anche grazie al cambio operato dal loro tecnico (Duncan al posto di Perez, ndr), alza il proprio baricentro mettendo in seria difficoltà la retroguardia azzurra che rischia in almeno un paio di circostanze di subire il gol del sorpasso ospite.
Dall’altra parte D’Aversa prova a cambiare qualcosa inserendo Ebuehi al posto di un’evanescente Colombo, spostando Gyasi in posizione più offensiva (25′), per poi cambiare di nuovo otto minuti dopo con gli inserimenti di Solbakken proprio al posto di Gyasi e Anjorin in luogo di Henderson.
Il Venezia però sembra avere più benzina: appare più scattante, più veloce, con più idee di gioco, un po’ all’opposto dell’Empoli che ormai pare affidarsi sempre più ai lancioni lunghi dalle retrovie. A cinque minuti dal termine poi l’Empoli vede il baratro. Gli ospiti scappano via due volte sulla propria fascia destra di competenza e si presentano dalle parti di Vasquez, l’estremo difensore dei toscani respinge con il corpo scontrandosi però con Goglichidze, la palla resta lì e Busio anticipa tutti ribadendo in rete per il gol dell’1-2. Ora sono le 16:45, in Curva Sud, quella dove si sono date appuntamento trecentodieci anime arancioneroverdi, scoppia il tripudio mentre sul resto dello stadio cala un silenzio assordante. Un attimo in cui sembra crollare tutto, tanto che il boato “Empoli Empoli” scandito dopo la prodezza di Fazzini, meno di mezzora prima, sembra addirittura neanche esistito. Centottanta secondi che sembrano un’eternità, centottanta secondi in cui il Venezia, che proprio come era accaduto all’Empoli ora si pensa fuori dalla zona retrocessione, opera anche due cambi (Haps e Maric al posto di Ellertsson e Gytkjaer), per dare nuovo ossigeno alla squadra, per far scorrere altri secondi preziosi.
Il tempo di rimettere il pallone sul dischetto del centrocampo, di vincere due contrasti in mediana, di incrociare i volti delusi e frustrati di qualche sportivo sugli spalti, il tempo in cui l’orologio sembra fermarsi, è quell’attimo in cui Anjorin strappa la palla agli avversari avanza cinque metri, forse sette, forse otto, otto come il numero che porta sulle spalle, il tempo di calciare un pallone tagliato e quasi a filo d’erba, un tiro che sembra arrivare dal cielo, spinto tra le nuvole, accarezzato da Giulio e Greta, per cui questa settimana doveva finire in maniera diversa. Ora l’orologio segna le 16:48, è quel minuto in cui spazio e tempo si sono congiunti, proprio sopra al Castellani, in cui si riaccende tutto in un boato, tra gioia, disperazione e speranza. E’ quel minuto che lascia tutto così com’è, con il distacco ora meno evidente. Perché sì, voglio chiudere così: se non vinciamo una partita dall’8 dicembre, e una in casa dal 4 novembre, se sono passate ormai diciotto gare a digiuno dei tre punti in un sol boccone, se oggi l’agguantiamo così, e a cinque giornate siamo ancora lì, vivi e in piena lotta… forse, chissà, tutto questo avrà un significato che val la pena scoprire.
Fonte: gabrieleguastella.com
Il momento in cui Tino Anjorin scaglia il tiro del definitivo 2-2 e, in pratica, tiene ancora l’Empoli in corsa per la salvezza in Serie A (Credit Ph EFC 1920)
Il Pisa Sporting Club si prepara ad ospitare la Cremonese nel match clou del turno Pasquale della Serie BKT, in programma lunedì (ore 20.30) alla Cetilar Arena.
Una sfida tanto attesa quanto importante per le due contendenti che il tecnico nerazzurro Filippo Inzaghi ha così analizzato rispondendo alle domande dei giornalisti nel consueto appuntamento con i Media della vigilia: “La squadra sta bene e non vede l’ora di giocare questa partita, come è giusto che sia. Affrontiamo una squadra che ha un allenatore molto bravo e che stimo molto, una delle più forti del campionato, per cui non sono stupito dai numeri importanti che sta raccogliendo. Però se abbiamo quel vantaggio rispetto al loro è perché ce lo siamo meritato e dobbiamo far si che il campo confermi questa cosa. Nessun calcolo, dobbiamo andare a prenderci il nostro sogno come abbiamo sempre fatto, ripetendo prestazioni come quella di Reggio Emilia. Massimo rispetto per gli avversari, però quando giochiamo di fronte al nostro pubblico, il difficile penso venga per gli altri“.
Alla vigilia di Empoli-Venezia, vero e proprio spareggio salvezza in programma allo stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena per domenica 20 Aprile 2025 giorno della Santa Pasqua (fischio d’inizio ore 15:00), il tecnico degli azzurri Roberto D’Aversa ha presentato la sfida.
Per la nostra redazione sportiva presente la voce azzurra Gabriele Guastella.
Luciano Ligabue a Radio Bruno!
Oggi insieme a Georgia Passuello e Roberto Uggeri in occasione del trentennale dell’album “Buon Compleanno Elvis” e del grande concerto evento del 21 giugno alla RCF Arena di Reggio Emilia, “La Notte di Certe Notti”.
Il Follonica Gavorrano, dopo il ko 1-4 al Malservisi-Matteini contro l’Orvietana, ha annunciato l’esonero di mister Marco Masi al termine della stagione: per le ultime due giornate non verrà assunto un nuovo tecnico, si proseguirà con l’attuale staff con in panchina l’allenatore delle giovanili.
Il primo caldo della stagione aveva fatto schiudere le uova dei piccoli anatroccoli, ma il loro nido era in mezzo alla separazione della tangenziale Nord di Modena. “Non appena nati – spiega Pietro Milani, Presidente del Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso di Modena – la mamma anatra si è preoccupata di portarli in un corso d’acqua ma quella che le sembrava una bellissima zona si è trasformata in una trappola mortale: la mamma è morta investita e i piccoli le sono andati sopra nell’attesa e nella speranza che si muovesse, cosa che non è accaduta. Così gli anatroccoli si sono buttati in mezzo alla strada. Numerose le segnalazioni giunte al Pettirosso: i volontari si sono recati sul posto, coadiuvati dagli Agenti della Polizia Locale che hanno gestito il traffico, per recuperare i piccoli superstiti che una volta arrivati al Pettirosso sono stati affidati alle cure di una madre adottiva“.
Nella stessa giornata si è presentata un’altra emergenza, questa volta in montagna: la chiamata al centro è arrivata dai Vigili del Fuoco per un daino imprigionato in un bosco in una rete da rotoballe. L’animale, sedato col fucile narcotizzante, è stato infine liberato e, dopo essersi risvegliato, ha ripreso la strada di casa. Poco dopo un’altra chiamata ha portato i volontari del Pettirosso a Frassinoro dove un capriolo era stato investito.
“Alla fine della giornata – conclude Milani –, il Pettirosso aveva ben 6 volontari impegnati in interventi sparsi per la provincia di Modena per recuperi d’emergenza. Gente, che uscita dal lavoro, corre, contribuendo nel proprio tempo libero a rendere migliore questo mondo, come fanno quotidianamente le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco che spesso ritroviamo al nostro fianco e di cui siamo orgogliosi“.
Sono stati ritrovati nel bacino di laminazione di Trissino, in provincia di Vicenza, i corpi senza vita dei due dispersi, padre e figlio, caduti con la loro auto all’interno di una voragine apertasi nella tarda serata di ieri, giovedì 17 aprile, a causa del maltempo sul ponte a Valdagno. La vettura è stata inghiottita nella buca, travolta dalla piena del torrente Agno. I cadaveri sono stati rinvenuti nella mattinata di oggi, venerdì 18 aprile, dai Vigili del Fuoco impegnati dalla notte nelle ricerche dei due dispersi.
Sembra che Leone Francesco Nardon, 65 anni, e il figlio Francesco, di 34, stessero andando nel Comune di Valdagno per portare il proprio aiuto come volontari ai soccorsi dopo aver avuto la notizia dei molti allagamenti di cantine e piani bassi. Poi la targedia.
Sono 700 i Vigili del Fuoco al lavoro in Piemonte per far fronte ai danni generati dalle forti piogge che stanno interessando la regione dalla notte del 16 aprile: portati a termine oltre 1.000 interventi, molti dei quali nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Verbania.
Attualmente la situazione è in miglioramento, fino a tarda sera sono proseguite le operazioni di soccorso per portare al sicuro persone in difficoltà nelle proprie abitazioni allagate: ieri sera i Vigili del Fuoco del comando di Vercelli sono intervenuti con la squadra in assetto alluvionale a Crescentino, in località Galli, per portare al sicuro 4 persone che, a causa dell’esondazione del fiume Dora Baltea, erano rimaste isolate insieme ai loro cani e gatti.
Squadre al lavoro anche questa mattina per prosciugamenti, rimozione di alberi caduti o pericolanti e la messa in sicurezza di aree coinvolte da frane.
Anche in Piemonte si registra purtroppo una vittima per il maltempo: Giuseppe Bracco, 92enne è stato travolto da acqua e fango nella sua abitazione a Monteu da Po, nel Torinese, dove nel pomeriggio di ieri la situazione è precipitata dopo l’esondazione del fiume. Inutili i tentativi di soccorso.
Blackout in Valle d’Aosta dove, a causa del maltempo, 6.400 utenze sono rimaste senza energia elettrica.
“30 maggio. 5 canzoni nuove. 1 feat fuori di testa”: con queste parole Alfa ha annunciato sui social l’arrivo della versione deluxe dell’ultimo album, “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”, uscito a febbraio 2024. L’edizione deluxe del disco, che uscirà in CD e vinile colorato, conterrà cinque brani inediti e una collaborazione con un artista, di cui l’identità verrà svelata nei prossimi giorni. La collaborazione si preannuncia come un incontro tra epoche e stili, una fusione di culture e suoni che racconta una storia universale, capace di unire mondi musicali diversi ma complementari.
A giugno Alfa partirà con il Summer Tour, che lo vedrà protagonista dei palchi dei principali festival estivi fino a fine agosto, poi sarà impegnato con la tranche europea del tour e a ottobre lo vedremo nei palazzetti delle principali città italiane.
È è stata una pasqua molto amara e a dir poco indigesta per Milan e Inter. Le due squadre milanesi sono infatti state entrambe sconfitte per 1-0 nel turno di questa domenica 20 aprile, rispettivamente da Atalanta e Bologna.
I nerazzurri di Simone Inzaghi hanno subito la beffa di un gol al novantaquattresimo minuto da parte di Orsolini, vedendosi così raggiungere dal Napoli in testa alla classifica.
Mentre i rossoneri hanno ceduto in casa di misura contro i bergamaschi, andati a segno al 62º minuto con Ederson. Il diavolo dopo questa sconfitta vede ridursi a lumicino le possibilità di qualificarsi alle coppe europee per la prossima stagione.
VENEZIA(3-5-2) – 28 Radu; 16 Marcandalli (dal 17′ st 25 Schingtienne), 4 Idzes, 2 Cande; 24 Zerbin, 71 Perez (dal 27′ st 32 Duncan), 14 Nicolussi Caviglia, 97 Doumbia (dal 17′ st 10 Yeboah), 77 Ellertsson (dal 42′ st 5 Haps); 6 Busio, 9 Gytkjaer (dal 42′ st 99 Maric). A disp. 1 Joronen, 23 Grandi; 7 Zampano, 11 Oristanio, 19 Bjarkason, 33 Sverko, 36 Ladisa, 79 Carboni. All. Eusebio Di Francesco
Arbitro: Sig. Davide Massa di Imperia (Passeri-Costanzo | IV Uff.le Santoro – VAR Mariani-Marini)
Marcatori: 14′ st 10 Fazzini (E), al 22′ st 10 Yeboah (V), al 40′ st 6 Busio (V), al 43′ st 8 Anjorin (E)
Note: Angoli Empoli 2 Venezia 5. Ammoniti: 1′ st 16 Marcandalli (V), al 9′ st 5 Grassi (E), al 30′ st 13 Cacace (E). Espulsi: nessuno. Recupero: 2′ pt – 3′ st. Spettatori: 7mila.
In un Carlo Castellani Computer Gross Arena semideserto, a proposito ancora vivissimi complimenti ai superpagati manager giacca e cravatta che hanno deciso di far giocare questa partita alle 15 nel giorno di Pasqua, l’Empoli e il Venezia si affrontano per giocarsi una fetta importante di salvezza. Lo spettacolo è ai limiti della decenza per quarantacinque minuti; il primo tempo, infatti, è soporifero, con gli azzurri che non calciano mai verso la porta di Radu (Grassi e Goglichidze avrebbero anche due occasioni ma entrambi cercano un passaggio inutile anziché calciare verso la porta, ndr), mentre il Venezia in realtà un paio di occasioni importanti se le crea; e in entrambe le circostanze Vasquez si è dovuto impegnare per evitare la capitolazione.
Nel secondo tempo l’Empoli sembra scendere con un piglio diverso, Henderson su un’azione insistita degli azzurri confeziona un assist al bacio su cui Fazzini si avventa depositando in rete. E’ il minuto 14 di una partita fino a quel momento anonima, le 16 e 19 minuti di una domenica di Pasqua, quando finalmente l’Empoli torna al gol al Castellani dopo un digiuno di tre mesi, offrendo la sensazione che sia anche una svolta del campionato per la squadra di Roberto D’Aversa. La sensazione sembra trovare riscontro nei minuti successivi al gol, in cui il Venezia sembra andare in tilt, nell’immaginario cruscotto della “macchina” Di Francesco si accende la spia di avaria motore. L’Empoli invece è su di giri e Cacace avrebbe la palla gol per il clamoroso 2-0, solo che il neozelandese incrocia troppo e il pallone va sul fondo. Così quello di Fazzini resta l’unica conclusione nello specchio della porta in oltre un’ora di partita, quella conclusione vincente che scava la differenza tra vincere e perdere, restare a galla e naufragare.
Il Venezia prova a cambiare marcia: dentro Schingtienne e Yeboah, al posto di Marcandalli e Doumbia, ma gli effetti non sembrano vedersi. Eppure il Venezia pareggia davvero. Ma quello confezionato dalla difesa dell’Empoli è un regalo nell’uovo di Pasqua clamoroso. Su un angolo battuto da Nicolussi Caviglia, Vasquez va a farfalle e Goglichidze si addormenta, così Yeboah appostato sotto porta sul palo più lontano deposita in rete per il più facile dei gol. Errori marchiani quelli del portiere, soprattutto, e difensore, imperdonabili in Serie A. La gioia degli azzurri e di tutto il popolo empolese, che si è pensato momentaneamente addirittura fuori dalla zona retrocessione, è durata appena otto minuti. Ma il peggio deve arrivare. Il gol del pari galvanizza i veneziani che, anche grazie al cambio operato dal loro tecnico (Duncan al posto di Perez, ndr), alza il proprio baricentro mettendo in seria difficoltà la retroguardia azzurra che rischia in almeno un paio di circostanze di subire il gol del sorpasso ospite.
Dall’altra parte D’Aversa prova a cambiare qualcosa inserendo Ebuehi al posto di un’evanescente Colombo, spostando Gyasi in posizione più offensiva (25′), per poi cambiare di nuovo otto minuti dopo con gli inserimenti di Solbakken proprio al posto di Gyasi e Anjorin in luogo di Henderson.
Il Venezia però sembra avere più benzina: appare più scattante, più veloce, con più idee di gioco, un po’ all’opposto dell’Empoli che ormai pare affidarsi sempre più ai lancioni lunghi dalle retrovie. A cinque minuti dal termine poi l’Empoli vede il baratro. Gli ospiti scappano via due volte sulla propria fascia destra di competenza e si presentano dalle parti di Vasquez, l’estremo difensore dei toscani respinge con il corpo scontrandosi però con Goglichidze, la palla resta lì e Busio anticipa tutti ribadendo in rete per il gol dell’1-2. Ora sono le 16:45, in Curva Sud, quella dove si sono date appuntamento trecentodieci anime arancioneroverdi, scoppia il tripudio mentre sul resto dello stadio cala un silenzio assordante. Un attimo in cui sembra crollare tutto, tanto che il boato “Empoli Empoli” scandito dopo la prodezza di Fazzini, meno di mezzora prima, sembra addirittura neanche esistito. Centottanta secondi che sembrano un’eternità, centottanta secondi in cui il Venezia, che proprio come era accaduto all’Empoli ora si pensa fuori dalla zona retrocessione, opera anche due cambi (Haps e Maric al posto di Ellertsson e Gytkjaer), per dare nuovo ossigeno alla squadra, per far scorrere altri secondi preziosi.
Il tempo di rimettere il pallone sul dischetto del centrocampo, di vincere due contrasti in mediana, di incrociare i volti delusi e frustrati di qualche sportivo sugli spalti, il tempo in cui l’orologio sembra fermarsi, è quell’attimo in cui Anjorin strappa la palla agli avversari avanza cinque metri, forse sette, forse otto, otto come il numero che porta sulle spalle, il tempo di calciare un pallone tagliato e quasi a filo d’erba, un tiro che sembra arrivare dal cielo, spinto tra le nuvole, accarezzato da Giulio e Greta, per cui questa settimana doveva finire in maniera diversa. Ora l’orologio segna le 16:48, è quel minuto in cui spazio e tempo si sono congiunti, proprio sopra al Castellani, in cui si riaccende tutto in un boato, tra gioia, disperazione e speranza. E’ quel minuto che lascia tutto così com’è, con il distacco ora meno evidente. Perché sì, voglio chiudere così: se non vinciamo una partita dall’8 dicembre, e una in casa dal 4 novembre, se sono passate ormai diciotto gare a digiuno dei tre punti in un sol boccone, se oggi l’agguantiamo così, e a cinque giornate siamo ancora lì, vivi e in piena lotta… forse, chissà, tutto questo avrà un significato che val la pena scoprire.
Fonte: gabrieleguastella.com
Il momento in cui Tino Anjorin scaglia il tiro del definitivo 2-2 e, in pratica, tiene ancora l’Empoli in corsa per la salvezza in Serie A (Credit Ph EFC 1920)
Il Pisa Sporting Club si prepara ad ospitare la Cremonese nel match clou del turno Pasquale della Serie BKT, in programma lunedì (ore 20.30) alla Cetilar Arena.
Una sfida tanto attesa quanto importante per le due contendenti che il tecnico nerazzurro Filippo Inzaghi ha così analizzato rispondendo alle domande dei giornalisti nel consueto appuntamento con i Media della vigilia: “La squadra sta bene e non vede l’ora di giocare questa partita, come è giusto che sia. Affrontiamo una squadra che ha un allenatore molto bravo e che stimo molto, una delle più forti del campionato, per cui non sono stupito dai numeri importanti che sta raccogliendo. Però se abbiamo quel vantaggio rispetto al loro è perché ce lo siamo meritato e dobbiamo far si che il campo confermi questa cosa. Nessun calcolo, dobbiamo andare a prenderci il nostro sogno come abbiamo sempre fatto, ripetendo prestazioni come quella di Reggio Emilia. Massimo rispetto per gli avversari, però quando giochiamo di fronte al nostro pubblico, il difficile penso venga per gli altri“.
Alla vigilia di Empoli-Venezia, vero e proprio spareggio salvezza in programma allo stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena per domenica 20 Aprile 2025 giorno della Santa Pasqua (fischio d’inizio ore 15:00), il tecnico degli azzurri Roberto D’Aversa ha presentato la sfida.
Per la nostra redazione sportiva presente la voce azzurra Gabriele Guastella.
Luciano Ligabue a Radio Bruno!
Oggi insieme a Georgia Passuello e Roberto Uggeri in occasione del trentennale dell’album “Buon Compleanno Elvis” e del grande concerto evento del 21 giugno alla RCF Arena di Reggio Emilia, “La Notte di Certe Notti”.
Il Follonica Gavorrano, dopo il ko 1-4 al Malservisi-Matteini contro l’Orvietana, ha annunciato l’esonero di mister Marco Masi al termine della stagione: per le ultime due giornate non verrà assunto un nuovo tecnico, si proseguirà con l’attuale staff con in panchina l’allenatore delle giovanili.
Il primo caldo della stagione aveva fatto schiudere le uova dei piccoli anatroccoli, ma il loro nido era in mezzo alla separazione della tangenziale Nord di Modena. “Non appena nati – spiega Pietro Milani, Presidente del Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso di Modena – la mamma anatra si è preoccupata di portarli in un corso d’acqua ma quella che le sembrava una bellissima zona si è trasformata in una trappola mortale: la mamma è morta investita e i piccoli le sono andati sopra nell’attesa e nella speranza che si muovesse, cosa che non è accaduta. Così gli anatroccoli si sono buttati in mezzo alla strada. Numerose le segnalazioni giunte al Pettirosso: i volontari si sono recati sul posto, coadiuvati dagli Agenti della Polizia Locale che hanno gestito il traffico, per recuperare i piccoli superstiti che una volta arrivati al Pettirosso sono stati affidati alle cure di una madre adottiva“.
Nella stessa giornata si è presentata un’altra emergenza, questa volta in montagna: la chiamata al centro è arrivata dai Vigili del Fuoco per un daino imprigionato in un bosco in una rete da rotoballe. L’animale, sedato col fucile narcotizzante, è stato infine liberato e, dopo essersi risvegliato, ha ripreso la strada di casa. Poco dopo un’altra chiamata ha portato i volontari del Pettirosso a Frassinoro dove un capriolo era stato investito.
“Alla fine della giornata – conclude Milani –, il Pettirosso aveva ben 6 volontari impegnati in interventi sparsi per la provincia di Modena per recuperi d’emergenza. Gente, che uscita dal lavoro, corre, contribuendo nel proprio tempo libero a rendere migliore questo mondo, come fanno quotidianamente le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco che spesso ritroviamo al nostro fianco e di cui siamo orgogliosi“.
Sono stati ritrovati nel bacino di laminazione di Trissino, in provincia di Vicenza, i corpi senza vita dei due dispersi, padre e figlio, caduti con la loro auto all’interno di una voragine apertasi nella tarda serata di ieri, giovedì 17 aprile, a causa del maltempo sul ponte a Valdagno. La vettura è stata inghiottita nella buca, travolta dalla piena del torrente Agno. I cadaveri sono stati rinvenuti nella mattinata di oggi, venerdì 18 aprile, dai Vigili del Fuoco impegnati dalla notte nelle ricerche dei due dispersi.
Sembra che Leone Francesco Nardon, 65 anni, e il figlio Francesco, di 34, stessero andando nel Comune di Valdagno per portare il proprio aiuto come volontari ai soccorsi dopo aver avuto la notizia dei molti allagamenti di cantine e piani bassi. Poi la targedia.
Sono 700 i Vigili del Fuoco al lavoro in Piemonte per far fronte ai danni generati dalle forti piogge che stanno interessando la regione dalla notte del 16 aprile: portati a termine oltre 1.000 interventi, molti dei quali nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Verbania.
Attualmente la situazione è in miglioramento, fino a tarda sera sono proseguite le operazioni di soccorso per portare al sicuro persone in difficoltà nelle proprie abitazioni allagate: ieri sera i Vigili del Fuoco del comando di Vercelli sono intervenuti con la squadra in assetto alluvionale a Crescentino, in località Galli, per portare al sicuro 4 persone che, a causa dell’esondazione del fiume Dora Baltea, erano rimaste isolate insieme ai loro cani e gatti.
Squadre al lavoro anche questa mattina per prosciugamenti, rimozione di alberi caduti o pericolanti e la messa in sicurezza di aree coinvolte da frane.
Anche in Piemonte si registra purtroppo una vittima per il maltempo: Giuseppe Bracco, 92enne è stato travolto da acqua e fango nella sua abitazione a Monteu da Po, nel Torinese, dove nel pomeriggio di ieri la situazione è precipitata dopo l’esondazione del fiume. Inutili i tentativi di soccorso.
Blackout in Valle d’Aosta dove, a causa del maltempo, 6.400 utenze sono rimaste senza energia elettrica.
“30 maggio. 5 canzoni nuove. 1 feat fuori di testa”: con queste parole Alfa ha annunciato sui social l’arrivo della versione deluxe dell’ultimo album, “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”, uscito a febbraio 2024. L’edizione deluxe del disco, che uscirà in CD e vinile colorato, conterrà cinque brani inediti e una collaborazione con un artista, di cui l’identità verrà svelata nei prossimi giorni. La collaborazione si preannuncia come un incontro tra epoche e stili, una fusione di culture e suoni che racconta una storia universale, capace di unire mondi musicali diversi ma complementari.
A giugno Alfa partirà con il Summer Tour, che lo vedrà protagonista dei palchi dei principali festival estivi fino a fine agosto, poi sarà impegnato con la tranche europea del tour e a ottobre lo vedremo nei palazzetti delle principali città italiane.
In questa intervista, Achille Maini e Barbara Pinotti hanno incontrato Alfa, che ci ha raccontato tutto sul suo ultimo singolo, realizzato insieme a Manu...