È morto Silvano Bini, storico dirigente dell’Empoli per quasi mezzo secolo: segretario, direttore sportivo, direttore generale e perfino Presidente dell’Empoli in 49 anni anni di militanza nel club, tra il 1948 ed il 1996.
Nella sua lunga militanza empolese per un determinato periodo ha fatto da chioccia anche a Romeo Anconetani tra il 1950 ed il 1953: furono Bini ed Anconetani insieme nell’Empoli ad inventarsi per la prima volta in Italia la prevendita dei biglietti delle partite ai botteghini.
Romeo Anconetani, artefice del miracolo Pisa nel ventennio 70/90, qualche anno più tardi rivelò come quei tre anni vissuti a fianco di Silvano Bini per lui fossero stati una grande scuola dirigenziale.
Silvano Bini è stato un grande talent scout, avendo scoperto molti giovani calciatori che poi sono approdati ai campionati maggiori e molti anche in Nazionale. Tra i tanti: Johnny Ekström, Antonio Di Natale, Vincenzo Montella, Fabio Galante, Eusebio Di Francesco. Suo più grande merito aver creato a Empoli quella organizzazione, cultura sportiva e attenzione ai giovani per cui l’Empoli è stata ed è tuttora rinomata nel panorama calcistico italiano.
Tuttavia, pur esaurito il suo lungo rapporto con l’Empoli, ha saputo continuare con grande dinamismo e grandi risultati la sua carriera, contribuendo ai successi di altre società. Nel club toscano gli succederà un giovane Fabrizio Lucchesi. Dal 1996 al 1998 collabora come consulente con il Genoa in Serie B.
Dal 1998 approda alla Pistoiese, in Serie C1, e subito centra la promozione in Serie B, con una squadra composta da numerosi giovani. L’anno successivo con gli arancioni conquista una salvezza partendo da -4 punti, a causa di una sanzione comminata alla società toscana, in conseguenza del lancio di materiale pirotecnico durante la finale Play-off contro il Lumezzane.
Nel 2003 diviene direttore sportivo del Livorno (Serie B) e anche qui conquista subito una promozione in Serie A che nella città labronica mancava da ben 55 anni. Il suo rapporto con il club si interrompe nel 2005, per poi riprendere nel 2007, questa volta nella veste di Team Manager.
Nel 2008, a 79 anni, è ancora attivo e torna a dirigere la Pistoiese in qualità di Consulente Generale, con il presidente Massimiliano Braccialini.
Un 32enne è stato accoltellato nel pomeriggio di ieri, domenica 26 ottobre, a Fiorenzuola, Comune in provincia di Piacenza, e si trova ricoverato in gravissime condizioni all’Ospedale Maggiore di Parma, dove è stato trasportato in elisoccorso.
Secondo le prime informazioni, come riportato dalla stampa locale, l’uomo sarebbe stato colpito da una decina di coltellate, all’addome e al collo. È accaduto poco dopo le 17.00 in via Lungo Arda: il 32enne, italiano originario di Como, è stato trovato dal personale sanitario del 118 in un lago di sangue, su una panchina.
Il presunto aggressore, un cittadino ucraino, sarebbe stato trovato carbonizzato nell’auto sulla quale era fuggito dopo l’accoltellamento. Avrebbe raggiunto una zona isolata sulla strada provinciale che collega Fiorenzuola a Castell’Arquato e si sarebbe tolto la vita, dando fuoco alla vettura. Il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato nell’auto ma per avere la conferma dell’identità occorre attendere gli esiti dell’autopsia. Indagano i Carabinieri.
Il 32enne sarebbe stato colpito dall’ex fidanzato della sua compagna.
La donna, originaria anche lei dell’Est Europa, sarebbe giunta sul posto dell’aggressione poco dopo il fatto. (fotografia di repertorio)
La Fiorentina acciuffa il pareggio nei minuti finali della partita contro il Bologna grazie a due calci di rigore fischiati da La Penna per due tocchi di mano, evidenti, nell’area di rigore di Skorupski.
Tra doppio svantaggio, contestazione del Franchi e pareggio finale, è stata una serata infuocata.
Dopo il gol di Castro nella prima frazione, la ripresa inizia subito con emozioni forti visto che la Fiorentina si vede assegnare un calcio di rigore per mani di Lucumì poi revocato in seguito di revisione al Var da parte di La Penna. Poco dopo arriva però il raddoppio del Bologna con Cambiaghi che batte a rete senza problemi su assist basso dalla destra di Holm. La Fiorentina non riesce a trovare una trama per mettere in difficoltà gli avversari e il Bologna trova anche il 3-0 che fa esplodere la contestazione del Franchi. L’arbitro però, annulla la rete dopo l’intervento degli assistenti al video e dopo 5′ trova anche il gol del 2-1 grazie a un rigore assegnato dal direttore di gara per fallo di mano di Ferguson su cross di Dodo: la battuta vincente è di Gudmundsson.
All’84’ viene espulso Holm per doppio giallo per intervento in ripartenza su Fortini e Pioli butta in campo anche Pioli per un 4-2-4 tutto all’attacco. A tempo scaduto un clamoroso fallo di mano di Bernardeschi in area spinge La Penna ad andare a rivedere l’azione e a concedere il secondo rigore per la Fiorentina: questa volta è Kean che si presenta sul dischetto e segna il gol del pareggio che fa esplodere il Franchi per un secondo tempo da cuori forti.
A tempo scaduto, è clamorosa l’occasione che Dodo calcia fuori su ribattuta di Skorupski da un paio di metri dalla porta avversaria. Si chiude così una serata che ha visto grande nervosismo anche tra i giocatori in campo oltre che sugli spalti dove è arrivata la contestazione anche nei confronti della società con i dirigenti presenti in tribuna autorità. Finisce 2-2 tra qualche fischio e il coro: “Società inesistente”.
Contro il Milan i neroazzurri fanno una grande prestazione portando via un punto da Milano.
Il primo tempo si apre con il vantaggio rossonero grazie a Leao: il Pisa è molto rinunciatario ed i rossoneri hanno il pallino del gioco anche se creano poche occasioni da rete concrete.
Con gli ingressi di Cuadrado e Calabresi il Pisa cambia faccia e dopo pochi minuti ha la chance per il pari: azione personale del colombiano che calcia e trova il braccio di De Winter, calcio di rigore!
Dagli 11 metri va proprio Cuadrado che spiazza Maignan e fa 1-1.
Il Milan reagisce subito e dopo pochi minuti sfiora il nuovo vantaggio con Leao che colpisce la traversa.
Il Pisa tiene meglio il campo nella ripresa costruendosi anche qualche chance per ripartire.
I rossoneri diventano di nuovo pericoloso Saelemaekers che da fuori costringe a un miracolo Semper.
All’85’ su una ripartenza Akinsanmiro trova tutto solo Nzola che si invola verso la porta e batte Maignan.
2-1 del Pisa a San Siro.
Arriva l’assalto del Milan nel finale: andrà a buon fine al 91’ con Athekame che trova il 2-2 con un tiro da fuori.
I neroazzurri rischiano nel finale ancora con Saelemaekers ma portano a casa un punto pesantissimo.
MODENA(3-5-1-1) – 1 Chichizola; 77 Tonoli, 28 Adorni, 20 Nieling; 98 Zanimacchia (dal 29′ st 2 Beyuku), 8 Santoro, 16 Gerli (dal 38′ st 6 Magnino), 18 Pyyhtia (dal 24′ st 5 Sersanti), 7 Zampano; 92 Defrel (dal 29′ st 23 Di Mariano); 9 Gliozzi (dal 24′ st 11 Mendes). A disp. 78 Bagheria, 22 Pezzolato; 10 Caso, 33 Cauz, 25 Dellavalle, 17 Massolin, 19 Nador. All. Andrea Sottil
EMPOLI(3-5-1-1) – 21 Fulignati; 20 Lovato, 34 Guarino, 5 Obaretin; 7 Elia (dal 35′ st 24 Ebuehi), 14 Yepes, 18 Ghion, 10 Ilie (dal 1′ st 25 Ignacchiti), 79 Carboni (dal 12′ st 27 Moruzzi); 15 Ceesay (dal 23′ st 77 Popov); 11 Shpendi (dal 12′ st 9 Pellegri). A disp. 1 Perisan; 2 Curto, 28 Indragoli; 6 Degli Innocenti, 8 Belardinelli; 70 Saporiti, 99 Bianchi. All. Alessio Dionisi
Arbitro: Sig. Paride Tremolada di Monza (Zingarelli-Luciani | IV Uff.le Renzi – VAR Serra-Monaldi)
Marcatori: al 22′ 15 Ceesay (E), al 48′ rig. 9 Gliozzi (M); al 21′ st 77 Tonoli (M).
Note: Angoli Modena 6 Empoli 5. Ammoniti: al 30′ 10 Ilie (E), al 31′ 7 Elia (E), al 37′ 11 Shpendi (E); al 5′ st 7 Zampano (M), al 15′ st all. A. Sottil (M), al 34′ st 16 Gerli (M), al 49′ st 77 Tonoli (M). Espulsi: al 25′ due componenti della panchina del Modena. Recupero: 2′ + 3′ pt – 5′ + 2′ st. Spettatori: 10.500.
LA PARTITA – L’Empoli parte bene, si inizia anche ad intravedere la mano del tecnico: palla a terra, gioco semplice, triangolazioni veloci, uscite dalla difesa ragionate ed equilibrate. Il gol di Ceesay al 22′, strappo di potenza dalla linea di centrocampo e conclusione precisa all’angolo opposto dopo una corsa di quaranta metri palla al piede, è il giusto premio per l’Empoli che con Shpendi di testa scherza con il possibile 0-2. Il Braglia canta, ma è un po’ ipnotizzato, sorpreso sicuramente da un Empoli apparso molto diverso da quello insicuro targato Pagliuca. Sarebbe stato giusto per quanto visto nei quarantacinque minuti che l’Empoli chiudesse con il meritato vantaggio il primo tempo, perché il Modena effettivamente non calcia mai in porta.
Purtroppo per l’Empoli, nei minuti di recupero, anzi negli ultimi secondi dei due minuti di recupero concessi dal direttore di gara, si manifesta tutta l’imprevedibilità del calcio, che poi in un certo senso è la sua bellezza: un tiro-cross innocuo dei canarini dal vertice destro dell’area di rigore va a sbattere sul gomito di Ghion che si volta per non farsi colpire al volto saltando, il braccio è leggermente staccato dal corpo. Il VAR richiama l’arbitro: dal monitor si decide per l’ennesimo rigorino al Modena. Dal dischetto Gliozzi si conferma capocannoniere con sei centri, di cui cinque tiri dal dischetto.
Poi tutti dentro gli spogliatoi: alla ripresa dall’intervallo l’Empoli rientra con la novità Ignacchiti al posto di Ilie, ma in campo scendono undici “ombre” rispetto a quanto visto nella prima frazione di gara. Dionisi tenta le carte Moruzzi e Pellegri: l’esterno ex Pescara si addormenta sul raddoppio degli emiliani; subito dopo il tecnico azzurro inserisce anche Popov per provare a dare maggior peso all’attacco, e nel finale anche Ebuehi. Ma è il Modena a sfiorare il tris in almeno tre occasioni con Fulignati costretto ad intervenire. I padroni di casa il gol lo segnerebbero pure: Yepes, infatti, si mette a giochicchiare in area di rigore e Di Mariano lo svernicia portandogli via palla e battendo l’incolpevole Fulignati. Fortuna sua che l’arbitro ravvisa un fallo e ferma il gioco fischiando una punizione, addirittura dopo la conclusione vincente dell’attaccante di casa. Può bastare così… stasera tre passi indietro. Martedì con la Sampdoria servirà ben altro, per evitare di essere risucchiati in una zona di classifica che non voglio neanche rammentare.
L’ANALISI – Mi aspettavo una prestazione d’orgoglio, la classica partita tutto cuore dell’Empoli, una di quelle serate da cui spesso è uscito fuori dal cilindro il coniglio che non ci aspettavamo.
L’Empoli ce l’ha nel dna, d’altronde negli ultimi trent’anni e spesso da serate come queste, ha saputo spegnere il frastuono della classica “cerimonia da 1 fisso”.
Purtroppo però, almeno adesso, questa squadra sembra non avere il fuoco dentro: lenta, compassata, distratta, pasticciona, inconcludente, sono gli aggettivi che uso per descrivere il secondo tempo; Moruzzi che si addormenta sul gol del Modena, Yepes che si mette a giochicchiare nella propria area di rigore i due episodi che prendo per esempio.
Peccato! Peccato perché il primo tempo è stato di spessore, impreziosito dal gol di Ceesay: potenza, tecnica e precisione, molto raro di questi tempi in serie cadetta.
Forse l’Empoli per quanto fatto, e quanto poco concesso alla capolista, meritava di chiudere la prima frazione in vantaggio; forse avremmo visto un altro secondo tempo, un’altra partita…
Voglio soffermarmi, però, su quell’aspetto sottolineato in precedenza: l’assenza del fuoco dentro. Ogni giorno che passa si rafforza in me l’idea, ed il pensiero, che questa assenza arrivi anche, e forse soprattutto, da tutto il contorno. Siamo diventati un ambiente attento, forse troppo, all’immagine, e sembra si sia squilibrato, almeno adesso, nella sostanza: il dj-set e le cerimonie a bordo campo, oltremisura a mio modo di vedere, cozzano in maniera troppo evidente con il messaggio che dovremmo mandare fuori; sapremo uscire da questo “tunnel” soltanto se resteremo umili, e avremo la capacità di correggere il tiro, che non significa spengere la musica o rinunciare a certe pratiche, ma semplicemente studiare lo stile perfetto per l’Empoli.
L’eleganza non è un abito sfarzoso, l’eleganza è come lo indossi, e forse quello che stiamo indossando adesso è troppo distante e non ci rende liberi di fare l’Empoli: l’Empoli vero, quello che abbiamo imparato a conoscere, e che ha saputo stupire anche in serate come queste …
Fonte: gabrieleguastella.it
Ceesay, il suo gran gol non basta all’Empoli per evitare la sconfitta a Modena (Credit Ph EFC 1920)
È morto Silvano Bini, storico dirigente dell’Empoli per quasi mezzo secolo: segretario, direttore sportivo, direttore generale e perfino Presidente dell’Empoli in 49 anni anni di militanza nel club, tra il 1948 ed il 1996.
Nella sua lunga militanza empolese per un determinato periodo ha fatto da chioccia anche a Romeo Anconetani tra il 1950 ed il 1953: furono Bini ed Anconetani insieme nell’Empoli ad inventarsi per la prima volta in Italia la prevendita dei biglietti delle partite ai botteghini.
Romeo Anconetani, artefice del miracolo Pisa nel ventennio 70/90, qualche anno più tardi rivelò come quei tre anni vissuti a fianco di Silvano Bini per lui fossero stati una grande scuola dirigenziale.
Silvano Bini è stato un grande talent scout, avendo scoperto molti giovani calciatori che poi sono approdati ai campionati maggiori e molti anche in Nazionale. Tra i tanti: Johnny Ekström, Antonio Di Natale, Vincenzo Montella, Fabio Galante, Eusebio Di Francesco. Suo più grande merito aver creato a Empoli quella organizzazione, cultura sportiva e attenzione ai giovani per cui l’Empoli è stata ed è tuttora rinomata nel panorama calcistico italiano.
Tuttavia, pur esaurito il suo lungo rapporto con l’Empoli, ha saputo continuare con grande dinamismo e grandi risultati la sua carriera, contribuendo ai successi di altre società. Nel club toscano gli succederà un giovane Fabrizio Lucchesi. Dal 1996 al 1998 collabora come consulente con il Genoa in Serie B.
Dal 1998 approda alla Pistoiese, in Serie C1, e subito centra la promozione in Serie B, con una squadra composta da numerosi giovani. L’anno successivo con gli arancioni conquista una salvezza partendo da -4 punti, a causa di una sanzione comminata alla società toscana, in conseguenza del lancio di materiale pirotecnico durante la finale Play-off contro il Lumezzane.
Nel 2003 diviene direttore sportivo del Livorno (Serie B) e anche qui conquista subito una promozione in Serie A che nella città labronica mancava da ben 55 anni. Il suo rapporto con il club si interrompe nel 2005, per poi riprendere nel 2007, questa volta nella veste di Team Manager.
Nel 2008, a 79 anni, è ancora attivo e torna a dirigere la Pistoiese in qualità di Consulente Generale, con il presidente Massimiliano Braccialini.
Un 32enne è stato accoltellato nel pomeriggio di ieri, domenica 26 ottobre, a Fiorenzuola, Comune in provincia di Piacenza, e si trova ricoverato in gravissime condizioni all’Ospedale Maggiore di Parma, dove è stato trasportato in elisoccorso.
Secondo le prime informazioni, come riportato dalla stampa locale, l’uomo sarebbe stato colpito da una decina di coltellate, all’addome e al collo. È accaduto poco dopo le 17.00 in via Lungo Arda: il 32enne, italiano originario di Como, è stato trovato dal personale sanitario del 118 in un lago di sangue, su una panchina.
Il presunto aggressore, un cittadino ucraino, sarebbe stato trovato carbonizzato nell’auto sulla quale era fuggito dopo l’accoltellamento. Avrebbe raggiunto una zona isolata sulla strada provinciale che collega Fiorenzuola a Castell’Arquato e si sarebbe tolto la vita, dando fuoco alla vettura. Il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato nell’auto ma per avere la conferma dell’identità occorre attendere gli esiti dell’autopsia. Indagano i Carabinieri.
Il 32enne sarebbe stato colpito dall’ex fidanzato della sua compagna.
La donna, originaria anche lei dell’Est Europa, sarebbe giunta sul posto dell’aggressione poco dopo il fatto. (fotografia di repertorio)
La Fiorentina acciuffa il pareggio nei minuti finali della partita contro il Bologna grazie a due calci di rigore fischiati da La Penna per due tocchi di mano, evidenti, nell’area di rigore di Skorupski.
Tra doppio svantaggio, contestazione del Franchi e pareggio finale, è stata una serata infuocata.
Dopo il gol di Castro nella prima frazione, la ripresa inizia subito con emozioni forti visto che la Fiorentina si vede assegnare un calcio di rigore per mani di Lucumì poi revocato in seguito di revisione al Var da parte di La Penna. Poco dopo arriva però il raddoppio del Bologna con Cambiaghi che batte a rete senza problemi su assist basso dalla destra di Holm. La Fiorentina non riesce a trovare una trama per mettere in difficoltà gli avversari e il Bologna trova anche il 3-0 che fa esplodere la contestazione del Franchi. L’arbitro però, annulla la rete dopo l’intervento degli assistenti al video e dopo 5′ trova anche il gol del 2-1 grazie a un rigore assegnato dal direttore di gara per fallo di mano di Ferguson su cross di Dodo: la battuta vincente è di Gudmundsson.
All’84’ viene espulso Holm per doppio giallo per intervento in ripartenza su Fortini e Pioli butta in campo anche Pioli per un 4-2-4 tutto all’attacco. A tempo scaduto un clamoroso fallo di mano di Bernardeschi in area spinge La Penna ad andare a rivedere l’azione e a concedere il secondo rigore per la Fiorentina: questa volta è Kean che si presenta sul dischetto e segna il gol del pareggio che fa esplodere il Franchi per un secondo tempo da cuori forti.
A tempo scaduto, è clamorosa l’occasione che Dodo calcia fuori su ribattuta di Skorupski da un paio di metri dalla porta avversaria. Si chiude così una serata che ha visto grande nervosismo anche tra i giocatori in campo oltre che sugli spalti dove è arrivata la contestazione anche nei confronti della società con i dirigenti presenti in tribuna autorità. Finisce 2-2 tra qualche fischio e il coro: “Società inesistente”.
Contro il Milan i neroazzurri fanno una grande prestazione portando via un punto da Milano.
Il primo tempo si apre con il vantaggio rossonero grazie a Leao: il Pisa è molto rinunciatario ed i rossoneri hanno il pallino del gioco anche se creano poche occasioni da rete concrete.
Con gli ingressi di Cuadrado e Calabresi il Pisa cambia faccia e dopo pochi minuti ha la chance per il pari: azione personale del colombiano che calcia e trova il braccio di De Winter, calcio di rigore!
Dagli 11 metri va proprio Cuadrado che spiazza Maignan e fa 1-1.
Il Milan reagisce subito e dopo pochi minuti sfiora il nuovo vantaggio con Leao che colpisce la traversa.
Il Pisa tiene meglio il campo nella ripresa costruendosi anche qualche chance per ripartire.
I rossoneri diventano di nuovo pericoloso Saelemaekers che da fuori costringe a un miracolo Semper.
All’85’ su una ripartenza Akinsanmiro trova tutto solo Nzola che si invola verso la porta e batte Maignan.
2-1 del Pisa a San Siro.
Arriva l’assalto del Milan nel finale: andrà a buon fine al 91’ con Athekame che trova il 2-2 con un tiro da fuori.
I neroazzurri rischiano nel finale ancora con Saelemaekers ma portano a casa un punto pesantissimo.
MODENA(3-5-1-1) – 1 Chichizola; 77 Tonoli, 28 Adorni, 20 Nieling; 98 Zanimacchia (dal 29′ st 2 Beyuku), 8 Santoro, 16 Gerli (dal 38′ st 6 Magnino), 18 Pyyhtia (dal 24′ st 5 Sersanti), 7 Zampano; 92 Defrel (dal 29′ st 23 Di Mariano); 9 Gliozzi (dal 24′ st 11 Mendes). A disp. 78 Bagheria, 22 Pezzolato; 10 Caso, 33 Cauz, 25 Dellavalle, 17 Massolin, 19 Nador. All. Andrea Sottil
EMPOLI(3-5-1-1) – 21 Fulignati; 20 Lovato, 34 Guarino, 5 Obaretin; 7 Elia (dal 35′ st 24 Ebuehi), 14 Yepes, 18 Ghion, 10 Ilie (dal 1′ st 25 Ignacchiti), 79 Carboni (dal 12′ st 27 Moruzzi); 15 Ceesay (dal 23′ st 77 Popov); 11 Shpendi (dal 12′ st 9 Pellegri). A disp. 1 Perisan; 2 Curto, 28 Indragoli; 6 Degli Innocenti, 8 Belardinelli; 70 Saporiti, 99 Bianchi. All. Alessio Dionisi
Arbitro: Sig. Paride Tremolada di Monza (Zingarelli-Luciani | IV Uff.le Renzi – VAR Serra-Monaldi)
Marcatori: al 22′ 15 Ceesay (E), al 48′ rig. 9 Gliozzi (M); al 21′ st 77 Tonoli (M).
Note: Angoli Modena 6 Empoli 5. Ammoniti: al 30′ 10 Ilie (E), al 31′ 7 Elia (E), al 37′ 11 Shpendi (E); al 5′ st 7 Zampano (M), al 15′ st all. A. Sottil (M), al 34′ st 16 Gerli (M), al 49′ st 77 Tonoli (M). Espulsi: al 25′ due componenti della panchina del Modena. Recupero: 2′ + 3′ pt – 5′ + 2′ st. Spettatori: 10.500.
LA PARTITA – L’Empoli parte bene, si inizia anche ad intravedere la mano del tecnico: palla a terra, gioco semplice, triangolazioni veloci, uscite dalla difesa ragionate ed equilibrate. Il gol di Ceesay al 22′, strappo di potenza dalla linea di centrocampo e conclusione precisa all’angolo opposto dopo una corsa di quaranta metri palla al piede, è il giusto premio per l’Empoli che con Shpendi di testa scherza con il possibile 0-2. Il Braglia canta, ma è un po’ ipnotizzato, sorpreso sicuramente da un Empoli apparso molto diverso da quello insicuro targato Pagliuca. Sarebbe stato giusto per quanto visto nei quarantacinque minuti che l’Empoli chiudesse con il meritato vantaggio il primo tempo, perché il Modena effettivamente non calcia mai in porta.
Purtroppo per l’Empoli, nei minuti di recupero, anzi negli ultimi secondi dei due minuti di recupero concessi dal direttore di gara, si manifesta tutta l’imprevedibilità del calcio, che poi in un certo senso è la sua bellezza: un tiro-cross innocuo dei canarini dal vertice destro dell’area di rigore va a sbattere sul gomito di Ghion che si volta per non farsi colpire al volto saltando, il braccio è leggermente staccato dal corpo. Il VAR richiama l’arbitro: dal monitor si decide per l’ennesimo rigorino al Modena. Dal dischetto Gliozzi si conferma capocannoniere con sei centri, di cui cinque tiri dal dischetto.
Poi tutti dentro gli spogliatoi: alla ripresa dall’intervallo l’Empoli rientra con la novità Ignacchiti al posto di Ilie, ma in campo scendono undici “ombre” rispetto a quanto visto nella prima frazione di gara. Dionisi tenta le carte Moruzzi e Pellegri: l’esterno ex Pescara si addormenta sul raddoppio degli emiliani; subito dopo il tecnico azzurro inserisce anche Popov per provare a dare maggior peso all’attacco, e nel finale anche Ebuehi. Ma è il Modena a sfiorare il tris in almeno tre occasioni con Fulignati costretto ad intervenire. I padroni di casa il gol lo segnerebbero pure: Yepes, infatti, si mette a giochicchiare in area di rigore e Di Mariano lo svernicia portandogli via palla e battendo l’incolpevole Fulignati. Fortuna sua che l’arbitro ravvisa un fallo e ferma il gioco fischiando una punizione, addirittura dopo la conclusione vincente dell’attaccante di casa. Può bastare così… stasera tre passi indietro. Martedì con la Sampdoria servirà ben altro, per evitare di essere risucchiati in una zona di classifica che non voglio neanche rammentare.
L’ANALISI – Mi aspettavo una prestazione d’orgoglio, la classica partita tutto cuore dell’Empoli, una di quelle serate da cui spesso è uscito fuori dal cilindro il coniglio che non ci aspettavamo.
L’Empoli ce l’ha nel dna, d’altronde negli ultimi trent’anni e spesso da serate come queste, ha saputo spegnere il frastuono della classica “cerimonia da 1 fisso”.
Purtroppo però, almeno adesso, questa squadra sembra non avere il fuoco dentro: lenta, compassata, distratta, pasticciona, inconcludente, sono gli aggettivi che uso per descrivere il secondo tempo; Moruzzi che si addormenta sul gol del Modena, Yepes che si mette a giochicchiare nella propria area di rigore i due episodi che prendo per esempio.
Peccato! Peccato perché il primo tempo è stato di spessore, impreziosito dal gol di Ceesay: potenza, tecnica e precisione, molto raro di questi tempi in serie cadetta.
Forse l’Empoli per quanto fatto, e quanto poco concesso alla capolista, meritava di chiudere la prima frazione in vantaggio; forse avremmo visto un altro secondo tempo, un’altra partita…
Voglio soffermarmi, però, su quell’aspetto sottolineato in precedenza: l’assenza del fuoco dentro. Ogni giorno che passa si rafforza in me l’idea, ed il pensiero, che questa assenza arrivi anche, e forse soprattutto, da tutto il contorno. Siamo diventati un ambiente attento, forse troppo, all’immagine, e sembra si sia squilibrato, almeno adesso, nella sostanza: il dj-set e le cerimonie a bordo campo, oltremisura a mio modo di vedere, cozzano in maniera troppo evidente con il messaggio che dovremmo mandare fuori; sapremo uscire da questo “tunnel” soltanto se resteremo umili, e avremo la capacità di correggere il tiro, che non significa spengere la musica o rinunciare a certe pratiche, ma semplicemente studiare lo stile perfetto per l’Empoli.
L’eleganza non è un abito sfarzoso, l’eleganza è come lo indossi, e forse quello che stiamo indossando adesso è troppo distante e non ci rende liberi di fare l’Empoli: l’Empoli vero, quello che abbiamo imparato a conoscere, e che ha saputo stupire anche in serate come queste …
Fonte: gabrieleguastella.it
Ceesay, il suo gran gol non basta all’Empoli per evitare la sconfitta a Modena (Credit Ph EFC 1920)