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Pasquale Catalano è il nuovo allenatore del Pontedera

Oggi, mercoledì 8 giugno, presso la sala stampa dello stadio Ettore Mannucci di Pontedera, è stato presentato ufficialmente il nuovo mister granata, Pasquale Catalano. Di seguito il riassunto della conferenza stampa.

A dare il benvenuto al nuovo tecnico del Pontedera è stato il socio di maggioranza Rosettano Navarra: “Inizio col dire che in queste settimane ho avuto modo di conoscere in maniera più approfondita il nostro DS Moreno Zocchi, che ha confermato quello che avevo pensato di lui nel momento della scelta, una persona eccezionale con grande conoscenza del calcio. In queste settimane ci siamo confrontati per la scelta del nuovo tecnico e crediamo fortemente che Pasquale Catalano sia il profilo giusto per iniziare questo nuovo progetto Granata, quindi sono contento di dargli il benvenuto in famiglia (…) “Riguardo ai nostri progetti posso dire che c’è la volontà di migliorare, dove possibile, quello che è stato fatto in questi dieci anni. Uno dei punti fondamentali è la valorizzazione dei giovani e in particolare del nostro settore giovanile. Mi sono documentato e informato sugli straordinari risultati ottenuti negli ultimi anni e anche negli ultimi giorni e mi complimento con tutti i ragazzi e gli staff tecnici. La volontà è fare un ulteriore miglioramento, cercando di portare i profili migliori della nostra cantera fino in Serie A se possibile, facendoli passare per un palcoscenico già molto importante come la Lega Pro. Non sarà facile ma nelle società in cui sono stato ce l’abbiamo fatta e vorrei che succedesse anche qui a Pontedera”.

Il DS Granata, Moreno Zocchi, ha poi spiegato il perchè della scelta tecnica di Pasquale Catalano: “La scelta da parte mia è stata facile. Per quello che è il progetto Pontedera e per quello che mi ha chiesto la società, credo che non ci sia persona migliore di Pasquale Catalano. Accanto a me ho bisogno di persone positive, di persone che di notte sognano e poi di giorno lavorano per realizzare quello che hanno sognato (…) Pasquale ha da subito colto i concetti che vogliamo portare avanti quest’anno, è un grande lavoratore e sono sicuro che riuscirà a tirare fuori il meglio dalla squadra che gli daremo a disposizione. Lo conosco già molto bene perchè abbiamo lavorato insieme a Imola, confrontandoci spesso e arrivando anche a discutere, ma un’ora dopo eravamo di nuovo fianco a fianco perchè entrambi sappiamo che i confronti, anche duri, a volte servono per bene della società”. “I risultati di questo lavoro li vedremo sicuramente sul campo e inoltre vorremmo, come ha detto il dottor Navarra, che la società Granata diventasse un punto di riferimento per i ragazzi del nostro settore giovanile e di quelli di altre società. Devono vedere nel Pontedera una rampa di lancio per potersi affermare per calcare poi anche palcoscenici più importanti”.

La parola è poi passata al nuovo tecnico Granata, Catalano che ha elencato i motivi per cui ha scelto il “Progetto Pontedera”, dando anche qualche anticipazione su quella che sarà la sua idea di calcio:“Sono contento di essere qua e ringrazio il direttore e la società per avermi scelto. Non sono abituato a fare promesse o proclami ma a lavorare. Arrivo in una società che ha fatto benissimo in questi dieci anni e ora sta cambiando tanto, sia a livello societario che organizzativo, ma non ho paura di confrontarmi con questa situazione, metterò tutto me stesso in questa avventura e pretenderò che chi sta vicino a me faccia altrettanto (…) Come ha detto il direttore, noi ci conosciamo già. Abbiamo lavorato insieme confrontandoci e a volte scontrandoci, sempre nell’interesse della società per cui lavoravamo. Non mi aspettavo la sua chiamata ma se così è stato vuol dire che qualcosa di positivo gliel’ho lasciato e lui ha lasciato qualcosa a me, quindi mi sono fidato di lui quando mi ha presentato il progetto che aveva in mente per il Pontedera e sono felice di poterlo iniziare con lui”. “Moduli? Prima facciamo la squadra e poi adatteremo il modulo alle caratteristiche dei giocatori. L’idea è quella di creare una rosa con calciatori duttili che possano cambiare sistema di gioco anche in corsa”.

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