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SERIE A – Giornata n°27 | L’Empoli fa la partita, un palo, un gol annullato, tante occasioni. Il Cagliari un tiro per tempo e vince la partita. Ranieri onesto: “non meritavamo”.

EMPOLI (4-3-2-1) – 25 Caprile; 34 Ismajli, 4 Walukiewicz (dal 37′ st 17 Cerri), 33 Luperto, 13 Cacace (dal 27′ st 3 Pezzella); 29 Maleh, 18 Marin, 8 Kovalenko (dal 27′ st 11 Gyasi); 28 Cambiaghi, 20 Cancellieri (dal 27′ st 21 Fazzini); 23 Destro (dal 13′ st 10 Niang). A disp. 1 Perisan, 99 Berisha; 19 Bereszynski, 24 Ebuehi, 30 Bastoni, 27 Zurkowski, 7 Shpendi. All. Davide Nicola

CAGLIARI (4-3-1-2) – 22 Scuffet; 8 Nandez, 4 Dossena, 26 Mina, 27 Augello (dal 33′ st 37 Azzi); 21 Jankto (dal 32′ st Wieteska), 14 Deiola, 29 Makoumbou; 70 Gaetano (dal 42′ st 61 Shomurodov); 77 Luvumbo (dal 32′ 28 Zappa), 9 Lapadula (dal 42′ st 34 Mutandwa). A disp. 1 Radunovic, 31 Iliev; 10 Viola, 16 Prati, 19 Oristanio, 23 Wieteska, 33 Obert, 99 Di Pardo. All. Claudio Ranieri

Arbitro: Sig. Antonio Rapuano di Rimini (Baccini-Colarossi | IV Uff.le Feliciani – VAR Mazzoleni-Abisso)

Marcatore: al 24′ st 21 Jankto.

Note: Angoli Empoli 9 Cagliari 2. Ammoniti: al 17′ 70 Gaetano (C); al 34′ st 26 Mina (C), al 41′ st 22 Scuffet (C). Espulsi: nessuno. Recupero: 4′ pt – 8′ st. Spettatori: 12 mila.

 

Nella giornata dove le ultime otto in classifica per uno strano segno del destino del “Re” calendario si incrociano al Castellani l’Empoli di Davide Nicola ed il Cagliari di Claudio Ranieri si ritrovano avversarie. Lo fanno scendendo in campo consapevoli che due delle quattro sfide tra “ultime” si sono già consumate con il pari tra Udinese e Salernitana e la vittoria dell’Hellas Verona sul Sassuolo. Nel mentre allo Stirpe di Frosinone i ciociari ospitano il Lecce: finirà 1-1.

Al Castellani invece si gioca di fronte ad una cornice di pubblico davvero importante: sono dodicimila sugli spalti con tutti i settori dello stadio aperti nonostante il clima non proprio favorevole. Fa freddo e, tanto per cambiare, le previsioni meteo minacciano pioggia.

Nicola recupera Fazzini e Zurkowski, che però partono dalla panchina, là dove si rivede anche Ebuehi. Sempre out Caputo e Grassi con quest’ultimo che, forse, potremo rivedere in casa del Milan e almeno in panchina nella prossima difficile trasferta. Ranieri invece, orfano ancora di Mancosu, perde anche Petagna, che si aggiunge alla defezione per due mesi di Pavoletti, ma recupera Luvumbo e Shomurodov, con quest’ultimo che si siede in panchina.

PRIMO TEMPO – La sorpresa più grossa di formazione è certamente tra le fila azzurre, inattesa, decisamente inattesa. C’è Destro e non Cerri come terminale offensivo, supportato da Cambiaghi e Cancellieri, con Kovalenko esterno in una mediana a tre, mentre Cacace gioca terzino sinistro in una difesa a quattro che vede Ismajli esterno di destra. E’ la prima volta che Cerri, da quando giunto ad Empoli, non viene schierato tra i titolari. Sin dalle prime battute è l’Empoli a fare la partita, con il Cagliari piuttosto rimesso che lascia giocare e al massimo tenta delle timide sortite offensive. Al terzo minuto subito uno spunto di Cambiaghi che da sinistra mette al centro per Kovalenko: l’ucraino devia ma debolmente e Scuffet para agevolmente. La gara stenta a decollare, soprattutto perché i sardi tengono un baricentro bassissimo e, nonostante il ritmo alto dei toscani, non offrono spazi. Passato il primo quarto senza particolari sussulti la gara si accende improvvisamente. Minuto 16: Gaetano ci prova dai venti metri, Caprile alza sopra la traversa. Dall’angolo il Cagliari prende un contropiede clamoroso, arma letale dell’Empoli. Cambiaghi lanciato da Maleh, si invola a destra e da posizione angolata colpisce un palo clamoroso, la palla schizza proprio a Maleh che da centro aria calcia su Scuffet che respinge d’istinto, quindi Kovalenko trova l’opposizione di un avversario e l’azione sfuma.

Alla mezzora, e dopo un’altra occasione con Destro che di testa manda a lato un invitante cross dalla destra di Ismajli, la seconda chiave del match. Luvumbo, dopo uno scatto, si tocca la coscia e chiede il cambio. Ranieri inserisce Zappa che va a fare l’esterno destro, con Nandez che sale in mediana pochi metri più avanti, passando ad un ancora più prudente 4-4-1-1 con il solo Gaetano alle spalle di Lapadula. Strano a dirsi ma con questo modulo il Cagliari sembra essere più produttivo, tanto che allo scoccare della prima frazione di gioco si costruisce la palla-gol più importante, ed unica, con Lapadula che di testa impegna seriamente Caprile in un difficile intervento. Con questo episodio, e sul risultato di 0-0 si va al riposo.

SECONDO TEMPO – Le squadre rientrano dagli spogliatoi senza variazioni, e il copione della partita non cambia: Empoli offensivo e propositivo e Cagliari ad osservare. Al terzo Cancellieri avrebbe subito una palla gol, ma il controllo è da dimenticare e Scuffet ringrazia.

Piccola nota: questo ragazzo stenta a far vedere le qualità migliori.

Arriva il momento di Niang, l’ex Milan entra al posto di Destro (13′), e dopo tre minuti si conquista subito un prezioso calcio piazzato. Marin anziché indirizzare verso l’area di rigore innesca uno schema con Cacace che dai venti metri calcia rasoterra, il tiro deviato termina sul fondo generando il calcio d’angolo. Le partite sono episodiche si sa, e nel calcio attuale, con il VAR sempre in agguato lo sono ancora di più. Così al Castellani si assiste ancora una volta ad una strana legge del calcio moderno. Una volta vigeva l’equazione gol fallito-gol subito, oggi sembra essere stata sostituita in gol annullato-gol subito.

Andiamo con ordine. La beffa si consuma al minuto diciassette, esattamente lo stesso minuto del palo di Cambiaghi del primo tempo. E’ proprio Cambiaghi che si conquista un calcio d’angolo generando scompiglio nella difesa rossoblu. Dalla bandierina Cacace pennella in area con la difesa ospite che allontana, sui piedi di Marin però che dai venticinque metri pennella per Walukiewicz. Il polacco di testa impegna Scuffet in una difficilissima respinta, la palla schizza laterale a Cacace che al volo di sinistro la mette sotto la traversa. La gioia si strozza in gola pochi secondi dopo con il VAR che annulla per un fuorigioco precedente del polacco.

Sette minuti dopo, nell’unica sortita offensiva del Cagliari, la beffa. Gaetano in un fazzoletto accende Zappa a destra, il laterale si “beve” Cacace e serve al centro per Nandez che conclude in porta, Caprile respinge ma nulla può sul destro sicuro di Jankto appostato all’altezza del dischetto e lasciato clamorosamente in solitaria (Cancellieri non accorcia e guarda l’azione, ndr).

Nicola corre ai ripari ed effettua un triplo cambio con Fazzini, Gyasi e Pezzella al posto di Cancellieri, Kovalenko e Cacace. Gli ultimi venti minuti di partita, che diventano quasi una mezzora con gli otto minuti di recupero concessi dal direttore di gara, sono un assedio (confusionario!) dell’Empoli alla metà campo dove si rifugia il Cagliari a protezione di un prezioso vantaggio. Nicola si gioca anche la carta Cerri andando però ad ingolfare gli ultimi venti metri di campo, e non favorendo neppure le giocate di Niang che si ritrova infilato in un imbuto e nonostante tutto conquista un paio di preziosi calci piazzati.

Al 95′ Scuffet nega a Pezzella la gioia del gol su un tiro ravvicinato, deviando in angolo, e sul susseguente tiro dalla bandierina Ismajli alza la mira sopra la traversa.

Il mese di marzo, che vedrà impegnati gli azzurri contro Milan e Inter in trasferta, e in casa contro il Bologna, cioè rispettivamente contro terza, prima e quarta forza del campionato, inizia malissimo. La sconfitta con il Cagliari è una doccia gelata per gli azzurri, anche immeritata tanto che il pari sarebbe stato stretto, ma il calcio è anche questo; le grandi gioie passano molto spesso attraverso le difficoltà e le sofferenze, e d’altronde il tecnico Davide Nicola lo ha sempre detto fin dal giorno del suo insediamento sulla panchina dell’Empoli: “ci giocheremo la salvezza all’ultima giornata”. Da oggi inizia ufficialmente un nuovo campionato: undici giornate alla fine, cinque in casa e sei in trasferta, ma dove gli azzurri giocheranno otto volte contro formazioni della parte sinistra della classifica. Per centrare l’obiettivo sarà fondamentale non fallire i tre scontri diretti contro Frosinone, in casa, Lecce e Udinese fuori, e cercare qualche altro punto sulla carta “impossibile”.

Fonte: gabrieleguastella.it

La delusione degli azzurri a fine gara (Credit Ph EFC 1920)

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