Home Magazine Fase 2: riaperture con rincari al bar e dal parrucchiere

Fase 2: riaperture con rincari al bar e dal parrucchiere

Secondo le numerose segnalazioni raccolte dal Codacons, gli esercizi commerciali hanno ripreso aumentando i prezzi, sia al bar che dai parrucchieri. Un aumento dato dalle nuove spese che i gestori devono sostenere per la sanificazione e la sicurezza.

I bar sono in testa alla classifica dei rincari, con aumenti di prezzi su caffè e capuccino che arrivano fino al 53,8% in più a Milano, mentre a Roma si scende al 36,3% e Firenze al 21,5%. Anche i parrucchieri hanno ritoccato i prezzi con una media del 25% in più rispetto a prima, ma arrivano segnalazioni di rincari che toccano il 66%. Secondo quanto riporta il Codacons, a Milano il taglio donna in un salone sarebbe passato da 15 a 25 euro.

Le famiglie rischiano di avere una stangata di 536 euro a fine anno, calcolando l’aumento dei prezzi e le tariffe dei servizi alla riapertura. Il Codacons ha spiegato che gestori, esercenti e commercianti sono costretti a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione dei locali, mentre le regole di distanziamento sociale ridurranno di molto i loro introiti, riducendo il numero di clienti: “Una vera e propria bomba sociale ed economica che potrebbe essere scaricata sui consumatori finali, attraverso un incremento generalizzato di prezzi e tariffe volto a recuperare sia i maggiori costi a carico degli esercenti, sia i minori guadagni”. Come riporta l’Istat, si sono già registrati un aumento dei prezzi anche nel settore degli alimentari, che ha portato un incremento del 2,8% nel mese di aprile.

Come riporta il Sole 24 ore, l’associazione a tutela dei consumatori, Altroconsumo e Coldiretti, hanno lasciato anche qualche decalogo di consigli per risparmiare al momento della spesa. Ecco quello del Codacons:

1) Andare a fare la spesa con una lista già pronta di prodotti da acquistare, in modo da limitare i tempi di permanenza negli esercizi e non dimenticare beni necessari.

2) Meglio recarsi al supermercato a stomaco pieno, per evitare scelte “di pancia” dettate dalla gola e non da reale necessità.

3) Controllate i prezzi, e se per alcuni prodotti notate scostamenti dei listini rispetto ai giorni precedenti, evitateli, dirottando le vostre scelti su beni alternativi.

4) Per i prodotti freschi è meglio andare a fare la spesa di mattina, quando gli esercizi vengono riforniti, ma è bene ricordare che in prossimità dell’orario di chiusura numerosissime catene “svendono” prodotti deperibili come pane, dolci, prodotti precotti, eccetera, con offerte 2×1 e sconti fortissimi.

5) Non farsi cogliere dal panico e non acquistare più del reale fabbisogno, perché il rischio è che parte di ciò che si compra finirà in pattumiera.

6) Evitate frutta e verdura non di stagione, che hanno prezzi sensibilmente più alti.

7) Cambiare marca: modificando le proprie abitudini e provando marchi alternativi è possibile risparmiare sensibilmente sullo scontrino.

8) Attenti all’ortofrutta già inscatolata: generalmente il costo al kg è più elevato di quello sfuso, perché si paga il packaging.

9) Per i beni dedicati alla pulizia della casa, confrontate i prezzi con i prodotti che hanno il marchio del supermercato: è possibile risparmiare fino al 50% e i prodotti hanno le medesime funzioni e caratteristiche.

10) Guanti, mascherine e altri Dpi consentono risparmi se acquistati in grandi quantità: maggiore è il numero delle unità comprate, minore sarà il prezzo per singolo prodotto. In tal senso, se al supermercato guanti e mascherine costano troppo, o se i rifornimenti scarseggiano, è possibile ricorrere al web, confrontando con attenzione i prezzi e leggendo le recensioni dei clienti per evitare acquisti incauti.

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