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Coronavirus: la paura di nuovi lockdown affossa le Borse Europee

Coronavirus: la paura della ripresa del virus fa tremare i mercati. La nuova ondata che sta interessando l’Europa, specie alcuni Paesi, e la conseguente paura di lockdown generalizzati, ha affossato le borse del Vecchio Continente, compresa quella di Milano i cui listini azionari, all’apertura delle contrattazioni settimanali, ha registrato un pesantissimo -3%.
Londra ha segnato un calo del 3,07%, Francoforte del 2,85% e Parigi del 2,63%, Madrid del 3,19%.

A pesare è la ripresa della diffusione dei contagi: mezza Francia, dove si sono superati i 13mila nuovi contagi, è zona rossa, in Gran Bretagna si sta cercando di evitare un nuovo lockdown nazionale, attuando restrizioni mirate (che interessano già 15milioni di persone), a Madrid sei distretti sono già stati isolati.

In Italia i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore sono 1587: Lombardia, Veneto e Campania le regioni con il maggiore incremento.

“PFM canta De André – Anniversary”, il tour slitta a marzo 2021

A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, le date del tour “PFM canta De André – Anniversary”, già rimandate una prima volta a settembre 2020, sono state posticipate a marzo 2021. Potremo vedere i PFM Premiata Forneria Marconi in queste nuove date:

8 marzo 2021 – MILANO – Teatro dal Verme (recupero data del 28 settembre 2020)
12 marzo 2021 – BRESCIA – Gran Teatro Morato (recupero data del 25 settembre 2020)
13 marzo 2021 – PADOVA – Gran Teatro Geox (recupero data del 26 settembre 2020)

I biglietti già acquistati rimangono validi per i nuovi spettacoli di marzo 2021. Come in precedenza, “PFM canta De André – Anniversary” vedrà sul palco una formazione spettacolare con due ospiti d’eccezione: Flavio Premoli (fondatore PFM) con l’inconfondibile magia delle sue tastiere e Michele Ascolese, storico chitarrista di Faber.

PFM Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante. Nata nel 1970 la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale che mantiene tutt’oggi. Infatti nel 2017 la band ha ricevuto il 50° posto nella “Royal Rock Hall of Fame” tra i 100 artisti più importanti del mondo, mentre nel 2018 sono stati premiati con l’“International Band of the year” a Londra ai Prog Music Awards UK e nel 2019 hanno partecipato alla “Cruise To The Edge”, unici artisti italiani ad aver mai partecipato all’evento.

Chiara Ferragni: si rincorrono le voci di una seconda gravidanza

Chiara Ferragni sarebbe incinta del secondo figlio. A rivelare la notizia della seconda gravidanza dell’influencer è Fanpage, in base a informazioni ricevute da fonti vicine alla coppia, secondo le quali, tra l’altro, l’annuncio ufficiale sarebbe imminente e dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

Lei e il marito, il cantante Fedez, non hanno mai fatto segreto di desiderare un altro figlio.
I Ferragnez, come noto, sono diventati genitori di Leone Lucia, nato il 19 marzo 2018 a West Hollywood nella contea di Los Angeles.

E pare che il piccolo avrà presto una sorellina: sarebbero diverse, infatti, le foto postate su Instagram dalla Ferragni che avrebbero fatto nascere il sospetto tra i suoi numerosi fan. Tra queste una in particolare in cui si vede l’imprenditrice circondata da palloncini rosa. Per non parlare del pancino sospetto rivelato da un abito a fiori.

Perde la sua tavola da surf alle Hawaii e la ritrova dopo due anni alle Filippine

E’ lo strano caso accaduto al surfista Doug Falter che, il 3 febbraio 2018, ha perso la sua tavola da surf alle Hawaii dopo un pomeriggio di onde bellissime. Ha cercato la sua tavola in lungo e in largo a Waimea Bay, scalando addirittura delle rocce per avere una migliore visuale e poter avvistare la sua tavola in mezzo all’oceano, ma ormai era buio e ha sperato che un pescatore della zona la potesse ritrovare. Come racconta Doug su Instagram, sperava che venisse ritrovata a Kauai, luogo in cui di solito vengono ritrovate tavole come la sua dopo questi incidenti in mare. Purtroppo però non ha mai avuto notizie, almeno fino a poche settimane fa.

Due anni dopo quell’incidente è stato contattato da Giovanne Branzuela, un insegnante filippino che è riuscito a risalire al legittimo proprietario grazie ai social media. La tavola era stata ritrovata da dei pescatori vicino all’isola di Sarangani, nel sud della Filippine, sei mesi dopo l’incidente di Doug. Pensando fosse caduta da qualche yacht di passaggio, l’avevano venduta al vicino di Giovanne per pochi dollari. L’insegnante, incuriosito dal ritrovamento, ha contattato via social il produttore della tavola, che ha condiviso la foto su Instagram taggando Falter, riuscendo a mettere in contatto i due. Ora Branzuela si dice felice di poter restituire la tavola al suo legittimo proprietario, appena la pandemia lo permetterà.

 

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– Feb 3rd 2018 I remember I counted seven good rides that session. After catching so many waves I finally wiped out on one and my @lylecarlsonsurfboards board floated away after the leash came off my ankle at around 6:00 pm. I swam as hard as I could to try and get to it. I ran from one end of Waimea Bay across to the other side and scaled the rocks trying to get a visual until it was completely dark. I was really upset as I managed to catch the biggest waves of my life on this board. Thats why it meant so much to me. My hope was that a fisherman might find it. I heard Kauai was a possible landing spot for lost boards like mine. Having never heard from anyone I figured it was lost at sea. Fast forward to a couple weeks ago. @lylecarlsonsurfboards posted about a man finding my board in the Philippines and contacting Lyle via Facebook. Mind you- This is 5,200 miles away! Apparently he bought it from a fisherman to learn how to surf. As bummed as I was when I lost it, now I am happy to know my board fell into the hands of someone wanting to learn the sport. I couldn’t imagine a better ending to this story than to see the sport of surfing begin in a place where nobody surfs. If it weren’t for travel restrictions I would have raised money to bring boards for learning and surf supplies and be on a plane to go and visit Giovanne. I could teach him how to surf and hopefully a few of his 144 students. He is in charge of a school on the islands where my board is and i’m sure some of the kids would love to learn. I guess this means for now the most I can do is raise money to send him a goodie package with wax, leashes, books and magazines for his students to learn english. I just priced out shipping for a box big enough for a couple surfboards and it was 600 USD to go almost all the way to where he is. So at the very least for now I want to send the necessities. We are at about 1,000 dollars. Every penny will go to this cause and Im so excited to put a package together! Thank you to everyone who has donated. It means so much! Link to donate in Bio🏄 Photo – @jdbaluch

Un post condiviso da Doug Falter (@dougfalter) in data:

Tiramisù World Cup: si cercano 100 giudici per le selezioni

In Piazza dei Signori a Treviso il 30 e 31 ottobre si svolgeranno le selezioni della Tiramisù World Cup 2020, gara di uno dei dolci italiani più apprezzati, per la quale si cercano 100 giudici.

Il tiramisù più buono del mondo sarà scelto tra 200 proposte e sono aperte le candidature per entrare a far parte della giuria che contribuirà a decretarne la vittoria: bisogna essere maggiorenni e collegarsi al profilo Instagram (@tiramisuworldcup), ma soprattutto essere preparati, perché la selezione avviene attraverso un test online di 15 domande sul tiramisù e il regolamento di gara.

Le ricette dei tiramisù più buoni del mondo, sia nella versione tradizionale che in quella gourmet (creativa), rimarranno segrete e saranno poi custodite in un caveau.
L’ultima parola per decretare i vincitori, nel Grand Final del primo novembre, spetterà a una giuria di esperti. (fotografia:  Vika Aleksabdrova – da Unsplash.com)

Sam Smith annuncia “Love Goes”, il nuovo album anticipato da “Diamonds”

Sam Smith presenta il nuovo album “Love Goes”, che verrà pubblicato il 30 ottobre, e anticipato dal singolo “Diamonds”, già disponibile. In “Diamonds” Sam racconta, con la sua voce inconfondibile, una storia d’amore vissuta senza rimpianti, la cui narrazione visuale è offerta dal video clip ufficiale diretto da Luke Monaghan, che ha già lavorato con l’artista per altri singoli.

C’è grande attesa per questo nuovo album, per la creazione della copertina Sam ha lavorato con il fotografo di moda e regista britannico di fama mondiale Alasdair McLellan (Vogue, Kim Jones, Louis Vuitton). “Gli ultimi due anni sono stati i più sperimentali della mia vita, personalmente, ma anche musicalmente. Ogni volta che sono entrato in studio, mi sono ripromesso che avrei dato il meglio e anche di più, senza limiti. Il risultato è stato così magico, così terapeutico e divertente. Nessun senso di colpa, nessuna vergogna, solo l’amore per il canto, la creazione e la danza. Sono così grato per tutti quelli che hanno assecondato la mia creatività e mi hanno permesso di essere chiunque volessi essere in quello studio in quel giorno… ascolta queste canzoni a cuore aperto e considera ogni canzone come un fiore diverso del giardino, sono sicuro che ti faranno divertire, io ho cercato di non prendermi troppo sul serio quando ho scritto alcune di questi brani. Spero che ti facciano sorridere, perché mi hanno fatto e mi fanno ancora sorridere”.

A proposito dell’ultimo album, Sam Smith ha scritto sui social:
“Sono estremamente felice di annunciare il mio terzo album (non posso credere di dire questo) ‘Love Goes’. Questo album segna un momento di sperimentazione e di scoperta di me stesso nella mia vita. L’ho scritto dai 26 ai 28 anni ed è stata una bella corsa. Spero che piaccia alle persone che lo ascoltano e che lo amino come ho fatto io”.

Oltre al recente singolo “My Oasis” con Burna Boy, “Love Goes” contiene anche le bonus track già pubblicate, tra cui ‘Dancing With A Stranger’ feat. Normani , “Promises” feat. Calvin Harris e “I’m Ready” feat. Demi Lovato.

Ecco la tracklist:
Young
Diamonds
Another One
My Oasis (feat. Burna Boy)
So Serious
Dance (‘Til You Love Someone Else)
For The Lover That I Lost
Breaking Hearts
Forgive Myself
Love Goes (feat. Labrinth)
Kids Again
BONUS TRACKS

Dancing With A Stranger (Sam Smith & Normani)
How Do You Sleep?
To Die For
I’m Ready (Sam Smith & Demi Lovato)
Fire On Fire
Promises (Calvin Harris & Sam Smith)

Muore in sella alla sua moto dopo essersi scontrato con un’automobile

Ancora un incidente mortale: l’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto nella serata di ieri, domenica 20 settembre, intorno alle 20.20, nei pressi di Spezzano, frazione del Comune di Fiorano Modenese.

Un centauro ha perso la vita dopo uno scontro con un’auto, verificatosi lungo la strada provinciale 467, dopo il sottopasso di via Giardini. A scontrarsi una Opel e una moto Ducati.
Sul posto sono giunti i soccorsi, ma per l’uomo, Christian Galli, 44 anni residente a Maranello, non c’è stato nulla da fare: il 44enne è deceduto sul colpo.
Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche i Carabinieri di Sassuolo e la Polizia Locale di Maranello.

La strada è rimasta chiusa per consentire i rilievi e gli accertamenti del caso che consentiranno di ricostruire l’esatta dinamica del tragico sinistro.

Operaio 47enne uccide il figlio di 11 anni, poi si toglie la vita

Tragedia nel Torinese: Claudio Baima Poma, un operaio 47enne di Rivara Canavese, ha ucciso suo figlio Andrea di 11 anni, prima di togliersi la vita.

Come riporta la stampa locale, l’uomo ha colpito il piccolo con la sua arma, una pistola detenuta illegalmente, che ha poi rivolto contro se stesso, uccidendosi.
La tragedia si è consumata nella notte appena trascorsa, intorno alle 2.00, nell’abitazione dell’uomo, in via Beltramo 3, a Rivara. I vicini, uditi i colpi, hanno immediatamente lanciato l’allarme: sul posto sono arrivati i soccorsi e i Carabinieri, ma per l’uomo e il figlio non c’era più nulla da fare. I loro corpi, ormai privi di vita, sono stati trovati in camera da letto.
A chiamare le Forze dell’Ordine anche un’amica dopo avere letto un inquietante messaggio pubblicato dall’uomo sui social.

Prima di compiere il gesto, Claudio Baima Poma ha infatti scritto un lungo post su Facebook rivolto alla sua ex compagna e ai suoi amici, in cui annuncia le sue terribili intenzioni, dopo avere raccontato i suoi problemi di depressione, che sarebbero partiti da un mal di schiena: “Io e Andrea non potevamo stare distanti nemmeno un secondo, ogni occasione era buona per stare insieme, non potevo stare senza di lui e nemmeno lui senza di me. Partiamo per un lungo viaggio dove nessuno ci potrà dividere, lontano da tutto, lontano dalla sofferenza”. (fotografia dal profilo Facebook di Claudio Baima Poma)

Emmy Awards 2020: tutti i vincitori degli Oscar della tv, quest’anno in edizione virtuale

Nella notte tra il 20 e il 21 settembre si sono tenuti gli Emmy Awards 2020, gli Oscar statunitensi della tv, in una veste virtuale a causa della pandemia da coronavirus. Jimmy Kimmel ha condotto la serata e ha consegnato i premi a distanza, in collegamento streaming con i candidati.

Grande successo per “Succession” che vince il premio come migliore serie drammatica dell’anno, la serie (in onda su Hbo e in Italia su Sky Atlantic) segue le vicende della famiglia Roy che controlla uno dei più grandi conglomerati di media e intrattenimento del mondo. “Schitt’s Creek” fa incetta di premi ed è la prima nella storia degli Emmy ad aggiudicarsi tutti i principali premi comici. La sitcom canadese narra le vicende di una famiglia di ricchi newyorchesi caduti in disgrazia e costretti a vivere in un motel fatiscente. “Watchmen” (in onda su Hbo e in Italia su Sky Atlantic) è la prima miniserie ricavata da un fumetto a vincere il premio per la miglior miniserie.

A sorpresa la giovane attrice Zendaya, protagonista di “Euphoria” (su Sky Atlantic), vince il premio come miglior attrice drammatica, battendo Olivia Colman e Jennifer Aniston. Anche Julia Garner, 26enne attrice di “Ozark”, batte Meryl Streep e Helena Bonham Carter come miglior attrice non protagonista.

ECCO TUTTI I PREMI

Miglior serie drammatica: Succession
Miglior serie comedy: Schitt’s Creek
Miglior miniserie: Watchmen
Miglior attore di una serie drammatica: Jeremy Strong – Succession
Miglior attrice di una serie drammatica: Zendaya – Euphoria
Miglior attore di una serie comedy: Eugene Levy – Schitt’s Creek
Miglior attrice di una serie comedy: Catherine O’Hara – Schitt’s Creek
Miglior attore non protagonista di una serie drama: Billy Crudup – The Morning Show
Miglior attrice non protagonista di una serie drama: Julia Garner – Ozark
Migliore attore non protagonista di una serie comedy: Daniel Levy – Schitt’s Creek
Miglior attrice non protagonista di una serie comedy: Annie Murphy – Schitt’s Creek
Miglior attore in una miniserie o film-tv: Mark Ruffalo – I know This Much is true
Miglior attrice in una miniserie o film-tv: Regina King – Watchmen
Miglior attore non protagonista in una miniserie o film-tv: Louis Gossett Jr. – Watchmen
Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film-tv: Uzo Aduba – Mrs. America
Miglior regia per una serie drama: Andrij Parekh – Succession (episodio “Hunting”)
Miglior regia per una serie comedy: Andrew Cividino e Daniel Levy – Schitt’s Creek (episodio “Happy Ending”)
Miglior regia per una miniserie o film-tv: Maria Schrader – Unorthodox
Miglior sceneggiatura per una serie drama: Jesse Armstrong – Succession (episodio “This is not for tears”)
Miglior sceneggiatura per una serie comedy: Daniel Levy – Schitt’s Creek (episodio “Happy Ending”)
Miglior sceneggiatura per una miniserie o film-tv: Damon Lindelof e Cord Jefferson – Watchmen (episodio “This Extraordinary Being”)
Miglior Talk Show: “Last Week Tonight With John Oliver” (HBO)

Foto: Hallofseries.com

Smart Working, di quale vivremo? Parola all’esperto. Marco Bentivogli ha pubblicato il libro “In Dipendenti. Guida allo Smart Working”

Nei mutamenti chi ha visione e li anticipa è in grado di ridurre i rischi ed esaltare le opportunità”  Marco Bentivogli

A dispetto di tutti coloro che la pensano come una rivoluzione digitale indotta, sostenuta, richiesta dall’emergenza sanitaria da Coronavirus, lo smart working è una modalità di lavoro ‘già in corso’. Vero è che durante la pandemia questo metodo ha coinvolto almeno 6 milioni di lavoratori, come spiega Marco Bentivogli, Segretario Generale del sindacato FIM CISL, oltre che formatore e scrittore.

A lui ho chiesto in breve una definizione di Smart Working

E’ in sostanza una cessione di maggiore libertà al lavoratore in cambio di una maggiore responsabilità sugli obbiettivi. E’ una straordinaria opportunità che consente di poter lavorare senza avere un luogo di lavoro fisso e senza avere orari di lavoro codificati. E’ in sostanza una cessione di maggiore libertà al lavoratore in cambio di una maggiore responsabilità sugli obbiettivi

Si percepisce ancora una certa confusione nei termini telelavoro e smart working. Ci sono effettivamente delle differenze oppure è un’evoluzione del termine?

Ci sono differenze molto grandi. Il telelavoro è lo stesso lavoro che si fa in ufficio, spostarlo da remoto, a casa o in altri luoghi, però ben codificati. Lo smart working è un cambiamento radicale della cultura del lavoro, è un lavoro non in rispetto ad una mansione e ad un progetto codificato, ma è un lavoro su obbiettivi, per cui anche l’orario, le modalità e il luogo dove viene svolto, rientra nelle possibilità di scelta del lavoratore

Dott. Bentivogli, perché sino ad ora non era stato utilizzato in tutta la sua potenzialità ed è entrato irruentemente nelle nostre vite per una necessità grande quanto un’emergenza sanitaria mondiale?

Perché la cultura di gestione aziendale è ancora molto vecchia ed è organizzata e basata  sul controllo del lavoratore, come se la timbratura del cartellino e l’attività svolta in un determinato orario in una determinata sede, equivalesse ad una verifica di produttività.  In realtà le organizzazioni che utilizzano lo smart working privilegiano più la libertà e la responsabilità dentro la libertà del lavoratore. Molte aziende lo avevano capito e su queste avevano cambiato organizzazione del lavoro, cultura di gestione aziendale, modello di business trovando che il benessere del lavoratore aumentava e aumentava conseguentemente anche la produttività. Certo è che si tratta di  un processo impegnativo, bisogna fare tanta formazione, bisogna coinvolgere tutti, non deve riguardare solo i lavoratori che hanno lavori remotizzabili. E’ un processo di cambiamento aziendale, per cui anche farlo in emergenza denota molti rischi. L’errore più grave è giudicare smart working ciò che smart working non è. Spesso le persone hanno oscillato tra un cottimo digitale a 20 ore al giorno o a delle Smart Holiday. Le aziende erano talmente vecchie, le amministrazioni talmente vecchie da essere incapaci di dare continuità al lavoro anche da casa. Questo  è il vero discrimine che si pone rispetto all’esperienza fatta sin qui. Speriamo di andare avanti molto meglio

Argomenti che lei tratta nel suo libro

Assolutamente sì, è un processo di innovazione aziendale così importante che prevede un percorso che deve coinvolgere, come dicevo, tutti. L’elemento fondamentale però riguarda gli ingredienti di questa ricetta che si chiamano: libertà, autonomia, responsabilità e fiducia. Ecco questi sono gli ingredienti veri. Oggi invece si corre il rischio di una iper regolamentazione dello smart working che rischia, appunto, di uccidere lo smart working in culla. Invece lo smart working non è il lavoro da casa, è il lavoro intelligente, è il lavoro che concilia meglio il lavoro con la vita. Stanno cambiando molto i bisogni sociali proprio perché siamo male organizzati come tempi  della vita e del lavoro, una delle cause che hanno abbassato il tasso di natalità nel nostro Paese e questo bisogna assolutamente metterlo in conto.”

Finalmente si potrebbe pensare alla famiglia in maniera diversa, più costruttiva

Certo, la conciliazione del lavoro con la vita e non viceversa è assolutamente più raggiungibile e questo risponde ai nuovi bisogni sociali dei trend demografici. In Italia abbiamo sempre meno natalità e abbiamo il raddoppio degli ultra ottantenni. C’è un problema della famiglia, non del futuro, ma del presente di cura, per cui degli anziani e dei bambini, di quei pochi che ci sono. Perciò bisogna riorganizzare, io dico, il lavoro, ma bisogna anche riorganizzare le città, bisogna pensare a città policentriche, in cui i l lavoro in smart working non è per forza fatto da casa, ma in queste nuove aree che io chiamo smart work hub, nelle periferie, per lasciare il lavoro in periferia, dove oggi si aprono tantissimi spazi e in cui bisogna fare in modo che resti lì il lavoro e le periferie non diventino il luogo dove ritornare la sera. E’ un modo anche di rivitalizzare intelligentemente le aree interne. Non possono diventare o rimanere aree dormitorio dell’inurbamento quotidiano della grande città.  C’è una polemica in corso, ma la città che vive il suo business sul pendolarismo è una città malata, è una città inquinata, è una città intasata e soprattutto è una città disumana perché le persone non riescono a vivere appieno la loro vita

Dopo tante parole, crede davvero che sia il momento di poter porre la prima vera pietra del cambiamento? Siamo pronti?

Assolutamente sì, serve però che in tutti i luoghi ci siano gruppi dirigenti dotati di visione. Non si può guardare al breve periodo, al singolo problema del bar, per fare un esempio, che ha meno volume d’affari di una volta perché ci sono meno pendolari. Bisogna pensare che le città non sono sempre state così, il lavoro non è sempre stato così e tutte le volte ci sono dei mutamenti. Nei mutamenti chi ha visione e li anticipa è in grado di ridurre i rischi ed esaltare le opportunità. Per questo serve questa capacità di vedere oltre il ricatto del brave termine, tradurre in realtà queste intuizioni come molti stanno facendo, purtroppo devo dire soprattutto in altri Paesi. Queste nuove frontiere di rigenerazione del tessuto urbano rendono le città più sicure, le periferie diventano più vitali e la condizione migliore per questa trasformazione è  anche saper riportare le aree interne ad una minore marginalità. Anche dal punto di vista sindacale servono rappresentanti preparati e competenti, non sempre in difensiva, ma capaci di tracciare nuovi diritti digitali che serviranno in questo nuovo lavoro. Il diritto alla disconnessione per esempio è un diritto molto importante, perché altrimenti la traduzione dello Smart Working rischia di essere un cottimo digitale Appunto e lo smart Working è esattamente l’opposto. Si tratta di avere il coraggio di rimettersi in gioco

Il titolo del suo libro gioca un po’ coi termini, “In Dipendenti”. In quale maniera ha voluto farlo?

Si tratta di una nuova frontiera del lavoro sia quello dipendente sia quello autonomo anche perché i lavori svolti in smart working non sono lavori autonomi, ma dal punto di vista giuridico sono i lavoratori ad essere capaci di lavorare in autonomia”

Patrizia Santini

Coronavirus: la paura di nuovi lockdown affossa le Borse Europee

Coronavirus: la paura della ripresa del virus fa tremare i mercati. La nuova ondata che sta interessando l’Europa, specie alcuni Paesi, e la conseguente paura di lockdown generalizzati, ha affossato le borse del Vecchio Continente, compresa quella di Milano i cui listini azionari, all’apertura delle contrattazioni settimanali, ha registrato un pesantissimo -3%.
Londra ha segnato un calo del 3,07%, Francoforte del 2,85% e Parigi del 2,63%, Madrid del 3,19%.

A pesare è la ripresa della diffusione dei contagi: mezza Francia, dove si sono superati i 13mila nuovi contagi, è zona rossa, in Gran Bretagna si sta cercando di evitare un nuovo lockdown nazionale, attuando restrizioni mirate (che interessano già 15milioni di persone), a Madrid sei distretti sono già stati isolati.

In Italia i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore sono 1587: Lombardia, Veneto e Campania le regioni con il maggiore incremento.

“PFM canta De André – Anniversary”, il tour slitta a marzo 2021

A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, le date del tour “PFM canta De André – Anniversary”, già rimandate una prima volta a settembre 2020, sono state posticipate a marzo 2021. Potremo vedere i PFM Premiata Forneria Marconi in queste nuove date:

8 marzo 2021 – MILANO – Teatro dal Verme (recupero data del 28 settembre 2020)
12 marzo 2021 – BRESCIA – Gran Teatro Morato (recupero data del 25 settembre 2020)
13 marzo 2021 – PADOVA – Gran Teatro Geox (recupero data del 26 settembre 2020)

I biglietti già acquistati rimangono validi per i nuovi spettacoli di marzo 2021. Come in precedenza, “PFM canta De André – Anniversary” vedrà sul palco una formazione spettacolare con due ospiti d’eccezione: Flavio Premoli (fondatore PFM) con l’inconfondibile magia delle sue tastiere e Michele Ascolese, storico chitarrista di Faber.

PFM Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante. Nata nel 1970 la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale che mantiene tutt’oggi. Infatti nel 2017 la band ha ricevuto il 50° posto nella “Royal Rock Hall of Fame” tra i 100 artisti più importanti del mondo, mentre nel 2018 sono stati premiati con l’“International Band of the year” a Londra ai Prog Music Awards UK e nel 2019 hanno partecipato alla “Cruise To The Edge”, unici artisti italiani ad aver mai partecipato all’evento.

Chiara Ferragni: si rincorrono le voci di una seconda gravidanza

Chiara Ferragni sarebbe incinta del secondo figlio. A rivelare la notizia della seconda gravidanza dell’influencer è Fanpage, in base a informazioni ricevute da fonti vicine alla coppia, secondo le quali, tra l’altro, l’annuncio ufficiale sarebbe imminente e dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

Lei e il marito, il cantante Fedez, non hanno mai fatto segreto di desiderare un altro figlio.
I Ferragnez, come noto, sono diventati genitori di Leone Lucia, nato il 19 marzo 2018 a West Hollywood nella contea di Los Angeles.

E pare che il piccolo avrà presto una sorellina: sarebbero diverse, infatti, le foto postate su Instagram dalla Ferragni che avrebbero fatto nascere il sospetto tra i suoi numerosi fan. Tra queste una in particolare in cui si vede l’imprenditrice circondata da palloncini rosa. Per non parlare del pancino sospetto rivelato da un abito a fiori.

Perde la sua tavola da surf alle Hawaii e la ritrova dopo due anni alle Filippine

E’ lo strano caso accaduto al surfista Doug Falter che, il 3 febbraio 2018, ha perso la sua tavola da surf alle Hawaii dopo un pomeriggio di onde bellissime. Ha cercato la sua tavola in lungo e in largo a Waimea Bay, scalando addirittura delle rocce per avere una migliore visuale e poter avvistare la sua tavola in mezzo all’oceano, ma ormai era buio e ha sperato che un pescatore della zona la potesse ritrovare. Come racconta Doug su Instagram, sperava che venisse ritrovata a Kauai, luogo in cui di solito vengono ritrovate tavole come la sua dopo questi incidenti in mare. Purtroppo però non ha mai avuto notizie, almeno fino a poche settimane fa.

Due anni dopo quell’incidente è stato contattato da Giovanne Branzuela, un insegnante filippino che è riuscito a risalire al legittimo proprietario grazie ai social media. La tavola era stata ritrovata da dei pescatori vicino all’isola di Sarangani, nel sud della Filippine, sei mesi dopo l’incidente di Doug. Pensando fosse caduta da qualche yacht di passaggio, l’avevano venduta al vicino di Giovanne per pochi dollari. L’insegnante, incuriosito dal ritrovamento, ha contattato via social il produttore della tavola, che ha condiviso la foto su Instagram taggando Falter, riuscendo a mettere in contatto i due. Ora Branzuela si dice felice di poter restituire la tavola al suo legittimo proprietario, appena la pandemia lo permetterà.

 

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– Feb 3rd 2018 I remember I counted seven good rides that session. After catching so many waves I finally wiped out on one and my @lylecarlsonsurfboards board floated away after the leash came off my ankle at around 6:00 pm. I swam as hard as I could to try and get to it. I ran from one end of Waimea Bay across to the other side and scaled the rocks trying to get a visual until it was completely dark. I was really upset as I managed to catch the biggest waves of my life on this board. Thats why it meant so much to me. My hope was that a fisherman might find it. I heard Kauai was a possible landing spot for lost boards like mine. Having never heard from anyone I figured it was lost at sea. Fast forward to a couple weeks ago. @lylecarlsonsurfboards posted about a man finding my board in the Philippines and contacting Lyle via Facebook. Mind you- This is 5,200 miles away! Apparently he bought it from a fisherman to learn how to surf. As bummed as I was when I lost it, now I am happy to know my board fell into the hands of someone wanting to learn the sport. I couldn’t imagine a better ending to this story than to see the sport of surfing begin in a place where nobody surfs. If it weren’t for travel restrictions I would have raised money to bring boards for learning and surf supplies and be on a plane to go and visit Giovanne. I could teach him how to surf and hopefully a few of his 144 students. He is in charge of a school on the islands where my board is and i’m sure some of the kids would love to learn. I guess this means for now the most I can do is raise money to send him a goodie package with wax, leashes, books and magazines for his students to learn english. I just priced out shipping for a box big enough for a couple surfboards and it was 600 USD to go almost all the way to where he is. So at the very least for now I want to send the necessities. We are at about 1,000 dollars. Every penny will go to this cause and Im so excited to put a package together! Thank you to everyone who has donated. It means so much! Link to donate in Bio🏄 Photo – @jdbaluch

Un post condiviso da Doug Falter (@dougfalter) in data:

Tiramisù World Cup: si cercano 100 giudici per le selezioni

In Piazza dei Signori a Treviso il 30 e 31 ottobre si svolgeranno le selezioni della Tiramisù World Cup 2020, gara di uno dei dolci italiani più apprezzati, per la quale si cercano 100 giudici.

Il tiramisù più buono del mondo sarà scelto tra 200 proposte e sono aperte le candidature per entrare a far parte della giuria che contribuirà a decretarne la vittoria: bisogna essere maggiorenni e collegarsi al profilo Instagram (@tiramisuworldcup), ma soprattutto essere preparati, perché la selezione avviene attraverso un test online di 15 domande sul tiramisù e il regolamento di gara.

Le ricette dei tiramisù più buoni del mondo, sia nella versione tradizionale che in quella gourmet (creativa), rimarranno segrete e saranno poi custodite in un caveau.
L’ultima parola per decretare i vincitori, nel Grand Final del primo novembre, spetterà a una giuria di esperti. (fotografia:  Vika Aleksabdrova – da Unsplash.com)

Sam Smith annuncia “Love Goes”, il nuovo album anticipato da “Diamonds”

Sam Smith presenta il nuovo album “Love Goes”, che verrà pubblicato il 30 ottobre, e anticipato dal singolo “Diamonds”, già disponibile. In “Diamonds” Sam racconta, con la sua voce inconfondibile, una storia d’amore vissuta senza rimpianti, la cui narrazione visuale è offerta dal video clip ufficiale diretto da Luke Monaghan, che ha già lavorato con l’artista per altri singoli.

C’è grande attesa per questo nuovo album, per la creazione della copertina Sam ha lavorato con il fotografo di moda e regista britannico di fama mondiale Alasdair McLellan (Vogue, Kim Jones, Louis Vuitton). “Gli ultimi due anni sono stati i più sperimentali della mia vita, personalmente, ma anche musicalmente. Ogni volta che sono entrato in studio, mi sono ripromesso che avrei dato il meglio e anche di più, senza limiti. Il risultato è stato così magico, così terapeutico e divertente. Nessun senso di colpa, nessuna vergogna, solo l’amore per il canto, la creazione e la danza. Sono così grato per tutti quelli che hanno assecondato la mia creatività e mi hanno permesso di essere chiunque volessi essere in quello studio in quel giorno… ascolta queste canzoni a cuore aperto e considera ogni canzone come un fiore diverso del giardino, sono sicuro che ti faranno divertire, io ho cercato di non prendermi troppo sul serio quando ho scritto alcune di questi brani. Spero che ti facciano sorridere, perché mi hanno fatto e mi fanno ancora sorridere”.

A proposito dell’ultimo album, Sam Smith ha scritto sui social:
“Sono estremamente felice di annunciare il mio terzo album (non posso credere di dire questo) ‘Love Goes’. Questo album segna un momento di sperimentazione e di scoperta di me stesso nella mia vita. L’ho scritto dai 26 ai 28 anni ed è stata una bella corsa. Spero che piaccia alle persone che lo ascoltano e che lo amino come ho fatto io”.

Oltre al recente singolo “My Oasis” con Burna Boy, “Love Goes” contiene anche le bonus track già pubblicate, tra cui ‘Dancing With A Stranger’ feat. Normani , “Promises” feat. Calvin Harris e “I’m Ready” feat. Demi Lovato.

Ecco la tracklist:
Young
Diamonds
Another One
My Oasis (feat. Burna Boy)
So Serious
Dance (‘Til You Love Someone Else)
For The Lover That I Lost
Breaking Hearts
Forgive Myself
Love Goes (feat. Labrinth)
Kids Again
BONUS TRACKS

Dancing With A Stranger (Sam Smith & Normani)
How Do You Sleep?
To Die For
I’m Ready (Sam Smith & Demi Lovato)
Fire On Fire
Promises (Calvin Harris & Sam Smith)

Muore in sella alla sua moto dopo essersi scontrato con un’automobile

Ancora un incidente mortale: l’ultimo, in ordine di tempo, è accaduto nella serata di ieri, domenica 20 settembre, intorno alle 20.20, nei pressi di Spezzano, frazione del Comune di Fiorano Modenese.

Un centauro ha perso la vita dopo uno scontro con un’auto, verificatosi lungo la strada provinciale 467, dopo il sottopasso di via Giardini. A scontrarsi una Opel e una moto Ducati.
Sul posto sono giunti i soccorsi, ma per l’uomo, Christian Galli, 44 anni residente a Maranello, non c’è stato nulla da fare: il 44enne è deceduto sul colpo.
Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche i Carabinieri di Sassuolo e la Polizia Locale di Maranello.

La strada è rimasta chiusa per consentire i rilievi e gli accertamenti del caso che consentiranno di ricostruire l’esatta dinamica del tragico sinistro.

Operaio 47enne uccide il figlio di 11 anni, poi si toglie la vita

Tragedia nel Torinese: Claudio Baima Poma, un operaio 47enne di Rivara Canavese, ha ucciso suo figlio Andrea di 11 anni, prima di togliersi la vita.

Come riporta la stampa locale, l’uomo ha colpito il piccolo con la sua arma, una pistola detenuta illegalmente, che ha poi rivolto contro se stesso, uccidendosi.
La tragedia si è consumata nella notte appena trascorsa, intorno alle 2.00, nell’abitazione dell’uomo, in via Beltramo 3, a Rivara. I vicini, uditi i colpi, hanno immediatamente lanciato l’allarme: sul posto sono arrivati i soccorsi e i Carabinieri, ma per l’uomo e il figlio non c’era più nulla da fare. I loro corpi, ormai privi di vita, sono stati trovati in camera da letto.
A chiamare le Forze dell’Ordine anche un’amica dopo avere letto un inquietante messaggio pubblicato dall’uomo sui social.

Prima di compiere il gesto, Claudio Baima Poma ha infatti scritto un lungo post su Facebook rivolto alla sua ex compagna e ai suoi amici, in cui annuncia le sue terribili intenzioni, dopo avere raccontato i suoi problemi di depressione, che sarebbero partiti da un mal di schiena: “Io e Andrea non potevamo stare distanti nemmeno un secondo, ogni occasione era buona per stare insieme, non potevo stare senza di lui e nemmeno lui senza di me. Partiamo per un lungo viaggio dove nessuno ci potrà dividere, lontano da tutto, lontano dalla sofferenza”. (fotografia dal profilo Facebook di Claudio Baima Poma)

Emmy Awards 2020: tutti i vincitori degli Oscar della tv, quest’anno in edizione virtuale

Nella notte tra il 20 e il 21 settembre si sono tenuti gli Emmy Awards 2020, gli Oscar statunitensi della tv, in una veste virtuale a causa della pandemia da coronavirus. Jimmy Kimmel ha condotto la serata e ha consegnato i premi a distanza, in collegamento streaming con i candidati.

Grande successo per “Succession” che vince il premio come migliore serie drammatica dell’anno, la serie (in onda su Hbo e in Italia su Sky Atlantic) segue le vicende della famiglia Roy che controlla uno dei più grandi conglomerati di media e intrattenimento del mondo. “Schitt’s Creek” fa incetta di premi ed è la prima nella storia degli Emmy ad aggiudicarsi tutti i principali premi comici. La sitcom canadese narra le vicende di una famiglia di ricchi newyorchesi caduti in disgrazia e costretti a vivere in un motel fatiscente. “Watchmen” (in onda su Hbo e in Italia su Sky Atlantic) è la prima miniserie ricavata da un fumetto a vincere il premio per la miglior miniserie.

A sorpresa la giovane attrice Zendaya, protagonista di “Euphoria” (su Sky Atlantic), vince il premio come miglior attrice drammatica, battendo Olivia Colman e Jennifer Aniston. Anche Julia Garner, 26enne attrice di “Ozark”, batte Meryl Streep e Helena Bonham Carter come miglior attrice non protagonista.

ECCO TUTTI I PREMI

Miglior serie drammatica: Succession
Miglior serie comedy: Schitt’s Creek
Miglior miniserie: Watchmen
Miglior attore di una serie drammatica: Jeremy Strong – Succession
Miglior attrice di una serie drammatica: Zendaya – Euphoria
Miglior attore di una serie comedy: Eugene Levy – Schitt’s Creek
Miglior attrice di una serie comedy: Catherine O’Hara – Schitt’s Creek
Miglior attore non protagonista di una serie drama: Billy Crudup – The Morning Show
Miglior attrice non protagonista di una serie drama: Julia Garner – Ozark
Migliore attore non protagonista di una serie comedy: Daniel Levy – Schitt’s Creek
Miglior attrice non protagonista di una serie comedy: Annie Murphy – Schitt’s Creek
Miglior attore in una miniserie o film-tv: Mark Ruffalo – I know This Much is true
Miglior attrice in una miniserie o film-tv: Regina King – Watchmen
Miglior attore non protagonista in una miniserie o film-tv: Louis Gossett Jr. – Watchmen
Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film-tv: Uzo Aduba – Mrs. America
Miglior regia per una serie drama: Andrij Parekh – Succession (episodio “Hunting”)
Miglior regia per una serie comedy: Andrew Cividino e Daniel Levy – Schitt’s Creek (episodio “Happy Ending”)
Miglior regia per una miniserie o film-tv: Maria Schrader – Unorthodox
Miglior sceneggiatura per una serie drama: Jesse Armstrong – Succession (episodio “This is not for tears”)
Miglior sceneggiatura per una serie comedy: Daniel Levy – Schitt’s Creek (episodio “Happy Ending”)
Miglior sceneggiatura per una miniserie o film-tv: Damon Lindelof e Cord Jefferson – Watchmen (episodio “This Extraordinary Being”)
Miglior Talk Show: “Last Week Tonight With John Oliver” (HBO)

Foto: Hallofseries.com

Smart Working, di quale vivremo? Parola all’esperto. Marco Bentivogli ha pubblicato il libro “In Dipendenti. Guida allo Smart Working”

Nei mutamenti chi ha visione e li anticipa è in grado di ridurre i rischi ed esaltare le opportunità”  Marco Bentivogli

A dispetto di tutti coloro che la pensano come una rivoluzione digitale indotta, sostenuta, richiesta dall’emergenza sanitaria da Coronavirus, lo smart working è una modalità di lavoro ‘già in corso’. Vero è che durante la pandemia questo metodo ha coinvolto almeno 6 milioni di lavoratori, come spiega Marco Bentivogli, Segretario Generale del sindacato FIM CISL, oltre che formatore e scrittore.

A lui ho chiesto in breve una definizione di Smart Working

E’ in sostanza una cessione di maggiore libertà al lavoratore in cambio di una maggiore responsabilità sugli obbiettivi. E’ una straordinaria opportunità che consente di poter lavorare senza avere un luogo di lavoro fisso e senza avere orari di lavoro codificati. E’ in sostanza una cessione di maggiore libertà al lavoratore in cambio di una maggiore responsabilità sugli obbiettivi

Si percepisce ancora una certa confusione nei termini telelavoro e smart working. Ci sono effettivamente delle differenze oppure è un’evoluzione del termine?

Ci sono differenze molto grandi. Il telelavoro è lo stesso lavoro che si fa in ufficio, spostarlo da remoto, a casa o in altri luoghi, però ben codificati. Lo smart working è un cambiamento radicale della cultura del lavoro, è un lavoro non in rispetto ad una mansione e ad un progetto codificato, ma è un lavoro su obbiettivi, per cui anche l’orario, le modalità e il luogo dove viene svolto, rientra nelle possibilità di scelta del lavoratore

Dott. Bentivogli, perché sino ad ora non era stato utilizzato in tutta la sua potenzialità ed è entrato irruentemente nelle nostre vite per una necessità grande quanto un’emergenza sanitaria mondiale?

Perché la cultura di gestione aziendale è ancora molto vecchia ed è organizzata e basata  sul controllo del lavoratore, come se la timbratura del cartellino e l’attività svolta in un determinato orario in una determinata sede, equivalesse ad una verifica di produttività.  In realtà le organizzazioni che utilizzano lo smart working privilegiano più la libertà e la responsabilità dentro la libertà del lavoratore. Molte aziende lo avevano capito e su queste avevano cambiato organizzazione del lavoro, cultura di gestione aziendale, modello di business trovando che il benessere del lavoratore aumentava e aumentava conseguentemente anche la produttività. Certo è che si tratta di  un processo impegnativo, bisogna fare tanta formazione, bisogna coinvolgere tutti, non deve riguardare solo i lavoratori che hanno lavori remotizzabili. E’ un processo di cambiamento aziendale, per cui anche farlo in emergenza denota molti rischi. L’errore più grave è giudicare smart working ciò che smart working non è. Spesso le persone hanno oscillato tra un cottimo digitale a 20 ore al giorno o a delle Smart Holiday. Le aziende erano talmente vecchie, le amministrazioni talmente vecchie da essere incapaci di dare continuità al lavoro anche da casa. Questo  è il vero discrimine che si pone rispetto all’esperienza fatta sin qui. Speriamo di andare avanti molto meglio

Argomenti che lei tratta nel suo libro

Assolutamente sì, è un processo di innovazione aziendale così importante che prevede un percorso che deve coinvolgere, come dicevo, tutti. L’elemento fondamentale però riguarda gli ingredienti di questa ricetta che si chiamano: libertà, autonomia, responsabilità e fiducia. Ecco questi sono gli ingredienti veri. Oggi invece si corre il rischio di una iper regolamentazione dello smart working che rischia, appunto, di uccidere lo smart working in culla. Invece lo smart working non è il lavoro da casa, è il lavoro intelligente, è il lavoro che concilia meglio il lavoro con la vita. Stanno cambiando molto i bisogni sociali proprio perché siamo male organizzati come tempi  della vita e del lavoro, una delle cause che hanno abbassato il tasso di natalità nel nostro Paese e questo bisogna assolutamente metterlo in conto.”

Finalmente si potrebbe pensare alla famiglia in maniera diversa, più costruttiva

Certo, la conciliazione del lavoro con la vita e non viceversa è assolutamente più raggiungibile e questo risponde ai nuovi bisogni sociali dei trend demografici. In Italia abbiamo sempre meno natalità e abbiamo il raddoppio degli ultra ottantenni. C’è un problema della famiglia, non del futuro, ma del presente di cura, per cui degli anziani e dei bambini, di quei pochi che ci sono. Perciò bisogna riorganizzare, io dico, il lavoro, ma bisogna anche riorganizzare le città, bisogna pensare a città policentriche, in cui i l lavoro in smart working non è per forza fatto da casa, ma in queste nuove aree che io chiamo smart work hub, nelle periferie, per lasciare il lavoro in periferia, dove oggi si aprono tantissimi spazi e in cui bisogna fare in modo che resti lì il lavoro e le periferie non diventino il luogo dove ritornare la sera. E’ un modo anche di rivitalizzare intelligentemente le aree interne. Non possono diventare o rimanere aree dormitorio dell’inurbamento quotidiano della grande città.  C’è una polemica in corso, ma la città che vive il suo business sul pendolarismo è una città malata, è una città inquinata, è una città intasata e soprattutto è una città disumana perché le persone non riescono a vivere appieno la loro vita

Dopo tante parole, crede davvero che sia il momento di poter porre la prima vera pietra del cambiamento? Siamo pronti?

Assolutamente sì, serve però che in tutti i luoghi ci siano gruppi dirigenti dotati di visione. Non si può guardare al breve periodo, al singolo problema del bar, per fare un esempio, che ha meno volume d’affari di una volta perché ci sono meno pendolari. Bisogna pensare che le città non sono sempre state così, il lavoro non è sempre stato così e tutte le volte ci sono dei mutamenti. Nei mutamenti chi ha visione e li anticipa è in grado di ridurre i rischi ed esaltare le opportunità. Per questo serve questa capacità di vedere oltre il ricatto del brave termine, tradurre in realtà queste intuizioni come molti stanno facendo, purtroppo devo dire soprattutto in altri Paesi. Queste nuove frontiere di rigenerazione del tessuto urbano rendono le città più sicure, le periferie diventano più vitali e la condizione migliore per questa trasformazione è  anche saper riportare le aree interne ad una minore marginalità. Anche dal punto di vista sindacale servono rappresentanti preparati e competenti, non sempre in difensiva, ma capaci di tracciare nuovi diritti digitali che serviranno in questo nuovo lavoro. Il diritto alla disconnessione per esempio è un diritto molto importante, perché altrimenti la traduzione dello Smart Working rischia di essere un cottimo digitale Appunto e lo smart Working è esattamente l’opposto. Si tratta di avere il coraggio di rimettersi in gioco

Il titolo del suo libro gioca un po’ coi termini, “In Dipendenti”. In quale maniera ha voluto farlo?

Si tratta di una nuova frontiera del lavoro sia quello dipendente sia quello autonomo anche perché i lavori svolti in smart working non sono lavori autonomi, ma dal punto di vista giuridico sono i lavoratori ad essere capaci di lavorare in autonomia”

Patrizia Santini

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