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“Devo fare un esorcismo”: un sacerdote fermato dalla polizia evita la multa

Può far sorridere, ma anche un’attività spirituale come un esorcismo può rientrare nelle autocertificazioni per gli spostamenti per i sacerdoti in questo periodo di emergenza sanitaria. E’ accaduto in Piemonte nei giorni scorsi, come riporta Il Giornale, la polizia locale dell’Unione Bassa Sesia ha fermato un prete alla guida della propria auto, nel territorio del Comune di Arborio, in provincia di Vercelli.

L’uomo si è giustificato dicendo che era in viaggio per recarsi a un esorcismo per scacciare una presenza demoniaca. Il sacerdote era munito di autocertificazione corredata da una bolla firmata dall’arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo: una prova inoppugnabile che ha spiazzato gli agenti. Il prete è stato lasciato andare, senza la verbalizzazione della contravvenzione prevista in caso di allontanamento dalla propria abitazione.

L’Arcidiocesi di Vercelli, però, come riporta la testata, ha smentito tutto, negando che il sacerdote fermato fosse un proprio presbitero diocesano o religioso operante sul proprio territorio. “Di conseguenza anche il documento eventualmente presentato dal sacerdote oggetto dei fatti menzionati non reca la firma dell’Arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, totalmente estraneo rispetto ai fatti menzionati”, chiarisce l’Arcidiocesi.

Bambini a scuola con la mascherina?

Qualche mese fa leggendo il titolo tutti avremmo pensato alle mascherine di Carnevale, alla festa tanto amata dei bambini con lanci di coriandoli e sfilate in costume. Oggi, la mascherina è quella che dobbiamo indossare per proteggere gli altri dal coronavirus.
Ancora adesso gli scienziati non hanno capito perché il virus non ha colpito i più piccoli, forse i misteriosi meccanismi della natura hanno voluto preservare i futuri abitanti della terra. Ma al momento i rischi per tutti sono ancora troppo alti e “la possibilità di riaprire le scuole a maggio si allontana sempre più” – come ha dichiarato la Ministra dell’Istruzione Azzolina al Corriere della Sera.

Tutti saranno promossi, ma resteranno le pagelle vere anche con i voti bassi, mentre per gli esami di maturità si vedrà se farli online o presso le sedi scolastiche. In attesa prosegue il prezioso lavoro degli insegnanti con la didattica a distanza. Sembra strano, ma mai come oggi tutti hanno un gran voglia di tornare a scuola.

In attesa abbiamo ricevuto due filastrocche dalla nostra ascoltatrice Tiziana Malagola, buona lettura.

CORONA VIRUS di Tiziana Malagola

Non si sa chi l’ha portato
e da dove sia arrivato
quello che sappiamo bene
è che ha il dente avvelenato

Guarda in alto, vedi nulla?
lui sta dentro la sua culla
ha la forma di un giochino
disegnato da un bambino!

O è soltanto un mostro astratto
fatto da un pittore matto?
O un marziano sotto scorta
che qui semina la morte.

Ma… sembra quasi nebbiolina
che nell’essere s’annida
entra ed esce in ogni luogo
finché alfine punge l’uomo.

Filastrocca dagli un calcio
la sua coda prendi al laccio
sai domani che faremo?
Lo gettiamo sotto un treno.

CORONA VIRUS di Tiziana Malagola

Piccolo Moccioso Coronato, torna, da dove sei arrivato
nemmeno ti vergogni,
di quello che oggi hai combinato?
Adesso basta! con questo gioco troppo intelligente
la scienza ignora ancora, da chi ci deve difendere!!!

Di te, non avevamo bisogno, a dir la verità
ci sembra di vivere dentro un brutto sogno.
Sei arrivato qui all’improvviso, di soppiatto
di cosa vuoi punirci, col tuo veleno matto!

Forse, è una punizione perché siamo stati dei somari
degli irresponsabili incollati soltanto ai cellulari!
Ma Non è una ragione per portarci via i nostri Cari!
Della natura ne abbiamo fatto scempio,
purtroppo, c’è qualcosa di vero in tutto questo.

Certo, ci difenderemo da te, in tutti i modi
non pensare di metterci per sempre in ginocchio
con le tue punizioni!
ORA…
Getta la maschera, se ne hai il coraggio
fai vedere chi sei, Sia per una volta saggio!

E NOI! GETTEREMO LA NOSTRA MASCHERINA
ti promettiamo, che imparata la lezione
cercheremo d’essere più umani e coscienti di prima.
E giusto ci perdoni! E fare anche tu propositi buoni.

“God save the tour”: dopo Laura Pausini, anche Cesare Cremonini parla della situazione del mondo della musica

Dopo l’appello di Vasco Rossi, Tiziano Ferro e il più recente videomessaggio di Laura Pausini, in cui l’artista romagnola ha chiamato a raccolta tutti i colleghi italiani per condivide il suo appello al Governo per avere chiarezza e non lasciare indietro “tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento”, ora tocca a Cesare Cremonini.

L’artista bolognese lascia una lunga riflessione sull’attuale situazione del settore dell’intrattenimento dal vivo, sui propri profili social, momento in cui tour e spettacoli vengono posticipati di mesi lasciando molte figure professionali nella precarietà. Perché il mondo della musica non è solo ciò che si vede nello spettacolo ma, come dice lo stesso Cremonini, è tutto molto più complesso “di quanto appaia visto in controluce dalle transenne che abbracciano il palcoscenico”.

Ecco il post completo:
“Sono giorni di attesa paziente e di lavoro quotidiano, da parte di tutti, per capire come riprogettare il futuro di quei live che inevitabilmente verranno spostati (non annullati) di alcuni mesi o di un anno.
Questo vuol dire non solo tutelare in tutti i modi possibili migliaia di professionisti e musicisti costretti a fermarsi per tutto il tempo in cui le restrizioni non consentiranno di organizzare eventi, ma anche trovare gli spazi che consentano ai progetti di rivivere rispettando le norme di sicurezza, permettendo alle centinaia di migliaia di persone che hanno acquistato un biglietto di poterlo convertire in ciò che riterranno più giusto. Vuole dire cercare non tanto di vedere una luce in fondo al tunnel, ma di ESSERE NOI STESSI QUELLA LUCE. 🇮🇹 Significa non farsi abbattere dagli eventi ma compiere ogni sforzo possibile per motivare un settore, quello dell’intrattenimento, dello spettacolo e della cultura, che sarà tra gli ultimi a tornare “libero” di esprimersi e allargare nuovamente le sue braccia verso tutte le realtà del territorio a cui è profondamente legato. La voce di ogni singolo artista oggi non rappresenta una carriera ma è l’immagine di un’intera filiera di professionisti, aziende, fornitori, tecnici, musicisti. Un mondo, quello della musica in particolare, che è molto più complesso, strutturato, professionale e affascinante di quanto appaia visto in controluce dalle transenne che abbracciano il palcoscenico.
#GodSaveTheTour”

Accendiamo Rimini: il flash mob dei commercianti in segno di speranza e sostegno

Appuntamento per sabato 25 aprile alle 22, quando tutti i negozi, bar e ristoranti di Rimini accenderanno le luci, le spegneranno per 5 minuti e poi le lasceranno accese tutta la notte. Un’iniziativa simbolica creata dal gruppo facebook “Tutti uniti per Rimini”, che vede riuniti tutti i commercianti, ristoratori, titolari di bar e di stabilimenti balneari per dare un segnale alla cittadinanza: mostrare quanto sia diversa Rimini priva di attività aperte e sollecitare le istituzioni a dare sostegno ai protagonisti del tessuto economico cittadino.

Sono una ventina i punti di discussione sui quali gli operatori economici intendono avviare un confronto con le istituzioni: tra essi c’è la richiesta di provvedimenti che alleggeriscano i passivi delle attività, come la rimodulazione di tari, imu e altre imposte, la cancellazione di alcune tasse (i commercianti parlano di Siae e canone tv), il blocco delle accise sui contratti di fornitura luce, gas e acqua, anche la cancellazione di tutte le bollette per i mesi di chiusura forzata, attraverso uno sconto o un credito da scontare in futuro. Gli ideatori di “Accendiamo Rimini” (nome provvisorio) sono stati alcuni albergatori, ma l’iniziativa si è poi allargata dal lungomare al resto della città, e ad altre categorie economiche.

Ora anche alcuni operatori di Riccione sono pronti ad aderire, estendendo l’iniziativa, come rilevato dai responsabili del gruppo Facebook “Tutti uniti per Rimini”, che infine fanno un appello al sindaco Andrea Gnassi: “Ci rivolgiamo a Lei signor sindaco, a lei che ha sempre dimostrato di amare questa città, a lei che l’ha illuminata di Rosa, a lei che come primo cittadino deve essere il nostro alfiere e rappresentarci davanti alle istituzioni nazionali, ci rivolgiamo a tutte le associazioni di categoria che ci hanno sempre affiancati e sostenuti in questi anni, che come noi sentono il bisogno di urlare al mondo intero che noi non ci fermiamo e non ci arrendiamo, ci rivolgiamo a tutti coloro che direttamente o indirettamente vivono di turismo a Rimini di affiancarci in questa battaglia per il nostro e il vostro futuro”.

Addio a Brian Dennehy, lo sceriffo di Rambo

Ci lascia all’età di 81 anni Brian Dennehy, l’attore del tanto “odiato” sceriffo William Teasle di Rambo, film cult del 1982. Era conosciuto nel teatro e nel cinema per i suoi ruoli da cattivo e aveva vinto due Tony Awards, un Golden Globe ed era stato nominato per sei Emmy. Anche Sylvester Stallone lo ha ricordato con un tweet commosso: “Il grande attore Brian Dennehy è morto. Era semplicemente un grande attore … Era anche un veterano del Vietnam che mi ha aiutato moltissimo a costruire il personaggio di RAMBO. Il mondo ha perso un grande artista”.

Nato a Bridgeport il 9 luglio 1938, di origini irlandesi, Dennehy scoprì la recitazione dopo essere stato nel corpo dei marines. La sua carriera è costellata di tante interpretazioni in serie famose come “Serpico” e “Kojak”, fino ad arrivare al cinema nel 1979 con “F.I.S.T” in compagnia di Stallone. Nel cinema ha avuto ruoli importanti in tanti altri film, ma possiamo ricordarlo soprattutto come sceriffo corrotto in “Silverado” e leader degli alieni in “Cocoon”. Negli ultimi anni è stato protagonista anche in televisione, cone serie come “The Blacklist” e “Hap and Leonard”.

La Strana Coppia: le frasi di Osho da casa Gualdi

Come ogni mattina, Enrico Gualdi saluta tutti gli ascoltatori chiudendo il programma con la frase di Osho del giorno. Ascolta quella di oggi insieme alla Strana Coppia e Laura Padovani.

Concerti, Vasco Rossi non è molto ottimista: “Avevo fatto tutti i miei progetti… colpa del virus”

Vasco Rossi non è molto ottimista per il ritorno sui palchi italiani a giugno e in generale per la ripresa in estate di tutte le attività legate al settore musicale e dello spettacolo dal vivo.

“Avevo fatto tutti i miei progetti… Colpa del virus”, scrive Vasco sui social, citando la sua “Colpa d’Alfredo”. “Aspettiamo le disposizioni governative. Ovviamente già da ora non ci facciamo grandi illusioni per giugno; le prossime disposizioni del governo probabilmente chiariranno se sarà possibile pensare a una riprogrammazione per il prossimo settembre, in caso contrario l’appuntamento sarà per giugno 2021”.

Il tour dovrebbe partire il 10 giugno dal Firenze Rocks, per poi spostarsi il 15 giugno all’I Days di Milano, il 19 e 20 giugno al Rock in Roma e terminare il 26 giugno all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola (BO) per un totale di oltre 360mila biglietti già venduti. Fino ad ora non è stata presa nessuna decisione da parte del Governo, ma tutto il settore dell’intrattenimento è in attesa di capire che ne sarà dei concerti programmati quest’anno. Già tanti artisti internazionali hanno posticipato l’intero tour al 2021.

Coronavirus: l’app per il tracciamento si chiama “Immuni”. Ecco come funziona

E’ ufficiale il contratto con la Bending Spoons, che realizzerà l’app italiana per il tracciamento del contagio da Coronavirus. “Immuni”, così si chiama l’app, è stata realizzata insieme a il centro medico Santagostino di Luca Foresti e ora passerà al vaglio del team di Vittorio Colao. L’app sarà utilizzabile su base volontaria e verrà sperimentata in alcune regioni pilota.

“Immuni” rileverà tramite Bluetooth il “contatto”, in quanto la tecnologia ha un raggio d’azione molto simile alla distanza di sicurezza da mantenere per le norme sanitarie e rileverà il codice anonimo del dispositivo con cui è entrato in contatto.

L’app memorizzerà i codici e, se una persona risulta essere infettata dal Covid-19, l’operatore sanitario riceve il codice col quale può scaricare dal server centrale i dati dell’app del paziente, compresi i codici delle persone “incrociate” dall’infetto. A questo punto il server calcola il rischio di contagio e invia un sms agli smartphone delle persone a rischio.

Non è prevista nessuna geolocalizzazione per motivi di privacy, la funzione però potrebbe essere inserita successivamente con l’autorizzazione delle singole persone. “Immuni” traccerà un diario clinico del proprietario del cellulare, con informazioni come sesso, età, malattie pregresse e assunzione di farmaci. Il diario verrà aggiornato costantemente in caso di presenza di Covid-19 con sintomi, stato di salute e terapie.

La Ue ha dettato regole ferree per l’app: anonimato, niente geolocalizzazione, ok al bluetooth e alla volontarietà, tutte norme che hanno avuto il plauso del Garante Privacy Antonello Soro. Come riporta Tgcom24, Arcuri spera in una massaccia adesione volontaria dei cittadini, per poter supportare il sistema di tracciamento dei contatti per evitare che si possa replicare il contagio. “I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari né consigliati ai fini del tracciamento del contagio”, sottolinea Bruxelles, precisando che l’obiettivo delle app “non è seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole perché creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy”.

 

Spettacoli dal vivo, da casa!

Tra i tanti desideri degli italiani ai tempi del Coronavirus c’è la voglia di musica, spettacoli e arte dal vivo.
Torneranno i concerti? Potremo andare di nuovo a teatro, al cinema o entrare in un museo?
Se lo chiedono in tanti adesso, quando tutti gli eventi sono stati annullati o posticipati a data da destinarsi e i musei rimangono chiusi.

In attesa di un ritorno alla normalità (speriamo presto), tra le soluzioni che circolano nei vari siti o nelle discussioni si parla di posti distanziati, controlli della febbre agli ingressi, riduzione degli accessi agli spettacoli magari in orari diversi.

In attesa delle nuove regole, in queste settimane molti artisti si sono esibiti in diretta streaming, qualcuno ha creato nuovi brani in diretta o ha organizzato concerti senza pubblico, come quello di Andrea Bocelli nel Duomo di Milano.

Lo stesso Festival di Sanremo, lo spettacolo musicale più seguito in Italia, rischia di essere spostato perché, se continuerà l’emergenza sanitaria anche per il prossimo anno (il festival si tiene nella città dei fiori a febbraio), gli organizzatori dovranno pensare ad un rinvio, una notizia che per il mondo della musica farà sicuramente “rumore” come la canzone di Diodato, vincitrice dell’ultima edizione.

Purtroppo il mondo dello spettacolo, come tantissimi altri, è in forte difficoltà economica.
Oltre agli artisti sono migliaia le figure professionali che lavorano nel settore: tecnici, allestitori, strutture, produttori, scenografi, personale di sicurezza e tutto l’indotto creato ogni volta dagli spettacoli live o dall’organizzazione di una nuova mostra.

Oggi per la musica una proposta per ripartire è quella di organizzare concerti live con il pubblico a casa. Invece del biglietto si potrà acquistare l’accesso alla visone come succede adesso con i film.

Ma siamo sicuri che l’emozione sarà la stessa?
Lo stare insieme, l’attesa dell’evento, cantare, ridere e portare per sempre nel cuore il ricordo di una serata. Voi cosa ne pensate?

In attesa, Radio Bruno resta con voi ogni giorno per tenervi compagni con musica, notizie ed intrattenimento: alla radio, in tv, sui cellulari e Smart Speaker.

Genova: papà assiste al parto in diretta da casa

Prima dell’emergenza la tecnologia era vista da molti come un possibile pericolo di alienazione e isolamento sociale, ma oggi, con l’obbligo di restare a casa, sta permettendo a tanti di lavorare (smart working), studiare, restare in contatto con parenti ed amici e di assistere a spettacoli.
Oggi, grazie alla tecnologia, un padre ha potuto assistere alla nascita del figlio.
E’ successo all’ospedale San Martino di Genova, dove grazie alla diretta video con un tablet, il papà ha potuto seguite in diretta la gestazione e partecipare ad uno dei momenti più emozionanti della vita, quello della nascita di un figlio.

I neo genitori adesso sperano che la tecnologia potrà aiutarli anche quando il piccolo tornerà a casa. Sì, perché proprio i più piccoli con rischiano di soffrire per il perdurare della quarantena tra le mura domestiche. Quindi, cosa fare?
Cartoni animati, fiabe, disegni, giochi da tavolo, nascondino, cacce al tesoro: ogni giorno il “povero genitore” deve inventarsi qualcosa per contenere l’energia e la creatività del pargoletto.
Molti stanno rimpiangendo il lavoro in ufficio, le discussioni con i colleghi e il capo, perché lo smart working con un “pericolo” sotto il metro e venti che si aggira tra le pareti di casa non è facile.
Voi cosa fate? Come coinvolgete i vostri figli?
In un primo momento, avere un bambino era una bella scusa per uscire a fare una passeggiata nonostante i divieti, ma dopo 40 giorni di “prigionia” qualcuno sta costruendo un razzo per spedire nello spazio “il piccolo astronauta”… anche solo per qualche ora.
Ma sappiamo che alla sera, quando la “belva” finalmente trova il riposo, anche il genitore più stanco sorride, perché stare insieme ed uniti è importante e resterà per sempre nei ricordi di adulti e bambini.

“Devo fare un esorcismo”: un sacerdote fermato dalla polizia evita la multa

Può far sorridere, ma anche un’attività spirituale come un esorcismo può rientrare nelle autocertificazioni per gli spostamenti per i sacerdoti in questo periodo di emergenza sanitaria. E’ accaduto in Piemonte nei giorni scorsi, come riporta Il Giornale, la polizia locale dell’Unione Bassa Sesia ha fermato un prete alla guida della propria auto, nel territorio del Comune di Arborio, in provincia di Vercelli.

L’uomo si è giustificato dicendo che era in viaggio per recarsi a un esorcismo per scacciare una presenza demoniaca. Il sacerdote era munito di autocertificazione corredata da una bolla firmata dall’arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo: una prova inoppugnabile che ha spiazzato gli agenti. Il prete è stato lasciato andare, senza la verbalizzazione della contravvenzione prevista in caso di allontanamento dalla propria abitazione.

L’Arcidiocesi di Vercelli, però, come riporta la testata, ha smentito tutto, negando che il sacerdote fermato fosse un proprio presbitero diocesano o religioso operante sul proprio territorio. “Di conseguenza anche il documento eventualmente presentato dal sacerdote oggetto dei fatti menzionati non reca la firma dell’Arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, totalmente estraneo rispetto ai fatti menzionati”, chiarisce l’Arcidiocesi.

Bambini a scuola con la mascherina?

Qualche mese fa leggendo il titolo tutti avremmo pensato alle mascherine di Carnevale, alla festa tanto amata dei bambini con lanci di coriandoli e sfilate in costume. Oggi, la mascherina è quella che dobbiamo indossare per proteggere gli altri dal coronavirus.
Ancora adesso gli scienziati non hanno capito perché il virus non ha colpito i più piccoli, forse i misteriosi meccanismi della natura hanno voluto preservare i futuri abitanti della terra. Ma al momento i rischi per tutti sono ancora troppo alti e “la possibilità di riaprire le scuole a maggio si allontana sempre più” – come ha dichiarato la Ministra dell’Istruzione Azzolina al Corriere della Sera.

Tutti saranno promossi, ma resteranno le pagelle vere anche con i voti bassi, mentre per gli esami di maturità si vedrà se farli online o presso le sedi scolastiche. In attesa prosegue il prezioso lavoro degli insegnanti con la didattica a distanza. Sembra strano, ma mai come oggi tutti hanno un gran voglia di tornare a scuola.

In attesa abbiamo ricevuto due filastrocche dalla nostra ascoltatrice Tiziana Malagola, buona lettura.

CORONA VIRUS di Tiziana Malagola

Non si sa chi l’ha portato
e da dove sia arrivato
quello che sappiamo bene
è che ha il dente avvelenato

Guarda in alto, vedi nulla?
lui sta dentro la sua culla
ha la forma di un giochino
disegnato da un bambino!

O è soltanto un mostro astratto
fatto da un pittore matto?
O un marziano sotto scorta
che qui semina la morte.

Ma… sembra quasi nebbiolina
che nell’essere s’annida
entra ed esce in ogni luogo
finché alfine punge l’uomo.

Filastrocca dagli un calcio
la sua coda prendi al laccio
sai domani che faremo?
Lo gettiamo sotto un treno.

CORONA VIRUS di Tiziana Malagola

Piccolo Moccioso Coronato, torna, da dove sei arrivato
nemmeno ti vergogni,
di quello che oggi hai combinato?
Adesso basta! con questo gioco troppo intelligente
la scienza ignora ancora, da chi ci deve difendere!!!

Di te, non avevamo bisogno, a dir la verità
ci sembra di vivere dentro un brutto sogno.
Sei arrivato qui all’improvviso, di soppiatto
di cosa vuoi punirci, col tuo veleno matto!

Forse, è una punizione perché siamo stati dei somari
degli irresponsabili incollati soltanto ai cellulari!
Ma Non è una ragione per portarci via i nostri Cari!
Della natura ne abbiamo fatto scempio,
purtroppo, c’è qualcosa di vero in tutto questo.

Certo, ci difenderemo da te, in tutti i modi
non pensare di metterci per sempre in ginocchio
con le tue punizioni!
ORA…
Getta la maschera, se ne hai il coraggio
fai vedere chi sei, Sia per una volta saggio!

E NOI! GETTEREMO LA NOSTRA MASCHERINA
ti promettiamo, che imparata la lezione
cercheremo d’essere più umani e coscienti di prima.
E giusto ci perdoni! E fare anche tu propositi buoni.

“God save the tour”: dopo Laura Pausini, anche Cesare Cremonini parla della situazione del mondo della musica

Dopo l’appello di Vasco Rossi, Tiziano Ferro e il più recente videomessaggio di Laura Pausini, in cui l’artista romagnola ha chiamato a raccolta tutti i colleghi italiani per condivide il suo appello al Governo per avere chiarezza e non lasciare indietro “tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento”, ora tocca a Cesare Cremonini.

L’artista bolognese lascia una lunga riflessione sull’attuale situazione del settore dell’intrattenimento dal vivo, sui propri profili social, momento in cui tour e spettacoli vengono posticipati di mesi lasciando molte figure professionali nella precarietà. Perché il mondo della musica non è solo ciò che si vede nello spettacolo ma, come dice lo stesso Cremonini, è tutto molto più complesso “di quanto appaia visto in controluce dalle transenne che abbracciano il palcoscenico”.

Ecco il post completo:
“Sono giorni di attesa paziente e di lavoro quotidiano, da parte di tutti, per capire come riprogettare il futuro di quei live che inevitabilmente verranno spostati (non annullati) di alcuni mesi o di un anno.
Questo vuol dire non solo tutelare in tutti i modi possibili migliaia di professionisti e musicisti costretti a fermarsi per tutto il tempo in cui le restrizioni non consentiranno di organizzare eventi, ma anche trovare gli spazi che consentano ai progetti di rivivere rispettando le norme di sicurezza, permettendo alle centinaia di migliaia di persone che hanno acquistato un biglietto di poterlo convertire in ciò che riterranno più giusto. Vuole dire cercare non tanto di vedere una luce in fondo al tunnel, ma di ESSERE NOI STESSI QUELLA LUCE. 🇮🇹 Significa non farsi abbattere dagli eventi ma compiere ogni sforzo possibile per motivare un settore, quello dell’intrattenimento, dello spettacolo e della cultura, che sarà tra gli ultimi a tornare “libero” di esprimersi e allargare nuovamente le sue braccia verso tutte le realtà del territorio a cui è profondamente legato. La voce di ogni singolo artista oggi non rappresenta una carriera ma è l’immagine di un’intera filiera di professionisti, aziende, fornitori, tecnici, musicisti. Un mondo, quello della musica in particolare, che è molto più complesso, strutturato, professionale e affascinante di quanto appaia visto in controluce dalle transenne che abbracciano il palcoscenico.
#GodSaveTheTour”

Accendiamo Rimini: il flash mob dei commercianti in segno di speranza e sostegno

Appuntamento per sabato 25 aprile alle 22, quando tutti i negozi, bar e ristoranti di Rimini accenderanno le luci, le spegneranno per 5 minuti e poi le lasceranno accese tutta la notte. Un’iniziativa simbolica creata dal gruppo facebook “Tutti uniti per Rimini”, che vede riuniti tutti i commercianti, ristoratori, titolari di bar e di stabilimenti balneari per dare un segnale alla cittadinanza: mostrare quanto sia diversa Rimini priva di attività aperte e sollecitare le istituzioni a dare sostegno ai protagonisti del tessuto economico cittadino.

Sono una ventina i punti di discussione sui quali gli operatori economici intendono avviare un confronto con le istituzioni: tra essi c’è la richiesta di provvedimenti che alleggeriscano i passivi delle attività, come la rimodulazione di tari, imu e altre imposte, la cancellazione di alcune tasse (i commercianti parlano di Siae e canone tv), il blocco delle accise sui contratti di fornitura luce, gas e acqua, anche la cancellazione di tutte le bollette per i mesi di chiusura forzata, attraverso uno sconto o un credito da scontare in futuro. Gli ideatori di “Accendiamo Rimini” (nome provvisorio) sono stati alcuni albergatori, ma l’iniziativa si è poi allargata dal lungomare al resto della città, e ad altre categorie economiche.

Ora anche alcuni operatori di Riccione sono pronti ad aderire, estendendo l’iniziativa, come rilevato dai responsabili del gruppo Facebook “Tutti uniti per Rimini”, che infine fanno un appello al sindaco Andrea Gnassi: “Ci rivolgiamo a Lei signor sindaco, a lei che ha sempre dimostrato di amare questa città, a lei che l’ha illuminata di Rosa, a lei che come primo cittadino deve essere il nostro alfiere e rappresentarci davanti alle istituzioni nazionali, ci rivolgiamo a tutte le associazioni di categoria che ci hanno sempre affiancati e sostenuti in questi anni, che come noi sentono il bisogno di urlare al mondo intero che noi non ci fermiamo e non ci arrendiamo, ci rivolgiamo a tutti coloro che direttamente o indirettamente vivono di turismo a Rimini di affiancarci in questa battaglia per il nostro e il vostro futuro”.

Addio a Brian Dennehy, lo sceriffo di Rambo

Ci lascia all’età di 81 anni Brian Dennehy, l’attore del tanto “odiato” sceriffo William Teasle di Rambo, film cult del 1982. Era conosciuto nel teatro e nel cinema per i suoi ruoli da cattivo e aveva vinto due Tony Awards, un Golden Globe ed era stato nominato per sei Emmy. Anche Sylvester Stallone lo ha ricordato con un tweet commosso: “Il grande attore Brian Dennehy è morto. Era semplicemente un grande attore … Era anche un veterano del Vietnam che mi ha aiutato moltissimo a costruire il personaggio di RAMBO. Il mondo ha perso un grande artista”.

Nato a Bridgeport il 9 luglio 1938, di origini irlandesi, Dennehy scoprì la recitazione dopo essere stato nel corpo dei marines. La sua carriera è costellata di tante interpretazioni in serie famose come “Serpico” e “Kojak”, fino ad arrivare al cinema nel 1979 con “F.I.S.T” in compagnia di Stallone. Nel cinema ha avuto ruoli importanti in tanti altri film, ma possiamo ricordarlo soprattutto come sceriffo corrotto in “Silverado” e leader degli alieni in “Cocoon”. Negli ultimi anni è stato protagonista anche in televisione, cone serie come “The Blacklist” e “Hap and Leonard”.

La Strana Coppia: le frasi di Osho da casa Gualdi

Come ogni mattina, Enrico Gualdi saluta tutti gli ascoltatori chiudendo il programma con la frase di Osho del giorno. Ascolta quella di oggi insieme alla Strana Coppia e Laura Padovani.

Concerti, Vasco Rossi non è molto ottimista: “Avevo fatto tutti i miei progetti… colpa del virus”

Vasco Rossi non è molto ottimista per il ritorno sui palchi italiani a giugno e in generale per la ripresa in estate di tutte le attività legate al settore musicale e dello spettacolo dal vivo.

“Avevo fatto tutti i miei progetti… Colpa del virus”, scrive Vasco sui social, citando la sua “Colpa d’Alfredo”. “Aspettiamo le disposizioni governative. Ovviamente già da ora non ci facciamo grandi illusioni per giugno; le prossime disposizioni del governo probabilmente chiariranno se sarà possibile pensare a una riprogrammazione per il prossimo settembre, in caso contrario l’appuntamento sarà per giugno 2021”.

Il tour dovrebbe partire il 10 giugno dal Firenze Rocks, per poi spostarsi il 15 giugno all’I Days di Milano, il 19 e 20 giugno al Rock in Roma e terminare il 26 giugno all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola (BO) per un totale di oltre 360mila biglietti già venduti. Fino ad ora non è stata presa nessuna decisione da parte del Governo, ma tutto il settore dell’intrattenimento è in attesa di capire che ne sarà dei concerti programmati quest’anno. Già tanti artisti internazionali hanno posticipato l’intero tour al 2021.

Coronavirus: l’app per il tracciamento si chiama “Immuni”. Ecco come funziona

E’ ufficiale il contratto con la Bending Spoons, che realizzerà l’app italiana per il tracciamento del contagio da Coronavirus. “Immuni”, così si chiama l’app, è stata realizzata insieme a il centro medico Santagostino di Luca Foresti e ora passerà al vaglio del team di Vittorio Colao. L’app sarà utilizzabile su base volontaria e verrà sperimentata in alcune regioni pilota.

“Immuni” rileverà tramite Bluetooth il “contatto”, in quanto la tecnologia ha un raggio d’azione molto simile alla distanza di sicurezza da mantenere per le norme sanitarie e rileverà il codice anonimo del dispositivo con cui è entrato in contatto.

L’app memorizzerà i codici e, se una persona risulta essere infettata dal Covid-19, l’operatore sanitario riceve il codice col quale può scaricare dal server centrale i dati dell’app del paziente, compresi i codici delle persone “incrociate” dall’infetto. A questo punto il server calcola il rischio di contagio e invia un sms agli smartphone delle persone a rischio.

Non è prevista nessuna geolocalizzazione per motivi di privacy, la funzione però potrebbe essere inserita successivamente con l’autorizzazione delle singole persone. “Immuni” traccerà un diario clinico del proprietario del cellulare, con informazioni come sesso, età, malattie pregresse e assunzione di farmaci. Il diario verrà aggiornato costantemente in caso di presenza di Covid-19 con sintomi, stato di salute e terapie.

La Ue ha dettato regole ferree per l’app: anonimato, niente geolocalizzazione, ok al bluetooth e alla volontarietà, tutte norme che hanno avuto il plauso del Garante Privacy Antonello Soro. Come riporta Tgcom24, Arcuri spera in una massaccia adesione volontaria dei cittadini, per poter supportare il sistema di tracciamento dei contatti per evitare che si possa replicare il contagio. “I dati sulla posizione dei cittadini non sono necessari né consigliati ai fini del tracciamento del contagio”, sottolinea Bruxelles, precisando che l’obiettivo delle app “non è seguire i movimenti delle persone o far rispettare le regole perché creerebbe rilevanti problemi di sicurezza e privacy”.

 

Spettacoli dal vivo, da casa!

Tra i tanti desideri degli italiani ai tempi del Coronavirus c’è la voglia di musica, spettacoli e arte dal vivo.
Torneranno i concerti? Potremo andare di nuovo a teatro, al cinema o entrare in un museo?
Se lo chiedono in tanti adesso, quando tutti gli eventi sono stati annullati o posticipati a data da destinarsi e i musei rimangono chiusi.

In attesa di un ritorno alla normalità (speriamo presto), tra le soluzioni che circolano nei vari siti o nelle discussioni si parla di posti distanziati, controlli della febbre agli ingressi, riduzione degli accessi agli spettacoli magari in orari diversi.

In attesa delle nuove regole, in queste settimane molti artisti si sono esibiti in diretta streaming, qualcuno ha creato nuovi brani in diretta o ha organizzato concerti senza pubblico, come quello di Andrea Bocelli nel Duomo di Milano.

Lo stesso Festival di Sanremo, lo spettacolo musicale più seguito in Italia, rischia di essere spostato perché, se continuerà l’emergenza sanitaria anche per il prossimo anno (il festival si tiene nella città dei fiori a febbraio), gli organizzatori dovranno pensare ad un rinvio, una notizia che per il mondo della musica farà sicuramente “rumore” come la canzone di Diodato, vincitrice dell’ultima edizione.

Purtroppo il mondo dello spettacolo, come tantissimi altri, è in forte difficoltà economica.
Oltre agli artisti sono migliaia le figure professionali che lavorano nel settore: tecnici, allestitori, strutture, produttori, scenografi, personale di sicurezza e tutto l’indotto creato ogni volta dagli spettacoli live o dall’organizzazione di una nuova mostra.

Oggi per la musica una proposta per ripartire è quella di organizzare concerti live con il pubblico a casa. Invece del biglietto si potrà acquistare l’accesso alla visone come succede adesso con i film.

Ma siamo sicuri che l’emozione sarà la stessa?
Lo stare insieme, l’attesa dell’evento, cantare, ridere e portare per sempre nel cuore il ricordo di una serata. Voi cosa ne pensate?

In attesa, Radio Bruno resta con voi ogni giorno per tenervi compagni con musica, notizie ed intrattenimento: alla radio, in tv, sui cellulari e Smart Speaker.

Genova: papà assiste al parto in diretta da casa

Prima dell’emergenza la tecnologia era vista da molti come un possibile pericolo di alienazione e isolamento sociale, ma oggi, con l’obbligo di restare a casa, sta permettendo a tanti di lavorare (smart working), studiare, restare in contatto con parenti ed amici e di assistere a spettacoli.
Oggi, grazie alla tecnologia, un padre ha potuto assistere alla nascita del figlio.
E’ successo all’ospedale San Martino di Genova, dove grazie alla diretta video con un tablet, il papà ha potuto seguite in diretta la gestazione e partecipare ad uno dei momenti più emozionanti della vita, quello della nascita di un figlio.

I neo genitori adesso sperano che la tecnologia potrà aiutarli anche quando il piccolo tornerà a casa. Sì, perché proprio i più piccoli con rischiano di soffrire per il perdurare della quarantena tra le mura domestiche. Quindi, cosa fare?
Cartoni animati, fiabe, disegni, giochi da tavolo, nascondino, cacce al tesoro: ogni giorno il “povero genitore” deve inventarsi qualcosa per contenere l’energia e la creatività del pargoletto.
Molti stanno rimpiangendo il lavoro in ufficio, le discussioni con i colleghi e il capo, perché lo smart working con un “pericolo” sotto il metro e venti che si aggira tra le pareti di casa non è facile.
Voi cosa fate? Come coinvolgete i vostri figli?
In un primo momento, avere un bambino era una bella scusa per uscire a fare una passeggiata nonostante i divieti, ma dopo 40 giorni di “prigionia” qualcuno sta costruendo un razzo per spedire nello spazio “il piccolo astronauta”… anche solo per qualche ora.
Ma sappiamo che alla sera, quando la “belva” finalmente trova il riposo, anche il genitore più stanco sorride, perché stare insieme ed uniti è importante e resterà per sempre nei ricordi di adulti e bambini.

Auto distrutta dalle fiamme in galleria

Attimi di paura nella mattinata di oggi, venerdì 13 giugno, per un'auto completamente avvolta dalle fiamme. E' accaduto intorno alle 11.40, lungo l’autostrada A1 Panoramica,...