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Coronavirus, Viaggio in una New York mai vista

La Grande Mela è la sua casa da otto anni ormai. E’ lì che la carpigiana Martina Guandalini ha scelto di vivere dedicandosi al suo lavoro di architetto, creative director e dj. Una metropoli che, sconvolta dall’emergenza coronavirus, ha completamente cambiato i suoi contorni: “New York, la città che non dorme mai, sembra si stia riposando per la prima volta”, racconta.

La Grande Mela è la sua casa da otto anni ormai. E’ lì che la carpigiana Martina Guandalini ha scelto di vivere dedicandosi al suo lavoro di architetto, creative director e dj. Una metropoli che, sconvolta dall’emergenza coronavirus, ha completamente cambiato i suoi contorni: “New York, la città che non dorme mai, sembra si stia riposando per la prima volta. Io abito a Manhattan, nel Lower East Side, un quartiere storico con case piuttosto piccole. Oggi il mio unico contatto con l’esterno è rappresentato da due finestre e le tipiche scale americane anti incendio che danno su un cortile interno dal quale non mi accorgo di molto. La primavera è arrivata anche qui, per la prima volta sento gli uccellini cantare così come, alla sera, alle 19, ascolto i battiti delle mani dei residenti. Un gesto simbolico che ci tiene uniti e ci fa sentore meno soli”.

New York, epicentro negli Stati Uniti della pandemia, come si sta attrezzando per arginare i contagi?
“Il Governo ha esteso la quarantena fino alla fine del mese di aprile. Ad oggi le misure sono diventate molto più rigide. I parchi sono chiusi e già da molte settimane se non sei un lavoratore fondamentale lavori da casa. Il mio isolamento dura ormai da 25 giorni potenti proseguire la mia attività professionale in smart working. Se vieni sorpreso per strada intento in attività non di stretta necessità, come fare la spesa ad esempio, vieni sanzionato con multa di oltre mille dollari”.

Come giudichi fino a questo momento l’operato dell’amministrazione Trump?
“A esclusione della prima settimana, quando si sono verificati i primi contagi, dove hanno agito con una certa lentezza, sono soddisfatta di come si stanno comportando ma il merito va al governatore Cuomo: è lui l’emblema di questa emergenza colossale che, soprattutto New York, deve fronteggiare. Il motore trainante che sta riuscendo a farsi sentire molto vicino ai propri cittadini grazie a un buon grado di empatia.
Trump ha previsto una serie di aiuti economici che per ora però non abbiamo ancora visto, come lo Stimulus Package: ogni cittadino che paga le tasse sotto a un certo salario annuale, riceverà 1.200 dollari direttamente sul conto corrente in circa 3/6 settimane. La disoccupazione sta funzionando bene, almeno nel caso di mio marito. Lui si occupa di film making e quindi tutti i set fotografici e cinematografici al momento sono chiusi. Tutti i lavoratori del settore hanno dovuto chiedere l’unemployment che però per ora sta funzionando bene. Il problema numero uno restano gli affitti altissimi e non ancora bloccati come invece è stato disposto in altri stati come la California ad esempio”.

Come è cambiato il tuo modo di trascorrere le giornate?
“Io vivo insieme a mio marito e ai nostri due gatti, una è incinta e i cuccioli nasceranno in questa quarantena. Questo periodo per me rappresenta l’occasione di vivere un momento meno frenetico e più casalingo e lo sto amando particolarmente. Sono una persona molto energetica ma anche metodica e quindi la quarantena non mi pesa.
Prima di iniziare l’isolamento, il 14 marzo, appena tornata da un viaggio di lavoro da Chicago, indossavo una pelliccia mentre l’ultima volta che sono uscita, qualche giorno fa, bastava una giacca di pelle. Mi ha sconvolta il fatto di essermi persa un mese di vita. Mi pare di essere in letargo! NY è vuota, le strade sono completamente deserte. L’atmosfera è surreale ma bellissima. Regna il silenzio e puoi camminare in mezzo alla strada. Vivendo a Manhattan mi sono concessa una camminata da casa mia fino a Time Square.
Sono stata molto attenta, non ho parlato con nessuno, indossavo mascherina e guanti e non ho preso nessuno mezzo. Non avrei mai immaginato di camminare da sola in pieno giorno in mezzo a Fifth Avenue e di vedere Time Square completamente spopolata”.

Smart working, spesa a domicilio… sono realtà consolidate o è andato tutto in tilt come in Italia?
“Lo smart working funziona benissimo, il fondatore dello studio per il quale lavoro ha fatto in modo che io e il resto del mio team potesse lavorare da casa senza problemi. La spesa a domicilio non ha subito battute d’arresto e noi che andiamo al supermercato Trader Joe vicino casa, possiamo fare i nostri acquisti in sicurezza dal momento che gli ingressi sono contingentati e tutto si svolge senza troppe paure. Gli americani all’inizio hanno sottovalutato questa emergenza ma d’altronde non sono stati i soli. Tutti noi italiani che viviamo qui abbiamo cercato, anche via social, di sensibilizzare la gente a stare a casa e a non sottovalutare la gravità del momento.Dopo circa dieci giorni hanno capito e devo dire che nelle ultime tre settimane sono davvero fiera della mia città. NY è una città solidale, che fa gruppo. Vive di equilibri propri, sicuramente molto eccentrici ed estremi ma nelle situazioni di crisi e di emergenza sa essere coesa.
Io avevo vissuto la stessa cosa durante l’uragano Sandy: un’esperienza pazzesca, senza luce per una settimana. Il covid-19 però comporterà un cambio radicale”.

La sanità newyorkese sarà in grado di fronteggiare l’ondata di ricoveri?
“Non so darti un quadro realistico, per ora sta succedendo più o meno come in Italia. Alcuni palazzetti e grandi spazi sono stati adibiti a ospedali e a strutture di sostegno per l’emergenza. In una metropoli come New York, le fasce più colpite sono le minoranze, come gli homeless, i senzatetto. Anche qui inizia a esserci il problema dei tanti decessi e quindi dei tanti corpi a cui far fronte ma per ora la situazione pare essere sotto controllo. Proprio oggi, (ndr – martedì 7 aprile) NY ha segnato il giorno con il più alto numero di decessi, 731. Un’altra emergenza è la mancanza di personale. Un amico che studia medicina, proprio ieri, ha iniziato a fare il volontario”.

Quanto è dura vivere in una metropoli in lockdown? Hai paura?
“Credo la vita in una metropoli non sia più dura, a parte il fatto che non abbiamo l’auto e viviamo in case più piccole. Questo sicuramente incide sulla comodità ma abbiamo tutto a portata di quartiere. Quindi senza dover lasciare il proprio blocco, riesci a svolgere tutte le attività necessarie. No, non ho paura, le poche volte che esco per necessità mi sento al sicuro. Solo i primissimi giorni quando nessuno indossava la maschera, solo io, per richiesta della mia famiglia in Italia, la gente mi guardava stranita. Ora c’è un buon senso civico e io mi sento tranquilla. I quartieri più colpiti sono Brooklyn, anche per la presenza della comunità ebraica ortodossa degli Hasidic, estremamente chiusa. Hanno regole fisse, sono chiusi, e per ora nessuno è riuscito a interrompere le loro consuetudini.Ogni giorno riceviamo update via messaggio, grazie alle quali veniamo informati di tutto ciò che si sta facendo in città. Qui tante fabbriche per l’emergenza hanno iniziato a fare mascherine e respiratori, come in Italia. Piccole imprese potranno beneficiare di prestiti che forse non dovranno essere restituiti (tutto si vedrà col tempo ovvio) e sono stati predisposti pasti gratuiti soprattutto per i tanti adolescenti homeless che in questo momento vengono sostenuti ancor di più con la chiusura delle scuole”.

Quanto ti manca in questo momento Carpi e la tua famiglia?
“Mi mancano mia sorella Giulia e i miei genitori ed è strano sapere che i viaggi in questo momento siano limitati. Chi vive all’estero da tanto è però abituato ad avere un certo distacco e a pensare sempre positivo altrimenti sarebbe troppo doloroso. Con la mia famiglia ci sentiamo sempre, fortunatamente stanno tutti bene e lavorando da casa posso anche chiamarli di più.
Ad aprile avrei dovuto partecipate al Salone del mobile per presentare la mia prima collezione di mobili e gustavamo già il momento in cui ci saremmo potuti abbracciare forte. Aspetteremo ancora. Non vedo l’ora di poter salire su un aero verso l’Italia. Presto. Nel frattempo Dezeen, testata di design numero uno al mondo, sta organizzando l’edizione zero di un festival virtuale e sono stata invitata a partecipare.
Quindi vedo il lato positivo e sono felice di poter partecipare a un appuntamento completamente nuovo, il primo nel suo genere al mondo. Come dico sempre dall’inizio della pandemia, le evoluzioni portano sempre novità e opportunità. Noi italiani all’estero siamo fieri del nostro Paese e abbiamo il cuore spaccato in due: è terribile che l’Italia abbia dovuto fare da apripista e dare l’esempio a tante altre nazioni ma nessuno si dimenticherà della nostra straordinarietà anche in questo frangente.
La cosa a cui aspiro di più sono gli abbracci che ci daremo, tra amici e famiglia: avranno un sapore diverso, mai provato prima”.

Jessica Bianchi

Terremoto: scossa di magnitudo 4.2 in provincia di Piacenza

Verso le 11.42 di oggi, 16 aprile, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 in provincia di Piacenza, con epicentro a Cerignale, a una profondità di 3,4 Km. Già ieri sera intorno alle 22 c’era stata un’altra scossa in provincia, magnitudo 3.5, a Ferriere.

Secondo la scala Richter, un evento sismico di magnitudo 4.2 è classificato come terremoto “leggero”e descritto nel modo seguente: oscillazioni evidenti per gli oggetti interni e i danni strutturali agli edifici sono rari.

Il Centro sismologico europeo-mediterraneo e lo United States Geological Survey indicano che una scossa è stata avvertita anche vicino a Genova e Milano. Alcuni utenti sui social segnalano di aver avvertito nettamente il sisma e di aver visto cadere tegole dai tetti. Al momento però non si hanno notizie di danni a cose o persone nelle zone limitrofe, nel piacentino e nel milanese.

Grazie Angeli!

Scrivi un messaggio, una frase, un pensiero per i medici, gli infermieri, i volontari, gli operatori sanitari e tutto il personale impegnato in prima linea nell’emergenza Covid-19.

Martedì 21 aprile, alle ore 11, ascolta e partecipa alla diretta radio e tv su Radio Bruno per dire tutti insieme GRAZIE ANGELI!

Clicca qui e lascia il tuo messaggio>>

Torino: smantellato import illegale di mascherine chirurgiche

La guardia di finanza di Torino ha sequestrato 400mila mascherine importate illecitamente per essere vendute in tutta Italia. A finire nei guai quattro imprenditori cinesi che alla dogana avevano dichiarato che il materiale fosse destinato a servi essenziali (per poter usufruire dello “svincolo diretto”), ma gli imprenditori avevano in progetto di importare 5 milioni di mascherine in una settimana allo stesso modo.

I finanzieri hanno rinvenuto e sequestrato tutto il materiale grazie a pedinamenti e alla collaborazione con il Nucleo Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino. I primi sequestri di 100mila mascherine sono avvenuti a Moncalieri in un market cinese, altrettante sono state trovate in un ristorante sushi a Orbassano, utilizzato come magazzino durante la chiusura, mentre un altro carico era in viaggio verso la Campania.

Ora tutto il materiale sequestrato verrà distribuito alla Protezione Civile.

Paul Mc Cartney “Senza Lennon non avremmo mai potuto far rivivere i Beatles”

L’intervista telefonica (modalità obbligatoria in tempo di Covid 19) per l’emittente radiofonica inglese SiriusXM è avvenuta solo ieri mattina, ma già tutti ne parlano. Il dialogo, divertente e a tratti irriverente, è intercorso tra il Baronetto ex Beatles Paul Mc Cartney e il conduttore Howard Stern (noto conduttore radiofonico oltre che televisivo, scrittore e fotografo) che, da sua stessa ammissione, non ha dormito tutta la notte precedente pensando a quali domande adeguate potesse rivolgere ad un mito come Mc Cartney per poi esordire, invece, in modo molto trash chiedendo all’artista se la convivenza obbligata dalle restrizioni causate dall’emergenza sanitaria avesse, come dire, facilitato la vita sessuale tra Paul e la moglie Nancy.

Ed è così che si è aperta una chiacchierata ricca di spunti interessanti. A parte il sapere che la coppia purtroppo è costretta a rimanere separata, non essendo riuscita a ricongiungersi prima che scattassero di tutti i divieti da Coronavirus (Paul infatti è in Inghilterra con la sua primogenita Mary (51 anni) e la sua famiglia (il marito e i tre figli avuti nel corso dei suoi due matrimoni), mentre la moglie Nancy si trova a New York), tanto si è parlato di musica, ovviamente.

Due però sembrano essere stati gli argomenti che hanno catturato maggiormente l’attenzione. Nel primo caso Stern ha chiesto a Paul se avesse mai pensato di poter far rivivere i Beatles anche dopo la morte di John Lennon. Senza esitazione la risposta “Nessun rimpianto. Quando le famiglie si rompono, ha a che fare con l’emozione e il dolore. Stai soffrendo troppo. Quindi non sarebbe successo. Abbiamo attraversato troppe cose e penso che fossimo stanchi di tutto quanto”

Poi la domanda sulla creatività di George Harrison tenuta lungamente ai margini della produzione beatlesiana. “George – ha risposto Mc Cartney –  è sbocciato tardi, all’inizio non era così interessato”

Nonostante questo è proprio dalla sua ispirazione che è nata una delle canzoni più belle di tutti i tempi “Something” uscita nel 1969

Spesso vicino ad operazioni sociali e umanitarie, anche nella lotta contro il Coronavirus non farà mancare la sua presenza. Infatti sabato prossimo, 18 aprile, prenderà parte al concerto benefico One World Toghether at Home patrocinato da Lady Gaga a sostegno, appunto, della raccolta fondi per contrastare il terribile virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero.

Al concerto è stato invitato a partecipare anche il nostro Zucchero

Patrizia Santini

“Naked”: il libro di Benji e Fede esce a maggio

Dopo la brutta notizia dello spostamento del loro concerto dell’Arena di Verona, Benji e Fede tornano a sorridere per l’annuncio dell’uscita il 5 maggio del loro libro “Naked” – Tutto quello che non avete visto (ed Mondadori Electa).

Il libro sarebbe dovuto uscire il 17 marzo, ma con la chiusura delle librerie tutto era stato posticipato.
In attesa di rivederli live, le fans potranno consolarsi leggendo il racconto del loro incredibile successo con la speranza che il duo ritorni di nuovo insieme. Per le più scatenate è possibile preordinare il libro sulle piattaforme digitali.

Tommaso Paradiso torna con un nuovo singolo: “Ma lo vuoi capire?”

Siete pronti ad ascoltare la nuova canzone di Tommaso Paradiso? Venerdì 17 aprile su Radio Bruno sarà in onda il suo nuovo brano “Ma lo vuoi capire?” (Island Records). Si tratta del terzo singolo della carriera solista di Paradiso dopo “Non avere paura” e “I nostri anni”.
L’artista, il 21 marzo scorso, aveva ricordato i due anni dall’uscita del brano “Questa nostra stupida canzone d’Amore”, realizzato con i Thegiornalisti, con una personale versione acustica di sola chitarra e voce, confessando ai fans “ho sempre i brividi ogni volta che la canto”.

Restare a casa non ha fermato la sua voglia di musica, portandolo a pubblicare una versione acustica di “Non Avere Paura”. In collaborazione con Elisa, ha addirittura scritto e cantato il brano “Andrà Tutto Bene”, un esperimento nato a distanza, ognuno a casa sua, in diretta su Instagram e con il coinvolgimento del pubblico nella stesura del testo.
La canzone è stata utilizzata per la campagna istituzionale promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per incentivare le donazioni per affrontare l’emergenza Covid-19.

Polizia postale: attenzione alla truffa dei falsi buoni Coop gratis

La Polizia postale ha individuato una nuova truffa che in queste ore si sta diffondendo in Rete. Questa volta i poliziotti hanno rilevato una massiccia diffusione di messaggi pubblicitari truffaldini relativi ad una presunta attività sociale dei supermercati Coop.

Il messaggio ingannevole è simile al seguente: “Coop sta distribuendo generi alimentari gratuiti del valore di 250 euro per sostenere la nazione durante la pandemia di Corona. Sbrigati! Raccogli il tuo voucher GRATUITO qui: http://xxxxxxxxxxxxxxx”.

Ancora una volta criminali senza scrupoli stanno sfruttando la pandemia da Coronavirus e le difficoltà economiche di molte persone, invitando i cittadini a cliccare su un falso sito internet della società Coop e ad inserire i propri dati anagrafici per garantirsi un voucher gratuito.

La società Coop, che ha presentato denuncia alla Polizia postale di Bologna, ha disconosciuto tale attività truffaldina e raccomanda a tutti i consumatori di consultare esclusivamente il proprio sito www.e-coop.it.

Fate sempre attenzione. Non cliccate mai sui link che vengono proposti da messaggi analoghi, non compilate mai moduli online con i dati personali e verificate sempre sui siti ufficiali le informazioni che ricevete.

I casi sospetti potete segnalarli sul sito della Polizia postale.

Australia: perde il lavoro per il Coronavirus, ma vince 5 milioni alla lotteria

Come tanti altri in questo periodo, questo giovane padre di famiglia australiano ha perso il lavoro a causa del Covid-19. Di per sé è una notizia come tante in questo periodo, ma quello che ha reso davvero straordinaria la sua storia è che il ragazzo ha vinto quasi 5 milioni di dollari alla lotteria.

Il giovane marito e papà di appena vent’anni non aveva idea di come affrontare le settimane di quarantena e probabilmente giocare alla lotteria è stato un gesto scaramantico, per tentare anche l’ennesima soluzione. La fortuna però l’ha voluto ricambiare con generosità.

Non si sa la sua identità, ma da Pasqua la sua vita è cambiata per sempre, vincendo il Set for Life (il nostro Win for Life) con una rendita di 20.000 dollari al mese per i prossimi vent’anni. Il biglietto è stato acquistato su internet e, come racconta l’Australian Associated Press, l’uomo ha raccontato: “Ho controllato il mio account online ieri sera e ho visto che avevo vinto. Ho svegliato mia moglie per dirglielo e lei ha urlato.È incredibile. Ho controllato il mio account online tante volte per essere sicuro che fosse reale. Siamo stati svegli tutta la notte a guardare la TV e a parlare di ciò che faremo. È una sensazione meravigliosa.Siamo una giovane famiglia e abbiamo un bambino, quindi questo ci aiuterà per il resto della nostra vita” – continua il vincitore – “Di recente ho perso il lavoro a causa del Covid-19, e questo mi dà un gran sollievo. Sono stato così stressato ultimamente, ma ora sono così felice”.

Coronavirus: bambino scappa di casa per raggiungere la madre al lavoro a Trieste

Dopo un mese che non vedeva la madre e non vedeva l’ora di riabbracciarla. Un bimbo di 5 anni è scappato di casa, a Pordenone dove viveva con i nonni dall’inizio della pandemia, per dirigersi a Trieste, dove lavora la sua mamma.

Per fortuna tutto è andato bene per il piccolo intraprendente che, dopo una sgridata per una marachella, era sgattaiolato fuori di casa con il piano di chiedere un passaggio a un automobilista. Il fuggitivo è stato rintracciato dalla Guardia di Finanza a poche decine di metri di distanza dall’abitazione e riportato subito dai parenti, mentre i nonni lo stavano cercando in casa.

Coronavirus, Viaggio in una New York mai vista

La Grande Mela è la sua casa da otto anni ormai. E’ lì che la carpigiana Martina Guandalini ha scelto di vivere dedicandosi al suo lavoro di architetto, creative director e dj. Una metropoli che, sconvolta dall’emergenza coronavirus, ha completamente cambiato i suoi contorni: “New York, la città che non dorme mai, sembra si stia riposando per la prima volta”, racconta.

La Grande Mela è la sua casa da otto anni ormai. E’ lì che la carpigiana Martina Guandalini ha scelto di vivere dedicandosi al suo lavoro di architetto, creative director e dj. Una metropoli che, sconvolta dall’emergenza coronavirus, ha completamente cambiato i suoi contorni: “New York, la città che non dorme mai, sembra si stia riposando per la prima volta. Io abito a Manhattan, nel Lower East Side, un quartiere storico con case piuttosto piccole. Oggi il mio unico contatto con l’esterno è rappresentato da due finestre e le tipiche scale americane anti incendio che danno su un cortile interno dal quale non mi accorgo di molto. La primavera è arrivata anche qui, per la prima volta sento gli uccellini cantare così come, alla sera, alle 19, ascolto i battiti delle mani dei residenti. Un gesto simbolico che ci tiene uniti e ci fa sentore meno soli”.

New York, epicentro negli Stati Uniti della pandemia, come si sta attrezzando per arginare i contagi?
“Il Governo ha esteso la quarantena fino alla fine del mese di aprile. Ad oggi le misure sono diventate molto più rigide. I parchi sono chiusi e già da molte settimane se non sei un lavoratore fondamentale lavori da casa. Il mio isolamento dura ormai da 25 giorni potenti proseguire la mia attività professionale in smart working. Se vieni sorpreso per strada intento in attività non di stretta necessità, come fare la spesa ad esempio, vieni sanzionato con multa di oltre mille dollari”.

Come giudichi fino a questo momento l’operato dell’amministrazione Trump?
“A esclusione della prima settimana, quando si sono verificati i primi contagi, dove hanno agito con una certa lentezza, sono soddisfatta di come si stanno comportando ma il merito va al governatore Cuomo: è lui l’emblema di questa emergenza colossale che, soprattutto New York, deve fronteggiare. Il motore trainante che sta riuscendo a farsi sentire molto vicino ai propri cittadini grazie a un buon grado di empatia.
Trump ha previsto una serie di aiuti economici che per ora però non abbiamo ancora visto, come lo Stimulus Package: ogni cittadino che paga le tasse sotto a un certo salario annuale, riceverà 1.200 dollari direttamente sul conto corrente in circa 3/6 settimane. La disoccupazione sta funzionando bene, almeno nel caso di mio marito. Lui si occupa di film making e quindi tutti i set fotografici e cinematografici al momento sono chiusi. Tutti i lavoratori del settore hanno dovuto chiedere l’unemployment che però per ora sta funzionando bene. Il problema numero uno restano gli affitti altissimi e non ancora bloccati come invece è stato disposto in altri stati come la California ad esempio”.

Come è cambiato il tuo modo di trascorrere le giornate?
“Io vivo insieme a mio marito e ai nostri due gatti, una è incinta e i cuccioli nasceranno in questa quarantena. Questo periodo per me rappresenta l’occasione di vivere un momento meno frenetico e più casalingo e lo sto amando particolarmente. Sono una persona molto energetica ma anche metodica e quindi la quarantena non mi pesa.
Prima di iniziare l’isolamento, il 14 marzo, appena tornata da un viaggio di lavoro da Chicago, indossavo una pelliccia mentre l’ultima volta che sono uscita, qualche giorno fa, bastava una giacca di pelle. Mi ha sconvolta il fatto di essermi persa un mese di vita. Mi pare di essere in letargo! NY è vuota, le strade sono completamente deserte. L’atmosfera è surreale ma bellissima. Regna il silenzio e puoi camminare in mezzo alla strada. Vivendo a Manhattan mi sono concessa una camminata da casa mia fino a Time Square.
Sono stata molto attenta, non ho parlato con nessuno, indossavo mascherina e guanti e non ho preso nessuno mezzo. Non avrei mai immaginato di camminare da sola in pieno giorno in mezzo a Fifth Avenue e di vedere Time Square completamente spopolata”.

Smart working, spesa a domicilio… sono realtà consolidate o è andato tutto in tilt come in Italia?
“Lo smart working funziona benissimo, il fondatore dello studio per il quale lavoro ha fatto in modo che io e il resto del mio team potesse lavorare da casa senza problemi. La spesa a domicilio non ha subito battute d’arresto e noi che andiamo al supermercato Trader Joe vicino casa, possiamo fare i nostri acquisti in sicurezza dal momento che gli ingressi sono contingentati e tutto si svolge senza troppe paure. Gli americani all’inizio hanno sottovalutato questa emergenza ma d’altronde non sono stati i soli. Tutti noi italiani che viviamo qui abbiamo cercato, anche via social, di sensibilizzare la gente a stare a casa e a non sottovalutare la gravità del momento.Dopo circa dieci giorni hanno capito e devo dire che nelle ultime tre settimane sono davvero fiera della mia città. NY è una città solidale, che fa gruppo. Vive di equilibri propri, sicuramente molto eccentrici ed estremi ma nelle situazioni di crisi e di emergenza sa essere coesa.
Io avevo vissuto la stessa cosa durante l’uragano Sandy: un’esperienza pazzesca, senza luce per una settimana. Il covid-19 però comporterà un cambio radicale”.

La sanità newyorkese sarà in grado di fronteggiare l’ondata di ricoveri?
“Non so darti un quadro realistico, per ora sta succedendo più o meno come in Italia. Alcuni palazzetti e grandi spazi sono stati adibiti a ospedali e a strutture di sostegno per l’emergenza. In una metropoli come New York, le fasce più colpite sono le minoranze, come gli homeless, i senzatetto. Anche qui inizia a esserci il problema dei tanti decessi e quindi dei tanti corpi a cui far fronte ma per ora la situazione pare essere sotto controllo. Proprio oggi, (ndr – martedì 7 aprile) NY ha segnato il giorno con il più alto numero di decessi, 731. Un’altra emergenza è la mancanza di personale. Un amico che studia medicina, proprio ieri, ha iniziato a fare il volontario”.

Quanto è dura vivere in una metropoli in lockdown? Hai paura?
“Credo la vita in una metropoli non sia più dura, a parte il fatto che non abbiamo l’auto e viviamo in case più piccole. Questo sicuramente incide sulla comodità ma abbiamo tutto a portata di quartiere. Quindi senza dover lasciare il proprio blocco, riesci a svolgere tutte le attività necessarie. No, non ho paura, le poche volte che esco per necessità mi sento al sicuro. Solo i primissimi giorni quando nessuno indossava la maschera, solo io, per richiesta della mia famiglia in Italia, la gente mi guardava stranita. Ora c’è un buon senso civico e io mi sento tranquilla. I quartieri più colpiti sono Brooklyn, anche per la presenza della comunità ebraica ortodossa degli Hasidic, estremamente chiusa. Hanno regole fisse, sono chiusi, e per ora nessuno è riuscito a interrompere le loro consuetudini.Ogni giorno riceviamo update via messaggio, grazie alle quali veniamo informati di tutto ciò che si sta facendo in città. Qui tante fabbriche per l’emergenza hanno iniziato a fare mascherine e respiratori, come in Italia. Piccole imprese potranno beneficiare di prestiti che forse non dovranno essere restituiti (tutto si vedrà col tempo ovvio) e sono stati predisposti pasti gratuiti soprattutto per i tanti adolescenti homeless che in questo momento vengono sostenuti ancor di più con la chiusura delle scuole”.

Quanto ti manca in questo momento Carpi e la tua famiglia?
“Mi mancano mia sorella Giulia e i miei genitori ed è strano sapere che i viaggi in questo momento siano limitati. Chi vive all’estero da tanto è però abituato ad avere un certo distacco e a pensare sempre positivo altrimenti sarebbe troppo doloroso. Con la mia famiglia ci sentiamo sempre, fortunatamente stanno tutti bene e lavorando da casa posso anche chiamarli di più.
Ad aprile avrei dovuto partecipate al Salone del mobile per presentare la mia prima collezione di mobili e gustavamo già il momento in cui ci saremmo potuti abbracciare forte. Aspetteremo ancora. Non vedo l’ora di poter salire su un aero verso l’Italia. Presto. Nel frattempo Dezeen, testata di design numero uno al mondo, sta organizzando l’edizione zero di un festival virtuale e sono stata invitata a partecipare.
Quindi vedo il lato positivo e sono felice di poter partecipare a un appuntamento completamente nuovo, il primo nel suo genere al mondo. Come dico sempre dall’inizio della pandemia, le evoluzioni portano sempre novità e opportunità. Noi italiani all’estero siamo fieri del nostro Paese e abbiamo il cuore spaccato in due: è terribile che l’Italia abbia dovuto fare da apripista e dare l’esempio a tante altre nazioni ma nessuno si dimenticherà della nostra straordinarietà anche in questo frangente.
La cosa a cui aspiro di più sono gli abbracci che ci daremo, tra amici e famiglia: avranno un sapore diverso, mai provato prima”.

Jessica Bianchi

Terremoto: scossa di magnitudo 4.2 in provincia di Piacenza

Verso le 11.42 di oggi, 16 aprile, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 in provincia di Piacenza, con epicentro a Cerignale, a una profondità di 3,4 Km. Già ieri sera intorno alle 22 c’era stata un’altra scossa in provincia, magnitudo 3.5, a Ferriere.

Secondo la scala Richter, un evento sismico di magnitudo 4.2 è classificato come terremoto “leggero”e descritto nel modo seguente: oscillazioni evidenti per gli oggetti interni e i danni strutturali agli edifici sono rari.

Il Centro sismologico europeo-mediterraneo e lo United States Geological Survey indicano che una scossa è stata avvertita anche vicino a Genova e Milano. Alcuni utenti sui social segnalano di aver avvertito nettamente il sisma e di aver visto cadere tegole dai tetti. Al momento però non si hanno notizie di danni a cose o persone nelle zone limitrofe, nel piacentino e nel milanese.

Grazie Angeli!

Scrivi un messaggio, una frase, un pensiero per i medici, gli infermieri, i volontari, gli operatori sanitari e tutto il personale impegnato in prima linea nell’emergenza Covid-19.

Martedì 21 aprile, alle ore 11, ascolta e partecipa alla diretta radio e tv su Radio Bruno per dire tutti insieme GRAZIE ANGELI!

Clicca qui e lascia il tuo messaggio>>

Torino: smantellato import illegale di mascherine chirurgiche

La guardia di finanza di Torino ha sequestrato 400mila mascherine importate illecitamente per essere vendute in tutta Italia. A finire nei guai quattro imprenditori cinesi che alla dogana avevano dichiarato che il materiale fosse destinato a servi essenziali (per poter usufruire dello “svincolo diretto”), ma gli imprenditori avevano in progetto di importare 5 milioni di mascherine in una settimana allo stesso modo.

I finanzieri hanno rinvenuto e sequestrato tutto il materiale grazie a pedinamenti e alla collaborazione con il Nucleo Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino. I primi sequestri di 100mila mascherine sono avvenuti a Moncalieri in un market cinese, altrettante sono state trovate in un ristorante sushi a Orbassano, utilizzato come magazzino durante la chiusura, mentre un altro carico era in viaggio verso la Campania.

Ora tutto il materiale sequestrato verrà distribuito alla Protezione Civile.

Paul Mc Cartney “Senza Lennon non avremmo mai potuto far rivivere i Beatles”

L’intervista telefonica (modalità obbligatoria in tempo di Covid 19) per l’emittente radiofonica inglese SiriusXM è avvenuta solo ieri mattina, ma già tutti ne parlano. Il dialogo, divertente e a tratti irriverente, è intercorso tra il Baronetto ex Beatles Paul Mc Cartney e il conduttore Howard Stern (noto conduttore radiofonico oltre che televisivo, scrittore e fotografo) che, da sua stessa ammissione, non ha dormito tutta la notte precedente pensando a quali domande adeguate potesse rivolgere ad un mito come Mc Cartney per poi esordire, invece, in modo molto trash chiedendo all’artista se la convivenza obbligata dalle restrizioni causate dall’emergenza sanitaria avesse, come dire, facilitato la vita sessuale tra Paul e la moglie Nancy.

Ed è così che si è aperta una chiacchierata ricca di spunti interessanti. A parte il sapere che la coppia purtroppo è costretta a rimanere separata, non essendo riuscita a ricongiungersi prima che scattassero di tutti i divieti da Coronavirus (Paul infatti è in Inghilterra con la sua primogenita Mary (51 anni) e la sua famiglia (il marito e i tre figli avuti nel corso dei suoi due matrimoni), mentre la moglie Nancy si trova a New York), tanto si è parlato di musica, ovviamente.

Due però sembrano essere stati gli argomenti che hanno catturato maggiormente l’attenzione. Nel primo caso Stern ha chiesto a Paul se avesse mai pensato di poter far rivivere i Beatles anche dopo la morte di John Lennon. Senza esitazione la risposta “Nessun rimpianto. Quando le famiglie si rompono, ha a che fare con l’emozione e il dolore. Stai soffrendo troppo. Quindi non sarebbe successo. Abbiamo attraversato troppe cose e penso che fossimo stanchi di tutto quanto”

Poi la domanda sulla creatività di George Harrison tenuta lungamente ai margini della produzione beatlesiana. “George – ha risposto Mc Cartney –  è sbocciato tardi, all’inizio non era così interessato”

Nonostante questo è proprio dalla sua ispirazione che è nata una delle canzoni più belle di tutti i tempi “Something” uscita nel 1969

Spesso vicino ad operazioni sociali e umanitarie, anche nella lotta contro il Coronavirus non farà mancare la sua presenza. Infatti sabato prossimo, 18 aprile, prenderà parte al concerto benefico One World Toghether at Home patrocinato da Lady Gaga a sostegno, appunto, della raccolta fondi per contrastare il terribile virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero.

Al concerto è stato invitato a partecipare anche il nostro Zucchero

Patrizia Santini

“Naked”: il libro di Benji e Fede esce a maggio

Dopo la brutta notizia dello spostamento del loro concerto dell’Arena di Verona, Benji e Fede tornano a sorridere per l’annuncio dell’uscita il 5 maggio del loro libro “Naked” – Tutto quello che non avete visto (ed Mondadori Electa).

Il libro sarebbe dovuto uscire il 17 marzo, ma con la chiusura delle librerie tutto era stato posticipato.
In attesa di rivederli live, le fans potranno consolarsi leggendo il racconto del loro incredibile successo con la speranza che il duo ritorni di nuovo insieme. Per le più scatenate è possibile preordinare il libro sulle piattaforme digitali.

Tommaso Paradiso torna con un nuovo singolo: “Ma lo vuoi capire?”

Siete pronti ad ascoltare la nuova canzone di Tommaso Paradiso? Venerdì 17 aprile su Radio Bruno sarà in onda il suo nuovo brano “Ma lo vuoi capire?” (Island Records). Si tratta del terzo singolo della carriera solista di Paradiso dopo “Non avere paura” e “I nostri anni”.
L’artista, il 21 marzo scorso, aveva ricordato i due anni dall’uscita del brano “Questa nostra stupida canzone d’Amore”, realizzato con i Thegiornalisti, con una personale versione acustica di sola chitarra e voce, confessando ai fans “ho sempre i brividi ogni volta che la canto”.

Restare a casa non ha fermato la sua voglia di musica, portandolo a pubblicare una versione acustica di “Non Avere Paura”. In collaborazione con Elisa, ha addirittura scritto e cantato il brano “Andrà Tutto Bene”, un esperimento nato a distanza, ognuno a casa sua, in diretta su Instagram e con il coinvolgimento del pubblico nella stesura del testo.
La canzone è stata utilizzata per la campagna istituzionale promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per incentivare le donazioni per affrontare l’emergenza Covid-19.

Polizia postale: attenzione alla truffa dei falsi buoni Coop gratis

La Polizia postale ha individuato una nuova truffa che in queste ore si sta diffondendo in Rete. Questa volta i poliziotti hanno rilevato una massiccia diffusione di messaggi pubblicitari truffaldini relativi ad una presunta attività sociale dei supermercati Coop.

Il messaggio ingannevole è simile al seguente: “Coop sta distribuendo generi alimentari gratuiti del valore di 250 euro per sostenere la nazione durante la pandemia di Corona. Sbrigati! Raccogli il tuo voucher GRATUITO qui: http://xxxxxxxxxxxxxxx”.

Ancora una volta criminali senza scrupoli stanno sfruttando la pandemia da Coronavirus e le difficoltà economiche di molte persone, invitando i cittadini a cliccare su un falso sito internet della società Coop e ad inserire i propri dati anagrafici per garantirsi un voucher gratuito.

La società Coop, che ha presentato denuncia alla Polizia postale di Bologna, ha disconosciuto tale attività truffaldina e raccomanda a tutti i consumatori di consultare esclusivamente il proprio sito www.e-coop.it.

Fate sempre attenzione. Non cliccate mai sui link che vengono proposti da messaggi analoghi, non compilate mai moduli online con i dati personali e verificate sempre sui siti ufficiali le informazioni che ricevete.

I casi sospetti potete segnalarli sul sito della Polizia postale.

Australia: perde il lavoro per il Coronavirus, ma vince 5 milioni alla lotteria

Come tanti altri in questo periodo, questo giovane padre di famiglia australiano ha perso il lavoro a causa del Covid-19. Di per sé è una notizia come tante in questo periodo, ma quello che ha reso davvero straordinaria la sua storia è che il ragazzo ha vinto quasi 5 milioni di dollari alla lotteria.

Il giovane marito e papà di appena vent’anni non aveva idea di come affrontare le settimane di quarantena e probabilmente giocare alla lotteria è stato un gesto scaramantico, per tentare anche l’ennesima soluzione. La fortuna però l’ha voluto ricambiare con generosità.

Non si sa la sua identità, ma da Pasqua la sua vita è cambiata per sempre, vincendo il Set for Life (il nostro Win for Life) con una rendita di 20.000 dollari al mese per i prossimi vent’anni. Il biglietto è stato acquistato su internet e, come racconta l’Australian Associated Press, l’uomo ha raccontato: “Ho controllato il mio account online ieri sera e ho visto che avevo vinto. Ho svegliato mia moglie per dirglielo e lei ha urlato.È incredibile. Ho controllato il mio account online tante volte per essere sicuro che fosse reale. Siamo stati svegli tutta la notte a guardare la TV e a parlare di ciò che faremo. È una sensazione meravigliosa.Siamo una giovane famiglia e abbiamo un bambino, quindi questo ci aiuterà per il resto della nostra vita” – continua il vincitore – “Di recente ho perso il lavoro a causa del Covid-19, e questo mi dà un gran sollievo. Sono stato così stressato ultimamente, ma ora sono così felice”.

Coronavirus: bambino scappa di casa per raggiungere la madre al lavoro a Trieste

Dopo un mese che non vedeva la madre e non vedeva l’ora di riabbracciarla. Un bimbo di 5 anni è scappato di casa, a Pordenone dove viveva con i nonni dall’inizio della pandemia, per dirigersi a Trieste, dove lavora la sua mamma.

Per fortuna tutto è andato bene per il piccolo intraprendente che, dopo una sgridata per una marachella, era sgattaiolato fuori di casa con il piano di chiedere un passaggio a un automobilista. Il fuggitivo è stato rintracciato dalla Guardia di Finanza a poche decine di metri di distanza dall’abitazione e riportato subito dai parenti, mentre i nonni lo stavano cercando in casa.

Travolse e uccise una donna con la ruspa in spiaggia: arrestato...

Il 54enne indagato per omicidio colposo e violazioni in materia di lavoro dopo aver travolto e ucciso Elisa Spadavecchia, 66enne di Vicenza, con una...