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3a Giornata Serie A | L’Empoli sbaglia l’approccio alla partita e commette troppi errori. Al Castellani passa la “bestia-nera” Venezia.

Servizio di Gabriele Guastella

 

EMPOLI (4-3-1-2) – 13 Vicario; 30 Stojanovic (dal 38′ st 8 Henderson), 34 Ismajli (dal 1′ st 26 Tonelli), 33 Luperto, 3 Marchizza; 32 Haas, 28 Ricci (dal 17′ st 5 Stulac), 25 Bandinelli (dal 1′ st 11 Di Francesco); 10 Bajrami; 7 Mancuso (dal 17′ st 99 Pinamonti), 9 Cutrone. A disp. 1 Ujkani, 22 Furlan, 6 Romagnoli, 42 Viti, 27 Zurkowski, 35 Baldanzi, 19 La Mantia. All. A. Andreazzoli

VENEZIA (4-3-1-2) – 12 Lezzerini (dal 1′ st 1 Maenpaa); 7 Mazzocchi, 31 Caldara, 32 Ceccaroni, 28 Schnegg (dal 1′ st 3 Molinaro); 16 Fiordilino (dal 9′ st 33 Crnigoj), 5 Vacca (dal 22′ st 77 Okereke), 27 Busio; 10 Aramu (dal 33′ 18 Heymans); 17 Johnsen, 14 Henry. A disp. 22 Ebuhei, 9 Forte, 55 Haps, 23 Kiyine, 13 Modolo, 30 Svoboda, 8 Tessmann. All. P. Zanetti

Arbitro: Sig. A.Rapuano di Rimini (Paganessi-Muto | IV Uff.le Marchetti – VAR Ghersini-Bresmes)

Marcatori: 13′ 14 Henry (V); 23′ st 77 Okereke (V), 44′ st rig. Bajrami (E).

Note: Angoli Empoli 8 Venezia 2. Ammoniti: al 7′ 34 Ismajli (E), al 15′ 10 Aramu (V), al 35′ 12 Lezzerini (V), al 44′ 32 Haas (E), al 48′ 17 Johnsen (V); al 41′ st 18 Heymans (V), al 43′ st 1 Maenpaa (V). Recupero: 4′ pt – 7′ st. Spettatori: 2.511 (stadio aperto con possibilità di capienza al 50% e accesso consentito ai soli possessori di Green Pass per emergenza sanitaria, ancora una volta scarsa affluenza degli sportivi).

 

Al Carlo Castellani l’Empoli ospita il Venezia, per una sfida spareggio salvezza, la prima della stagione per gli azzurri che sono reduci dalla storica vittoria sul campo della Juventus, mentre il Venezia è ancora fermo a quota zero punti in classifica.

Alla vigilia si è parlato troppo della vittoria della Juventus, anche in conferenza stampa dove si è dato pochissimo spazio alla sfida contro i lagunari, l’unica compagine che lo scorso anno ha saputo davvero mettere in difficoltà gli azzurri. Proprio alla domanda sottoposta al tecnico azzurro dal sottoscritto la risposta di Aurelio Andreazzoli: “Mi hanno riferito proprio oggi a pranzo (ieri, ndr) di quanto il Venezia abbia saputo mettere in difficoltà l’Empoli sia all’andata che al ritorno, lasciando all’Empoli un solo punto su sei. Loro hanno lo stesso tecnico quindi hanno alcuni elementi di riferimento…” aveva detto. Alla fine di questa partita si rivelerà una risposta profetica perché il Venezia metterà ancora in difficoltà l’Empoli riuscendo per altro a vincere la seconda partita delle ultime tre.

Empoli schierato con il 4-3-1-2 e Venezia con un modulo similare al 4-4-2, ma con Aramu leggermente avanzato tra le linee. Tra gli azzurri, che devono far a meno di Parisi (colpito da un grave lutto con la perdita improvvisa del padre, ndr) e Fiamozzi (infortunio di almeno un mese, ndr) spazio agli stessi undici che avevano vinto a Torino contro la Juventus.

Nel Venezia si rivede appunto Aramu, con Henry e Johnsen riferimenti d’attacco.

Il Castellani è un semideserto con soli duemilacinquecentoundici spettatori, risultato di regole, “Green Pass” compreso, che penalizzano e tengono la vita sociale ben lontana da quella che si potrebbe definire una “vera vita” sociale. Fa caldo e anche per questo lo spettacolo della partita non risulterà proprio di grande livello.

Ma andiamo con ordine.

L’ingresso in campo dell’Empoli ad inizio partita (Credit Ph.EFC)

PRIMO TEMPO – Pronti-via e il Venezia va subito vicino al gol del vantaggio con Johnsen (3′), conclusione di poco alta sopra la traversa.

Ancora Venezia al 7′: angolo di Busio e testa di Caldara, troppo libero a centro area, che alza la mira sopra la traversa della porta di Vicario. Il Venezia corre ad un ritmo diverso l’Empoli fa davvero fatica e Ismajli finisce subito sul taccuino dei cattivi: terzo giallo in tre partite.

Al 13′ il Venezia passa in vantaggio. Aramu inventa con un cross da sinistra e Henry buca l’immobile difesa empolese in scivolata appoggiando alle spalle di Vicario dentro l’area di rigore piccola.

La reazione dell’Empoli è solo in un tentativo di Cutrone (18′) di testa debolissimo su cross da sinistra si Marchizza.

Siamo al 20′ quando il Venezia sfiora lo 0-2: Mazzocchi fa ciò che vuole a destra ed effettua un cross al centro su cui Henry interviene alzando sopra la porta.

Ancora Mazzocchi al 23′ con una conclusione sul fondo.

Il dominio territoriale degli ospiti è evidente, netto, con l’Empoli che appare quasi impacciato.

Dentro al Cooling-Break Andreazzoli ordina ai suoi di passare al 4-4-2, con Bajrami largo a centrocampo e maggior spazio per le due punte Mancuso-Cutrone.

Il cambio di assetto tattico quantomeno da all’Empoli un maggiore equilibrio, ma gli azzurri tuttavia non brillano, senza dinamismo, poca corsa.

Al 28′ Bandinelli ci prova con una conclusione rasoterra: parata di Lezzerini a terra.

Il Venezia al 32′ in contropiede con Johnsen potrebbe raddoppiare: Vicario è bravo a restare in piedi fino all’ultimo e respingere il tiro con i piedi.

Al 33′ l’episodio clou che cambia la partita degli ospiti. Aramu, l’uomo tra le linee degli arancioneroverdi, la spina nel fianco dell’Empoli, è costretto ad uscire per infortunio e al suo posto entra Heymans.

Da questo momento il Venezia abbassa il proprio baricentro ed erge un vero e proprio muro a protezione della propria porta.

SECONDO TEMPO – La chiave tattica del match è definitivamente stravolta dall’uscita di Aramu. Nella ripresa è decisamente l’Empoli, che si ripresenta sul terreno di gioco con Tonelli al posto di Ismajli e Di Francesco al posto di Bandinelli, a provare a fare la partita ma gli azzurri appaiono troppo confusionari, precipitosi e commettono errori tecnici a volte anche basilari.

Il Venezia si vede solo in chiave difensiva fino a quando Zanetti non tira fuori dal cilindro Okereke. Il nigeriano, che già aveva fatto male all’Empoli di Andreazzoli in un’amichevole precampionato dell’estate del 2018 giocata a Sarzana contro lo Spezia, pochi minuti dopo essere entrato in campo prende possesso del pallone a centrocampo elude gli interventi di Luperto, Marchizza e Tonelli e dopo quaranta metri di corsa palla al piede batte l’incolpevole Vicario con un tiro nell’angolino.

E’ il terzo tiro in porta del Venezia che a venti minuti dalla fine si trova sul 2-0.

Gli ultimi venti minuti dell’Empoli producono la reazione più dell’orgoglio che di idee precise e lineari contro una squadra ospite organizzatissima dietro e pungente con la velocità di Okereke e Johnsen a mettere pressione alla difesa azzurra, insieme a Henry.

Cutrone prima e Pinamonti, entrato nel frattempo al posto di Mancuso, successivamente ci provano senza fortuna. A sette dal termine Andreazzoli si gioca la carta Henderson al posto di Stojanovic e passa alla difesa a tre con gli azzurri sbilanciati in avanti.

A due minuti dal novantesimo l’episodio che riapre la partita e da speranza ai toscani. Henderson elude la difesa schierata del Venezia e si presenza dalle parti di Maenpaa che lo stende in area. Rigore che Bajrami realizza con estrema freddezza.

Si giocherà fino al minuto 99, per effetto dei sette minuti di recupero poi allungati di due, ma dentro a questo extra-time si conta un solo vero episodio gol con una punizione calciata di poco sopra la traversa di Bajrami dal vertice sinistro dell’area di rigore.

Una sconfitta che brucia, che pesa tantissimo perché è uno scontro diretto e i punti valgono doppio, e soprattutto un peccato perché così la bella vittoria contro la Juventus e i relativi tre punti valgono meno, molto meno… purtroppo.

Domenica prossima al Castellani arriva la Sampdoria, occasione questa da non fallire perché due sconfitte casalinghe su due sono un dato negativo da cancellare quanto prima.

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