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Provocazione choc di un economista svizzero: negare le terapie intensive ai negazionisti del Covid

Una proposta choc, che sta facendo molto discutere, arriva dalla Svizzera. Ad avanzarla, come riporta l’agenzia Adnkronos, è stato l’economista elvetico Willy Oggier e consiste nell’escludere dalle terapie intensive, qualora vi fosse carenza di posti, coloro che negano la gravità o addirittura l’esistenza del Covid-19, i cosiddetti negazionisti o no mask.

Oggier, nel corso di un’intervista rilasciata ai giornali svizzero-tedeschi del gruppo editoriale Tamedia, invita a prendere “sul serio” gli scettici.
Durante il colloquio con i giornalisti, l’economista, specializzato nel settore sanitario, ha innanzitutto chiesto l’introduzione immediata di una base legale che consenta di infliggere multe disciplinari a chi viola le regole anti contagio evitando lunghe procedure.
Poi la provocazione, proponendo di creare un registro con il nome di questi negazionisti affinché possano essere esclusi dalle cure in terapia intensiva nel caso si infettassero e ci fosse carenza di letti.

Tra l’altro proprio dalla Svizzera arriva oggi la notizia che gli 876 posti di terapia intensiva certificati e riconosciuti dalla Società svizzera di medicina intensiva sono “praticamente tutti occupati” a causa dell’emergenza coronavirus. Grazie agli sforzi di équipe mediche in tutto il Paese, hanno potuto essere creati nuovi posti di terapia intensiva, ma la situazione è tesa.

Vasco Rossi si raccconta a Cesare Cremonini su Vanity Fair: “Se non sono un sopravvissuto io…”

Vasco Rossi risponde con affetto alla lettera di Cesare Cremonini, diventato direttore di Vanity Fair per il numero in uscita oggi. L’ex Lunapop ha invitato Vasco a parlare del tema “Vivere”: “Una parola enorme che oggi assume un significato ancora più importante, in tutte le sue declinazioni. Grazie a questa grande opportunità ho potuto intervistare donne e uomini che hanno fatto la storia del mondo dell’arte, della cultura, della scienza, della giustizia, della moda e della musica del nostro Paese”. E ha lasciato una domanda per Vasco: “Caro Vasco, da appassionato della tua musica so, ho avvertito e ho interiorizzato tutta la fragilità e l’umanità che è diventata parte della tua poetica e della tua forza. Per questo vorrei chiederti di scrivere una lettera inedita sulla “sopravvivenza”. Credo che lo sguardo della tua poesia, sorella della follia che appartiene a tutti gli artisti, sia un faro necessario. Vivere e.. sopravvivere, due parole che sulla tua pelle hanno assunto un significato comprensibile per tutti”.

Nella risposta il rocker racconta la sua storia dagli inizi della carriera, elencando tutto ciò a cui è sopravvissuto senza peli sulla lingua, come è solito fare. Racconta il significato che ha la parola “sopravvivere” per lui, dopo aver evitato la morte molte volte.

Vasco si definisce un “supervissuto”, ecco alcuni pezzi della sua lettera su Vanity Fair:

“Sono sopravvissuto alla «noia».
Vivendo a Zocca sapevo che da lì bisognava partire perché se sei in pensione ci stai benissimo, ma a 20 anni non c’è niente da fare”.

“Sono sopravvissuto agli anni ’70.
Quando c’erano gli anni di piombo, le Brigate Rosse, Lotta Continua e Potere Operaio. Io ero un indiano metropolitano, cercavo di migliorare me stesso perché ero l’uomo anarchico e, sinceramente, a me sembravano dei matti quelli che si chiamavano «potere operaio» ed erano studenti, come gli altri che si chiamavano «lotta continua», e poi al pomeriggio tornavano tutti a casa, dai genitori… Perché erano studenti… E la loro lotta continua finiva lì”.

“Ero un vulcano di idee in fase di esplosione. Tra le cantautorali La nostra relazione o Albachiara, e l’ironico Fegato, fegato spappolato e il provocatorio Non siamo mica gli americani, la mia linea artistica tendeva decisamente al rock, con le sue due anime contrapposte: o ballad struggente o chitarra elettrica che innervosisce. Tutta roba che insieme ti dà una bella pacca, allo stomaco prima e poi ti sale e ti smuove dentro fino ad arrivare al cuore.
Ah, sono sopravvissuto alla femminista che mi massacrava di parole, sincerità e dialogo nella coppia innanzitutto, e poi alla mia prima confessione di tradimento mi ha mollato!”.

“Sono poi sopravvissuto agli anni ’80, gli anni «da bere» e dell’edonismo.
Sono sopravvissuto alla droga e agli eccessi di quegli anni.
Ne ho combinate di cazzate, ma le ho anche pagate tutte”.

“Poi, sono sopravvissuto agli anni ’90, quando all’apice di una carriera ho voluto fare una famiglia, avere un figlio. La scelta più trasgressiva che avrebbe potuto fare una rockstar e per di più affermata: costruire una famiglia, uscire dallo Stupido Hotel”.

“Poi sono sopravvissuto al 2000! Al «millennium bug» con una canzone a cui sono molto affezionato: La fine del millennio.
Quando gli amici hanno cominciato a morire intorno, Lolli, Massimo, Marietto… E sono andato in depressione. Ecco, sono sopravvissuto anche a quella depressione lì”.

“Ah, sono anche sopravvissuto a tre malattie mortali, nel 2011, quando sono andato in coma per tre o quattro volte.
Preso per un pelo, eh, sono sopravvissuto anche a questo. Sempre alla ricerca di un senso, sempre un po’ scomodo e pieno di domande alle quali devo ancora trovare risposte, tra «vivere o niente» le mie scelte le ho fatte e sono riuscito ad arrivare fino a qui, fino al 2020, quando è scoppiata questa catastrofe mondiale che si chiama Covid.
Questo Covid del cazzo.
Ecco, io penso che sopravvivrò anche a questo…
O forse, però, sai cosa c’è?
C’è che morirò di noia per il lockdown…”

Il Komandante termina confermando l’uscita del suo nuovo singolo, una canzone d’amore, il 1° gennaio 2021 e di un nuovo disco previsto per il prossimo anno.

Foto: pagina Instagram di Vasco Rossi

Cartello all’interno di un bar: “Vietato parlare di coronavirus”

Un cartello affisso alla macchinetta del caffè per invitare i clienti del bar a non parlare di Covid, di “possibili scenari, veggenze su prossimi dpcm, virologia”. E’ l’iniziativa presa dalla titolare di un locale in una zona Ponte Galeria a Roma: accanto ha posto un altro cartello suggerendo i temi di discussione tra attualità, gossip, storia e cultura generale.

Un modo originale per invitare gli avventori del bar a un po’ di leggerezza durante la pausa caffè o la colazione, evitando di focalizzarsi sulle brutte notizie che arrivano dalla cronaca quotidiana legata agli aggiornamenti delle situazione coronavirus.

L’iniziativa sarebbe stata particolarmente apprezzata dai clienti, come racconta la stessa titolare, Cristina Mattioli, a La Repubblica: “Alla fine – ha detto al quotidiano- non siamo virologi. Per quanto il tema sia importante, non si può parlare sempre e solo di coronavirus”.
Iniziative simili si starebbero moltiplicando tra bar e ristoratori romani. (fotografia dalla pagina Facebook del bar Feeling di Roma)

Negramaro in diretta a Radio Bruno

I Negramaro saranno in video diretta giovedì 19 novembre, dalle 15.00, durante il Fans Club con Barbara Pinotti e Marco Marini.
Ci presenteranno il nuovo album “Contatto”.

Non perdete la diretta radio e tv!

Potrete seguirci anche in Tv (digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 71), sulla App e in streaming su radiobruno.it.

È LA PAROLA DEL FUTURO
È LA RIVOLUZIONE DEI PICCOLI GESTI

Tracklist:
01 Noi resteremo in piedi
02 Mandiamo via l’inverno
03 Non è vero niente feat. Madame
04 Devi solo ballare
05 Come non fosse successo mai niente
06 E se domani ti portassi al mare
07 Scegli me
08 Contatto
09 Non è mai per sempre
10 La cura del tempo
11 La terra di nessuno
12 Dalle mie parti

I Negramaro tornano, a distanza di tre anni dal successo del precedente disco “Amore che torni” (Doppio Disco di Platino), con un nuovo album “Contatto” (Sugarmusic) disponibile ovunque e sulle piattaforme digitali a questo link:

CONTATTO non è una semplice playlist di canzoni, ma un concept album sul cambiamento il cui simbolo è la farfalla che incarna proprio l’evoluzione e il movimento. Con la direzione creativa di Thestylepusher, la copertina del disco è un progetto 3D nato dalla collaborazione tra i negramaro e il 3d artist Amin Farah di Theblacklab. Sulla cover sono raffigurati quattro umanoidi, senza caratteristiche somatiche definite, che con le loro ombre riproducono appunto una farfalla.

I TEMI. Un concept album che racconta di come ogni piccolo gesto di ciascuno di noi, qui e ora, può cambiare il mondo: non 12 canzoni distinte, ma un unico battito d’ali che parte da piccoli gesti intimi per esplodere dall’altra parte del mondo in un uragano di speranza e rivoluzione. Un album combattente (“Noi resteremo in piedi”), coraggioso e pieno di speranza (“Non è mai per sempre”, “La cura del tempo”), una presa di coscienza collettiva dove nessuno si salva da solo (“Dalle mie parti”, “Terra di nessuno”) in un mondo che tocca a noi, con le nostre singole azioni, ribaltare e rivoluzionare. Come moderni tedofori, oggi più che mai, il contatto è la parola del futuro attraverso il quale condividere e accendere scintille.

LE CANZONI. Un viaggio in 12 tracce che parte con una stand up song di resistenza come “Noi resteremo in piedi” – al cui interno troviamo le voci campionate dei manifestanti durante le proteste del movimento black lives matter – e prosegue con canzoni ad altissimo contenuto emotivo (“Mandiamo via l’inverno”) e di sensualità (“Non è vero niente” insieme a Madame. Unico featuring presente). La splendida “Devi solo ballare” è una canzone dedicata a Stella, la figlia di Giuliano, a cui si chiede solo una cosa, come a tutti i bambini del mondo: di essere felice – “Devi solo ballare / fino a perdere la pelle / devi solo cantare / per raggiungere le stelle / per rubarne solo una che / faccia stare bene almeno te / e non ti faccia più pensare”. La speranza è così un sentimento che attraversa tutto l’album, prendendo mille forme e sfumature, dalla rabbia, alla resistenza, al perdono, all’amore, alla libertà e qui. In “Non è mai per sempre”, ci ritroviamo né santi né eroi: “Ho bisogno di peccare / per capire ancora che si può sbagliare / e sbagliare fino in fondo, fino in fondo / per sentire dentro un atto di dolore…”. E così un album che non sfugge alla realtà, sa però anche curarci come in “La cura del tempo”: perché insieme possiamo sconfiggere il buio e trovare la luce.
Ma Contatto non è solo questo. È, ancora, capire che spetta a noi salvarlo, questo mondo: il brano che chiude il disco “Dalle mie parti” è una preghiera ad un mondo senza barriere e razzismi dove salvare anche una sola persona dal ruggito del mare aperto possa in qualche modo salvarle tutte. E quindi irrompere con la speranza in una “Terra di nessuno”, da ripopolare e restituire agli esseri viventi, all’uomo e alla natura, perché se la terra non è mia e non è tua, allora non è di nessuno. E quindi è di tutti.

GLI OMAGGI. Tra le fonti di grande ispirazione nella realizzazione di questo album ci sono sicuramente su tutti: Lucio Dalla e il M° Ennio Morricone. In “La terra di nessuno” Lucio è citato nel testo con un riferimento alla canzone “Anna e Marco” e omaggiato con uno dei suoi tipici vocalizzi scat: “Incontriamoci laddove nasce quel vento / e riempiamolo di Dalla ed del suo canto”. Nel brano “Dalle mie parti” troviamo le orchestrazioni arrangiate dal M° Stefano Nanni, storico collaboratore di Luciano Pavarotti, che ha diretto per l’occasione l’Orchestra Roma Sinfonietta del M° Ennio Morricone. Il brano si chiude con una lunga e suggestiva coda orchestrale ispirata alle atmosfere dei film di Sergio Leone.

LA PRODUZIONE. La produzione di tutto l’album è firmata da Andrea Mariano che ha realizzato un sound potente e personale. Un vero lavoro tailor made sulle singole canzoni, capace di creare un vestito emotivo e sonoro unico attraverso e con un’attitudine a tratti progressive. Mentre i tre brani centrali dell’album “Come se non fosse successo mai niente”, “E se domani ti portassi al mare” e “Scegli me” sono un tuffo nelle tra le onde sonore degli anni ’90.

CONTATTO è il decimo album della loro carriera costellata da Dischi di Diamante e Dischi Multiplatino, prima band italiana ad aver suonato allo Stadio San Siro e all’Arena di Verona e con collaborazioni internazionali tra cui quelle con OneRepublic e Dolores O’Riordan.

Tre caprioli finiscono nelle acque di un canale e vengono salvati dai Vigili del Fuoco

Disavventura a lieto fine, grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, per tre caprioli rimasti intrappolati nella acque del canale Emiliano Romagnolo, in via Fondazza a Budrio, nel Bolognese. E’ accaduto ieri, martedì 17 novembre, nel corso del pomeriggio, intorno alle 16.00.

Sul posto è giunta una squadra e il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Bologna. Due animali sono riusciti a risalire le sponde, grazie anche all’intervento di alcuni passanti che hanno supportato l’azione del personale del 115, indirizzando i caprioli verso una zona più agevole per riguadagnare il suolo.

Uno è però rimasto in acqua ed è stato necessario recuperarlo direttamente. Un sommozzatore si è così tuffato nel canale per riportare a terra l’animale. Tutti e tre salvi, sono stati rilasciati immediatamente in natura.

Mina torna con due nuovi singoli contenuti nel concept antologico “Italian Songbook”

Da venerdì 20 novembre potremo ascoltare in radio i due nuovi inediti di Mina: “Un tempo piccolo” e “Nel cielo dei bars”. I due brani chiudono rispettivamente “Cassiopea” e “Orione”, i due volumi del concept antologico “Italian Songbook”, che uscirà il 27 novembre.

Mina canta per la prima volta due tra i più bei brani della musica italiana, di artisti di epoche diversi, ma molto simili, un vero omaggio a Franco Califano e Fred Buscaglione. Il nuovo progetto discografico di Mina è una somma dei grandi successi della cantante, cover di grandi pezzi di autori e cantautori della tradizione musicale italiana reinterpretati dalla sua bellissima voce. Un modo per poter riscoprire tante piccole perle del panorama musicale del nostro Paese.

Le tracklist

Cassiopea
Anche un uomo, La lontananza, Vento nel vento, Caruso, Oro/la canzone del sole, I Migliori Anni Della Nostra Vita, Canzoni stonate, Fortissimo, Malafemmena, Volami nel cuore, Con te sarà diverso, Compagna di viaggio, olevo scriverti da tanto, L’uomo dell’autunno, Un tempo piccolo (inedito).

Orione
Parlami d’amore Mariù, Io domani, Una lunga storia d’amore, L’importante è finire, Il cielo in una stanza, Che m’importa del mondo, Va bene va bene cosi, Amara terra mia, Ricominciamo, Almeno tu nell’universo, Portati via, Questa canzone, La sola ballerina che tu avrai, Oggi sono io, Nel cielo dei bars (inedito).

Samantha De Grenet e Ornella Vanoni sono guarite dal Covid-19

Anche Samantha De Grenet si è ammalata di Covid-19. E’ lei stessa a parlarne attraverso un post su Instagram accompagnato da una sua foto con il segno della vittoria. Dice di parlarne solo ora che il tampone di controllo è risultato negativo e dunque che il peggio è passato ed è guarita dal virus: “Ebbene, anch’io, come tanti, ho dovuto affrontare il dannatissimo covid e devo dirvi che sono state giornate faticose e complicate dove non sono stata benissimo a causa dei diversi sintomi che mi sono “cuccata” e dove momenti di stati di ansia e paura facevano da padrone”.

 

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E sempre attraverso il suo profilo di Instagram Ornella Vanoni annuncia di avere sconfitto la malattia: “Sono rinata! Il Covid mi ha lasciata e adesso, per chi mi vuole bene, aspettiamo settimana prossima una bellissima notizia!” (fotografia di copertina dai profili Facebook di Samantha De Grenet e di Ornella Vanoni)

 

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Coronavirus: da oggi l’Abruzzo è zona rossa, anche la Puglia potrebbe passare di fascia. Miligliorano i numeri in Lombardia

Da oggi anche l’Abruzzo è zona rossa. Lo ha deciso il Presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha firmato un’ordinanza in vigore fino al prossimo 3 dicembre per arrestare la corsa del virus.

Intanto anche la Puglia potrebbe essere la settima Regione ad entrare in zona rossa, alla luce degli ultimi dati relativi al contagio da Covid-19.

Migliorano i numeri in Lombardia: “Noi abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento. Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione“. E’ quanto ha affermato Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia. “E’ ovvio che, in base al Dpcm, una questione di cautela impone che quando si entra in una certa zona si debbano confermare i dati per due settimane, quindi noi fino al 27 novembre resteremo in zona rossa”.

Covid-19: muore in ospedale a soli 21 anni

Ragazza 21enne stroncata dal Covid-19. La giovane si chiamava Martina Bonaretti ed abitava a Luzzara, nella bassa reggiana, insieme ai genitori e alla sorella. Per Martina si era reso necessario il ricovero nell’Ospedale di Guastalla lo scorso giovedì a causa delle conseguenze dell’infezione ed era stata trasferita in terapia intensiva dove ieri è deceduta.
La notizia della sua morte, diffusasi ieri in serata, ha profondamente sconvolto l’intera comunità di Luzzara.

Commosso il messaggio postato ieri sera sui social dal Consigliere Regionale ed ex Sindaco di Luzzara, Andrea Costa: “Quasi sempre evito di parlare di chi ci lascia, soprattutto se appartiene alla famiglia della nostra comunità locale. Ma questa volta non posso evitarlo. Perché stasera si è spenta una straordinaria ragazza, che aveva solamente 21 anni e che è stata aggredita dal Covid. Martina Bonaretti la conoscevo da quando è nata, come conosco tutta la sua splendida famiglia. Lo so che da mesi, purtroppo, sentiamo parlare di decessi, e già altre famiglie hanno dovuto piangere i loro cari. Ma questa sera è diverso. Questa sera fa più effetto perché la malattia ha spezzato una vita che stava ancora germogliando. Usiamo meno leggerezza d’ora in avanti nel parlare della malattia, e quella leggerezza invece mettiamola nei rapporti tra le persone che spesso si deteriorano per delle stupidaggini. Usiamo di più il cuore, come sapeva fare Martina, come le avevano insegnato a fare nella sua generosa famiglia a cui va il mio abbraccio più forte”. (fotografia di copertina di repertorio)

Giordana Angi torna con il nuovo singolo “Siccome Sei”

Giordana Angi torna con un nuovo singolo, che arriverà in tutti gli store digitali il 20 novembre. Si intitola “Siccome Sei” e il brano è stato scritto durante il lockdown da Giordana, che ha curato testo e musica con Antonio Iammarino e la produzione con Federico Nardelli e Giordano Colombo, mentre si alternava tra nuove canzoni e gli esami universitari.

“Ho scritto un testo dando alla musica un corpo, una faccia, un aspetto umano ed ho giocato al gioco dei contrari. Successivamente ho cercato un’armonia adatta, cercavo di trovare soluzioni ma, FA e DO erano gli accordi che più corrispondevano all’atmosfera che volevo nella strofa. Ho improvvisato una melodia sul telefono, l’ho salvata e nel tempo ho cercato di capire come migliorarla e a chi chiedere supporto.
Le persone che hanno lavorato con me a questo nuovo progetto hanno capito quanto io tenessi ad ogni dettaglio.
Ho immaginato tutto in bianco e nero perché questa canzone la vedo senza tempo e non vorrei fosse associata ad un’epoca, sogno scorra nel tempo senza riferimenti”, racconta l’artista.

Giordana prosegue pensando alla sé del passato e al suo lavoro da cantautrice: “Siccome Sei è un ritorno alle origini, a come ho iniziato a scrivere canzoni. Sono cresciuta con la musica, la penna in mano che, pur essendo piccola, mi ha sempre presa in braccio. L’uscita di questo brano per me è quasi una celebrazione. Siccome Sei è la mia dedica alla musica”.

Provocazione choc di un economista svizzero: negare le terapie intensive ai negazionisti del Covid

Una proposta choc, che sta facendo molto discutere, arriva dalla Svizzera. Ad avanzarla, come riporta l’agenzia Adnkronos, è stato l’economista elvetico Willy Oggier e consiste nell’escludere dalle terapie intensive, qualora vi fosse carenza di posti, coloro che negano la gravità o addirittura l’esistenza del Covid-19, i cosiddetti negazionisti o no mask.

Oggier, nel corso di un’intervista rilasciata ai giornali svizzero-tedeschi del gruppo editoriale Tamedia, invita a prendere “sul serio” gli scettici.
Durante il colloquio con i giornalisti, l’economista, specializzato nel settore sanitario, ha innanzitutto chiesto l’introduzione immediata di una base legale che consenta di infliggere multe disciplinari a chi viola le regole anti contagio evitando lunghe procedure.
Poi la provocazione, proponendo di creare un registro con il nome di questi negazionisti affinché possano essere esclusi dalle cure in terapia intensiva nel caso si infettassero e ci fosse carenza di letti.

Tra l’altro proprio dalla Svizzera arriva oggi la notizia che gli 876 posti di terapia intensiva certificati e riconosciuti dalla Società svizzera di medicina intensiva sono “praticamente tutti occupati” a causa dell’emergenza coronavirus. Grazie agli sforzi di équipe mediche in tutto il Paese, hanno potuto essere creati nuovi posti di terapia intensiva, ma la situazione è tesa.

Vasco Rossi si raccconta a Cesare Cremonini su Vanity Fair: “Se non sono un sopravvissuto io…”

Vasco Rossi risponde con affetto alla lettera di Cesare Cremonini, diventato direttore di Vanity Fair per il numero in uscita oggi. L’ex Lunapop ha invitato Vasco a parlare del tema “Vivere”: “Una parola enorme che oggi assume un significato ancora più importante, in tutte le sue declinazioni. Grazie a questa grande opportunità ho potuto intervistare donne e uomini che hanno fatto la storia del mondo dell’arte, della cultura, della scienza, della giustizia, della moda e della musica del nostro Paese”. E ha lasciato una domanda per Vasco: “Caro Vasco, da appassionato della tua musica so, ho avvertito e ho interiorizzato tutta la fragilità e l’umanità che è diventata parte della tua poetica e della tua forza. Per questo vorrei chiederti di scrivere una lettera inedita sulla “sopravvivenza”. Credo che lo sguardo della tua poesia, sorella della follia che appartiene a tutti gli artisti, sia un faro necessario. Vivere e.. sopravvivere, due parole che sulla tua pelle hanno assunto un significato comprensibile per tutti”.

Nella risposta il rocker racconta la sua storia dagli inizi della carriera, elencando tutto ciò a cui è sopravvissuto senza peli sulla lingua, come è solito fare. Racconta il significato che ha la parola “sopravvivere” per lui, dopo aver evitato la morte molte volte.

Vasco si definisce un “supervissuto”, ecco alcuni pezzi della sua lettera su Vanity Fair:

“Sono sopravvissuto alla «noia».
Vivendo a Zocca sapevo che da lì bisognava partire perché se sei in pensione ci stai benissimo, ma a 20 anni non c’è niente da fare”.

“Sono sopravvissuto agli anni ’70.
Quando c’erano gli anni di piombo, le Brigate Rosse, Lotta Continua e Potere Operaio. Io ero un indiano metropolitano, cercavo di migliorare me stesso perché ero l’uomo anarchico e, sinceramente, a me sembravano dei matti quelli che si chiamavano «potere operaio» ed erano studenti, come gli altri che si chiamavano «lotta continua», e poi al pomeriggio tornavano tutti a casa, dai genitori… Perché erano studenti… E la loro lotta continua finiva lì”.

“Ero un vulcano di idee in fase di esplosione. Tra le cantautorali La nostra relazione o Albachiara, e l’ironico Fegato, fegato spappolato e il provocatorio Non siamo mica gli americani, la mia linea artistica tendeva decisamente al rock, con le sue due anime contrapposte: o ballad struggente o chitarra elettrica che innervosisce. Tutta roba che insieme ti dà una bella pacca, allo stomaco prima e poi ti sale e ti smuove dentro fino ad arrivare al cuore.
Ah, sono sopravvissuto alla femminista che mi massacrava di parole, sincerità e dialogo nella coppia innanzitutto, e poi alla mia prima confessione di tradimento mi ha mollato!”.

“Sono poi sopravvissuto agli anni ’80, gli anni «da bere» e dell’edonismo.
Sono sopravvissuto alla droga e agli eccessi di quegli anni.
Ne ho combinate di cazzate, ma le ho anche pagate tutte”.

“Poi, sono sopravvissuto agli anni ’90, quando all’apice di una carriera ho voluto fare una famiglia, avere un figlio. La scelta più trasgressiva che avrebbe potuto fare una rockstar e per di più affermata: costruire una famiglia, uscire dallo Stupido Hotel”.

“Poi sono sopravvissuto al 2000! Al «millennium bug» con una canzone a cui sono molto affezionato: La fine del millennio.
Quando gli amici hanno cominciato a morire intorno, Lolli, Massimo, Marietto… E sono andato in depressione. Ecco, sono sopravvissuto anche a quella depressione lì”.

“Ah, sono anche sopravvissuto a tre malattie mortali, nel 2011, quando sono andato in coma per tre o quattro volte.
Preso per un pelo, eh, sono sopravvissuto anche a questo. Sempre alla ricerca di un senso, sempre un po’ scomodo e pieno di domande alle quali devo ancora trovare risposte, tra «vivere o niente» le mie scelte le ho fatte e sono riuscito ad arrivare fino a qui, fino al 2020, quando è scoppiata questa catastrofe mondiale che si chiama Covid.
Questo Covid del cazzo.
Ecco, io penso che sopravvivrò anche a questo…
O forse, però, sai cosa c’è?
C’è che morirò di noia per il lockdown…”

Il Komandante termina confermando l’uscita del suo nuovo singolo, una canzone d’amore, il 1° gennaio 2021 e di un nuovo disco previsto per il prossimo anno.

Foto: pagina Instagram di Vasco Rossi

Cartello all’interno di un bar: “Vietato parlare di coronavirus”

Un cartello affisso alla macchinetta del caffè per invitare i clienti del bar a non parlare di Covid, di “possibili scenari, veggenze su prossimi dpcm, virologia”. E’ l’iniziativa presa dalla titolare di un locale in una zona Ponte Galeria a Roma: accanto ha posto un altro cartello suggerendo i temi di discussione tra attualità, gossip, storia e cultura generale.

Un modo originale per invitare gli avventori del bar a un po’ di leggerezza durante la pausa caffè o la colazione, evitando di focalizzarsi sulle brutte notizie che arrivano dalla cronaca quotidiana legata agli aggiornamenti delle situazione coronavirus.

L’iniziativa sarebbe stata particolarmente apprezzata dai clienti, come racconta la stessa titolare, Cristina Mattioli, a La Repubblica: “Alla fine – ha detto al quotidiano- non siamo virologi. Per quanto il tema sia importante, non si può parlare sempre e solo di coronavirus”.
Iniziative simili si starebbero moltiplicando tra bar e ristoratori romani. (fotografia dalla pagina Facebook del bar Feeling di Roma)

Negramaro in diretta a Radio Bruno

I Negramaro saranno in video diretta giovedì 19 novembre, dalle 15.00, durante il Fans Club con Barbara Pinotti e Marco Marini.
Ci presenteranno il nuovo album “Contatto”.

Non perdete la diretta radio e tv!

Potrete seguirci anche in Tv (digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 71), sulla App e in streaming su radiobruno.it.

È LA PAROLA DEL FUTURO
È LA RIVOLUZIONE DEI PICCOLI GESTI

Tracklist:
01 Noi resteremo in piedi
02 Mandiamo via l’inverno
03 Non è vero niente feat. Madame
04 Devi solo ballare
05 Come non fosse successo mai niente
06 E se domani ti portassi al mare
07 Scegli me
08 Contatto
09 Non è mai per sempre
10 La cura del tempo
11 La terra di nessuno
12 Dalle mie parti

I Negramaro tornano, a distanza di tre anni dal successo del precedente disco “Amore che torni” (Doppio Disco di Platino), con un nuovo album “Contatto” (Sugarmusic) disponibile ovunque e sulle piattaforme digitali a questo link:

CONTATTO non è una semplice playlist di canzoni, ma un concept album sul cambiamento il cui simbolo è la farfalla che incarna proprio l’evoluzione e il movimento. Con la direzione creativa di Thestylepusher, la copertina del disco è un progetto 3D nato dalla collaborazione tra i negramaro e il 3d artist Amin Farah di Theblacklab. Sulla cover sono raffigurati quattro umanoidi, senza caratteristiche somatiche definite, che con le loro ombre riproducono appunto una farfalla.

I TEMI. Un concept album che racconta di come ogni piccolo gesto di ciascuno di noi, qui e ora, può cambiare il mondo: non 12 canzoni distinte, ma un unico battito d’ali che parte da piccoli gesti intimi per esplodere dall’altra parte del mondo in un uragano di speranza e rivoluzione. Un album combattente (“Noi resteremo in piedi”), coraggioso e pieno di speranza (“Non è mai per sempre”, “La cura del tempo”), una presa di coscienza collettiva dove nessuno si salva da solo (“Dalle mie parti”, “Terra di nessuno”) in un mondo che tocca a noi, con le nostre singole azioni, ribaltare e rivoluzionare. Come moderni tedofori, oggi più che mai, il contatto è la parola del futuro attraverso il quale condividere e accendere scintille.

LE CANZONI. Un viaggio in 12 tracce che parte con una stand up song di resistenza come “Noi resteremo in piedi” – al cui interno troviamo le voci campionate dei manifestanti durante le proteste del movimento black lives matter – e prosegue con canzoni ad altissimo contenuto emotivo (“Mandiamo via l’inverno”) e di sensualità (“Non è vero niente” insieme a Madame. Unico featuring presente). La splendida “Devi solo ballare” è una canzone dedicata a Stella, la figlia di Giuliano, a cui si chiede solo una cosa, come a tutti i bambini del mondo: di essere felice – “Devi solo ballare / fino a perdere la pelle / devi solo cantare / per raggiungere le stelle / per rubarne solo una che / faccia stare bene almeno te / e non ti faccia più pensare”. La speranza è così un sentimento che attraversa tutto l’album, prendendo mille forme e sfumature, dalla rabbia, alla resistenza, al perdono, all’amore, alla libertà e qui. In “Non è mai per sempre”, ci ritroviamo né santi né eroi: “Ho bisogno di peccare / per capire ancora che si può sbagliare / e sbagliare fino in fondo, fino in fondo / per sentire dentro un atto di dolore…”. E così un album che non sfugge alla realtà, sa però anche curarci come in “La cura del tempo”: perché insieme possiamo sconfiggere il buio e trovare la luce.
Ma Contatto non è solo questo. È, ancora, capire che spetta a noi salvarlo, questo mondo: il brano che chiude il disco “Dalle mie parti” è una preghiera ad un mondo senza barriere e razzismi dove salvare anche una sola persona dal ruggito del mare aperto possa in qualche modo salvarle tutte. E quindi irrompere con la speranza in una “Terra di nessuno”, da ripopolare e restituire agli esseri viventi, all’uomo e alla natura, perché se la terra non è mia e non è tua, allora non è di nessuno. E quindi è di tutti.

GLI OMAGGI. Tra le fonti di grande ispirazione nella realizzazione di questo album ci sono sicuramente su tutti: Lucio Dalla e il M° Ennio Morricone. In “La terra di nessuno” Lucio è citato nel testo con un riferimento alla canzone “Anna e Marco” e omaggiato con uno dei suoi tipici vocalizzi scat: “Incontriamoci laddove nasce quel vento / e riempiamolo di Dalla ed del suo canto”. Nel brano “Dalle mie parti” troviamo le orchestrazioni arrangiate dal M° Stefano Nanni, storico collaboratore di Luciano Pavarotti, che ha diretto per l’occasione l’Orchestra Roma Sinfonietta del M° Ennio Morricone. Il brano si chiude con una lunga e suggestiva coda orchestrale ispirata alle atmosfere dei film di Sergio Leone.

LA PRODUZIONE. La produzione di tutto l’album è firmata da Andrea Mariano che ha realizzato un sound potente e personale. Un vero lavoro tailor made sulle singole canzoni, capace di creare un vestito emotivo e sonoro unico attraverso e con un’attitudine a tratti progressive. Mentre i tre brani centrali dell’album “Come se non fosse successo mai niente”, “E se domani ti portassi al mare” e “Scegli me” sono un tuffo nelle tra le onde sonore degli anni ’90.

CONTATTO è il decimo album della loro carriera costellata da Dischi di Diamante e Dischi Multiplatino, prima band italiana ad aver suonato allo Stadio San Siro e all’Arena di Verona e con collaborazioni internazionali tra cui quelle con OneRepublic e Dolores O’Riordan.

Tre caprioli finiscono nelle acque di un canale e vengono salvati dai Vigili del Fuoco

Disavventura a lieto fine, grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, per tre caprioli rimasti intrappolati nella acque del canale Emiliano Romagnolo, in via Fondazza a Budrio, nel Bolognese. E’ accaduto ieri, martedì 17 novembre, nel corso del pomeriggio, intorno alle 16.00.

Sul posto è giunta una squadra e il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Bologna. Due animali sono riusciti a risalire le sponde, grazie anche all’intervento di alcuni passanti che hanno supportato l’azione del personale del 115, indirizzando i caprioli verso una zona più agevole per riguadagnare il suolo.

Uno è però rimasto in acqua ed è stato necessario recuperarlo direttamente. Un sommozzatore si è così tuffato nel canale per riportare a terra l’animale. Tutti e tre salvi, sono stati rilasciati immediatamente in natura.

Mina torna con due nuovi singoli contenuti nel concept antologico “Italian Songbook”

Da venerdì 20 novembre potremo ascoltare in radio i due nuovi inediti di Mina: “Un tempo piccolo” e “Nel cielo dei bars”. I due brani chiudono rispettivamente “Cassiopea” e “Orione”, i due volumi del concept antologico “Italian Songbook”, che uscirà il 27 novembre.

Mina canta per la prima volta due tra i più bei brani della musica italiana, di artisti di epoche diversi, ma molto simili, un vero omaggio a Franco Califano e Fred Buscaglione. Il nuovo progetto discografico di Mina è una somma dei grandi successi della cantante, cover di grandi pezzi di autori e cantautori della tradizione musicale italiana reinterpretati dalla sua bellissima voce. Un modo per poter riscoprire tante piccole perle del panorama musicale del nostro Paese.

Le tracklist

Cassiopea
Anche un uomo, La lontananza, Vento nel vento, Caruso, Oro/la canzone del sole, I Migliori Anni Della Nostra Vita, Canzoni stonate, Fortissimo, Malafemmena, Volami nel cuore, Con te sarà diverso, Compagna di viaggio, olevo scriverti da tanto, L’uomo dell’autunno, Un tempo piccolo (inedito).

Orione
Parlami d’amore Mariù, Io domani, Una lunga storia d’amore, L’importante è finire, Il cielo in una stanza, Che m’importa del mondo, Va bene va bene cosi, Amara terra mia, Ricominciamo, Almeno tu nell’universo, Portati via, Questa canzone, La sola ballerina che tu avrai, Oggi sono io, Nel cielo dei bars (inedito).

Samantha De Grenet e Ornella Vanoni sono guarite dal Covid-19

Anche Samantha De Grenet si è ammalata di Covid-19. E’ lei stessa a parlarne attraverso un post su Instagram accompagnato da una sua foto con il segno della vittoria. Dice di parlarne solo ora che il tampone di controllo è risultato negativo e dunque che il peggio è passato ed è guarita dal virus: “Ebbene, anch’io, come tanti, ho dovuto affrontare il dannatissimo covid e devo dirvi che sono state giornate faticose e complicate dove non sono stata benissimo a causa dei diversi sintomi che mi sono “cuccata” e dove momenti di stati di ansia e paura facevano da padrone”.

 

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E sempre attraverso il suo profilo di Instagram Ornella Vanoni annuncia di avere sconfitto la malattia: “Sono rinata! Il Covid mi ha lasciata e adesso, per chi mi vuole bene, aspettiamo settimana prossima una bellissima notizia!” (fotografia di copertina dai profili Facebook di Samantha De Grenet e di Ornella Vanoni)

 

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Coronavirus: da oggi l’Abruzzo è zona rossa, anche la Puglia potrebbe passare di fascia. Miligliorano i numeri in Lombardia

Da oggi anche l’Abruzzo è zona rossa. Lo ha deciso il Presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha firmato un’ordinanza in vigore fino al prossimo 3 dicembre per arrestare la corsa del virus.

Intanto anche la Puglia potrebbe essere la settima Regione ad entrare in zona rossa, alla luce degli ultimi dati relativi al contagio da Covid-19.

Migliorano i numeri in Lombardia: “Noi abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento. Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione“. E’ quanto ha affermato Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia. “E’ ovvio che, in base al Dpcm, una questione di cautela impone che quando si entra in una certa zona si debbano confermare i dati per due settimane, quindi noi fino al 27 novembre resteremo in zona rossa”.

Covid-19: muore in ospedale a soli 21 anni

Ragazza 21enne stroncata dal Covid-19. La giovane si chiamava Martina Bonaretti ed abitava a Luzzara, nella bassa reggiana, insieme ai genitori e alla sorella. Per Martina si era reso necessario il ricovero nell’Ospedale di Guastalla lo scorso giovedì a causa delle conseguenze dell’infezione ed era stata trasferita in terapia intensiva dove ieri è deceduta.
La notizia della sua morte, diffusasi ieri in serata, ha profondamente sconvolto l’intera comunità di Luzzara.

Commosso il messaggio postato ieri sera sui social dal Consigliere Regionale ed ex Sindaco di Luzzara, Andrea Costa: “Quasi sempre evito di parlare di chi ci lascia, soprattutto se appartiene alla famiglia della nostra comunità locale. Ma questa volta non posso evitarlo. Perché stasera si è spenta una straordinaria ragazza, che aveva solamente 21 anni e che è stata aggredita dal Covid. Martina Bonaretti la conoscevo da quando è nata, come conosco tutta la sua splendida famiglia. Lo so che da mesi, purtroppo, sentiamo parlare di decessi, e già altre famiglie hanno dovuto piangere i loro cari. Ma questa sera è diverso. Questa sera fa più effetto perché la malattia ha spezzato una vita che stava ancora germogliando. Usiamo meno leggerezza d’ora in avanti nel parlare della malattia, e quella leggerezza invece mettiamola nei rapporti tra le persone che spesso si deteriorano per delle stupidaggini. Usiamo di più il cuore, come sapeva fare Martina, come le avevano insegnato a fare nella sua generosa famiglia a cui va il mio abbraccio più forte”. (fotografia di copertina di repertorio)

Giordana Angi torna con il nuovo singolo “Siccome Sei”

Giordana Angi torna con un nuovo singolo, che arriverà in tutti gli store digitali il 20 novembre. Si intitola “Siccome Sei” e il brano è stato scritto durante il lockdown da Giordana, che ha curato testo e musica con Antonio Iammarino e la produzione con Federico Nardelli e Giordano Colombo, mentre si alternava tra nuove canzoni e gli esami universitari.

“Ho scritto un testo dando alla musica un corpo, una faccia, un aspetto umano ed ho giocato al gioco dei contrari. Successivamente ho cercato un’armonia adatta, cercavo di trovare soluzioni ma, FA e DO erano gli accordi che più corrispondevano all’atmosfera che volevo nella strofa. Ho improvvisato una melodia sul telefono, l’ho salvata e nel tempo ho cercato di capire come migliorarla e a chi chiedere supporto.
Le persone che hanno lavorato con me a questo nuovo progetto hanno capito quanto io tenessi ad ogni dettaglio.
Ho immaginato tutto in bianco e nero perché questa canzone la vedo senza tempo e non vorrei fosse associata ad un’epoca, sogno scorra nel tempo senza riferimenti”, racconta l’artista.

Giordana prosegue pensando alla sé del passato e al suo lavoro da cantautrice: “Siccome Sei è un ritorno alle origini, a come ho iniziato a scrivere canzoni. Sono cresciuta con la musica, la penna in mano che, pur essendo piccola, mi ha sempre presa in braccio. L’uscita di questo brano per me è quasi una celebrazione. Siccome Sei è la mia dedica alla musica”.