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Star inglesi contro la Brexit: la lettera di Ed Sheeran, Elton John, Sting e altri

Le star inglesi sono in rivolta contro la Brexit e questa volta hanno mandato una lettera al Times per protestare contro il governo. La lettera porta la firma di 110 artisti che si sono sentiti abbandonati dallo stato dopo il distacco dall’Unione Europea, tra i firmatari troviamo nomi come Sting, Elton John, Ed Sheeran, Liam Gallagher, Radiohead, Bob Geldof, Brian May dei Queen, Robert Plant dei Led Zeppelin, Peter Gabriel e Kim Wilde. Ma anche cantautori come Judith Weir, il direttore Simon Rattle e la violoncellista Nicola Benedetti.

Per le star dello spettacolo, i nuovi accordi rendono “l’Europa una no-go zone per i musicisti”: ora servono visti individuali per lasciare il Regno Unito, con conseguenti costi aggiuntivi per permessi particolari per attrezzature e strumenti musicali, oltre ad altre questioni burocratiche che rendono insostenibili alcuni tour. Mentre continuano le discussioni tra Regno Unito e Unione Europea, a farne le spese saranno soprattutto gli artisti emergenti “che già fanno fatica a tenere la testa fuori dall’acqua”. La pandemia ha devastato l’industria musicale e dello spettacolo e ora si sono aggiunte le difficoltà della Brexit, che allontanano ancora di più le prospettive per il ritorno ai tour e ai festival.

Secondo quanto riporta The Independent, è stata Londra a rifiutare una proposta standard dell’Unione Europea che concede un’esenzione dal visto di tre mesi ad artisti e creatori, cosa che Downing Street ha negato. Tanto che Caroline Dinenage, la segretaria di Stato britannica alla Cultura, ha assicurato che i trattati sono rimasti aperti per ulteriori discussioni in merito, soprattutto “se l’Ue è pronta a prendere in considerazione le proposte molto ragionevoli del Regno Unito”.

Intanto l’Unione dei musicisti ha chiesto la creazione di un “passaporto per musicisti” della durata di due anni e dai bassi costi, che comprenda gli stati dell’Unione Europea, esteso anche ai membri dello staff, tecnici e tutto il personale legato ai tour.

Festeggiano il compleanno del gatto: 15 persone positive al Covid-19

Festa di compleanno del gatto provoca 15 contagiati. La vicenda, che ha dell’incredibile, arriva dal Cile, precisamente da Santo Domingo, che si trova nella regione di Valparaíso: come riporta La Stampa, dieci persone si sono radunate, in barba alle norme anti-Covid, per festeggiare l’ignaro felino e nell’occasione si sarebbero infettate. Gli altri cinque sono stati contagiati successivamente per i contatti avuti con gli altri dieci.

Quando ho scoperto che si erano infettati durante il compleanno di un gatto mi sono detto “è uno scherzo”. Ho pensato che lo dicessero per nascondere qualcos’altro, ma in realtà era così”, ha raccontato a una nota radio cilena il capo del Centro sanitario di Valparaíso, Francisco Álvarez.

La notizia ha ovviamente fatto il giro del web generando tanta ilarità ma anche indignazione per essersi esposti così imprudentemente al contagio da Covid-19. (fotografia di repertorio di Christina Hernandez su Unsplash.com)

Ha la gamba ingessata e il suo cane Bill zoppica per “solidarietà”

Lui, il proprietario, dopo un infortunio alla caviglia si è dovuto ingessare la gamba destra e così non poteva che muoversi zoppicando e appoggiandosi a delle stampelle. Poi a un certo punto ha notato che anche il suo cane, un lurcher di 8 anni, ha iniziato a camminare sollevando una zampetta. I due protagonisti della vicenda, raccontata da amoreaquattrozampe.it, vivono a Londra e sono Russel Jones e il suo quattro zampe di nome Bill.

Russel preoccupato per la salute del suo amato cane non ha badato a spese per capire cosa stesse succedendo e così lo ha portato dal veterinario per sottoporlo a visite ed esami.
Gli esiti sono però stati sorprendenti: Bill non aveva nulla che non andasse da un punto di vista fisico. Aveva iniziato a zoppicare solo per empatia nei confronti del suo amico umano.

Dopo aver speso 300 sterline la famiglia ha così scoperto che il suo cane camminava in quel modo solo per solidarietà. (fotografia: frame dal video su Facebook)

Pearl Jam: la tribute band cambia nome dopo la diffida

Pochi giorni fa era uscita la notizia che la tribute band dei Pearl Jam, i Pearl Jamm, aveva ricevuto una lettera dall’avvocato della band americana di Eddie Vedder, dove gli veniva intimato di cambiare nome perché troppo simile a quello originale.

A quanto pare la minaccia ha avuto effetto, tanto che la tribute band ha annunciato il cambiamento di nome con un post sui social: “Sembra che questa settimana abbiamo dato fuoco a Internet ed è ora di spegnere le fiamme. Un nome non ci definisce. Facciamo quello che facciamo per amore e rispetto per i Pearl Jam. Siamo sempre stati chiari sul fatto che ‘cederemo’ (usano il termine ‘Yield’ che è anche il nome dell’album pubblicato nel 1998 dai Pearl Jam, ndr) alle richieste dei Pearl Jam, è altrettanto chiaro che la nostra delusione era sempre e solo stata per il tempismo e il modo in cui queste richieste sono state avanzate. Siamo orgogliosi di annunciare il nostro nuovo nome: ‘LEGAL JAM’ che abbiamo pensato fosse adatto e con il quale continueremo a suonare la musica dei Pearl Jam nel modo più sincero e autentico. Non vediamo l’ora di riconnetterci con i nostri fan che ci sono stati davvero di supporto così come diamo il benvenuto ai nuovi fan che si sono uniti a noi nell’ultima settimana”, scrivono i componenti della band Santi, Richard, Matt, Tim e Andy.

 

 

La vicenda era stata portata alla luce da BBC News durante un’intervista alla band. I legali dei Pearl Jam avevano accusato la tribute band di “danneggiare il marchio dei Pearl Jam e generare confusione tra i fan”. Prima di cambiare nome, la tribute band si era detta delusa dall’azione dei legali, trovandola esagerata e non da Pearl Jam, pur continuando ad amare la musica del gruppo di Seattle.

Partecipa a una challenge estrema su un social: bambina di dieci anni grave in ospedale

bambino-ospedale

Avrebbe partecipato a una challenge su uno dei social più in voga tra i giovanissimi, TikTok, ma il gioco si è trasformato in un dramma e lei è finita ricoverata in rianimazione. Come riportano l’Ansa e La Repubblica è accaduto a una bambina di appena dieci anni di Palermo.

La bambina, che si sarebbe legata una cintura di un accappatoio alla gola, è stata accompagnata ieri dai genitori all’ospedale “Di Cristina” di Palermo dove è arrivata in arresto cardiocircolatorio dovuto a un’asfissia prolungata. Come riferito da La Repubblica, la piccola sarebbe stata trovata dai genitori in bagno priva di sensi. Il suo cuore si sarebbe fermato per alcuni lunghi minuti, prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario. Le sue condizioni sarebbero critiche.

Secondo una prima ricostruzione, la bambina avrebbe preso parte alla cosiddetta “Black out challenge”, vale a dire la prova del soffocamento. Non appena i genitori si sono accorti dell’accaduto sono intervenuti e sono corsi in ospedale. (fotografia di repertorio)

Strage di fauna selvatica tra veronese e mantovano: animali uccisi da mais avvelenato

Nutrie, lepri, anatre, aironi e tanti altri animali selvatici morti avvelenati nelle campagne tra veronese e mantovano. Una vera e propria strage che sarebbe stata provocata da quintali di mais avvelenato sparso su tre ettari di terreno. Sul posto si sono recate le Forze dell’Ordine per bonificare la zona.

La vicenda è raccontata dai media quotidiani e denunciata da diverse associazioni animaliste tra cui l’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, che ha comunicato, in una nota, di avere dato mandato ai suoi legali per sporgere denuncia per avvelenamento e per uccisione di animali, dopo quanto accaduto a Gazzo Veronese e nell’adiacente Oasi del Busatello, gestita da Wwf: “Disastro ambientale nelle campagne del veronese. Centinaia di animali – si legge nel comunicato stampa – sono morti in un terreno di circa tre ettari a Gazzo Veronese, in provincia di Verona. Un agricoltore ha sparso mais avvelenato con l’obiettivo di liberarsi dalle nutrie nella sua proprietà. Oltre alle nutrie, sono stati avvelenati fagiani, lepri, anatre, oche e altri animali presenti sui campi e nell’adiacente Oasi del Busatello. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha già dato mandato ai suoi legali di sporgere denuncia per avvelenamento, disastro ambientale e per uccisione di animali ai sensi dell’ 544 bis del codice penale“.

Il comunicato stampa si conclude con le dichiarazioni del Presidente di Oipa:  “Auspichiamo che il procedimento sia veloce e la pena esemplare, affinché tali azioni non si ripetano mai più”, dichiara il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto. “Quel che è accaduto è gravissimo e questa tragedia che ha colpito la fauna selvatica merita la giusta pena, sia dal punto di vista penale che civile. Le nostre guardie zoofile sono sul posto e stiamo aspettando i dati del disastro. Siamo in presenza di un danno ambientale e di una strage della fauna che ci lascia attoniti”. (fotografia di copertina dalla pagina Facebook di Lav)

Emma e Alessandra Amoroso in diretta a Radio Bruno

Emma e Alessandra Amoroso saranno in videodiretta lunedì 25 gennaio, dalle 11.00, per una chiacchierata durante Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli, ci presenteranno il nuovo singolo “Pezzo di cuore”.

Non perdete la diretta radio e tv!
Sul digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 683, in streaming sul nostro sito e sulla APP (sezione TV).

“PEZZO DI CUORE” è il titolo di uno dei duetti più attesi degli ultimi 10 anni, tra due delle voci femminili più seguite del panorama musicale italiano: Emma e Alessandra Amoroso.
Il brano (prodotto dal pianista e compositore Dardust, che ha anche scritto il brano con Davide Petrella) è uscito venerdì 15 gennaio.
Dal 29 gennaio il brano sarà inoltre disponibile in edizione limitata nella versione vinile 45 giri, acquistabile in esclusiva sul sito di Universal Music Italia.

“Pezzo di cuore” è un dialogo tra due donne, due amiche, con due percorsi e due personalità differenti ma entrambe sempre alla ricerca della verità delle loro emozioni. Il brano, infatti, parla proprio di questo: di trovare il modo giusto per vivere i sentimenti in maniera autentica, a partire dall’amore proprio nei confronti di se stessi.

Una storia comune e due vite vissute per la musica. Le carriere di Emma e Alessandra sono iniziate con la vittoria di “Amici” per poi proseguire su binari paralleli, ognuna alla ricerca della propria identità. Nell’arco degli ultimi 10 anni, hanno condiviso il palco ritrovandosi a vivere insieme momenti fondamentali della loro carriera o ancora a lottare per importanti battaglie sociali, contro preconcetti e violenze della nostra società, adesso, con questo duetto, bramato per oltre 10 anni dalle enormi fanbase di entrambe le Artiste, raccontano senza filtri il loro concetto di amore e cantano all’unisono:

«Ora che abbiamo imparato l’amore, Ora che abbiamo imparato l’amore… Non so smettere».

Inoltre, dal 18 gennaio, è disponibile il video della canzone, girato dal bendo.

Reunion tra Anthony Hopkins e Jodie Foster in occasione dei trent’anni de “Il silenzio degli innocenti”

Tra poco meno di un mese il film “Il silenzio degli innocenti”, uscito il 14 febbraio del 1991, compirà trent’anni e per l’occasione Variety ha organizzato una reunion dei due protagonisti in video collegamento.

Un’ora di botta e risposta tra Anthony Hopkins, il Dr. Hannibal Lecter, e Jodie Foster, Clarice Starling, tirocinante dell’FBI, durante la quale sono emersi curiosi aneddoti, come ad esempio il fatto che quando Hopkins ricevette la sceneggiatura, dal titolo (“The Silence of the Lambs“) pensò che si trattasse di una favola per bambini ma quando la lesse si è rese subito conto di trovarsi di fronte alla miglior sceneggiatura (tratta dal romanzo di Thomas Harris) nella quale fosse mai incappato. Ha subito capito che non poteva non interpretare il ruolo del sadico psichiatra e serial killer, Hannibal Lecter.

Il film fu un successo straordinario e l’anno successivo vinse cinque Oscar: tra questi la statuina per il miglior attore che andò a Hopkins e per la miglior attrice che andò a Jodie Foster.
“Avevo paura di te. Avevi vinto un Oscar”, confida l’attore alla collega. E lei gli chiede: “Ma ti capita mai che qualcuno ti si avvicini e ti chieda se vuoi una bottiglia di Chianti?”.

I due attori, che hanno dato vita a un dialogo familiare, potrebbero ritrovarsi ai prossimi Academy Awards: Hopkins è in pole position per la nomination come miglior attore grazie al ruolo di un padre malato di Alzheimer in “The Father” di Florian Zeller con Olivia Colman. Mentre la Foster in “The Mauritanian” di Kevin Macdonald veste i panni di un’avvocatessa che si batte per liberare il suo cliente innocente da Guantanamo Bay. (fotografia di copertina: frame dal video della reunion)

Le esibizioni di Lady Gaga, Springsteen, Jennifer Lopez e tanti altri per l’insediamento di Joe Biden e Kamala Harris

Ieri, 20 gennaio, si è tenuta la cerimonia di insediamento di Joe Biden, nuovo presidente degli Stati Uniti e del suo vicepresidente Kamala Harris. La musica non è mancata durante tutta la cerimonia e nel concerto di chiusura dell’evento, “Celebrating America”, che ha visto esibirsi molte star del calibro di Bruce Springsteen, Lady Gaga, Jennifer Lopez, John Legend, Foo Fighters, Katy Perry e molti altri.

Al pomeriggio è toccato proprio Lady Gaga a iniziare, cantando l’inno americano durante il cerimoniale, mentre Jennifer Lopez si è esibita in “This Land Is Your Land”. Inoltre ha partecipato anche la stella del country Garth Brooks.

Ad inaugurare il concerto serale “Celebrating America” è toccato a Bruce Springsteen, che ha cantato “Land of Hope and Dreams” dai gradini del Lincoln Memorial, esibendosi in una versione acustica solista con solo la chitarra.

Si sono poi esibiti i Foo Fighters, con un loro classico “Time Like These”, che Dave Grohl ha voluto dedicare agli insegnanti come sua madre e Jill Biden: “Quest’anno i nostri insegnanti hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti, ma grazie alla dedizione e alla creatività hanno affrontato queste sfide a testa alta. Quindi la prossima canzone è per i nostri incrollabili insegnanti che ogni giorno illuminano i bambini della nostra nazione”. Anche Jon Bon Jovi ha partecipato esibendosi in “Here Comes The Sun”.

 

John Legend ha salutato il nuovo presidente con la cover di Nina Simone “Feeling Good”, eseguita su un pianoforte a coda accompagnato dalla sezione di fiati di una banda militare.

Per l’occasione si sono riuniti anche i New Radicals, a distanza di 22 anni dal loro scioglimento, esibendosi nel loro più grande successo: “You Get What You Give”. La canzone è stata utilizzata durante la campagna elettorale di Biden ed Harris dal marito di quest’ultima, Doug Emhoff. Inoltre era una delle canzoni preferite di Beau Biden, figlio del nuovo presidente scomparso a causa del cancro. A chiudere “Celebrating America” è stata Katy Perry con la sua “Fireworks”.

Si ustiona mentre cerca di accendere la stufa: 76enne muore in ospedale

Tragico incidente domestico ieri nel Modenese: un uomo di 76 anni, Giancarlo Monari, ha perso la vita a causa delle gravi ustioni riportate sul corpo dopo essere stato investito da una fiammata di ritorno mentre accendeva la stufetta alimentata a cherosene. E’ accaduto ieri mattina in via Montebarello, a Ca’ di Sola, frazione di Castelvetro.

Come riporta l’edizione locale de Il Resto del Carlino, le condizioni del 76enne sono apparse subito morto gravi ai sanitari intervenuti sul posto. E’ così stato trasportato in elisoccorso al Centro Grandi Ustionati di Cesena. Le ustioni riportate erano però troppo gravi ed estese in tutto il corpo e dopo qualche ora dal ricovero nel nosocomio romagnolo, nel primo pomeriggio, Giancarlo Monari è deceduto.

Sul luogo del tragico incidente sono arrivati oltre ai soccorritori del 118 anche i Carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. (fotografia di repertorio)

Star inglesi contro la Brexit: la lettera di Ed Sheeran, Elton John, Sting e altri

Le star inglesi sono in rivolta contro la Brexit e questa volta hanno mandato una lettera al Times per protestare contro il governo. La lettera porta la firma di 110 artisti che si sono sentiti abbandonati dallo stato dopo il distacco dall’Unione Europea, tra i firmatari troviamo nomi come Sting, Elton John, Ed Sheeran, Liam Gallagher, Radiohead, Bob Geldof, Brian May dei Queen, Robert Plant dei Led Zeppelin, Peter Gabriel e Kim Wilde. Ma anche cantautori come Judith Weir, il direttore Simon Rattle e la violoncellista Nicola Benedetti.

Per le star dello spettacolo, i nuovi accordi rendono “l’Europa una no-go zone per i musicisti”: ora servono visti individuali per lasciare il Regno Unito, con conseguenti costi aggiuntivi per permessi particolari per attrezzature e strumenti musicali, oltre ad altre questioni burocratiche che rendono insostenibili alcuni tour. Mentre continuano le discussioni tra Regno Unito e Unione Europea, a farne le spese saranno soprattutto gli artisti emergenti “che già fanno fatica a tenere la testa fuori dall’acqua”. La pandemia ha devastato l’industria musicale e dello spettacolo e ora si sono aggiunte le difficoltà della Brexit, che allontanano ancora di più le prospettive per il ritorno ai tour e ai festival.

Secondo quanto riporta The Independent, è stata Londra a rifiutare una proposta standard dell’Unione Europea che concede un’esenzione dal visto di tre mesi ad artisti e creatori, cosa che Downing Street ha negato. Tanto che Caroline Dinenage, la segretaria di Stato britannica alla Cultura, ha assicurato che i trattati sono rimasti aperti per ulteriori discussioni in merito, soprattutto “se l’Ue è pronta a prendere in considerazione le proposte molto ragionevoli del Regno Unito”.

Intanto l’Unione dei musicisti ha chiesto la creazione di un “passaporto per musicisti” della durata di due anni e dai bassi costi, che comprenda gli stati dell’Unione Europea, esteso anche ai membri dello staff, tecnici e tutto il personale legato ai tour.

Festeggiano il compleanno del gatto: 15 persone positive al Covid-19

Festa di compleanno del gatto provoca 15 contagiati. La vicenda, che ha dell’incredibile, arriva dal Cile, precisamente da Santo Domingo, che si trova nella regione di Valparaíso: come riporta La Stampa, dieci persone si sono radunate, in barba alle norme anti-Covid, per festeggiare l’ignaro felino e nell’occasione si sarebbero infettate. Gli altri cinque sono stati contagiati successivamente per i contatti avuti con gli altri dieci.

Quando ho scoperto che si erano infettati durante il compleanno di un gatto mi sono detto “è uno scherzo”. Ho pensato che lo dicessero per nascondere qualcos’altro, ma in realtà era così”, ha raccontato a una nota radio cilena il capo del Centro sanitario di Valparaíso, Francisco Álvarez.

La notizia ha ovviamente fatto il giro del web generando tanta ilarità ma anche indignazione per essersi esposti così imprudentemente al contagio da Covid-19. (fotografia di repertorio di Christina Hernandez su Unsplash.com)

Ha la gamba ingessata e il suo cane Bill zoppica per “solidarietà”

Lui, il proprietario, dopo un infortunio alla caviglia si è dovuto ingessare la gamba destra e così non poteva che muoversi zoppicando e appoggiandosi a delle stampelle. Poi a un certo punto ha notato che anche il suo cane, un lurcher di 8 anni, ha iniziato a camminare sollevando una zampetta. I due protagonisti della vicenda, raccontata da amoreaquattrozampe.it, vivono a Londra e sono Russel Jones e il suo quattro zampe di nome Bill.

Russel preoccupato per la salute del suo amato cane non ha badato a spese per capire cosa stesse succedendo e così lo ha portato dal veterinario per sottoporlo a visite ed esami.
Gli esiti sono però stati sorprendenti: Bill non aveva nulla che non andasse da un punto di vista fisico. Aveva iniziato a zoppicare solo per empatia nei confronti del suo amico umano.

Dopo aver speso 300 sterline la famiglia ha così scoperto che il suo cane camminava in quel modo solo per solidarietà. (fotografia: frame dal video su Facebook)

Pearl Jam: la tribute band cambia nome dopo la diffida

Pochi giorni fa era uscita la notizia che la tribute band dei Pearl Jam, i Pearl Jamm, aveva ricevuto una lettera dall’avvocato della band americana di Eddie Vedder, dove gli veniva intimato di cambiare nome perché troppo simile a quello originale.

A quanto pare la minaccia ha avuto effetto, tanto che la tribute band ha annunciato il cambiamento di nome con un post sui social: “Sembra che questa settimana abbiamo dato fuoco a Internet ed è ora di spegnere le fiamme. Un nome non ci definisce. Facciamo quello che facciamo per amore e rispetto per i Pearl Jam. Siamo sempre stati chiari sul fatto che ‘cederemo’ (usano il termine ‘Yield’ che è anche il nome dell’album pubblicato nel 1998 dai Pearl Jam, ndr) alle richieste dei Pearl Jam, è altrettanto chiaro che la nostra delusione era sempre e solo stata per il tempismo e il modo in cui queste richieste sono state avanzate. Siamo orgogliosi di annunciare il nostro nuovo nome: ‘LEGAL JAM’ che abbiamo pensato fosse adatto e con il quale continueremo a suonare la musica dei Pearl Jam nel modo più sincero e autentico. Non vediamo l’ora di riconnetterci con i nostri fan che ci sono stati davvero di supporto così come diamo il benvenuto ai nuovi fan che si sono uniti a noi nell’ultima settimana”, scrivono i componenti della band Santi, Richard, Matt, Tim e Andy.

 

 

La vicenda era stata portata alla luce da BBC News durante un’intervista alla band. I legali dei Pearl Jam avevano accusato la tribute band di “danneggiare il marchio dei Pearl Jam e generare confusione tra i fan”. Prima di cambiare nome, la tribute band si era detta delusa dall’azione dei legali, trovandola esagerata e non da Pearl Jam, pur continuando ad amare la musica del gruppo di Seattle.

Partecipa a una challenge estrema su un social: bambina di dieci anni grave in ospedale

bambino-ospedale

Avrebbe partecipato a una challenge su uno dei social più in voga tra i giovanissimi, TikTok, ma il gioco si è trasformato in un dramma e lei è finita ricoverata in rianimazione. Come riportano l’Ansa e La Repubblica è accaduto a una bambina di appena dieci anni di Palermo.

La bambina, che si sarebbe legata una cintura di un accappatoio alla gola, è stata accompagnata ieri dai genitori all’ospedale “Di Cristina” di Palermo dove è arrivata in arresto cardiocircolatorio dovuto a un’asfissia prolungata. Come riferito da La Repubblica, la piccola sarebbe stata trovata dai genitori in bagno priva di sensi. Il suo cuore si sarebbe fermato per alcuni lunghi minuti, prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario. Le sue condizioni sarebbero critiche.

Secondo una prima ricostruzione, la bambina avrebbe preso parte alla cosiddetta “Black out challenge”, vale a dire la prova del soffocamento. Non appena i genitori si sono accorti dell’accaduto sono intervenuti e sono corsi in ospedale. (fotografia di repertorio)

Strage di fauna selvatica tra veronese e mantovano: animali uccisi da mais avvelenato

Nutrie, lepri, anatre, aironi e tanti altri animali selvatici morti avvelenati nelle campagne tra veronese e mantovano. Una vera e propria strage che sarebbe stata provocata da quintali di mais avvelenato sparso su tre ettari di terreno. Sul posto si sono recate le Forze dell’Ordine per bonificare la zona.

La vicenda è raccontata dai media quotidiani e denunciata da diverse associazioni animaliste tra cui l’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali, che ha comunicato, in una nota, di avere dato mandato ai suoi legali per sporgere denuncia per avvelenamento e per uccisione di animali, dopo quanto accaduto a Gazzo Veronese e nell’adiacente Oasi del Busatello, gestita da Wwf: “Disastro ambientale nelle campagne del veronese. Centinaia di animali – si legge nel comunicato stampa – sono morti in un terreno di circa tre ettari a Gazzo Veronese, in provincia di Verona. Un agricoltore ha sparso mais avvelenato con l’obiettivo di liberarsi dalle nutrie nella sua proprietà. Oltre alle nutrie, sono stati avvelenati fagiani, lepri, anatre, oche e altri animali presenti sui campi e nell’adiacente Oasi del Busatello. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha già dato mandato ai suoi legali di sporgere denuncia per avvelenamento, disastro ambientale e per uccisione di animali ai sensi dell’ 544 bis del codice penale“.

Il comunicato stampa si conclude con le dichiarazioni del Presidente di Oipa:  “Auspichiamo che il procedimento sia veloce e la pena esemplare, affinché tali azioni non si ripetano mai più”, dichiara il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto. “Quel che è accaduto è gravissimo e questa tragedia che ha colpito la fauna selvatica merita la giusta pena, sia dal punto di vista penale che civile. Le nostre guardie zoofile sono sul posto e stiamo aspettando i dati del disastro. Siamo in presenza di un danno ambientale e di una strage della fauna che ci lascia attoniti”. (fotografia di copertina dalla pagina Facebook di Lav)

Emma e Alessandra Amoroso in diretta a Radio Bruno

Emma e Alessandra Amoroso saranno in videodiretta lunedì 25 gennaio, dalle 11.00, per una chiacchierata durante Bruno Mattina con Clarissa Martinelli e Antonio Valli, ci presenteranno il nuovo singolo “Pezzo di cuore”.

Non perdete la diretta radio e tv!
Sul digitale terrestre canale 256 e per l’Emilia Romagna anche il 683, in streaming sul nostro sito e sulla APP (sezione TV).

“PEZZO DI CUORE” è il titolo di uno dei duetti più attesi degli ultimi 10 anni, tra due delle voci femminili più seguite del panorama musicale italiano: Emma e Alessandra Amoroso.
Il brano (prodotto dal pianista e compositore Dardust, che ha anche scritto il brano con Davide Petrella) è uscito venerdì 15 gennaio.
Dal 29 gennaio il brano sarà inoltre disponibile in edizione limitata nella versione vinile 45 giri, acquistabile in esclusiva sul sito di Universal Music Italia.

“Pezzo di cuore” è un dialogo tra due donne, due amiche, con due percorsi e due personalità differenti ma entrambe sempre alla ricerca della verità delle loro emozioni. Il brano, infatti, parla proprio di questo: di trovare il modo giusto per vivere i sentimenti in maniera autentica, a partire dall’amore proprio nei confronti di se stessi.

Una storia comune e due vite vissute per la musica. Le carriere di Emma e Alessandra sono iniziate con la vittoria di “Amici” per poi proseguire su binari paralleli, ognuna alla ricerca della propria identità. Nell’arco degli ultimi 10 anni, hanno condiviso il palco ritrovandosi a vivere insieme momenti fondamentali della loro carriera o ancora a lottare per importanti battaglie sociali, contro preconcetti e violenze della nostra società, adesso, con questo duetto, bramato per oltre 10 anni dalle enormi fanbase di entrambe le Artiste, raccontano senza filtri il loro concetto di amore e cantano all’unisono:

«Ora che abbiamo imparato l’amore, Ora che abbiamo imparato l’amore… Non so smettere».

Inoltre, dal 18 gennaio, è disponibile il video della canzone, girato dal bendo.

Reunion tra Anthony Hopkins e Jodie Foster in occasione dei trent’anni de “Il silenzio degli innocenti”

Tra poco meno di un mese il film “Il silenzio degli innocenti”, uscito il 14 febbraio del 1991, compirà trent’anni e per l’occasione Variety ha organizzato una reunion dei due protagonisti in video collegamento.

Un’ora di botta e risposta tra Anthony Hopkins, il Dr. Hannibal Lecter, e Jodie Foster, Clarice Starling, tirocinante dell’FBI, durante la quale sono emersi curiosi aneddoti, come ad esempio il fatto che quando Hopkins ricevette la sceneggiatura, dal titolo (“The Silence of the Lambs“) pensò che si trattasse di una favola per bambini ma quando la lesse si è rese subito conto di trovarsi di fronte alla miglior sceneggiatura (tratta dal romanzo di Thomas Harris) nella quale fosse mai incappato. Ha subito capito che non poteva non interpretare il ruolo del sadico psichiatra e serial killer, Hannibal Lecter.

Il film fu un successo straordinario e l’anno successivo vinse cinque Oscar: tra questi la statuina per il miglior attore che andò a Hopkins e per la miglior attrice che andò a Jodie Foster.
“Avevo paura di te. Avevi vinto un Oscar”, confida l’attore alla collega. E lei gli chiede: “Ma ti capita mai che qualcuno ti si avvicini e ti chieda se vuoi una bottiglia di Chianti?”.

I due attori, che hanno dato vita a un dialogo familiare, potrebbero ritrovarsi ai prossimi Academy Awards: Hopkins è in pole position per la nomination come miglior attore grazie al ruolo di un padre malato di Alzheimer in “The Father” di Florian Zeller con Olivia Colman. Mentre la Foster in “The Mauritanian” di Kevin Macdonald veste i panni di un’avvocatessa che si batte per liberare il suo cliente innocente da Guantanamo Bay. (fotografia di copertina: frame dal video della reunion)

Le esibizioni di Lady Gaga, Springsteen, Jennifer Lopez e tanti altri per l’insediamento di Joe Biden e Kamala Harris

Ieri, 20 gennaio, si è tenuta la cerimonia di insediamento di Joe Biden, nuovo presidente degli Stati Uniti e del suo vicepresidente Kamala Harris. La musica non è mancata durante tutta la cerimonia e nel concerto di chiusura dell’evento, “Celebrating America”, che ha visto esibirsi molte star del calibro di Bruce Springsteen, Lady Gaga, Jennifer Lopez, John Legend, Foo Fighters, Katy Perry e molti altri.

Al pomeriggio è toccato proprio Lady Gaga a iniziare, cantando l’inno americano durante il cerimoniale, mentre Jennifer Lopez si è esibita in “This Land Is Your Land”. Inoltre ha partecipato anche la stella del country Garth Brooks.

Ad inaugurare il concerto serale “Celebrating America” è toccato a Bruce Springsteen, che ha cantato “Land of Hope and Dreams” dai gradini del Lincoln Memorial, esibendosi in una versione acustica solista con solo la chitarra.

Si sono poi esibiti i Foo Fighters, con un loro classico “Time Like These”, che Dave Grohl ha voluto dedicare agli insegnanti come sua madre e Jill Biden: “Quest’anno i nostri insegnanti hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti, ma grazie alla dedizione e alla creatività hanno affrontato queste sfide a testa alta. Quindi la prossima canzone è per i nostri incrollabili insegnanti che ogni giorno illuminano i bambini della nostra nazione”. Anche Jon Bon Jovi ha partecipato esibendosi in “Here Comes The Sun”.

 

John Legend ha salutato il nuovo presidente con la cover di Nina Simone “Feeling Good”, eseguita su un pianoforte a coda accompagnato dalla sezione di fiati di una banda militare.

Per l’occasione si sono riuniti anche i New Radicals, a distanza di 22 anni dal loro scioglimento, esibendosi nel loro più grande successo: “You Get What You Give”. La canzone è stata utilizzata durante la campagna elettorale di Biden ed Harris dal marito di quest’ultima, Doug Emhoff. Inoltre era una delle canzoni preferite di Beau Biden, figlio del nuovo presidente scomparso a causa del cancro. A chiudere “Celebrating America” è stata Katy Perry con la sua “Fireworks”.

Si ustiona mentre cerca di accendere la stufa: 76enne muore in ospedale

Tragico incidente domestico ieri nel Modenese: un uomo di 76 anni, Giancarlo Monari, ha perso la vita a causa delle gravi ustioni riportate sul corpo dopo essere stato investito da una fiammata di ritorno mentre accendeva la stufetta alimentata a cherosene. E’ accaduto ieri mattina in via Montebarello, a Ca’ di Sola, frazione di Castelvetro.

Come riporta l’edizione locale de Il Resto del Carlino, le condizioni del 76enne sono apparse subito morto gravi ai sanitari intervenuti sul posto. E’ così stato trasportato in elisoccorso al Centro Grandi Ustionati di Cesena. Le ustioni riportate erano però troppo gravi ed estese in tutto il corpo e dopo qualche ora dal ricovero nel nosocomio romagnolo, nel primo pomeriggio, Giancarlo Monari è deceduto.

Sul luogo del tragico incidente sono arrivati oltre ai soccorritori del 118 anche i Carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. (fotografia di repertorio)

Scontro auto-scooter: morte tre persone

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